Critica Sociale - Anno XVIII - n. 7 - 1 aprile 1908

112 CR11'lCA SOCIALE Ogni olà ha i suoi artisti o ogni momento storico ha 1 suoi celebratori: 1' Fate il pubi.Jlìco rafflnatnmente Ucstiale cd nvreto Anacreonto o Bntlllo; fatelo religioso o guerriero cft nvrote i cicli cavallereschi; dategli en– tuitìasmi ed odì patriottici ed avrete Rouget de l'lsle, H.icgo, K0rnor, Hercbet 11 ('); gli artisti sono gli espo– nenti dell'amblontc intellettuale loro contemporaneo. . . . l'erò, anche la critica del 'faine non ò apparsa suffl– cionte co 'I progredire di quel movimento scientifico che tonde sin eletto con buona pace de' pachidermi fl!o• ::iofeggianti - a rintracciare sempre pili profonde cause al manifcstnrsl dell'intellettualità. I~, quindi, un 110'per ,,oJta, sì è passati a scandagliare i rapporti intercedenti non solo fra arte e condizioni morali, ma fra arte e con– cli1.ioni politiche, rra arte e·condizioni soc!ali 1 fino a ehe si è giunti a rinvenire - ho,.,-ibile dict1tl - nelle con– dizioni economiche di un dato momento storico, o, ancor 111eglio 1 nella evoluzione della proprietà, lo speciale aspetto del l'arto. L'arte, adunque, s'è disvelata obbediente a inttus!II e mutevole in dipendenza a leggi non cllfflcilmente deter– minabili. Quanclo, in verita, noi, studiando una poesia, una com– media, un romanzo, ... ci sforziamo di porre a nudo I lacci che anincono il prodotto artistico all'ambiente intellet– tuale, politico, economico 1 non ci slanciamo a arditezze {la ri,·oluzionart innovatori, o quando, nella que,tione ~pccialc cho cl occupa, scorrendo J p,·omessi sposi, ba• diamo a enumerare gli accenni fugaci che ci fanno in– travedere, attraverso l'opera <l'arte, le idealità di una classe, non facciamo se non trarre le legittime conse– guenze di promesse, che potranno piacere o spiacere, al modo istesso, 1>er e11empio,che può piacere o spiacere agli autropocontristi la demoniaca teoria del Darwin, ma che non cessano, per opposizione che lor si faccia, di esser base solidissima alla scienza d'oggi. Nelle condizioni economiche - qualche dato non gua– sterà. - trovano il loro 1>e1'ché lo opere politiche dei grandi storici del nostro Rinascimento; nelle condizioni economiche hanno radice le pastorellerie dell'Arcadia; dalla lotta economica della borghesia di Francia su 'I finire del 1 700 1 balza fuori la .Jfa,-siyliese, e dalle aspi– razioni patriottiche, suscitate, alln lor volta, da bisogni 111ateriali 1 della borghesia italiana della prima meth. del secolo x1x 1 sgorga sonoro l'inno di Goffredo Mameli! . .. C:orrispondontomente, poi, allo studio de' legami fra opera d'arte o ambiente, ha camminn·to anche l'inclagino della personalità. dell'artista; si ò Yisto che la influenza del\'al di fuo,·i non ha agito, affatto, in modo uniforme .su' poeti, su gli scultori, su' pittori; ... si è notato, anzi 1 che non solo non esiste una uniformità. di ìnflus<10, ma elle, all'opposto, mentre l'ambiente opera quale tiranno SOJ)ra la maggioranza degli artisti, non esercita forza alcuna sopra nitri; e, scruta udo con maggior puzienzo, r:ii è scorto che i pili ribelli alle rorze esteriori sono gli artiRti che rnppre~entano una. anticipai'..ione rlell'lndo– niaoi, una proannunciazione della normalità avvenire. E, allora, una volta iniziato l'esame della natura di un artista ill rapporto all'ambiento, si è andati oltre e, apprendendo, per esemJ)io -- stupite, stupite, critici or– lodost1i ! - la psicopatia sessuale cli Michelangelo, si U ripiegato perché raramente egli abbia preso a mo,lcllo delle donne, e 1 soprattutto, perch6 le sue flgurc muliebri t~bbiano forme cosi muscolose o ,•lrìli ; si è compreso come mai il Bcrlioz, megalomane, approntasse rtelle or– l'.hestre composto di centinaia di i;onatori, e si ò capito la causa por la quale il Dostoy,m!lki, epilettico, tnnto esattamente mppre9enti, ne' suoi libri, do' per/ionaggi affetti da epilessia psichica. ('erto, a molti 1 attaccati a vecchi dogmi di critica lot, tornria, riesce f\'!11:iai indige'!ta simile iutromissiono clollr. ticicnza nAI co.mpo ,te1r1.tdc, li\ dove, vale a dire, parev a 11011 dovesse f!J)ingoro 10 sguardo fio 11011 chi sa.posso e.li concetti eo11venzloo11li far:'Ji horioso espoeitore · mn 1:1i pcraua~ano gli scandalizzati: è co' eu:;sidi della ~cion\rn, e studiando un'opera. <l'arte da. 1,rima in relaziono cou l'ambiente, e, 11oi 1 quale 1>rodotto necessario clolln ( 1) l,,,!a'.S1.o :Sl'U\;llt.lJt: Aul'(I J•ult/1/lffl. t;ulvi,,'flll, N. Zunlch\'l!I 1\/06, 1,a;;. :W. natura dell'autore, che si traggono conchiusioui fondate e sicure. I miei contraddittori hanno parlato del 'l'asso o del Leopardi; ebbene, si: unicamente in seguito a /.,eiufer• mifà di Torquato Tasso do! Corradi, al Genio e 1Ja;:zia di 'l'ot·quato 'l'asso del noncoronl, allo Studio psico- 1Ja!ulogico sopra 'l'o,·quato Tasso del De Gauclenzi... 1 la flgura d&I Grande ci si delinea completa e decisa di nanzi 1 alla guisa identica che solo mediante gli studi molteplici del Patrizi e del Sergi - anche pur non vo– lendo accettare a occhi chiusi le loro asserzioni - ci ù lecito penetrare nella. natura. partlcolaìissima del Ho– canatese. N6 - ò tJlato detto altrove - chiamando la. scienza a studiare opero d'arte e artisti si compie aziono lrri– verent.e; oh, no! Quando sento esclamare che, procla– mando pazzo questo o quelFartista, si commetto un lla– crilegio, io giudico cbe si enunzi una stoltezza, pari a quella di cht dicesse che un chirurgo, sezionando il cadavere di un illust-re, ne offenderebbe la memoria, qualora attrlbuis11e la morte alla rottura di un imper– tinentissimo capillare! Qui è tutta. la differenza della critica vecchia e della critica moderna: i parrucconi sono degli aprioristi 1 i ·moderni degli osservatori; quelli giudicano a seconda de' loro assiomi 1 mentre noi ci accontentiamo di consta• tare senza preconcetti; essi plaudono o fischiano, e uoi guardiamo semplicemente; essi sono partigiani, noi iru• parziali i essi soggettivi, noi, pili che sia possibile, og– gettivi. ... In quanto all'Aretino, non ci venga rinfacciato, per carità: egli non cl appartiene! 11 Fuori di me sempre fui - sono parole dell'Aretino stesso - non per altro che p6r dubitare che le smisu– rate accoglienze con cui il Papa abbracciandomi bn– ciommi con tenerezza fraterna, col concorso di tutta la Corte a vedermi, non m'incitassero a finir la vita in Palazzo, nel quale mi si diedero stanze da re, non da servo. Yeramento si ò visto li tumulto che i popoli, in ciascuna terra che siamo passati, hanno dimostrato nel caso miracoloso del contemplarmi, dell'onorarmi o pre– sentarmi di sorte che la peste dello stesso veleno ha sprofondato sotterra l'invidia .... JI comune giudizio af– ferma che, tra ogni m~ritata felicità di Sua Beatitudine, debbo il Pastor Sommo mettere il mio esser nato al suo tempo, noi suo paese e suo divoto. " (') . A. questo bel ti1>0 1 a questo gaglioffo chiamato dtl Au– toufrancesco Doni, nella prefaziono a il ten·e,rwfo, ii vituperoso, scellerato e d'ogni tristizio. fonte ed ori– gine ... , membro tJUzzolente della pubblica falsit:\ o vero anticristo del secol nostro 11 , se }l'raucesco J regalò, fra tau te cose, una collana di straordinaria bellezza, Carlo V un'altra collana <li cento zecchini e Enrico VIlI trecento corone d'oro, Olulio Hl otrrì mille corone d'oro e il tìtolo <li cavaliere di 8. Pietro! ( 1) Cfr. In CAWrì1- lil ronto 11011 Ò 80$J)Clla ! - S/ol'i(I lf11li'tl'IU//('. Turino, l'n1ono Up. NI. Jl!GL v, Jlflg. 19!1. ILPROBLEMA SICILIANO E MERIDION al Conrp•e.~.-;o tle-i t·ontrul!ini tU Oorll'uuc di S. CAMMARERI SCURTI Centesimi 20 (pre~so la Critica Sociale). Prof. FRANCESCO COLETTI LJ BA~HHCONOMIOO-SOOIALl•: JJELPAR'l'l'L'O lìAIJIUALJ< Centesimi 1.0. l're.,;80 f,i " Criti<'ri ,-.,'uciflle ,,. Ù IUS}:l'I'}: RIUAMONTI, ye,·e,1te responsabile. llllnno, IO/• 1008 • Tl1iograOa 011cral (600. coop.), via s1,arttlco, c..

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