Critica Sociale - XVII - n.20-21 - 16 ott.-1 nov. 1907

CRITICA SOCIA LE 317 mentre non può chiuder le Cooperative per fargli pi11icere, gli recherà. danno facendo stringer vlepiù la cintola ai la,·oratorl: danno tanto più grave In ambiente dorn la borghesia, avente un piede In città ed uno nelle cam– pagne coltivate a mezzadria, si fa portare patriarcal– mente dal contadh10 quasi tutte le cose che le abbiso– gnano, e dà. pochissimo lavoro al commercio cittadino. E i mezzadri, lusingati con un patto colonico illusorio e che per giunta non venne mal, comprendono che, ben più del braccianti che esigono qualche soldo di più per le scarse opere di CRmpagna eho prestano, è pericoloso il padrone ohe si porta via ti meglio del raccolto. E gli operai, tornando In sà, s'accorgono ch'è da pazzi sperar miglioramenti dal padroni, organizzatisi appunto contro lo pntese del lavorntorl. E I cousumatorl, nvvozzntlsl n. considerare un po 1 ripo - 1-ntamento lo coso, comprendono cho dar addosso allo municipalizzazioni al seguito del grandi speculatori un• ghiuti e zannuti che dallo munl~lpnllzzazioni eran stati cacciati dal pingui pa!lcoll del pubblici appalti; dar ad– dosso alle munlclpallzzazlonl nel tempo et.esso che ae ne godono i vantaggi, ò Idiota e disonesto ad un tempo. E via via, tant'altro categorie, dlslllu,e nello loro spe– ranze, o addirittura minacciate noi loro lnt.eressi d!i.i gruppi affaristici rafforzatlsi mercè la Gra11de .Armato, si acoragglrono e al sbandarono. Cosl li blocco famoso, benchè elettoralmente ancora formidabile nonostante la recente nostra vittoria, dovuta più che altro all'accanito nostro lavoro di hcrizioni elet– torali, falll al suo scopo come organismo economico, po– litico ed amministrativo. E l'lncredibllmente misera prova ftitta dalla Gra,ide Armata In 2 anni di governo comu– nale, dove palesò assenza di Idee, di uomini, di fl!de in qualchecosa, magarl eolo In sè stessa, furono il suggello della sua bancarotta, fraudolenta verao i molti ingenui che al Bene N:01tom,co avovan creduto, e che ne rima– sero corbellati. . . Egli ò cho quostl ramoslsslml blocchi, questo coalizioni cbo sorgono con un programma di lunga vita, o che anche molti socialisti semplicisti e romantici credono tatall e natiirali, considerandoli come l'ultima barriera oltre la quale si troverà Il maro tranquillo del socia– lismo, non eono affatto deftnlUvl. Assai plò complicato è Il guazzabuglio e l'intrico di questa società moderna, ove gli Interessi di tutti sono per un verso co11trart, o per un altro coi,icidtttti, con quelli di tutti, grazie alla legge, anzi al ratto, della so– ltdarletà, che vige accanto alla concorrenza. Onde avviene un molteplice obliquo Incrociarsi di forze, di interessi, di aspirazioni, entro una etesu classe, entro uno stesso gruppo, entro uno stesso Individuo: il quale, se come speculatore o proprietario ptega a destra, come consu– matore ha Il suo vantaggio a piegare a sinistra. È virtù del socialismo, ò cbmpito e abilità dei socia– listi lavorare, agire, penetrare in questo gioco di. inte– ressi, separarli, raggrupparli, riordinarli, attrarli e po– larizzarli Intorno a sò, dando loro consapevolezza di se medesimi sopratutto I\ bat:10 di fatti e di Istituzioni, dimo• strandosl somJ)re più cnpnco a Interpretare e a soddi– sfare una somma ognor magglore di bisogni legittimi e di giuste aspirazioni. No, non sono dofln\tlvl questl blocchi, e pover'a noi se lo fossero, o so tutti coloro cho oggi si spostano, In una ventata di folle paura, verso i bo,-ghesi, verso quelli che lo sono davvero, e che han davvero motivo di combat- lerci, dovessero essere sempre contro di noi 1 e avessero ragiono di esserlo! Io questa zona mobllo di gente che va coi nostri ne– mici, noi dobbiamo peaetrnro e conquistare, più che con le prediche, con lo open, cho diano a noi un maggior peso e una maggior forza attrattha, cercsndo di spo– stare la zavorra lodabile o neutra verso di noi col di· ventare Il centro di gravità dell'organismo sociale. G. ZIBORDI. P~OSA PAPAùE Sulla scttomhrinn. onciclicf\. nntimoclernista e sul Sillabo, che la procedette di un par rli mesi, è omai sopito Il romoro au por i giornali, cho parvero tutti una settimana, dai più grrwi ni pili scapigliati 1 tras– formati in pulpiti dottissimi cli sottile e astrusa teo– logia, e argomenti mono aridi o ponderosi occupano e prooccu1>ano di questi giorni il huon lettore: il processo N~sl che ò quusi allo porte e che, per ve– rità, si pr~~enta in più lati aggrovigliato non meno della filosofìa tomistica discorsa in lungo e in largo da Pio X e da' suoi cancellieri; le ruberie canoni– cali e abbaziali consumate nella pittoresca diocesi \'aldostana; il genio e l'audacia di quel rapinatore straordinario che risponde al nome di Antonio Tho– mas e che sarebbe a suo posto in tutti i " valloni n lii Malebolge, e - azzurreggianti fra tanta lettera– tura di crimini - il romanzo fiorentinesco e musi– cale di queHa vivace e demoeratira gentildonna che è l'ex-principessa ereditaria di Sassonia, e l'idillio romano del più che ottantenne e pur valido e ar– zillo senatore e giurisperito partenopeo con la gio– vinetta bruna di vetusta e quasi regale nobiltà ve– neziana. Tanto basta a discacciar l'uggia di cosi eruditi\ e sesquipedale teologia e di tanta pletora e diversità di glosse, da quello delle gazzette color nerofumo esultanti per lo spirito d'inquisizione tra domenicano o getiuitico ohe fluisco per tutto il do. oumonto pontificio e osannanti alla pcl'pctuità, a!Pas– solutezza e flll 1 infl\llibllitò. del verbo chiesastico, a quelle elci glorn1tlonl o elci giorirnletti uRi ad a11.guil• lcggiaro tra il darvinismo cattolico del Fogazzaro e il tradizionale dogmatismo vaticanesco e tutti rivolti, con astuzia inoffabilo di distinzioni e ... di pieno ac– cordo con taluni dei maggiori im1>utati, a dimostrare come qualmento il bersaglio di tanta scomunica non sia il ,Modernismo dei loro amici modernisti, ma un modernismo eccessivo, trasu1odante, eretico, che ha un'esistenza o una consistenza puramente astratta e impersonale; un modernismo, insomma, contumace, di tutt'altro conio da quello che " mangia e bee e dorme e veste 1>anni 11 - mi si passi il garbuglio secentislico ... adonestato dalla citaz:ione dantesca! - sotto il tricorno dei " cherci II più chiaramente indiziati! E bast!ln, le cronache ladresche ed erò– tiche cho or 1>ortan via il meglio spazio dei quoti– dirmi anche più gravi e morigerati, a ristorare e distrarre il lcggitor coscienzioso altresì dal dubbio molesto, per entro il quale fu lunghi giorni " av– volto " in mezzo n. tanti dispareri: se cioè, sia l'en• ciclica., che portll il nomo di Pio X, com'han sen– tenziato, fra H lesto o petulante assentimento di molti ignari, In parocchl che han voce d'intender– sene, un modello e u11 monumento di sacra erudi– zione e di criti ca o dia lottlcn toologicn, ovvero, come altri, pur in f1.1.mn d 'intendenti, hanno asseverato, un prolisso o sfllncchtt o tessuto di luoghi comuni e di grosse astruserie e un Inane o spuntato tentativo di polemica e di condanna. Or noi ci guarderemo bene da.I riprendere in esame - rta tanta letizia di 1>ampini e tanta dolcezza di

RkJQdWJsaXNoZXIy