Critica Sociale - XVII - n.20-21 - 16 ott.-1 nov. 1907

816 CRITICA SOCIALE di funghi eco11omlcii che oggi, In particolari condizioni di ambiente, rnnuo le rapide mernvlgllose fortune, ed odiano, op/imo jurt, Il socialismo nemico del parassiti, la Grande Armata che sorgeva trovò un buon appoggio in una parte, più misera o bas!:a, del popolino, per colpa - o per virtù - della nostra organizzazione economica. Per quanto intatti questa sia neutra ed apra le braccia al più gran numero di aderenti, è chiaro eb'essa non può accogliere i detrltl flslel e morall della classe lavo– TRtrice. Quindi tutti gli scarti, gli incn1laci 1 i ranoullonl e I birbanti, ch'erano esclusi dalla Camera del lavoro, nutrivano verso di essa un sentimento iroso di invidia, che IA Gl'Cmde Al'mata ben seppe sfruttare. Tutti gll Invalidi o I bacati, che vedevano i vantaggi goduti dagli inscritti nella organizzazione, e avrebbero voluto partecipare al diritti senza sobbarcarsi al doveri, strillavano - In una stampa innominabile che si atteg– gia,·a a socialista Indipendente, dissidente e ribelle - contro l'egoismo, l'esclusivismo o la II tirannide " delle associazioni rette dai socialisti. R ;ua quella stampa e quell'atteggiamento - fosse o no co!lsaputo dai suoi tristl autori - aveva un lato sincero, interpretava uno stato d'animo realmente esistente nel rnlgo, e non solo nel volgo mal vestito. Vi è (e non uui camente a Reggio), nell'attuale movimento antlsoclali.!lta, un lato socialistoide, un socialismo idiota e imbecille, che merita la maggior attenzione, perchè mostra come il nucleo consapevole e astuto, che suscita e dirige tutta l'atione, sappia applicare quella che potrebbe chiamarsi, all'ingrosso 1 una sieroterapia politica. De3ta esso e coltiva una specie di socialismo grosso– Iano1 attenuato, contraffatto, che ha tutte le impazienti avidità e le invidie impotenti, senza la coscienza ed Il senso del dovere, o lo adopera a combattere il socialismo puro e genuino. Aizza gll operai declassés e disorganiz• znti, inetti o farabutti, contro lo associazioni di mestiere; 11cagliagli esercenti malandati e ignoraotl contro le Coo– perativo e le municlpallzzazlon!, in nome di un sociali– smo beota o siit get1el'is : ll socialismo che rimprovera ni socialisti di venir meno ai loro programmi, quando costituiscono ,oclotà vroletarìe in cui ai diritti corrispon– dono gll obblighi, o quando tetltuiscono opere che, in nome del beno pubblico, ledono fatalmente interessi privati. Carattere sallentlsslmo della Gm>1de Armala fu questo lòpregovole o vile demagogismo, ehe 1 con !'altre cause, doveva esser eoofflciento della sua caduta. Se la borghesia conservatrice d'un tempo combatteva il socialismo in nome di prlncipt e di di1·UU nei quali per lo meno essa credeva sinceramente, la odierna coa• lizione lo combatteva con truccature indegne e con mez• zuccl che basterebbero a squalificare qualunque partito. Tutt'un lavorlo di montature e di menzogne, miranti ad allucinare e deviare l'opinione pubblica; lo sfruttamento delle più basse ed Ignobili passioni, dei più stupidi pre• gi utllzi; una eretinlzzazione vera e propria del corpo elettorale; quello insomma che quasi sempre ingiusta– mente si rimprovera at socialisti, e che potrebb'eesere opera di un socialismo volgare, bestiale o demagogico, fu posto In azione dalla Grande Annata per giungere al suo fluo. O-li elementi più attivi che la componevano erano (,lopo naturalmoute Il nucleo dei grossi burattinai che stavano !llctro le quinto) i sensaU ed I preti; e queste due eatogorie improntarono <lei loro marchio di bugia tutto il movimento. Bugia, colossale bugia, questa Insurrezione antisocia– lista in un ambiente dove Il socialismo, per premeditato concetto e per virtù di opere, mira e provvede a far i vantaggi di gruppi sempre ph) larghi di cittadini, e, cou la forza insita nella sua natura, benefica per un lato quelli stessi cho danneggia dall'altro. Bugia enorme, che non poteva sostenerai senza largo corredo di bugie mi– nori, sotto forma di promesse. E anche qui, mentre torna acconcio di ricordare come sensali e preti fossero a loro posto in tale spaccio di pam,ane o di miraggi, conviene osservare come il mo– vimento antisocialista somigliasse e imitasse voluta– mente Il lato peggiore del socialismo, o di ciò che al socialismo si Imputa: la lusinga del regno de' Cieli. Non v'era gruppo, dei molti e contradditori che s'eran accozzati sotto IL bandierone della Grande Armata (In– titolatasi da sò Associazione per il Bene Economico), che non fosse attratto da promesse altrettanto antitetiche e incompatibili. Vale egli la pena di esemplificare e di spiegare come e perchè la più gran parte di queste promesse non fossero mantenute, e la famosa e vantata Associazione, fondata sull'an11011ia di classe, si risolvesse In una solenne mi– stificazione, nella quale pochi gruppi più audaci soltanto seppero farsi sgabello del credulo gregge, ai propri fini d'interesse economico e politico? Il socialismo reggiano, prescindendo dalle formule ver– bali e dalle teorie preconcette, aveva cOmpiuto dei fatti, i quali formavano una trincea non atterra.bile all'as– salto nemico. Poteva bene l'onda della reazione, spinta da un turbine di follia, sormontarla. per un momento; abbatterla 1 mai. Organizzando l lavoratori, inalzando i loro salart e il loro tenore di esistenza, i socialisti avean rinnovata e rinsanguata la vita della piccola città. di provincia. Oiac– chè, in quel complicato gioco di cose e di forze ch'è la vita sociale, si hanno anche di questi paradossi: che, se da un lato v'è lotta di classe tra datore di lavoro e operalo, tra produttore e rivenditore o consumatore 1 dall'altro v'è la coll~borazione di classe per cui un mi• glioramento di condizioni della classe più povera e più numerosa, della classe che compera tutte le cose noces • sa.rie a vivere, si rlpercote come un ravvivamento bene· fteo anche sulle classi produttrici o intermediarie. Organizzando l cittadini, a mezzo delle loro rappre– sentanze municipali, in II Comune moderno n1 i socialisti avean tolto di mano agli imprenditori privati alcuni im• portanti servizi pubblici, avean dato gas, luce elettrica1 ghiaccio, merlicine ai consumatori - i quali sono t1ttti i cittadini - più a buon mercato; avevan sottratto il Comune al permanente ricatto degli speculatori. Ebbene: nel 1904 1 i padroni, i farmacisti 1 gli appal– tatori, bandiscono - essi per l'appunto! - la Crociata contro il Socialismo. E intorno a loro si stringono i commercianti daoneggiatl dalle Cooperative, i mezzadri paurosi del braccianti, gli 01,1erai krumiri, i conigli misoneisti, l credenti atterriti del diavolo rosso: tutta, dal più al mono, povera gente, che, non soddisfatta del socialismo, attende però qualchecosa da qualcheduno, ciascuno per proprio conto, aspetta, ognuno, ogni gruppo, il suo socialismo particolare. E, nel caso nostro, com . mette la bestialità. di sperarlo dalla Grande Armata, nvente per centro principale quel tal nucleo di cui sopra. Passa del tempo: incomincia l'e~perìmento. i:; il piccolo commercio vedo che la Grande Annata,

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