Critica Sociale - XVII - n.20-21 - 16 ott.-1 nov. 1907

336 CHl'l'lCA SOCl,IUJ guono 1 in quantità decrescente, lo industriali {155), lo professionali femminili (133) e 10 commerciali (67). 5. Le scuole professionali dell'estero. - Ben al– trimenti confortante si presenta In coudizione dello in• aegnumento professionale clegli nitri Stati civili, dove il Governo, lo autorità. locall 1 I privati hanno lavorato d'accordo, convergendo i loro sforzi all'intento comune di elevare, colla tecnica dell'operalo, In qualità o lt1. produttività. delPludustria. Pur rispettando l'autonomia delle scuole, in modo che si adattassero ai bisogni locali dell1industria, si cercò in questi paesi ài dare uniformità. all'Insegnamento colla crea1.iono di organismi centrali che servissero da esempio o da jiulda. Cosl l'A11slt'ia fin dal 1881 ba creato una Direzione superiore dell'insegnamento industriale nel Ministero doll'l-1truzione pubblica, una Commis:1!000Centrale e un Ispettorato Centrale. JI JJelgio, elle da tempo dedica solerti cure all'inse– gnumouto prorossionale,, ha croato, nel 1906, un Con– siglio Superiore dell'insegnamento tecnico. Jn f•'ra11ci<L esiste una Direzione dcll'Jnsegnamento tecnico. Orgaul centrali speciali hanno pure i vari Stati della Gernumia. ru Inghilterrn attendo a questa runziono di ,•lgllanza, di coordinamento o di sussidio il Scie11ce allll A,·t Deparlemeut fin dal 1853. In Soizzera il Oo– ,,eroo rederale promuove e sunidla largamente l'inse– gnamento proressionale o commerciale cantonale. Di più esistono, in questi Stati, grandi Istituti centrali, che servono da organi di coordinamento o di guida di tutto l'insegnamento professionale nazionale. Cosl l'Austria ha fin dal 1868 Il Museo d'art! e in– dustrie di Vienna, che comprende una scuola d'arte Industriale, con laboratort di tecnica artistica o un la– boratorio chimico; la scuola d'a rto l11Clustrialedi Praga, On dal 1888 1 il Museo industria.le o tecnologico di Vienna (1879) 1 con sezioni speciali per l'ludustria del legno, per le iuclustrle 1:himicbe 1 per l'industria del metalli, una sezione di elettrotecnica, un laboratorio per l'esame dei materiali usati nelle ln<lustrle. Possiede ancora. un Isti– tuto di insegnamento e di esperimenti grafici, una scuola· di ricami artistici {1874)e una scuola centrale dei mer• letti (1879); un istituto per l'insegnamento e le espe– rienze dell'industria delle polli in Yienna (1874); un laboratorio modello per l'arte del panieraio in Yicnna (1886). Questi istituti distribuiscono gratis modelli, or– ganizzano esposizioni, preparano maestri e industriai\ provetti. Por questi istituti centrali lo Stato spese nel 1000 più di mezzo milione di corone. Per il ramo commerciale esiste una accademia di esportazione a Vienna o 11 accademie di commercio 11 Belgio ha pure varie scuole 11uperiori speciali per le arti meccaniche, per la birreria, J)Or le miniere, per la tessitura, pel commercio e un lluseo dell'insegna– mento industriale e professionale a Cbarleroi. La Francia ba il famo30 Consen:atoire des arts et 111étle1·s che ha un bilancio annuo di oltre I milione, e l1Ecole ce,itrale dn arls et mmm(actures, 11impianto della quale ba costato oltre 10 milioni, le scuole nazionali d'art! e mestieri alle quali lo Stato dà un sussidio annuo di oltre 2 milioni. Pure scuole superiori industriali e commerciali cen• trnll hanno i vuri Stati della Germauia. L'J11ghilterra ha I musei dello principali città e I grandi istituti po– liteculcl per l'industria e alcuno scuoio superiori cen– trali pel commercio. Scuole speciali e questi Istituti centrali preparano gli insegnanti provetti per le scuole professionali. Lo Stato sussidia largamente gli iRtitutl professlooali. 11 Ooverno austriaco spende oltre 9 1 /, milioni di corono por l'insegnamento industriale e 1 / 1 milione di corone (nel t902) per quello commercialo;quello belga I.719.183 rr. (l004)j quello rrancese 1 nel 1907 7 1 1 /,. milioni di franchi; gli Stati clella Germania oltre 11 mllioui (1002)j la Con– federazione Svizzera circa 8 milioni (1906). Accanto a questa attlviti\ del Oovorno Centrale, si svolge una vasto. opera delle attività locali, dl associa– zioni privato, di società operaie, ecc, che coprono questi paesi di una fitta rete di scuoio proresslonali e com - mcrclali, maschili e femminili, d'ogni genere e d'ogni grado, che si adattano alle condizioni dell'industria lo– cale, le forniscono modelli, organlzzAUO esposizioni di macchine e lavori, curano insomma il pcrrezionamonto dell'industria, mentre, nello stesso tempo, preparano i capitani dolio industrie e doi commerci, l'artefice pro– vetto, l'operaio tecnicamente capace, l'abile operaia e la brava mas3aia. Co3Ì, clagll stabillmenti industriali contrn.11,si scende alle scuole tecniche superiori, alle scuoio professionali speciali per ogni industria, alle scuoio operaio generali di tirocinio e allo scuole com– plementari di continuazione o <li disegno; per le donne, dallo scuole centrali speciali, alle scuole professionali generiche o ano scuoio o ni corsi di economia dome– Htioa. Questo scuole sono diurne e serA.11. Stato e Comun i, con un largo sistema di borse di 11tudlo, racilita.no ai lavoratori la frequenza anche delle scuole diurne. L'Austria aveva, nel 1903-0-1,1285 scuole di istruzione Industriale con 150.232 allievi, e di esso pH~di 1000 erano scuole complementari; inoltre 271 scuole commerciali con S1.299 alunni. li Belgio, nel 1906, contava 68!\ scuole industriali e commerciali con 57.783 allievi, del quali 1'7.744 fom. mine. Ln li'rancia ne ba un numero grandissimo e lo Stato hl\ contribuito molto alla loro diffusione. La Germania ba oltre 2a56 scuole industriali con 827.408 allievi e che costano oltre 23 milioni di marchi all'anno; ha un gran numero di scuole femminili, 568 ecuole commerciali complementari e un gran numero di scuole medie o secondarie. J11 Ioghilterra 1 dove vien prelevata una tassa per l'in– segnameoto professionale, l'istruzione profe9sionale ò im– partita nelle scuole elementari e complementari, nelle scuoio secondar!e (5805 scuole con 25.859 allievi diurni o 691.278 allievi serali), nelle scuole professionali vero o proprio (scuole specializzate, scuole tecniche e poli– tecniche). La Svizzera ha 328 scuole <l'arte applicata. alPindustriR o professionali maschili o S02 scuoio femminili i inoltro le scuole commerciali contano 2580 o quelle compio• mentari di commercio 4930 allievi. Questo scuole sono provviste di laboratori: eccellenti, spesso ricchissimi e perfetti. G. Per lo sviluppo, dell'insegnamento profes– sionale in Italia. - g In buona parte alle scuole pror!ls~iooali di industria e commercio che questi paesi devono li loro mirabile sviluppo industriale ed ocouo - mlco e i progres9l delle Industrio artistiche. Inoltre Belgio, Germania, Austria tendono, con qt10~ti istituti, a rafforzare, sia. pure a scopi di politica rnazionarie, l'ar– tigianato e la piccola inclu~tr ia e a p ermettere una se– leziono dei migliori e del più capa.ci. li no!tro paese - che pure h a rat to qualcfie progresso, anche in questo campo, in qualche regione, per opera eopratutto della privata Iniziativa. - bisogna curi di più l'lnseguameuto professionale e occorre perciò cbo orga– nizzazioni e partito se ne Interessino. Occorrono, anzitutto, maggiori rondi per dotar meglio le scuole, che ora sono sprovviste cli tutto i creare seuole per gli insegnanti; istituire borse di studio; creare nuove seuole modello; rondare musei ohe distribuiscano mo– delli, organizzino csposizlonl di mncchine e prodotti; propugnnro metodi più moderni. f;a trasformazione delle Opere Ple, secondo gli intendlmontl della legge Giolitti, potrebbe mettere a disposizione di queste scuole una somma non disprezzabile (li mezzi. Occorro però anzitutto che lo organizzazioni operaio e I gruppi politici 68ntano la necessità di queste scuole e operino sullo Stato, sul Comuni, sulle Prol'incie 1 sullo Opere Pio percbè maggiori curo siano date a questo ramo Importantissimo. SI potrà allora arri...-are all'obbligatorietà dell'inse– gnamento proressionale complementare, adottata ora da vari Stati <lolla Germania, unico mezzo per togliere le giovani forze operaie allo sfruttamento e all'increti– nimento della fabbrica. L'Insegna.mento professionale diurno obbligatorio è· l'unica. forma veramente popolare di insegnamento J>rO• resslonalc. Questa dovrebbe essere la mèta a cui do– vrebbero tendere le organizzazioni operale e il partito socialista, consci della loro missione educatrice o ele- \'atrice del proletariato. J?AUSTO PAOLIARI. OIUSEl'PE RIOAMONTJ, gerente responsabile. imano, 2G10 190'1- Tlpograaa Operai (Soo. coop.), via Sparlaoo 6.

RkJQdWJsaXNoZXIy