Critica Sociale - XVII - n.20-21 - 16 ott.-1 nov. 1907

318 CRITICA SOCIALE aure autunnali - le diciotto colonne di frigido latino, solo qua e lll acceso di veemenza sdegnosa, dell'en– ciclica pontificalo o lo sessantacinque proposizioni del Sillabo; tanto più che, in tal caso, per non far cosa vana e " semplicistica ,,, occorrernbbe che con– frontassimo e quella e queste con gli scritti dei mo– dernisti più direttiimente colpiti: il 'l'yrrel, che ha orn assunto un linguaggio e un atteggiamento così apertamente ribelle anche contro la persona di Pio X, il Le Roy, il l,oisy, il Laberthonnière e il Murri; e questo ci porterebbe troppo per le lunghe e sarebbe, per noi che ci accontentiamo di sorprendere e di fermare, senza erudizion di particolari, in complesso il senso e la portata di questa crisi che travaglia un po' per tutto, dall'anglicana Britannia all'Italia non sai se più scettica o bigotta, la Chiesa, un di più. Solo amiamo, or che il vento si tace 1 di addi– tare quello che ci sembra il significato caratteristico e preminente del singolare conflitto - da taluno iperbolicamente definito un rivolgimento comparabile alla Riforma! - e la conchiusione e la morale che han da ricavarne quanti pensano e militano fuor di queste, anzi contro a queste correnti. ... Significato e conchiusione - a noi pare - con– solantissime. Chè dalla tenzone escono, in fondo, malconci tutti e due gli avversari: quel che pronunciò la condanna, e che logicamente e disciplinarmente apparisce vittorioso, non meno di quel che la su– bisce. È, infatti, fuor di dubbio che Pio X e i suoi coa– diutori hanno con la loro enciclica pienamente rag– giunto il loro intento di dimostrare l'inconciliabilità del modernismo col cattolicesimo, e che i modernisti, con tutto il loro ingegno o la loro dottrina, sono, di fronte alla teologia romana 1 convinti irrefragabil– mente di eterodossia, com'a dire sgominati nel pre– cipuo e fondamentale dei loro assunti. " Per la con– traddizion che noi consente ,,, non è possibile dispo– sare com'essi vorrebbero, l'analisi critica - ch'è poi ~empre, dal più al meno, una scomposizione - o l'indagine storica all'ossequio, formale e reale, per il dogma e per l'autorità - ch'è il dogma fatto persona! -; ricorrere a spiegazioni psicologiche e, por ciò stesso, naturalistiche - valevoli, del resto, per tutte le religioni 1 anche non positive e mono– teistiche - peL' ispiegare e giustificare quel che in pari tempo si clà per un vero assoluto e trascen– dentale; ridurre i sacramenti a simboli e i riti e gli atti del culto a convenzioni, ed essere osservant.i con fede; fare delle sacre scritture materia di filo– logia e crederle rivelate; investigare il processo della divinizzazione cli Cristo come dovette elaborarsi nei primi secoli del cristianesimo fino a configurarsi nella foggia in che la Chiesa di Roma lo adora, e prosternarsi cattolicamente dinanzi a Cristo-dio; es– sere, insomma, razionalisti - cioè, virtualmente, atei ~ e cristiani, nonchè preti. Non v 1 ha Joico, per quanto scaltro, che possa comporre amicamente le corna di questi dilemmi, nè combinatore di armonie, per quanto destro, che possa dirimere queste antitesi. E, per questo rispetto 1 Pio X ha ragioni da vendere. La filosofia.,la storia e tutte l'altro discipline accanto alla teologia vogliono essere ancelle, come le faceva n.nche il Gioberti, non so perchè in questi giorni ricordato come... un modernista del '48; se nulla presumano di sè e abbiano velleità demagogiche di uguaglianza e, ancor più - qual è il caso del 'J'yrrel, del Loisy e rlei lor compagni e seguaci - di pre– ponllcranza, la teologia, da sovrana dispotica, le di– scaccia !unge dal suo regno e le bolla con le sue scomuniche. · · Se non che l'atto d'accusa del Pontefice, nel tempo stesso che fustiga e condanna con larghezza e vigore di argomentazioni e con vasta esposizione di dot– trina teologica i modernisti, intesl.atisi nel vano pro– posito di conciliare l'inconciliabile, è l'atto di morte, di fronte al pensiero e alla. coscienza moderna, del dogmatismo chiesastico, e tanto più segnalabile in quanto è vergato con assunto didattico e apologetico dal pili alto e legittimo rappresentante ed esegeta della cosiddetta verità rivelata. Nessun libro di .filo– sofia positiva può essere, negli effetti, anticattolico e antireligioso come la prosa di Pio X. Il quale, mentre ripudia quel tanto di scienza e di procedi– menti scientifici e razionali che i novissimi reprobi s'adoprarono e s'adoprano d 1 intl'Odurre nella morta gora del cattolicesimo tradizionale e pone a con– fronto, per additarne l'opposizione, i dogmi e le ere• denze costituenti l'essenza metafisica e teoretica della Chiesa, a cui egli soprastà, con gli asserti se– mi•scientifìci dei modernisti e segnala, con una evi• denza di mimostra.zione che, nella sua ferrea logicità, è una confessione quasi tragica, il decomporsi e il vanire della. sua dottrina tosto che la si sottoponga alla disciplina dell'indagine metodica, cassa di suo pugno - e il gesto ha una certa solennità che agli esteti può non dispiacere - il diritto di cittadinanza della Chiesa romana nei soleggiati spazi della scienza e della coscienza contemporanea. Di spada ha ferito e di spada perisce. S'è divincolato dai nemici inte– stini, ma s'è offerto inerme agli avversari di fuori. A questi - cioè agli inimici del medio•evo incu– neantesi, tenace e diffuso, nel secolo ventesimo - il trar profitto da tal tenzone, più che n~n sembri in– teressante e importante anche fuori dell'orhita dot• trinale in cui si è svolta e si svolge; il rifiutare ogni contatto còn le ambigue sirene e le mezze anime dei modernisti, inetti a uscire come che sia dal limbo in ~he si son messi; il centuplicar le forze nella lotta - da farsi più con sostanza di opere che con vento di parole - contro gli assertori e i corifèi, in veste talare e in divisa di ministri italiani, del dogmatismo spil'ituale e, con ciò stesso, sociale e politico. xy. LADIDETTIV A DEISINDACATI (JJopo la, Conft;·1·enza. d·i Ch1·istiania) Un segno dei tempi! A differenza delle precedenti, la quinta Conferenza internazionale dei Sindacati operai ò parsa alla stampa quotidiana - se non proprio degnn dell'attenzione prestata alla coppia 'l'oselll o ai pizzicotti del tenore Caruso - meritevole almeno dl quel tanto • di servizio telegrafil!o che può bastare a far volgere per un momento gli occhi del pubblico veri!Ouna delle più espressive manifestazioni della politica proletaria. Le brevi notizie corse da Cbristiania in Italia sui fili telegrafici vogliono per altro essere commentate; non por chiarire il voto dato su questo o quello degli argomenti inscritti all'ordine del giorno, quanto per lumeggiare l'in– sieme delle idee e delle tendenze che il convegno radu– na.tosi nei giorni 15 e 16 dello scorso sette.mbre nella capitale di Norvegia ha espressi. E, ir,nanzi tutto, un po' di storia delle origini e delle finalità di queste Conferenze. . .. Fu a Copenaghen, nel 1901,che un.gruppo di organiz– zatori tedeschi, scandinavi ed ini;-lesi,interve(rnti al Co~– gresso operaio danese, accolse in masiima la proposta affacciata da Carlo Legien - deputato al Reichstag e segre– tario centrale dei Sindacati liberi di Germania - di stabi-

RkJQdWJsaXNoZXIy