Critica Sociale - Anno XVII - n.18 - 16 settembre 1907

286 CRITICA SOCIALE La loro Cooperativa integrale, se è un progetto ed una meta predeterminata e consaputa, sembra però, d'altro lato, scaturire con i11Yincibile necessità dalle radici stesse dell'organizzazione economica. Non è solo voluta; è imposta dal bisogno di vita delle forme esistenti. .TI movimento degli affari, la dimostrata convenienza delle Cooperative, il tornaconto dì tutte le membra dell'organismo reggiano tendono ad inte- grarsi ne1la forma nuova. · Abbiamo visto come nel tessuto economico del so• cialismo di Reggio s'è già raggiunta e conquistata una unità direttiva. Organi di vigilanza e di conta– bilità tengono fuse e strette le correnti del movi– mento. Le Cooperative di lavoro e produzione sono unite insieme nel Consorzio che ha assunto la ferrovia Reggio-Ciano. Ed è sorto cd è fiorente il Consorzio delle Cooperative di consumo, destinate a diventar l'asse di tutta l'm·gan1zzazione. Progressivamente si vanno trasformando le Coope– rative operaie dell'industria (sarti, cappellai, CR-lzolai, tipogrnfi, fabbri ferrai, falegnami, ecc.) in altrettanti laboratorì dipendenti dal Consorzio, e le Cooperative di consumo in altrettanti venditorii. Gli azionisti delle attuali Cooperative di lavoro diventeranno soci dell'unica Cooperativa (Consorzio). J lavoratori dei vart gn1ppi e professioni d'iverra11no salariati della Cooperativa d'i cousumo; ecco il punto fondamentale dell'organizzazione nuova. Il programma delicato e complesso della Coopera– ti va unica provinciale si è iniziato con un primo passo nel Comune di Reggio. Lo statuto che riunisce in unica Cooperativa quelle esistenti nel Comune è distribuito ed approvato. Ln Cooperath,a cli produzione, consumo e previ– denza, o Cooperativa integrale, ha per iscopo di prov• Yedere a tutti i bisogni dei consociati: · 1) provveder lavoro ai soci per mezzo di la– .b_orntorii,colonie agricole, stabilimenti, clienti, agen– zie, ecc.; 2) procurar generi di consumo di buona qua– lità ed a buon prezzo a mezzo dei suoi venditorii; 3) assicurare i soci tutti contro malattie, vec– chiaia, infortuni, disoccupazione, ecc. Tutte le Cooperative di consu1niJesistenti vengono trasformate in Sezioni della Cooperativa integrale; le Cooperative di produzione e lavoro si trasformano in gruppi d"i mestiere. Unite insieme le forze, tendono ad emanciparsi dal monopolio del l'industria e del commercio privato, per provvedere con la Cooperativa unica alla produzione di tutti gli articoli, generi ed effetti neces-mrl alla vita delle famiglie e del soci, ricorrendo alle grandi CoopA– rative ed ai Consor2.i solo per quelle materie e generi_ dei quali la Cooperativa reggiana non potrà farai la produttrice. Per ciò che riguarda i rami cli produzione cui l'or– ganismo nuovo potrà man mano estendersi, è note– vole che, quando per la prima volta il Vergnanini avanzava le sue proposte - e son quasi due anni - si preoccupava perchè la produzione edilizia era monopolizzata dai capitalisti e dai proprietari di case, rima11endo così spezzato un anello del cerchio entro cui dovrebbe organizzarsi in nuove forme il 1avoro– consumo. Ma il diabolico spirito d'ottimismo 1 come egli stesso dice, dell'amico nostro 1 lo spiugeva aspe• rare che anche per questo ramo potesse iniziarsi una vigorosa azione cooperativa, in modo da aspirare, in un tempo più o meno vicino, alla chiusura completa del simbolico anello. I fatti sembrano dar ragione alla previsione, giacchè in due anni le imprese coo– }.leratiYeper la costruzione di case si sono sviluppate immensamente, e ad esse si vuol ricorrere anche nei casi più difficili e complessi, come la risoluzione della crisi edilizia a Roma. Negli slanci e nelle iniziative che paiono precor•. rere i tempi, non dobbiamo veder sempre dei sogui 1 ma anche delle fedi e delle esperienze più salde delle nosti-e. E tale ò forse la Cooperativa veramente integrale, cito sorge nella. piccola città emilhJna, bagnata dal Cl'Ostolo.Antonio Labriola scrisse che la Camera del lavoro sarebbe stata il Comune di domani. Noi pos• siamo interpretare e completare, vedendo il .Comune nuovo nena forma della Cooperativa unica. Le vario Cooperative comunali, collegate assieme, costituiranno più larghi organismi provinciali o regionali. E dalla scorza degli istituti moderni potrà erompere il senso , 1 della vita novella. § 6. Non mi dissimulo gli ostacoli che si frappongono ancora. alla completa attuazione della Cooperativa·•. integrale, e, più 1 al suo efficace funzionamento. Ma la materia è pronta già, le sintesi parziali sono già compiute ed attuate, i pezzi del nuovo organismo hanno nel tempo stesso ragione <li vivere di per sò. soli; così che, anche ove l'esperimento e la sintesi suprema ritardasse o mancasse, non ne sarebbe ar~ recato danno irreparabile al movimento reggiano. Certo è che questo si affaccin. nel campo delle nuove forme sociali con tale prudente ardimento e con così matura coscienza dei problemi, che merita l'esame più accurato da chiunque s'interessa della vita economica del nostro paese. È opportuno che non manchi un'ampia discus, sione teorica sui principii e sull'efficacia della Coo• perativa integrale, quale tentano i socialisti di Reggio: Non tutti gli aderenti al socialismo saranno disposti a vedere in quel tipo la forma della società futurà, o meglio il tipo di una delle suo forme, giacchè, molto più che contare su un modo uniforme e ge• nerale di produzione colletti va, è da ritenersi (anche più conformemente al pensiero di Marx) che coesi-. steranno varie soluzioni e varie formazioni econQ-:– miche, pervase da un principio socializzatore ma di• versamente congegnate. Nelle stesse file socialiste vi sarà chi crederà la forma della Cooperativa integrale insufficiente a plasmare il metallo ardente delle e&_i• genze nuove, in quanto queste ultime non si possan,o racchiud1?-re stagnare in tanti piccoli ambienti chiusi, nè la forma reggiana sarebbe suscettiva di dilatars~i a. hltto il mercato generale; mentre è poi illusione, insisteranno altri, che si possa adeguare e livellafe il contrasto fra i gruppi e togliere quelle condizioni di monopolio di qualcuno di essi, senza di cui è im– possibile il progresso economico. 1 Attendiamo queste obbiezioni. E, appena saranno presentate, le discuteremo volentieri, lieti oggi 4i aver riferito àel più vasto esperimento fimo ad or,a tentato nel campo economico dal socialismo d'ogni paese. MEUCCIO RUINJ. r. Avete la 1a annata? L'Amministrazione della Critica è sempre disposta a ricambiare con una qualsiast successiva unnata, r-ilegata, oppure con un anno d'abbonamento, l'invio che le venis.~e fatto della 1*annata (1891) di Critica Sooiale in buono stato di conservazione. Ricambieremo con opuscoli, a richiesta, ognuno dei se• guenti numeri sepamti dello iteaso 1° amw: 4, 5, 6 1 7, 8 1 10, 12, 19, 16, 17.

RkJQdWJsaXNoZXIy