Critica Sociale - Anno XVII - n. 17 - 1 settembre 1907

262 CRITICA SOCIALE plinarsi legalmente cho su base internazionale, il Con– gres:10 incarica l'" Ufficio interna;,;ionale " di preparare proposte per la nuova regolamentazione di questa ma– teria1 nelle quali sarà determinata la disposizione e l'assetto dello navi, la cubatura minima d'aria pei pas– seggeri, e sarà data speciale importanza al fatto che gli emlgrnntl contrattino il loro viaggio direttamente col!e imprese di tras}Jorto, senza intervento di ìntermediarì. Queste proposto verranno comunicate alle diverde Direzioni dei partili socialisti, per promuoverne l'appli• caziono legislativa e farlo servire alla propaganda. il Co11g1·esso approvò queste co11cl11s•oni su relazioue del delegato austriaco Elle11bogen. .li ,·oto alle llon11c. li Congresso saluta colla più gran gioia la Conre– rcnza internazionale delle donne socialiste e si dichiara solidale colle suo deliberazioni pel suffragio femminil<-'. Il Congresso respinge il diritto di voto limitato, cho fal,a ed offende il principio dell'eguaglianza politica. I partiti socialisti lottano per l'unica espressione concreta e viva di tale principio: il suffragio universale generale, accordato a tutte le donne maggiorenni e non llmitµ.to da condizioni di proprietà, di censo, di capacità e simili, cbe potrebbero privare di tale diritto molto donne lavo• ratrici. In questa. lotta per l'eguaglianza completa in tema di diritto elettorale, le donne socialiste ilon devono al• learsi alle femministe della borghesia che reclamano il diritto di voto, ma combattere accanto ai partitl socia– listi che, lottando pel suffragio femminile, lo considerano come una delle più importanti o fondamentali riforme pratiche per ottenere la completa democratizzazione del suffragio. I partiti socialisti di tutti i paesi hanno il dovere di lottare energicamente per l'introdu:-:ione del suffragio universale femminile. Perciò le loro lotte per la demo– cratizzazione del suffragio negli organismi legislati\'i o atnministrati\'i dello Stnto e dei Comuni in fa\'ore del proletariato debbono contenere particolarmente la lotta jier il voto alle donne 1 ch'cssi reclamano e sosterranno èon forza nella propaganda e in seno al Parlamento. Nei paesi in cui la democratizzazione del suffragio maschile ha già. fatto progressi notevoli, o è com– pletamente effettuata, i partiti socialisti debbono intra– prendere la lotta per l'intl'Octuziono del suffragio univer• sale femminile e <ti fendere evidentemente al tempo stesso tutte le riforme che debbonsi ancora effettuare pel pro– letariato maschile e per la conquista di tutti i diritti che spettano alla qualità di cittarlino. 11 Congresso socialista internazionale non può pre scrivere una data fissa per cominciare questo movimento. Ma, quando esso sia iniziato, devo avere di mira la con– quista del suffragio universale per tutti gli adulti, senza distinzione di sesso e senza restrizioni. (Relatrice C:la1'Ct Zelkin.). AN'l'IMILl'l'ARIS'l'I? I.Almai.ione di Stoccarda, non ostante l'equivoco formale, segna - come quella nostra di Roma. la sconfessione definitiva clclPlterveismo. Md è tempo di rivedere anche un po' il vocabolario del partito so– cialista. Dopo tutte le discussioni o lo affermazioni fatte, i socialisti italiani possono dirsi realmente antimili• taristi? Io dico subito di no. fnfatti, Punico vero antimilitarismo è quello del prof. Ilervé. Ci sono, corto, altri modi di intenderlo: uno, etimologico, rap• presenterebbe l'opposizione al " militarismo " j un altro il « non intervento,, delPesercito ne' conflitti economici j un terzo il pacifismo; un ultimo, infine, la tendenza a proporzionare le spese militari alle forze economiche del paese. Intanto l'ultima forma non può aspirare al pom– poso titolo di autimilitarismo, perchò fa questione di quantitì, e non di qualità. fl pacifismo, se ò aa· soluto, si identifica coll'lte1·veismo; se relativo, è co• mune al pro }etariil.to ed alla borghesia, a' socialis'ti ed alla massima parte degli stessi coflservatori (salvo differenze di grado). Il non intervento nelle lotte economiche è questione - come dissi già su queste stesse colonne - di politica interna più che militare, e cioè sj riferisce non all'esercito stesso, ma al suo uso. Rimane l'unica forma discutibile, l'opposizione al militarismo. Ora, che cosa vogliamo intendere per militarismo? Il prevalere assoluto, schiacciante degli orQinamenti e dc' funzional'l militari su tutti gli altri ordinamenti e funzionari della nazione? E allora non è certo il caso dell'Italia, dove, sia pure con sforzi e lotte diuturne, si sono ottenute delle in– chieste che non si saL·ebbero neppure sognate in paesi veramente milìtareschi 1 come la Germania, e con l'aiuto degli stessi conservatori. O intendiamo quello speciale spirito di corpo che divide nettamente gli ufficiali dal resto de' citta– dini? Ma esiste uno " spirito,, simile tra burocratici ed impiegati in genore, tra. lavoratori delle varie categorie, tra i comici' 1 gli artisti, gli scl'ittori, gli av– vocati, i giornalisti; insomma, presso tutte le classi di uomini che vivono nel medesimo ambiente, nello stesso modo, con una medesima. rouli1ie, e quindi si formano una psicologia specinle. E lo spirito di corpo è tanto più accentuato quanto più simile è l,;_i, vita degli uomini di una determinata .classe; come ap– punto tra i militari. Certo, codeste barriere tra i vari ordini cittadini possono essere di ostacolo al progresso nazionale; ma, negli ufficiali 1 lo spirito di corpo può essere riff dotto moltissimo equiparando le condizioni loro a quelle degli impiegati civili e migliorando la loro carriera, come scrissi tempo fa sulla Critica. Invece, I'" antimilitarismo 11 de' socialisti italiani giunge, almeno per ora., sino alla nazione armata. Ma codesto sistema di organizzazione militare sop– primerebbe la forma lunga de' soldati - sminuz .. zandola in una serie infinita di bre"issime ferme - ma non il corpo degli ufficiali di professione, e quindi nemmeno il famoso spirito di corpo. '!:i rancio le somme: il partito socialista italiano si propone di riformare l'esercito e non di distruggerlo; è l'uso cli esso che tutt'al piLLvuol mutare, come \'UOI indirizzare a un fine diverso dall'antico lo Stnto 1 il Parlamento, il Comune. E, come ciò non basta a definirlo antistatale, antiparlamf'ntare, anti– municipalistR, così non può neppur bastare per l'e– tichetta antimilitarista. Del resto sarebbe l'ora di abbandonare tutti gli « anti ..... 11 che non significano nulla. Il partito so– cialista non è contrnr;o, in senso assoluto, a nessuna istitu:.-:ione e a nessuna tendenz,1 1 nè alla borghesia, nè alla monarchia, nò all'esercito, nò a.I protezio– nismo, 11è nl liberismo, ma ne diventa nemico non appena alcuna di esse contrasti al progresso econo– mico e morale delle classi operaie. G. A. ANDRÌULl~L LA BUONA BA'r'J'AGLIA prossimo Congresso Nazionale d gliinsegnanti mcdii Alcuni mesi fa, i professori italiani organizzati a.ttra • versavano un non lieto periodo di crisi: dopo le leggi che diedero un notevole miglioro.mento o.Ile condizioni economich0 <lei professori e una stabilità e sicurezza di carriera cbe prima. erano un mito, si f)C!i.tenarono su per i giornali e nei piccoli co1wegoi una quantità.di lagnanze per le imperfezioni e deficienze delle lefigi. Giusti i lamenti in gran parte, vere le deficienze, ma ra diversità. inflnitti dei casi che dierlcro luogo alle pro•

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