Critica Sociale - Anno XVII - n. 17 - 1 settembre 1907

CRITICA SOCfALE 267 la srern dell'aziono per3onnle o quelln della organizza. zione, a seconda dell'Idea che cgl! si ra del carattere degli uominl qual è, o quale egli vorrebbe che rosse, per attuaro Il suo Ideale del mondo. Vico,·ersn, vi sono scuole soclall~to, In cui i tomperamentl e I caratteri spingono a riguardare la libertà e la concorrenza come causa di tutti I mali, e a desiderare un mondo in cui il principio della org11,nizzaziono sia Il rondameutale e quello della libertà il subordinato; a costoro natural– mente il mio articolo non pub che parer falso da capo a ronda; sotto la vnl1à o falsità del fatti, c'ò quella dei vari punti di vista, e questa ò questiono personate, è questiono di tutto il senso e Il valore che noi diamo alla vtto. lo considero Il socialismo come <lesldorabllo o legit– timo nella mleura. In cui 1 nd ogni dotormiuato momento, clotermlnatl valori morati e eoclnli non possono essere ot– tenuti phì economicamente e di miglior qualità. per altra via, quel In. del l'Azione spontanea; R Itri invece lo giudkano come il modo pita efficace per ottonero tutti l valori, o meglio quelll eho per essi son tali. Per costoro la pro– tezione uon pu() onero In sè la causa 1>re1>ondHantedi alcuna crlal, J>crchò cl() dlmoslrerebbe almeno uno dei pericoli del principio di organizzazione come Rn d'ora ò attuato, ed esJal hanno tutto l'interuse, perchè le co~e vadano corno eesl desiderano, d1e esso sia assolto il più posslbilo da tutto Io colpe. Per la stessa ragione, per essi Il 'l'emJJs, il Timts, Il Jounial tlts Dilb6Js, Yves Guyot non possono avere alcuna autorità, anzi. .., per la stessa raglonE>,ogni discussione, pel momento, lascia il tempo che trova, e non produce I suoi ctrotti che nella misura In cui slamo o diventiamo lnsoddlsfaHi del punto di vista attualo, e desideriamo qualcosa di più, che non è incluso nei nostri Ideali attuali. Che cosa pu() pertanto \'Oler dire che lo ho torto? Può soltanto \'Oler dire che io ho torto fli giudicare i fatti divor.ilamente, di desiderare un mondo diverso da quello dei-1lclernto da nitri: e, trn deRlclert, chi può giu– dicare? Clii che J)Osso ammettere è che Il mio modo dl con– cepire la storia, la vita e la politica non no ha nno di più nntltellco di quello a cui si ln!!J>irano l partiti so– cialisti francesi attuali, mentre ha assai più simpatia con quel socialismo francese della prima metà. del se– colo x1x 1 che attribuiva all'elemento etico Importanza preponderante sull'economico e non commettova che Perrore di sopravalutarne la capacità. negli uomini del tempo. Qualunque cosa abbia a dire Il signor Callé, so cli essere, se non altro, lu buona compagnia, o so che i falti ... sono già figli dei desideri o della fede che anima chi Il in\'oca. Senza fede non solo non esistono miracoli, ma non esisto li più minuscolo o spregevole tatto quotidiano. Soltanto Il nostro fermo desiderio di conservazione, di sicurezza, di solidarietà, di soddisfa– zione, ci spinge a farcene degli Idoli o a crederli esi– stenti per se sto:Jsl o autorevoli J•or noi o sopratutto contro gli nitri. A. CitESrr. AbbÙmio pubblicato: Prof. IACOPO TIV ARONI LARIFORMA DELLA FINANZA INGLESE .v,a, ,<;{;'('01.0 XIX Contributo nllit 1lnttri11" <lei 1irind1ilo reµ:0J11toro tiella li11a1ua 1mllhlirn. (Pre!òll:lO In Critfoa So<:ifll,•) CE~T. 25. ILLATO PSICOLOGICO DEL S CIALISMO YII. 1/iclenlilìt nel souinlismo. 35. - Se Il socialismo è determinato da uoo squilibrio fra salari o bisogni o se, col orc,ccro o Il diminuire di questo squilibrio, s'accentua o s'attenua il suo spirito rivolu,:ionarlo, olò non vuol diro che Il J>Oderoso movi– mento della classe operaia si riduca tutto a una prosaica contesa per una più lauta. mercede, o manchi di quella Idealità che à. sempre accompagnato ogni grandioso fe• nomeno eocinle. ~--uun tempo ed ò ancora presso molti di moda l'af– rermaro ohe Il socialismo non rn che quostiono di ventre, ed nnoho noi oampo soclalh1ta e! sono sposso elevato alte lagnanze dn parto degll Idealisti contro Il J)revalero del marxismo, che, in nomo clegll Interessi di clnsse, proolnm&\'tl Giustizia, Oirltto, Libertà, Uguaglianza, Fra• tellanza falsi o bUJllnrdi Dèl della religione borghese, e sostene\'R. cho nelle lotte contro lo sfruttamento econo– mico ò Il solo diritto e I& solll giustizia del proletari. • Non discono~elamo la forZ!l di questo ragionamento - ribatto Il )lalon nel libro altra volt11.citato - ; tut– tavia oblettlnmo cho la questiono sociale vi ò rimpiccio– lita. L'Iniquità economica ò In pili snllentc; ma non è la tiiOla Iniquità. da combattere. Ora, Il socialismo devo attaccare tutti I mali sociali o morali o porre fine, non soltanto allo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo, a tutte le oppressioni ed iniquità. religiose, famlgllali e politiche, ma anche a tutti gli egoismi, a. tutte le du– rezze noci ,e e per conseguenza a tutto le sofferenze 0\'ltahlll. 1'ale tssmtlo il s110 scopo, il S1Jcialismo,per con– Stguh·e t·taU:zzazio,ii cos1 eltcate, dece tuffarsi nel dolore 1micersalt, ispirarsi a tu/Je le aspirazlot1I cerso il mtglio, abbet:ua,-si a ti,tte le Borgenti d'ml11siosmo e di {ila1llro– pici sacrifici, infon,ia,-si, in 1ma varola, a tutti i p,·ogressi i11telleltuali e morali, a tutta i po,-tali della storia, nel tempo ste.,so che lt tutte le 11ecessità ecollfm1iche 1·isullanfi dallo sco111:olyimt11to delle comlizioni tiella moderna vrodu• zione. Dopo ciò è naturale che Il soolalismo debba riunire sotto I suoi vessilli non solo I proletari industrlnll In parti• colare ed I salariati In generale, mn anche tutti quelli che soffrono e tutti quelli che sperano. J,; a <11usro imuwze,-evole esn·clfo "°'' bisogna vartm·e solta11to di va11t(lggi materiali e di f,itensst di classe; l 1 i11teresse cli classe no" è imp11lso su/ffoie,ife pet· spl119f're le masse all'assalto delle vecchie opprtssio,ii, tielle secolari il1u111slizlt. • .lla questo lamentele o questi avvertimenti son fuor di posto, o 11atcnte à la Inconsistenza o I& vacuità di un tal socialismo. Noi abbiamo esaminato abbastanza a lungo la sofferenza e la speranza, I <h.1'1dorto i bisogni dell'anima umana ocl abbiamo pur dimostrato quanto essi !liano numerosi, complicati e dlfl\1sl 1 por poter affer• mare ohe, so all'ombra dol fiammanti ve'Jsllli si doves– sero schierare tutti quelli che sporano e tutti quelli che soffrooo, l'umanità Intera mllitcrobbe noi soolallsmo pe!' combatloro lrion!all hattagllo ... contro sò stessa. Ma, so I rholu1.ion11rt àono la manla della rl,oluziono per la rivoluzione, gli Idealisti vogliono l'ideale per l'i• deale, e si disperano quando non lo vedono evontolare abbndnnza, o brnmerobbero ap1>leclcarlo comunque e dovunque o fabbricarlo e Impastarlo con lo proJ>rie mani, corno se, por cambiare il moneto, fosso posdbile o bnstnsso realmente nppllcnrsl nl c"mblamonto degli spi• riti e do! 1>onslerl. l~a questiono ò che l'idealo di per sò &tesso non esisto; esso nasco o s'eleva dal •reale, ed è JJiù alto o più puro quanto pii, Il renio ò vn.sto e pro– rondo. l'lù esistono lnteres91 materiali, pili questi lnto– res'ìi si affermano o si Impongono, più dal campo della possibilità. passano In quello della dura e lmprescindi•

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