Critica Sociale - XVII - n. 13-14 - 1-16 luglio 1907

214 CRl'l'ICA SOClA l,E sono ispirnrsi se non alla legge snnltnria. genera.lo cd all'attuale legge sulle industrie inrmlubrl e regolamento relativo. I quali sono ciò che abbiamo detto in prin- cipio. · Con molta sagacia si riesce a ingranare nelle due leggi nnohe qualr.he regolamento locnlo molto se,·cro: se mancasse un buon esempio, questo sarabbe dato RJ)· punto in questi giorni dal municipio di 'l'orino, che ha allestito un regolamento che potrebbe essere un mo– dello per una legge-regolamento nazionale. Bisogna, prima d'ogni cosa, allargnro Il concetto di industria. Insalubre o non determinare rigidamente lo categorie delle industrie ritenute tali, ma. fa.r sl che a periodi di 5.7 anni, le categorie vengano rivedute da una Commissione tecnica competente, in modo che la legge risponda. al movimento del tecnicismo industriale e non sia una rigida o ill.lmutabile forma. Secondaria– ruente1 la legge deve non soltanto preoccuparsi dell'In– teresse degli estranei al lavoro, in quanto essi dalla industria possono ricevere nocumento, ma deve in pri– missimo h!ogo consacrare il dovere fondamentale del– l'industria rii procurare tutti I mezzi che rendono meno sensibili I pericoli del lnvoro. In Jtalia si stanno facendo Cliniche per le malattie del lavoro, e si istituiscono corsi per la profilassi delle malattie del lavoro: eppure mancano anc,.,ra le basi prime perchè una profl.h\SSielementare possa iniziarsi. Chi conosce la. mote, direi spaventosa, di leggi, di regolamenti, di circolari, di norme che han valore di legge, che costituiscono l'assieme della legislazione sul– l'igiene del lavoro negli Stati tedeschi, non rimane poco sorpreso, ea11endoquante cose tra mediocri e catti\·o noi abbiamo copiato da.i tedeschi, nel vedere che, in questo argomento, slamo rimnstl perfettamente negativi. Per– fino i tanto progettati e discussi Ispettori del lavoro sono stati ridotti a. una parvenza che non ba sostanza ,e colore. La nuo,,a legge non deve solamente sancire il dovere dell'intervento profllattico In materia di industria insa– lubre, ma deve (almeno nell'apposito regolamento) Indi• care, volta a volta 1 le basi della 1>rofllassi razionale. Qui1 il regolamento torinese, che è senza dubbio quanto di meglio, di più esatto e di più rispondente alle esi– genie dell'Igiene ed al reale stato dell'Industria è stil.lo compilato In rtalia, potrà utilissimamente essere preso a modello. L'indnstrlale deve conoscere che Il giudizio sulla sa– lubrità del suo stabilimento non è affidato al criterio mutllbile cli un ispettore, ma che esso risulta dallo basi stesse che la legge ha voluto tracciare. Ed a sua ,,oJta l'operaio de\'e avere la certezza che la difesa della sua vita è formulata nettamente e nettamente delimitala. Anche qui non si tleve cristallizzare la dlresa nelle tor– mole che accontentano oggi e che domani possono sem– brare mono buone od essere meglio sostituite dai nuovi trovati, ma, senza entrare in minuzie 1 deve essere in– giunto, volta a volta, che l'Industriale deve applicare quanto di nuovo, riconosciuto come utile alla profilassi, va trovandosi dai tecnici e dagli igienisti. Se la legishu:ione fosse molto scrupolosa, dovrebbe arrivare anche più in là. Lo. divisione delle industrie in salubri e insalubri ha presentato nella pratica il gra– vissimo pericolo di sottrarre all'intervento della profi– lassi le industrie ritenute non pericolose. Invano si cer– cherebbe, in tutta l'enorme mole di leggi e di regolamenti dello Stato, una sola parola che impedisca l'accumulo degli operai nelle sale di lavoro, o che determini l'ob- bligo della presenza di acqua potabile, di lavabo e di docclo negli stabiltmentl. Eppure oggi conosciamo, per prova provata e accet– fate, tutti i pericoli di una trascurata. lgicne personale dell"operalo, e reclamiamo in ogni occasione, anche se la Irgge tace, che talune misure vengano accolte e messe in pratica: e gli industriali più intelligenti non hanno atteso la legge per tradurre in pratica I desideri. Quindi si estenda. la. cerchia della nuova legge, che dovrebbe prendere il titolo di Legge sul lai:oro delle 1'l– dustrie, o contemplo.re la legislazione del lo.voro in ge– nere e quella delle industrie insalubri in specie. Nella legge si Inglobino le misure speciali per certe lavora– zioni (caldaie, miniere, trasmissioni elettriche) che hanno già avuto l'onore di le,llglne speciali, e si determini uet– tamento il pensiero dello Stato sulla respon9abilità della industria di fronte ai pericoli di varia natura che ari essa si connettono. Una legge di tal fatta toglierebbe molti sconci: primo, permetterebbe di imporre misure dirensl,•e per l'operalo senza. ricorrere a \:avilli o a giri inutili che nulla aggiun– gono e molto tolgono al prestigio della legge; secondo, porreUbo fine ad industrio che vivono sulla mlserabllltà. dei metodi di lavorazione, esercitando un vero krumi– rc1ggiomora.le verso l'industria razionale. Miriprometto di dare, in un prossimo scritto, uno schema della legge quale ad un igienista può sembrare conve– niente proporre: pel momento· bnstl risvegliare l'atten– zione di quanti vigilano per ottenere una razionale trasrormazione di tutto l'arsenale legislativo in dlfcita del la\'Oro. Una legge di tal genere non ò priva di un inconve– niente pratico: di ostacolare gravemente l'industria. qunle in molti casi ò oggi organata. Eseguendo a Torino delle i~pezioni per vedere in quali limiti poteva essere appli– cabi!e e consigliabile Il nuovo regolamento sul )&\"Oro in3ah1bre, mi sono convinto che una applicazione stretta del regolamento (logico, razionale, organico e quindi immodifìcabile) avrebbe posto in gravi Imbarazzi molti industriali. J)er questo al più ai può chiedtlre la gra– dualo applicazione del regola.mento e della nuova legge, dan<lo largo margine di tempo per l'applicazione agli stabilimenti già esistenti, Imponendolo per i nuovi im– mediatamente. Ciò che intanto bisogna proclamare ò che la nostra l~gge sullo industrie insalubri è incompleta, arretrata, inefficace e che urge provvedere a una trasformazione rarlicale di essa: coloro che hanno modo di dar corso, quindi, ad una nuova legislazione dell'industria, raccol– gano l'avviso e pensino che l'ocr,asiono è propizia come non fu mal In addietro 1 e che i benefizi diretti per una nuova legislazione, per l'operaio, per l'industriale e pel movimetito proletario 1 sono incatcolablli. E. IlERTARELLI. SYLl'A YIVIANI LAVERITÀ SULLE SPESE MILITARI Un opuscolo di pag. 48, con copertina Ce11tcsimi 25 (Presso il 1wstr? Ufficio) Lo 1·accomm1diamo a tutti coloro che t•orraimo, su dati positivi, conoscere e tratta,·e ri fo,ulo la questione delle speiie militari in ltalia.

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