Critica Sociale - Anno XVI - n. 9 - 1 maggio 1906

CRITICA SOCIALE; 131 compreso, non per interposta persona, ma col loro cervello. Con ciò (non ci si fraintenda) non intendiamo scemare valore all'azione parlamentare del socia– lismo. Esattamente al coutrario ! Ma i socialisti positivi, che inseguono il loro ideale coi piedi sulla terni, a traverso la trafila delle riforme successive, e hanno per canone la gradualità. dell'ascesa 1 h.t lentezza necessaria delle evolu:doni, non debbono dimenticare (e, se mai, l'esperienza glie lo dee ram– mentare) che, di tutte le evoluzioni) quella della mentalità popolare è fra le più lente. Ed è quella che più abbisogna di presidio costante e paziente. Precorrerla vale isolarsi. Le riforme stesse che i Governi promettono o dà.uno, anche le migliori e più ardite, se non siano intese, volute, conquistate dalle masse 1 non rinnovano la vita del paese, non escono dall1orbita del fatto parlamentare; non as• surgono a fatto politico, meno ancora a fatto pl'O· teta.rio e a l'alto socialista. Vi ò dunque, dal canto nostro, una p~wte, e non breve. di cammino da rifare. Converrlt ridurci, quanti siamo, entro .\e antiche trincee, e mesco– larci di nuovo all'umile indefesso lavoro di propa– ganda ini:dale (non diciamo propaganda evange• lica) 1 che ci parve, e iu ciò e ingannammo, di aver superato. Il momento favorevole è qnesto: mentre la fatua vacuità del gesto rivoluzionario si palesa anche i.ti meno veggenti, e l'azione socia– lista in Parlamento - per Io stesso scadimento della nostra forza politica - ci apparecchia pro– babilmente nuove delusioni. Q,uesto ritorno all'an– tico, questo apparente regresso verso le scaturigini della forza e dellf.\. vita socialista, sarà quello che consentirà. nuovi slanci, e non più solitari e infe– condi, verso l'avvenire. 'l'ali gli ammonimenti che ci dà. questo Primo Maggio triste e severo. La vittoria del socialismo è a questo patto. LA CRITICA SOCIALF.. PREGIUDIZI SOC ALISTI E INDACALISMO Il Diuenire Sociale - la Rivista romana del socialismo scientifico, nonchè sindacalistico - nei numeri 1 1 3 1 4, 5 di quest'anno, è venuto pubblicando uua serie di arti– coli, i quali vogliono essere una esposizione teorica dei principi sindacalistici e una risposta· alle obiezioni e alle accuse di anarchismo che il riformismo muove al sindacalismo. L'autore - un tale Sergio Pauunzio da Alolfet.ta - dichiara di assumerili (, la cliflìcile impresa (modestia a parte) di abbattere tutti i pregiudizi che si oppougouo alla serena, obiettiva visione o percezioue del sindaca– lismo: pregiudizi che si risolvono alla lor volta in ac– cuse e controcritiche al sindacalismo stesso n- Nel primo articolo, che servo da introduzione, il Pa– nunzio fa pompa cli facile erudizione, .-;clottoreggiando - sulla falsariga degli scritti di Antonio Labriola - in– torno alla critica scimtiftca del socialismo, in contrap– posizione a quella volgare. 11Panunzio esalta poi gli autori nostrani e francesi, dallo cui menti si è sprigio– uata la scintilla del revisionismo rivoluzio11ario, e sen– tenzia che ~ la peggior colpa del riformismo è stata quella di portare alla dignità di nuovi valol'i e fatti storici tutti i suoi madornali spropositi, tutti i suoi gros– solani errori e tutte le sut ciarlatmierie ,,. Como saggio di suffisance intellettuale non c'è male. u Lo accuse dei riformisti al sindacalismo - <lice,Pa– nunzio - si riducono in sostanza tL queste: t 0 11 sindacalismo non è socialista, perchè liberista; 2° li sindacalismo non è socialista, perchè è anti– collottivista; 3° li sindacalismo s'identifica con l'anarchismo, per– chè nega lo Stato. ,, (Divenire Sociale del 1° febbraio 1906 1 pag. 45). Cominciando dal primo appunto che il riformismo fa al sindacalismo, di non essere, cioè, esso sindacalismo sulla direttiva del socialismo, perchè fautore del pili radicalo liberismo, il Panunzio, per provare il contrario, non trova di meglio che esporre i pili noti principi o teoremi dell'economia edonistica e matematica, o, ripe– tendo in sostanza quanto aveva già. scritto il Leone nel suo libro 11 L'.E'co11omiasociale fa rappodo al socialismo ,, 1 asserisco che il socialismo, " lungi dall'essere la nega– zione del liberismo, ne è invece la migliore e pili effl• cace riconferma, sia dal punto di vista teoretico, sia dal punto di vista pratico w Anche Arturo Labriola, in una conferenza tenuta a Milano nel giugno 1905, aveva af– fermato: ~ per noi il sindacalismo è un liberismo di classe: noi ci opponiamo a qualsiasi intervento dello Stato sto, in riguardo dei capital-isti che degli operai. ,, t dunque il 11on-interve11zio11ismo più intransigente cho si invoca e che si vuol innugurare. Oli insegnamenti del vecchio Spencer e dol!a deserta scuola di Manchester non sono stati invano. r ... e diradate filo dei tarcH o clc– goncri epigoni della scuola classica inglese (1), con a ca.po l'ottuagenario .De Molinari, si infittiscono e si rav– vivano a mezzo delle nuove reclute sindacaliste, lo quali, in nome del liberismo di cl.1sse, non vogliono sentir parla.re di provvidenze legislative a tutela e a difesa delle classi operaie: non di disposizioni di legge che regolino il lavoro delle donne e dei fanciulli j non di assicurazioni di Stato contro gli infortuni, contro la ma• lattia, contro la disoccupazione involontaria determinata cla crisi economiche, contro l'invalidità senile, contro le malattie professionali ( 2 ); non di Ispettorato, di Ufficio, (1) Contrflrllunonto 11.1\'011\nlono di molti, i quali erodono che I fon– dl<torl del\11.scuola chnslca !nglc!le dl oconomln siano sta1l av1·ersl alla Ieglslo.zlone operlllll, Il. Herkncr dlmoistnl con llat! di ratto elio la celcborrlma opera di A. Smlth: Lrr ricchezza dtllt nazioni, contiene pensieri di politi ca soelale che ancorn oggi aspettano di essere tra– dotti In realtà. L'Immortalo CCOllOllllSt11 scozzese ~omprcso ,,ualc posizione di prlvllog10 assum11. Il capltalb di fronte alla manoclopcra, o Jlc1·tanto ru caldo routorn di mlsu1·e l<'glslat1,•e a tutela di coloro che, c111.1 punto di ,·!sta oconom1co, sono I pll1 deboli. 1,0 stesso di– casi di Blcar<lo, Mao Cullocll, Cobdon o r. Stuurt Mlii. (\', Il. 1n:nK– :-it:n, Die .~rb('ite,·(nige. Ber1111, 1902, 1wg. n~ o sog.). (') Occorrerebbe leggero In JJregovolo e voluminosa opcrn che Il doit. G. J'loracc1nl ha dato dl recente a\111. luce (La Pfllologla del /(I• vo,·o. Soclotà Ed. Llùr., 190[,) JJl!l' farsi un'ldé!\ dOIIOgrilVltà e dOllll ()uantltà di.li e nrn.ll \ttle proresslonall !... Accauto 11.llc altcrazloul card IO• l)Olmonfl.fldipendenti da son-ac<.mrlco di lavoro, troviamo le malattie \lrofcsslonal! degli organi resplrnlorll po1·Inalazioni di polveri, va– pori o gas Irritanti (1tvvclcnumont1 ,,er va11orl tosskt delle es~enze, dOI catramo o suol derivati); !t saturnismo; l'lnto~slcflzione da mer• curio; Il rosrorlsmo cro111co; l'arsonlctsmo; JazoUorosl; 11cromlsmo dn zinco, ottone, rnani:i:ancsc, bario, 11nttmon10,oro, argenio, sta• gno, ecc.; Il e111,1·1smo;lo malatttc prorosslonall 1nrottlvo•paraes1* ta1·1e (carbonchio, fnrclno, ac1111orn1cos1, ancllllostomlasl, angulllosl lntcstlrrnle); le m11.laUloprofessionali <111,ondontlda traumi sul la– voro, como la mono- e J>Olhtrtrlte traumatlca•rournattea; la polmonite traumatico.; le sloros\U1 traumatiche; le malattie 11rofesslonall del midollo Spluute, chi! nervi J)er!ferlel, del muscoli o del tendini; 10 mlopat1o e tcndl11os1110,·lt1; le uevrosl; !11, patolo&la spoclalo delle r1sa11101e; 10 alterazioni n10rbo11edèl sensi, dcH'a1,1111rccchlo dlgu• runto, dui reni, del feg11to, della mllla, del sunguo; !u deformità 1:1cholctrlcllu 11rufc1:1i:1101111ll, eco., ooo. È tulin una Jluto!ogl11.nuova che, collo sviluppo dell'l11<l11strln,si i;, gradatamente aggiunta all'Rntlca o ohe ò cseluSi\'O roh1ggio degli nomini do! lavoro. Il dott. Pleracclnl nel corso del suo libro dhno– stra corno, mediante opportune 1>rescrlzlo11l di leggo e l'Intervento llCllOStato, si potrobboro provonlro o, 11er lo meno, ntlonuaro molU del \llÌ1grn1•I lnco11ve11tontldi qµcstl malanni e di ,1ueste J11.tt11re del c11.11tta11smo. l 1:11gnorl8\Udttcallstl ieorlCI sono Invece di parer con– tn1rlo. Vero è che essi 111msoffrono di jllll\11 mttlattlc ...

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