Critica Sociale - Anno XVI - n. 9 - 1 maggio 1906

140 CRITICA SOCIALE norosi, rome Garibaldi, che desideravano fossero ri- 1mrtitc le terre dell'asse ecclesiastico ai contadini nullatenenti; ma Pidea nobile non potea essere at• tuata per l'assenza completa del proletAriato dalla vita. pubhlica. La socialir,zaziono invece della terra dei latifondi e la loro agricoltura industriale non si raggiungeranno che con l'organizzazione di classe del proletariato. L'Inchiesta agraria. - La borghesia ita• liana addimostrò la propria impotenza a risolvere il secolare problema della terra in un atto ufficiale dcli" maggiore importanza storica; nella Jnch-iesta agraria. In quei ,·olumi si ritrova una ricca messo di dolorosi dati di fatto, e la migliore delle inten• zioni per apportare rimedi cflicaci a.Ile tristi condi· zioni A.cccrtatc dell'agricolturn. e della classe agricola. .L'[nchiesta, come nei suoi volumi si constata, fu impopolnre: al questionario largamente diffuso ri– sposero per la Sicilia solo le nutorità politiche ed amministrative - e non tutte - e pochi studiosi di cose agrarie. A questa noncuranza della stessa classe dirigente, fa contri:lsto la fede che la Rela– ziono dell'rnchiesta ha nella virtìl riformatrice di essa classe. Questa si è mostrata peggiore. del Go– verno che la rappresenta. li proletariato fu poi com• pletnmente assente in un 1 opera che diceasi condotta nel suo principale interesse. ( partiti popolari di allora si erano chiusi nelle diuturne commemorazioni patriottiche, in un irredentismo spavaldo e per con– seguenza. militarista, e in un ideale repubblicano frnsaiuolo e inafferrabile dalle masse, ma che ad alcuni da,•a modo di arrivare alla monarchia per la via della repubblica. f1 peggio si fu che gli stessi relatori dell'(nchiesta la rinnegarono, votando il dazio sul grano, per pro– teggere il latifonclismo ozioso e sterilizzante, contro cui dovea essere principalmente diretta l'Inchiesta. L'autore di questo scritto, impossibilitato allora ad a,•anzare un proprio pensiero sull'Inchiesta, deve però ad essa l'impegno con sè stesso cli ricercare più a fondo le cause immutate dn secoli del ma– lessere agricolo e sociale di Sicilia; e da questa ri· cerca risnlì egli al nuovo còmpito volontario dì so– stenere con ogni sua possa il solo rimedio efficace, nella socializzazione della terra, mercè il diretto in– tervento del proletariato rurale. Nord e Sud di Sicilia. - La Sicilia, nella sua stessa relativa piccolezza, so formasse uno Stato a sè, avrebbe un proprio problema meridionale. Ti– rando una linea dall'Etna al Capo Boeo, la parte che resta a sud fu nelle epoche fenicia e greca piì1 popolnta, pitt prospera e pili civile dell'altra a nord: liilibeo, Sclinunte, Agrigento, Siracusa salirono a grande potenzai invece, sull1altra parte, 'l'rapnni, Pnlermo, Milazzo, l\fessino, Catania, erano allora di poca importanza. Poi le parti sì mutarono. Delle città meridionali della Sicilia rimase con una certa importanza sotto l'impero romano la sola Liiibeo j poi, quando Roma perdette l'Africa, Lilibeo fin) anch'essa col cadere in ahbandono. Ora la parte che guanla a sud è lri piì1 squallida, la meno po1)0lata e la piìt povera i e quella che guarda a nord ha i maggiori coefficienti di sviluppo o cli un avvenire industriale e commerciale. Il pro• bioma del latifondo, che appartiene più specialmente nlla metn occidentale della Sicilia, diventa più aspro o d'impossibile soluzione nella parte meridionale, senza la. socializzazione fondiaria. Quali sono le cause di questo fenomeno storico? 11 sollevamento del suolo siciliano pende verso sud. l maggiori corsi d'acqua, il Salso, il Plàtani, il Belice, sfociano a sud. Cl bacino del Sìmeto, con i grossi confluenti Dittaino e Oornalunga 1 appartiene per metà alla parte che sta a mez1.ogiorno della. suddetta linea tra l'Etna e il Boeo. Le montagne pili alte corrono presso la spiaggia settentrionale, con un largo contrafforte diretto a sud fino ai monti Cammarata e Rose nel mozzo clell'lsola. Per com– penso geologico il fondo del mare a nord scendo con ripido pendìo, mentre a sud offre vaste spiaggie re– nose e alluviali. Però ambo i lati sono pressochè ugualmente importuosi. l soli porti naturali e sicuri di Sicilia sono quelli di Trapani, di .Messina, di A u.q-usta e cli Siracusa. Quando il movimento civile partivasi dall'Asia per diffondersi tra le due rive opposte del .Mare Afri– cano, gli scamhi tra l'Africa e la Sicilia assicuraxano un maggiore sviluppo alle coste siciliane rivolte verso quelle africane. Poi, con lA.supremazia impe• riale di Roma e 1a scomparsf\ di Cartagine, il moto della civiltà prese un indirizzo opposto 1 rivolgendosi dalla 1 rerraferma italiana verso la costa settentrio• ,mie di Sicilia. 1~ giusto notire che in questo muta. mento di sorti la metà della costa orientale da Catania al Capo Pnssaro va considerata come un tutt'u110 con la parte meridionale di Sicilin, e l'altra parte da Catania al Capo Peloro va considerata assieme alla parto settentrionale. Dai Normanni fluo a noi il movimento civile non ha mutato l'indirizzo iniziatosi per la Sicilia con la dominazione romana; anzi tale indirizzo accenna a farsi maggiore. rntanto la natura del suolo e la spiaggia impervia della parte meridionale impedivano che le città do· cadute per mutate condizioni politiche risorgessero a no,·ella vita, nel mentre che le minori avversiti\ naturali concorrevano a favorire lo sviluppo mag- 1,?ioredelle città settentrionali di Sicilia. La supre· mazin di Palermo attinge a queste origini. Ma la Sicilia del latifondo, sì del lato settentrio– nale che del meridionale, troverà nella propria terra lo forze di una novella e più progredita civiltà, mercè la organizzazione del lavoro e del consumo con capitali collettivi nei latifondi socializzati. (Continua). s. CAMMAREIU-SCUR'l'I. L' UNI'rA DELLAVITA('' Rare volte ci è occorso cli leggere opere in cui qualche problema speciale di biologia sia stato trattato con spirito filosofico così largo come nella sottoindicata, e rare volte, nel medesimo tempo, la trattazione fi.losofica di un dato problema partico– lare, massime da parte di persona non specializ– zatasi in scienze biologiche, ci è apparsa compiuta con così pieno possesso di tutta la letteratura scientifica che lo concerne. Il Rig-uauo è ingegnere e senza dubbio la profonda disciplina mentale de– rivatagli dalla cultura fisico-m.a.tematica lo predi– spone ad aggredire i problemi biologici con spirito e con metodi che i biologi rare voi te possiedono, a intravvedere, a cercare, a stabilire i legami tra le leggi del mondo inorganico e quelle del mondo organico e a concatenare i fenomeni tra loro più lontani e, apparentemente, più sconnessi. Senza che considerazioni d'amicizia entrino a cosLituire il nostro giudizio, noi non esitiamo a considerare quest'opera come la più comprensiva e più felice scritta sul. complicatissimo al'gomento ùella trasmis– sibilità dei caratteri funzionalmente acquisiti dal– l'individuo. È nota l'importanza che tale questione ha non (I) l~UOE:<IIOR1GlU~O: Sm· la t1·a11,1111,slblUlt dtB t(l!'acU,·ts (1((111'8. - l'o.rls, Alcan, 1906.

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