Critica Sociale - Anno XVI - n. 4 - 16 febbraio 1906

C](l'l'lCA SOCJA.LII sillo anticlericale ùavanti ai curati politicanti di Pio X. Nè miglior Ho1·te toccò intanto alla Destra. La vecchia De~tra dei Minghetti e dei Bonghi si è fra- 1donata in tanti Gruppi e in tante scuole quante sono le tendenze e le aspirazioni conservatrici. De– -stri anticlericali e destri clerìcaleggianti, dejtri mas– :::.onie neo-guelfi alla Cornaggia, reazionari ciel tipo l\facola e dottrinari del paternalismo liberale tipo Luzzatti 1 accomodanti e intransigenti, spregimlicati e paurosi, bollono nel gran calderone d'onde un giorno Rudinì si era illuso di poter risuscitare an– cora la Destra. La ciuale intanto, da grande partito politico, è dh,cesa al mestiere di trafficante di por– tafogli ad uso dei piccoli navigatori di Sinistra, co– stretti a fare una 11u11tm·ella, nei suoi porti ospitali. Bd ecco la ragione clelFavanzarsi del Centro e clell'Bstrema Sinistra. Poichè la Destra è in dissolu• zione, poichò le sue formule vecchie non si adattano più alle necessiti\ nuove, è rorza si faccia avanti un nuovo Grnppo conscrYatore non legato ai suoi pregiudiz.'ì, non ossequente alle sue tradizioni, ma educato ad un realii:ìmo rude e co11 1 11na volontà più audace. Similmente, poichè la veccbia Sinistra volge Hl tramonto, è necessario si avanzi una democrazia meno dottrinaria e pii1 realistica, meno vacua e pili fattiva. Ed è anche necessario, se questi due nuovi Grnppi ,·ogliono vivere, se vogliono differenziarsi dai due ceppi donde provengono - nascere vuol dire differenziarsi - i-;einsomma vogliono rompere aper– tamente i legami che li uni:;cono e li imprigionano ai partiti vecchi, che e~si si alleino transitoriamente fra loro. Si pensi infatti a quello che sa1·ebl>eora il Centro sonniniano se il suo leader avesse prestato orecchio alle sirene clerico-moderate che volevano un Mini– stero di colore. Sonnino sarebbe oggi niente altro che un nuovo Pelloux a tinta clericale, con nella destra la sciabola del carabiniere e nella sinistra l'aspersorio del prete . .Per essere lui) per suscitare una nuova concezione conservatrice nella borghesia d'Jtalia, per spastoiarsi dalla vecchia Destra e per sfuggire dalle mani di tutti i Brandolin che 1,pera– YRno di farne un grosso agente elettorale di Pio X, egli non poteva immaginare scandalo mag·giore di quello <..Panda.reverso Sacchi e verso Pantano. Così i due Ministri di J~strema sono il suo salvagente contro il pericolo di affogare nelle acque torbide del vecchio conservatorismo tabaccoso e rnisoneiRta. D'altra parte, l'Estrema Sinistra non poteva affer– mare la propria indiYidualità se non staccandosi violentemente dalla vecchia, Sinistra. Unita con l 1 an– tic,i Sinistra, confusa con lei, non sarebhe stàht che una schiera in un esercito; unita al Centro, iurnce 1 e contro i resti cl ella Sinistra giolittiana, essa è fì. nalmentc un partito 11uoyo, una nuoya ::linistra, a cui spetta intera l'eredità delPantica. Per tal 111od9 1 l'alleanza fra. sonniniani e radicali rappresenta la lotta per l'esistenza di due Gruppi che hanno eguale bisogno di differenziarsi. B la ra– gione dell'alleanza, come la facilità con cui è stata conchiusa, derivano dalla comune necessità di tro– vare in essa il fatto elle li differenzi d;ti vecchi par– titi e dalle vecchie tradizioni. .·. ~l\l"tt, He questo è il significato clel1a nuova combi– na;,;ione, non ò difficile dedurne quali devono essere il giudizio e l'atteggiamento del partito socitllisht. Il nostrn partito esce appena ora da una lotta, ilSJ)rn per seppellire le spoglie <!ella vecchia Sinistra che si ostinava, sc11za alcuna idea o senza. alcun proposito, a tenere il timone dello Stato. Ora, po– trebbe esso consentire clw la Sinistra ripigliasse il potere? Potrebhe credere di giovare al suo rwvenirc risuscitando, per amore dei vecchi colori) quelle ban– diere di Destra e di Sinistra che il tempo ha scolo– rite o distrutte: In cotesti giuochi vani può ben indugiarsi certa democrazia di vecchio stile, ma non certo un partito proletario che non ha pregiudizi e fa della realtà la sua norma. Ma, se il nostro partito deve cont,ent-ii'c di buon grado quell'attefia vigilante o quella " benevola dif– fidenza 11 che valga a frustrare le speranze della vecchia Sinistra, non può e non deve lasciarsi illu– dere tanto da considerare questo Ministero come un Gabinetto apertamente democratico. Noi non condividiftmo certo il pregiudizio che i .Jfinisteri, per essere vivi e vitali, debbano essere di colore. L'età dei Ministeri di colore è tramontata da quando il risveglio politico di tutti i ceti e di tutte le classi ha moltiplicati i partiti, ha imposto la ne– cessità dei compromessi, ed ha distrutto per sempre la possibilità delle dittature di Gruppi. Ma i )[inisteri di coalizione, che diventano ormai la·regola in tutti i paesi civili d'Europa, non tolA"ono che permanga sempre, al fondo delle competizioni politiche, la Yecchia ed eterna distinzione fra nova– tori e conservatori. Ed è questa distinzione, che poggia sull'ossatura della lotta cli classe marxista, quella che ci avverte q1Jando le coalizioni sono na• turali o innaturali, sterili o feconde. Ora, nel caso nostro, Ja coalizione fra conserYatori sonniniani e radicali di Estrema Sinistra non può certo ascriversi fra le combinazioni naturali. E8sa può certo risolvere ottimamente quelli che si sogliono chiamare i problemi neutri - servizi ferroviari e postali, con,•ersione libera della rendita, convenzioni marittime, trattati cli commercio, ecc. ecc. - nei quali la competenza tecnica dei nuovi ministri è molto superiore a quella degli antichi; può moraliz– zare gli organi dello Stato, dappoi che questa è opera preliminare di ogni Stato che voglia vivere vigoro– samente; può anche difendere la scuola d~tlle inva– sioni clericali, g·iacchè, per le tradizioni della rivo– luzione italiaua 1 la difesa del pensiero laico rientra nelle aspirazioni di molti conservatori; ma essa non può essere feconda al punto da portare entro lo Dtato tutte le correnti i1111ova..tl'ici delle classi umili 1 così da indebolire i fondamenti materiali e morali delle classi alte. Anzi, quando il nuovo Ministero, compiuta l'opera di purificazione e di risanamento, si troverà di faccia ai grandi prnblemi economici, tributari 1 morali e religiosi, iu cui gli toccherà sce• gliere fra le soluzioni trasformatrici e quelle con~ servafrici 1 la sua origiue spuria lo obbligherà alla dissoluzione . .J[a allora non si troveranno più di fronte la Yecchia Destra e la vecchia Sinh;tra con le loro formuli~ oltrepassate e con le loro gelosie a cui è estraneo il paese, ma il duello si riaprirà fni una classe conservatrice nuova e una Sinistra pure nuova in cui il movimento proletal'io mettel'à la sua nota dominante. La situazione attuale è, dunque, il preludio di una situazione politica più netta e più feco1llla 1 ed è per questo che è nostro interesse lasciare che si svolga compiutamente. .·. Ed ora, quale sarà l'effetto di questa situazione politica nuova, sui dissidi interni e quindi sull'avve– nire del 110:-;tropartito? 1,; noto che l'origino del dissidio, per cui i rifor– misti si separarono dag-li intransigenti e dai rivolu– zionari (i quali ultimi si sono poi accampati e contro gli uni e contro gli altri, sotto le bandiere do\ sin– dacalismo), è stata sopratutto una questione di po– litica parlamentare. L riformisti, allo sfavillare, dopo le tenebre della reazione, dell'astro liberale cli Zanardclli e di Giolitti, onde potè rendersi possibile

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