Critica Sociale - Anno XVI - n. 2 - 16 gennaio 1906

CRITICA SOCIALE :rn gC'ncrici misti, valevoli per tutti i meKtieri, 11011 si possono con cepire ch e dove lo C'Onclizionidi lotta tra la. classe padrona.le ed operaia siano, su uno t,tcsso mercato, cg1111li per tutti i mestieri. In eneo contrario - o da noi in Italia, d..iht ht poca orga– nizzazione del mercato del lavoro, riucsto è il cmw pii1 frequente l'Ufficio misto non dovrh aprire g-li r1portelli per quei mestieri che posscJ:;"gono già Cf– fìci di collocamento di class(' 1 siano padronali o operai, salvo che non intervenga il pi-cno accordo dello parti contcnclonti. Stabilito per qunli nwsticri clchha funzionare l'L'f– ficio, si tratta di dettare per ogni singolo mestiere le norme di collocamento. Queste norme, in fondo, rappresentano i rapporti tra le rlassi intcre:simte come vigono e 1-iOllO accettati in un momento dato. Per alcuni mel'itieri, la classe operaia ha imposto 11i1'itituto del tur110 e l'Ufficio dovrà regolare questo modo cli collocamento; in altri Jrli org-aniz,rnti avranno ottenuto un clil'itto cli !)relazione; in altri ancora o turni e prelazione non sono ancor,1. entrati nelle C'Onsnotudini. Sarebbe prudente che le Commissioni cli amministrazione, nel compilare questi regolamenti, sentissero i rappre~entanti della CIH~se operaia e padronale per ogni 8ingolo mestiere. In fondo, cinto questo procedimento, le diYer~c norme di colloca.– mento da aùottnrsi por i singoli sportelli o mestieri non sarebbero che il riconoscinrnnto ufficiale, il sug– gello, la consacruzione dello stato di fatto dei rap– porti fra domanda. e offerta cli laYoro su 1111 mercato; questi rapporti, g-ii\ esistenti, Yerrehhcro ad essere riconoscimi e continuati dalle parti. :Non verrebbero con questo clichioraLi eterni 1 perchè 1 essendo il col– locamento un indice del mercato del lavoro, ad ogni spostamento elci rapporti tra domanda ecl offel'ta dovrebbe modificarsi \1indice e per conseguenza le norme cli colloc11mento. Ne ,·iene però come conseguenza. rhe un lrf!icio misto di collocamento, se non in mercati molto e,·o– luti, non potr1\ mai essere "l_;fficio generai<-. esplicante la sua azione per tutti i mestieri. Al di fuori di esso continueranno ad agire Uffici cli collocamento padronali ed L'ffici di collocamento presso le Camere di hworo, Uf'fìci con funzioni prevalentemente di clnsse. ~ 9. La classe laromlrice e gli l'ffiri nwnic1pali riel l<tl..'OrO. Se quanto ho esposto di sopra risponde alla. ve– rith, ne consegue logicamente che il programma della classe lavoratrice, di fronte alla questione mu– nicipale degli lJrfici del laxoro 1 non dovrebbe essere di pura e generica oppoisizione, ma di determinazione oullc funz.ioni C'he tali Uffici donebhero esercitare. Oi:1 in quelle ha.ttnglie politiche che si combatte– rono intorno R/.di Uffici del la,·oro numicipali, nei principali nostri centri, (lua\i Torino, Homa, Brescia, si è fotta 11111\ prima. distinzione sulle funzioni degli Uffici del lavoro; in genere si ò ammesso che gli Uffici municipali avessero scopi statistici 1 si è no~ato 1·ccisamente ch'essi potessero interYonire ne11a fun– ziono del collocamento sul mercato del lavoro. Occorro ora foro un'ultima distinzione per il fe– nomeno del collol'amento; occorre, caso per caso, disting-uere un collocamento di chun;c ed un collo– l'HmC>utod\tssisrnnzn. Per il primo !:li dovrà negaro og-ni ing-erenza municipale; per il scconclo, colle opportune garn11zie, si potrà invocare l'intervento del .Municipio sotto forma di un'impl'Csa. autonoma. Hc l'impresa 1111111icipnle dCYC intervenire n Yantagg-io 1wrmanente dì tutto le classi, è giusto che ossa sia cscln~a quando ~olamedc interes8i di una classe sono in gioco, o the l:iia i1n-oc,\tn qui-rndo il beneficio fatto ad una classe non ridond,1 a <11111110, IIHLa van· taggio delle altre classi. Seguendo quel'ita concezione, io proponevo all1t I C;,nncrn del la,,oro di Roma, di!:l('ULt•ndosi in C!:l!:la. la questione dcll'l'nil°io del lavoro municipale, il He– guente ordine dc>! gio rno, che riporto tanto più vo lontieri in quanto mi pn.re pOsHa C'SSC'l"<' discusso in tutti quei centri in t·ui la q u<'stion(' tlell1L'ffirio mu– nicipale del lavoro si è già affaniuta o sta per af– facciai-si nei pro~mmmi della vita politica muni ci pale. 11:d ceco l'ordino del giorno: " Consi<tcrando che un Uffldo municipale del lavoro può avere i seguenti ~copi: 1 ° scopo statistico, 2° scopo di cc,llocamento; si accetta pienamente il con~etto che ITfflcio mu· nicipale abbia lo scopo 1°; o quanto al collocamento si o.:iserva: che le funzioni di un Ufficio di collocamento sono duplici: a) runzionc di classe 1 co1Histcnte nel con<iervare e migliorare le tariffo di la,·oro; h, runzione interme• cliaria, conshlento nell,eliminare i mediatori che sfruL• tano i lavoratori ponendosi tra la <lomancla e l'offerta di mano ò'opern; che la fumdono di classe si può solo esercitnrc>, 11el collocamento, qunndo un mestiere sin organizzalo - o che la funziono intcrmediariil può apportare bcnoflci immediati a quei me.'ltieri O\'e non ò ancora s\·iluppata 1 1 or).(anizzazio11e. Per couseguenza 1 si delibera: di JJroporrc, per alcuni mestieri, fortemente orga• nizza.ti, Uffici di collocamento di classe, f1111zion1111ti presso la Camera del laYoro; di propugnnro per tutti gli altri mestieri un l'fl:lcio municipale <li collocamento cho sia retto ed ammini– strato, in rorma affatto autonomn 1 da una Commis')ionc di ,•igilanza, in cui sia un egual numero di rappresen– tanti dei lavoratori organizzati, nominati dalla Camera del la,•oro, e clelle organizzazioni d'industriali. Tale Commissione, composta di 8 membri, 4 per classc 1 nominerìl uu presidente, che sia al di fuori delle clas!'li stesse, ed avrò. per incarico: x) di stabilire per quali mestieri si debbono aprire sportelli di collocamento j '.1)di compilare, mestiere per mestiere, i regolamenti di col– came11to, sentendo per ciascun mestiere i rappresentanti delle organizzazioni padronali ed operate. 11 GIOVAN~! .\[own:MAH1'1NI. CRONACA SOCIALE Il Coug.-c,so iutcr11azioualc tli \"i(."1111:t IH~rle :t:-t-knrazioni operaie. I. L·assicw·azione contro gl'in{oi·tuni. Il Congre:-:so internazionale di Vienna 17-2:3 sellem.– bre JBOO) ha pubblicato-~ suoi rapporti che tes~ilìca~1.o li continuo progrcss~ che I idea moderna delle a1-~1curaz1ou1 operaie fa in tutti i paesi i anche nei pill arre~rati e nei meno democratici, come la Spagna e la Rus:;ia. Questa legislazione a favore della classe operaia_risi11t.• quasi tutta agli ultimi trent'anni, durante i quall ogni iniziativa in uno Stato determina, per contraccolpo, llna iniziativa similo negli altri. l:!s:..nprocedo di pari pas.~o collo sviluppo dell'industria e col diffondersi della or– ganizzazione op~raia e dell.itlea socialista: ~• iucl~-.tria si sviluppa da piccola a graudo e a graud1s~11na rndu– stria coll'introduzione delle macchine e coff esteuder:-.i del mercato e domanda, oltrechè la forza adult;\ del– ruomo le t8uere membra dei ragazzi e la debolezza della donna, per confonderli in:-iiemoin i)nmani ca:-ormc o sfruttarli a :mngue o consumarne la v1t.1.

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