Critica Sociale - Anno XV - n. 19 - 1 ottobre 1905

CRITICA SOCIA.LE 291 o supposta dei fenomeni corrispQndcmti. E veniamo al concetto della fllo!Jofta come !;tudlo dol problemi meta– fisici. 3. Qui soccorre magnificamento lo scritto, por mo ma– gistrale o lnsupornbllo, doll'Ardigb eul Clm1pitodella Fi• loso{l.a e la sua vun111itù. Como alln vh1tf\ del neonato il mondo esterno apparo prima un tutto unico e indi– stinto, in cui solo dopo 1 a poco a poco, CO'la si va di– stinguendo da co'la; cosl 1 al primo riavegllar.-d del pen~iero umano, es3o s'imbatto ncll"c.s11erogeneralo od indistinto della natura. Il tentativo di sciogliere que~to problema generale doll'e.,soro indistinto della naturn codituisce la fllosofla. :un, come l'occhio del neonato, volgendOtii in– torno, coglie a J)Ocoa poco, nel tutto lndiitlnto del mondo esterno, del J)Untl distinti, che non J)Or ciò ce.qsR.t10 di farne parto, coel In riftossiono umrurn, esercitandosi sul– l'essere In gcnornlo, no coglio vnrt nR1>0ttio momenti, che, isofati per aslr(1zio11eclal lutto i11 etti son colli, costi– tuiscono l'oggetto di scienze 11peciall; nell'interno di ciascuna Ri rlJ)eto poi iudeflnitamonto lo stesso proce5so di distinzione, senza che, per lo medesimo ragioni, le scienze nuovamente dhitinte cessino di eqsere unificate nel tutto della scienza nel cui seno si differenziarono Vnle a dire che, a qualsiasi stadio nella e,·oluzione del pensiero umano, in un modo o nell'altro, la ragione sente il bisogno di costrurre l'unità del sapere, che l'a• straziono o la distinzione oscurarono transitoriamente, ossia di unire gli aspetti e i momenti, distintamente colti, dell'essere e 11tudiati da altrettanto scienze distinte, per mezzo dell'ossoro Indistinto della natura in cui fu– rono colti. ln tale riconceJ>imonto dei problemi dolio singole scienze nel problema generalo dell'esistenza. è la filo– sofia, la cui perennità è cosl garantita dal fatto che, per quanto le scienze si distinguano, es~e sono unificate nella natura. La fllosotta ò il tessuto connettivo dell'or– ganismo del sapore. Nessuna scio11za.quindi in partlcolare 1 o perciò nem– meno la psicologia, la logica o l'etica possono preten– dere di costituire tutta la fllosofla 1 o uommouo l'insieme medesimo di tutto lo scienze, in quanto ognuna di esse ò studio cli un dato R.Spottodell'essere soltanto; chò la fllosofia è il concoplment.o, non della somma di tutti gli a.s1>ettldell'essere, ma dell'essero totale della. natura. La maggior connessione della pslcologiu 1 della logica e del– l'etica col problema fllosoflco 1 o con t problemi ftloso– fici in cui esso ~i risolve, è solo dovuta al fatto, che, mentre lo altro scienze trattano della natura, prescin• dendo dal pen'!lero, ossia dal soggetto umauo, in essa invoco questo ha Il p1•imo posto, o attraverso al loro studio il problema filosofico ad ogni momento s'impone come ricorca dell'unità indistinta connottento Il penlliero con la realtà. Data questa natura della fllosofta, ò e,·i• dente che il suo insegnamento adern1>le alla runzione insopprimibile ed lndi<JJ)onsabiledi 1,ortare la mente dei gionni a concepire Il problema del rapporto tra l'uomo e la natura, tra il J)Onsiero e la realtà. Le ~cienze della natura forniscono uu dato del problema i la psicologia, la logica o l'etica rornlscono l'altro lato. l due, presi in– sieme, costituiscono la renltà. Come la co11tituhwono? Ecco Il problema eonzn cui urm coltum non ò com– pleta ori ogni anima ò monca. ~:eco Il problema la cui importanza non ))uò essere compresi~ e ratta compren– dere, so non da chi conosca non solo il mondo della natura nello sue linee rondamentali 1 ma ancora il mondo del pensiero, per mezzo del quale !iOlocslgtc per noi la natura medesima. 4. lndipemlentemente da ciò, lo tre 11clcnzo c-omune– mento riai,•mnte !!Otto il nomo di f110<1otlahanno ogl{i cia:-.cuna una Importanza pratica a sò, ('il una e'ltensione tale, da richleclero una cultura enorme In c-hi vi i,i de• dica. Si pCn'li alla estenqlono degli stuclf l)'llrologici nella ,•ita infanti)(>, UC'lla p'!lcologia di HC'l'IO, nolla collettiva, nella comparata, nella gene'li del diritto, nella vita. economico, noli a rlrlam,., ece. f--1pen:,,i al campo il limi– tato dei problemi morali o sociali, che 011ginon po,,.,ono e,.,sere trattati seriamente se non da chi ha mentalità scientitìt'a o da chi vivo noi mondo o non 'IUI libri ,;ol– tanto. Cl sarebbe quasi da ritenoro che l'aumento nelle ore di lavoro nndrà a scapito della rlflc'l"lone e O'!!:ier– vaziono Rulla vita da parto dell'insegnante. 5. Tutto ciò nou Aigniflca che lo trovi 11oddisfacente Pimiognnmonto attualo della fllosofla, Aia nello Univorsitù 1 sia noi I,i,.el. lo penso anzi che noi r,lrei Aarobbo più ap– prezzato !IOl'in'legnamento universitario ro11qomiglioro. Per me dal concrtto della flloi;ofla, come indl'ltinto connet– tente le vario 'IClenzotrn loro 1 seguo che anzitutto la laurea in filo'!ofta non dov'e'l'ierc in !special modo collegata agli studi di alcun'altra facoltà. E'!<Janon solo dev'e~,;ere ac– cessibile a cultori di qualslaii genere di studt unh·ersi– t11rt1ma dove richiedere, ad esempio, una certa cono– scienza doll11. flRiologla, della morrologia comparata, della psichiatria, dollA geologia, della chimica e della fisica (leggi meccaniche in ispecie), della Atoria del diritto, della fllo'lofla del diritto, dell 1 oconomla. potltica, della sociologia, della statistica, del diritto o della .storia costi– tuzionale comparata. li profe~sore universitario dovrebbe richiedere una certa quantità. di lavoro d'o~servazione e tti letture: ad e~empio, etudt di co~tumi locali, studi di bambini, dl~cus~loni collettive su problemi o su opere d'attualità, o cosl via. La stampa, l'alcoolismo, gli scio– peri, ccc., sono tutti argomenti su cui donebbero essere posRibill lnchlo,!to rruttuoslsslmo dal punto di vista psi– cologico ed otico. Il ))rofessore potrobbo cosl, lungo l'anno, farsi di ogni studente un'Idea mlgliore che per mezzo cli qunlslasl esame. Una volta ohe la filosofia fosse cosl intesa, nncho nel Licei il suo Insegnamento sarebbe 1>iùapprezzato o I giovani acquisterebbero veramente il senso che eR~O rannoda lo ftla di tutti gli altri insegna– menti, riaRsume, completa e dà il senso dell"unità della Tila e della natura. Ad ogni modo, pli1 che mal per ciò occorre un genio personale ad lux, un ,·ero intelletto d'amore, o non una semplice laurea abborracciata in qualche modo. Ed ora slamo al problemn pratico: come migliorare le condizioni generali degli insegnanti tenendo il pre– sente loro numero? Xon si creda cho, anche col presente bilancio della pubblica istruzione, non !!lano poqsibili riformo Importanti. t'na riforma, ad Oliempio, che, senza troJ)pO urtare l pregiudizi locali, dimlnuh,o o diversa– mente dlstribul1t'IO I centri universitari, potrebbe dar luogo a una. grande economia e nel mede'limo tempo a una miglioro organizzazione degli 11tudtsuperiori. Quanto alle oro di lavoro, lo trovo che C'l!'IO non do– vrebbero csqore motliflcate nel senso di affidare al pro– fessore di filosofia nitri insegna.monti estranei al suo genio. Piuttosto, J)orchò iu Liceo, ad m1emplo 1 non gli si affiderebbe l'Insegnamento degli olomentl di economia politica o di cosmologia.? E una gravo lacuna che l'eco• ·nomia politica manchi nell'lnsegnanwnto liceale. J::,dati i rA.pporti intimi o cre!'lcenti tra p!!lcologia, e('onomia ed etica, non ,'ba dubbio cbo il profe!-lsore di fllo~ofla sia a ciò il plb. indicato. Non sarà di qualche ora di lavoro

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