Critica Sociale - XIV – n.21-22 - 1 e 16 novembre 1904

322 CRITICA SOCTALF. l•:d è foci le prevedere, ed è genemlmente preveduto, ('he il )l'inistero Giolitti sarà, dalla Camera nuoYa, inchiodato frn non guari nelle corna cli questo cli– h•mma: o rin1111chu·e nel ogni azione di riforme demo– ('J"l.ltiche, t111clu• a quelle ,·agnmente accennate nella relazione al He, e tonfessarsi prigioniero de~li ele– menti reazionarì che esso ~tC!iSO ha sus<'itato e rin :.ra:rliardito: o, lottnnclo con essi, <:adere per far posto a un OahinC'tto di n•nzibne 1•ii1 o meno mascherat:,, s1,ol!'lio da quahiiusi velleità di riforme politiche e 1Wl'i11li.In ambo i t'ttsi il .\linistero Giolitti sarìt ,·e– nuto meno a quella, che fu la ~ua pn•cìsa ragione di essere. lin ragion <l'essere di questo )linistero, e di quello thc lo prececlettc- immediatomente, fu nel rallentare h1 tcnsionr elle la lottit politica e di classe aveva assunto in Italia. Il diritto di COf'llizionericonosC'iuto, la con:sacrnta lihertil dt'IIO sciopero, permettenrno di deviare In lotta politirH dnl1 1 a1·gome11to della poli– tica internn, per dirigerla a scopi piì1 sostanziali. goi ci anelavamo avvil-inando ;1 u11;1 condizione di cose simile a quella l'he vi~e in rnghiltcl'l'a, dove chi lunghissimo tl'mpo le lilH'rti\. elemcntf1ri non son pili in questione e le forze sociali si misurano sul tl'l'– reno economico C' legislati,·o senza impedimenti arti• Hciali di polizia. \',111taµ-gio incommensurabile, come quello che elimina i nrnµ"j!'iOri attriti e permette una loth1 di l'lassr edueatri<'C delle classi, sostituendo la spontanea disciplinu, clic nasce clall"esperienza, lllla disciplina forzata, che perpetua, anche ~offocancloli1, la ribellione dc-Ile mass('. Sotto l'aspetto sociologico, la libertà non è infatti chc- un potente mezzo peda– ~ogico ed rconomico insieme: è il trionfo della sin– cerità e della cons.tJJ(•volczzn nella lotta delle clasRi, l'd è l'applicazione delht legge dt'I minimo mezzo ul- 11cvoluzionc soch1l0. li proposito cli fornire mezzi repressi,·i contro lo sciopero nei pubblici servizi eonseguenza della piattaforma elettorale prcscelht dnl )Jinistero - pon<' questo in contraddizione col principio informaton' della sua esistenza. 1 1 :isso scat<'neri\ in Parlamento le medesime Rtcrilissime lotte', che maotcnncro in convulsione por tanti nnni la politica italiuna. Non gHt che non sia iscntibt dagli uomini di ogni parte politica 11opportunità di gurnntire la continuità, por quanto è possibile, dei sen•izl puhblici piìi impor– tanti. )[a la questione è nel modo di pervenire a questo fine: il quule modo, per µ-li uni si tro,·a - pei servizi pubblici come per !(' industrie d'ogni ma– niera - nel contratto collettivo liberamente sti1m– lato e gnarcntito, negli arhitrati elettivi, nelle varie forme insomma del nuo,,o diritto del lavoroj pC'r ,!?li altri nelle leggi proibithc, che in praticil non proi– biscono nulla, ma che tengono viYi e fomenbmo i germi della guerr,1 o clelht se1lizionc permanente, e rihtrdano i nuoYi adattamP11ti, e co:stituiscono uno sJ)C'rpero cronico di forza ,, un "' perditempo ::iOCiak ..,. Di qucbta pcnOSll situazione, che si risolve- in un ri– torno alla vecchia politica dello scorso decennio, non è certamenlc- i111put.1.bilcil solo )[inistero; esso in pnrtc, anzi, la subisce pussivamcntc . .Xcll'anRlisi C'ln~ ve– nimmo facendo in ,,ucstc colonne, ripetutamente e da anni, delle taus<' che dovcrnno C'Ondurrc H questo i:ihocco ro.rale, noi non risparmiammo i nostri amic·i e noi stessi. Come hcn ripete poco pili oltre il Cassohi, in un certo scuso la mag-gioro responsahilib\ è degli t-ltessi socialisti, che si dkono fautori di riforme, P l'ho nu\Jn fecero per agihirlc, per volgarizzarle, prr imporle. l•'ecero piuttosto il contmrio. l◄'ort,c In lczionc- dello cose riuscii-il pii, eloquent(' di quella delle parole. :-;pcsso In diJ-lìcoltìt. è spron(' alropcra. J,: C<•rtamcnto non mai come ora, al partito socialh,ta in Italia, òi alfocciò pC'rcntorio il dilemma formi,l:1hilr di .\mlC'to: f'f!RNf' o non essere. Li\ CRITl<'A Soc1.,1,E. La condannadi un metodo .Xon iutuoniamo il re(J1tiem, ma nemmeno l'osanna. I.e elezioni generali 11011 segnano la disfatta del partito so– cialista. come vanno gridando gli a,•versari; ma rappre– 'lentano una perditn 1 sebbene molti dei nostri non ne vogliano co1weuire. f: inutile fnl.llmcaro .stati~tiche e almanaccare coi uu meri i le cirre bono nritle e non tlicouo tutto Quand 1 anche sia precisato che noi raddoppiammo i voti raccolti nel giugno 1900, non ò lecito bentenziare che il ~ocialisrno c.sce ,,ittorioso da questa l.lattnglia. I numeri h:urno un valore nssoluto nelle operazioni al'itmetiche, non in politica, <love moltl e ,,nrii sono i coeflicienti doll'aualisi. Sin l.lenc: noi abbiamo accresciuto gli uomini fio! nostro esercito. )la pure l'esercito nemiro si ò :~rricchito di non pochi soldati e, quel che piì1 im– J>Ortn, ha scosso l'indifferenza <legli svizzeri <lei papa e ne ha ottenuto l'alleanza. Por contro, noi abbiamo rotto i nostri trattati di al– leanza: ;iamo soli. Xci 1!100. eriwamo forti tiella forza nostra e pili ancorn della rorza. non calcolabile a cifre, che ci davano i nostri ,,icini o delle simpatie larghe che ..,j estcnde,·ano a noi dallo parti pii, lontane .. \llora. por un paio d'anni, non si go\'erna\'n senza l'Estrema. Sin i.stra; o 11011 1 1-:strema Sinistra il Grup1,o socialista ern l'anima e il nerbo. Ora la magl,l'iornnza parlamentare si dispone a ~o,·ernare contro l'Estrema Sinistra, nella quale i "iO cialisti sono tenuti in sospetto. Do\'e prima era la simpatia i• l'nvver-.ione. La II bcne\'ola a;;pettatirn II si è tramutatn in ollio. Lo Rtatistiche degli ottimisti ,•nnno corretto da u11·a1tm o~serl'aziono politica: nelle grandi cittì,, come Genorn, Milano, 'l'orino, noi abbiamo ratto un pa-;so a1ldietro: e gli aumenti numerici si sono verificati specialmente nelle borgate e nelle cilià. minori. t: uu indice non lieto: perchò le, grandi citlìt sono pili sensibili ai;li l\vvonimenti e precedono il conta.do nelle trasformazioni della polit.ica. Così fu dopo il 1891-, a vantaggio nostro; così ò adesso a profitto dei conser– vatori. .Xoi scontiamo gli errori. Lo sciopero genernle non ... nrebbe bastato a. far peg– giore In. no.stra condiziono di parte, se fosse stato il solo errore; ma "enne in malo punto a colmare la misura. degli spropo:siti. dando termine a diciotto me... i di ~o– ,·erno ri\'Oluzionario nel campo socialista, ai quali ri– spondono, 1,or complemento fatale 1 altrettanti mesi ili regresso nella politica delle cla~,.,i dirigenti. Oal Giolitti apologista degli st•io1•eri siamo .scesi al Giolitti amico dei preti. 1: seguitinmo <l runolarc per la china. Fori!C il Oiolitti cndrÌl per crdere il po.sto a un co11 - servatoro piì1 schietto: o i no-;tri rivoluzionari, nella loro follo in~o-;cienza, gri,1ern11no ,,ittoria. Fare e di-;fare: ò questo il loro metodo. E i .Ministeri rifatti -;0110 peg– giori dei procedenti: anche questo rientra nella politic11. rivotuzion:Lria. ~; In politicn tiella fatuità. ,:~..ero \'inti e :-.cmpre piìt bil'llrattati, e mlaro piì, forte! Così u~ava (:iornnni11 Bo11gee. Hono. infatti 1 dei \'inti: i viuti trn i ,·inti Dovo hanno fatto la loro provni sono stati annieulaLi. A .:'llilano,dovo hanno il quartier generale e dove, per avere condotto e piegnto allo loro voglio lo :-;ciopcro ~enernle, <limo– strarono ,ii pO'hCdere le ronc piì1 co.i;;picue, sono 'ltati battuti, dh,per-1i, irri.!ìi. Anrhe ,li questa rirr:i, rhc i· fra,ione di cifra nel com- 1rnto geno1·a,le, nncho tli quc"itn mi ... eria rn~ciauo it.',oru i

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