Critica Sociale - XIV - n. 18-19 - 16 set.-1 ott. 1904

CRITICA SOCIALE 277 tito. L'indirizzo, dato dalla Federazione socialista nella. pelle della Camera del Lavoro milane1:1e - allo sciopero generalo politico, rompe brutalmente tutte queste cabale. Qui le idee di\'cntnno persone, le formule fatti; e i fotti dell'oµ-gi preludono netta– mente, clamorosamente, a quelli ciel domani. Nel crocicchio dello sciopero generale è in questione tuttn quanta l'azione del partito socialista, è in que• slione tutto il socialismo. Dn un lato: educazione delle coscienze e della solidarietà proletaria nella resistenza, nella coopera :r.ione, nell'arringo elettorale amministrativo e poli– tico; studio, propagllnda, conquista cli istituti, di lcg;.{i, di costumi tutelatori del lavoro, procacciatori di forzo intellettive, tecniche, morali, presidianti il proletariato nella lotta di clnsse quotidiana; pene· trnzione graduale cd intensa della classe proletaria, dei suoi rappresentanti, della sua. influenza nelle posizioni politiche riserbate fino a ieri o~li uomini, ai rappresentanti, ulle esclusive influenze della classe borghese; abilitazione sempre maggioro alla gestione diretta della sociC't:\ economica e politicu.; pre1>ara– zione e salYtlgtrnrclia di ordinamenti di Governo schiettamente democratici e ardita mente rifor matori i lotta cli classe emcacc, accorta, coordin11.ta alla po– tenzialità rlello sviluppo generale economico , misu– rata, civile; rivoluzione preparata e g-uarentita dal· l'evoluzione. DoI lato opposto: abbacinamento delle <'oscienze pro– letarie cotrillusione di una forza invincibile - non potenziale, ma attualo - inesistente nel fatto o ap– pena iniziale; consC'g-uente dhsdegno dell'elettorato, del Parlamento, dello riforme legislati"c, considerate comç tranelli che rinforzano e guarentiscono il do– minio cli classe della. borghesia; esalto.zione della conquista immediata ccl in blocco ciel potere; mi– rnggio di dittature proletarie, ottenute nella piaz,m, con movimenti di J)iazza.; ablJnnclono necessario cli og-ni paziente lavorìo di preparazione e costru– zione positiva; lotta di classe sfrenata, selvaggia, distrug-gitrice dello forze economiche, interrotta pe– riodicamente da convulsioni e da ren;,,ioni sangui– nose; sfacelo o schiacciamento inevitabile delle or· ganizzazioni proletarie; provocazione cli leggi restrit– tive, coercitive, immobilizz,1.nti; impossibilità di o~ni Ooverno democmtico; miseria crescente, fisica e morale; rivoluziono commessa alla taumaturgica virtì.1 del miracolo. l<'ra le due strade non un punto comune. L 1 una., per faticose ascensioni, va dritta al socialismo: l'a.ltrn. Horpeggia nello statu quo peggiorato e precipita. alla reazione. Tmpossihile cercare la scappatoia di un sentiero intermedio. Il partito socialista non ha che eia scegliere . . \la la scelta è vana, se alla scelta non segua alacre, immediata 11azione. La migliore delle strade non conduce alla mèta chi non vi si inoltri. rn, se la via dello riforme ò disertata.- è fatale, per quanto sterile, l'insurrezione dei bisogni, anche incontro al di– sastro. Senonchè il dilemma non si pone al solo partito socia.lista. Xon ad esso soltanto incombe la direzione e la responsabilità del movimento socialej questo non è l'opera cli sola una classe. 'l'utti i partiti po- 1.,olari1 lutti i Gruppi del11Estrema Sinistra sollecita In stessa questione. Quello, che parve, e non era, un dissidio di tendenze socialiste nel partito socia– lista, si allarga ai partiti vicini noi suo aspetto pili vero, di questione sopratutto morale: è il conflitto, iu 1:1ostanza, fra, l'azione positi,•i.t e il nichilismo fru– Raiolo, fra la probWt politica e 11istrionismo perso– nale, fra democrazia e demagogismo. Quest'ultimo non è un prh•ilcgio del partito socialista. Ln scossa, che gli ultimi eventi impressero alla sensibilità· politica del nostro paese, ha precipitato indubbiamente la situazione. Le torbide correnti reazionarie, fiutato il vento propizio, premono per la. convocazione dei Comizii, imperversano contro i sussidii alle Camere di lavoro, tempestano per aver leggi cli ferro sui pubhlici servizi. L'ora delle re– sponsabilità è scoccatt1 per tutti: anche per l'Estrema. Sinistra. Se questa non vuol rimanere una semplice espressione toJ}Ogri1fica.- come la definì il Barzihti - o l'organo sportivo cd inutile di una vacua po– litica di parata e di frasi, buono tutt1a.l piì.1nei mo– menti cccezionnli rhc forse non si ripresenteranno mai più nel Parlamento italiano; se lo preme ricu– perare le forzr formidabili che lal'lriò sfuggirsi dal pugno; colga l'ora; sarà tardi domani. Per inrnlC'n~i rhe siano i suoi peccati, essa è ancora una for1.a, una. delle massime forze. ·Essa può eR:~ere, se vuolC'; f\ltro non vediamo che possa rs.,;ere in sua. vecC'. Renza. lei il Parlamento parrebbe 1111 cimitero agli stessi conservatori pili illuminati. La. nazione - anche i recenti Congressi l'hanno attestato - e ciol' quanto sono in ltalirL forze animOliC e operose 1:1i ,•olgono a lei come per istinto o per tradizione. Il paese è assetato di riforme democratiche. Esso irnrìt con chi sventolerà la b andiera drllr riforme o dari'L affidamento cli volerle attua.te nd o~ni costo. Un programma preciso e u na 1;1ll oanz1L di ferro contro chi comunque lo insidi i: la necessità. del momento non è altra che questa. I~ allucinazione? Noi pensiamo che le prossime adunanze dell'l•:!-!trcrna Sinistra decideranno le sur proprie fortune e le fortune del paese. LA CntTICA SOCL\l,E. ùA. ùO~O \/ITTO~IA. Lo sciopero generale ha sorpreso o stordito gli uo– mini di ogni parte politica. Passare dalla quiete so11no– lentn1 in cui sembra,•a sproroudata l'Halia, alla tempesta di collera, fu un lmlcno: e nello scatenarsi dell'uragano, l'anima sontl, più che l'occhio non ,·ide, le furie dclii~ rivoluzione, ombre e fuggenti. Quindi, paura folle nei conserrntori ed entusiasmo briaco noi rh·oluzionart t'ol tempo che cancella lo prime sen-;nzioni e con l'esame nccurnto dell'avvenimento, non sarà difficile modiflcarc Il giudizio 11011 equo che gli uni o gli nitri dettano intorno allo sciopero generale. Per stabilire la portata di questo moto subitaneo, con– viene ricercarne lo cause. L'eccidio di Castelluzzo, se– guito a brcv'orn a quello di Buggerru, inasprito dal ri– cordo dell'impunità largita sempre ni frucidatori del popolo, non è cau'la sufficiente, sebbene sia. di nntura sentimcntalc 1 ma ò piuttosto un'occasione i è la causn estrinseca. La causa intrinseca non ò circoscritta al do• loro di poche famiglie di alcuni villnggì e all'indigna– zione nata per quei fatti tragici, ma ò pH1vasta, e<I ò alimentata dal dolore universale delle nostre plebi. In ogni cuore pOJ>Olano è un sentimento di vago males~ore, un desiderio acuto del meglio e una sorda irritazione contro la borghesia o contro il ÙO\'Crno. Col trionfo dell'ostruzione parlamentare e con In conqui~ta prole– taria <lolle liUertà. politiche, era fiorita la speranz:i anche nelle piì1 deserte regioni d'Italia o aveva fruttnto un potente organamento di Leghe opornic; e con gli scio– peri furono ottenuti ra()idi vantaggi. Biiogo1\\'a fortificare– le prime conquiste e aggiungerne di nuorn; bbognava l'enire in soccorso degli operai di ciltù. e di campagna, che t,attagliavano per il pano quotidiano, con un'opera. parlamentare armonica, la. quale fosse rivolta ad assi• curnrc i miglioramenti conseguiti dalla virtù proletaria

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