Critica Sociale - XIV - n. 18-19 - 16 set.-1 ott. 1904

304 CRITICA SOCIALE 11a le opinioni di questi darvinisti esclusivi - di cui zione a rovescio. L'apoteosi del vincitore è un prcgiu- lt poeta Niet zsche non è che l'en{ant te,.,.ilJl11 - mal- dizio che non ra distinzione tra la fortuna ed il merito, grado il loro 11ppara.to scientifico, non trovano nei fatti tra. l'adatta,mmto e l'altit11di11e vera. alcuna giustiflcnzione. Il prog-rcsso sociale nell'umanità poi nou ha nò. devo Anzitutto, h~ competizione universale, di cui i dnn•i• aver per fino Il\ sopravvivenza dei meglio adatti nll'in– uh,ti ù tout romprc sono i grandi sacerdoti, può essere sieme dello condizioni attualmrnte esistenti, qualunque parzialmente soppressa, ristretta fl dominat.a nei suoi esse siano, bens1 la sopravvivenza di coloro che sono effetti funesti. intrinsecamente i migliori, i migliori socialmente, I pili Inoltre non ò vero, come ,Togliono I nietzschiani, cho adatti ad un insieme di condizioui ideali e future. Perchè nella società la lotta sia più fondnmentnle dell'unione. questa mèta sia raggiunta, la ri\'nlit{L socinlo cedo il Oli esseri ,,i, 1 cnli, J>Cr, ivere, occorro che sieno nati: e posto alla mutualità sociale rlei sen·igi; essa stessa torule nati da nitri esseri che non hnnno certo il còmpito o ad essere unn forma di servizio: ognuno ha un interesso l'istinto cli lottare con loro o di divorarli. I legami di finale a che gli altri siano suoi emuli e aumentino la. parentela sono anteriori a tutti i conflitti tra gli indi· somma dei beni comuni. ••idui e a tutti i conflitti tra lo specie. Non è la lotta 11 progresso della società. moderna, infine, ò dovuto che propaga la specie, ben!)Ì l'amore. l,a maggior parie sopratutto non alla forza brutale, ma alla forza delle del naturalisti hanno riconosciuto, nell'attrazione dei idee, le quali dì per sè stesse implicano un accordo rorti pei deboli, una delle leggi più importanti della vita I colle cose e cogli uomini, non una semplice opposizione animale. Spcncer considera la tenerezza pei deboli come o una lotta. Lti forza intellettuale dell'uomo ò dovuta la sorgente dell'amor materno. Bain ammette che l'at • - nella mn'l!ìima pMte - alla sua stessa sociahilit!t. trnzione pei deboli non ò solo inerente allo stato ~ro, Tutto ciò cho ha ratto l'intelligenza ctell'uomo - Rpc– garlo, ma che è f'SSenziale per ogni sistema sociale. cinlmente il linguaggio e la scienza - è un prodotto Darwin stesso ha sct'lrto l'im))ortanzR di questo senti- sociale. Qui è la soch\l>ilità che è la causa della supe– mento e ba detto che l'amore pei deboli è una dello riorità. JI supauomo è l'uomo soci-aie. grandi forze ROciali. Vazione pertanto dell'uomo sul- I fanatici del combattimento universale obliano che l'uomo non comincia col conflitto e colla loth, ma colla ogni lotta porta ad una perdita d'energia vitale, come "impatia e colla sinergia. I ogni colllsiono Pd ogni attrito nelle macchine implicano Inoltre, nella. \'ltn. progressim dell'umanità, l'educa- una perdita. di forza "irn. Appunto pcrchè la vita tende zume, l'invenzione e l'imitazione "anno occupando un al suo massimo di S\'iluppo o d'cnergia 1 essa dC\'O libo– posto sempre più importante e preponderante. Ora, ncs• rnrsi del conflitto per adottare un modo d'azione rhc, suno di questi grandi fenomeni ò i11 ,'ìl\ un fatto di lotta in luogo di \'Olgere le dh•crse forzo le une contro le o d'aggressione; al contrario, ossi racchiudono, avanti :iltre, le faccia convergere verso una medesima mèta. ogni altra cosa, l'Idea dell'accordo e dell'armonia. l.'cvoluzione non ha la lotta nò per fine, nò per unico Quanto alla legge sulla quale i dar\'inisti sociali in• mezzo: essa, n.l contrario. non lu subisce che come una si,,tono tanto, la le!fgt <l'a<lattament-0 all'ambiente, occorre 1iece$Sità più o meno provvisoria, e la sostitui~ce - os'lervare che es:1a non implica solo o necessariamente doninque ò pos'ìibile - con la cooperazione o la so– la lotta contro l'ambiente, ma anche la cooperaziow lid:,rietà. Questo ò il vero risultato delle osservazioni roll 1 umbie11te. \'i sono due lati l'uno positivo, l'altro I scientiflche 1 contro il quale sono impotenti tutti i poemi negath 1 0, l'u110 d'OPJ>Osizione,l'altro di couciliaziooo. cli Zaratustra. (Da un articolo di A. '1'ou11.u':~: sulla Uem,e li risultato della Rerie degli Marzi, compiuti soprn sò e dei:,cleux momles del 1° ottobre i!:101). e. m. :-;opra l'ambiente, ò la sopra.\·vive11za dei meglio adalti, dei meglio in arrorcio coll'ambiente naturale o artificiale; . . . risultato Ueneflco che non rient·ra sotto ridea di guerra, Abbuono sfralrutlO w opusro/o: mt,!~~rta~~:1~ 1 t~ <!\1~~tente 1>oi si compie in maniera DoU,. GI.ULl:O CAS.A .LIN.l di\'ersa a seconda si tratti di animali inferiori o dol- l'uomo. Pei primi l'adattamento non ò che l'effetto di modificazioni flsiol{)(Jiche: ))el secondo anche, e sopra– tutto, di modiftcitzioni psicol{)(Jidie. Un altro rapporto essenzialmente umano colla natura esterna. consiste nella 7>roduzione economica. L'animale non ò che eccezional– mente produttore i per soddisfare In sun. fame, esso deve impadronirsi dei J>rodotti spontaneamente forniti dalla natura. E siccome questi prodotti 13000 in quantità. limi– tata, ne risulta, tra gli animali, concorrenza e lotta. Ma un essere ca.))aco cl'in\'entare e di produrre è diretto da I iflf'e-forze, dì cui le produzioni sono la realizzazione esterna. L'animale e,sendo sopratutto consumatore, In. parte che esso consunn. diminuisce, per gli altri, la pos– i<òibilitil di consumazione. L'uomo, essendo sopratutto pro– duttore, è capace di allargare senza posa la produzione nl di là dei suoi bi•;ogni. llano a mano si vede che sta sviluppandosi uno sttto sociale in cui ognuno pui'>con– Rumare senza diminuire la pos'ìibilit:ì. cli consumazione degli altri. 11 Sta in ciò un ideale progressivamente ren.– lizzabile, sul quale i socialisti hn.nno insistito con ra.– g-ione. Questo ideale stabilisce una differenza essenziale tra fa lotta pcl c011:s1mw negli animali e t'accol'd() pf'/ r-011.,;11nw nell'uomo. ,., LEGGI SOCIALI INGESTAZIONE LALEGGE SULLAVORO ISICOL Centesimi eo (presso la Cri/ira Sociale). Abbiruno Jntbl>licato -in volmne: SYL VA VIVIANI LE RIFORME MILITARI TECNICHE I. ùA lVIA~IfiA · Centesimi VO to~t t~òz~\i~r:u~,:a 11 ~f!~~~~~~~~~ s:;~ei :~~so;li e c!o~~l 1 i I 1L11imaliantidilu,•iani, che a,·e\'ano bisogno di troppo '-------------------~• nutrimento per 1>oter associarsi e moltiplicarsi. Jn\'Cr– Ra.monte1la debolezza può essere una rorza: si è visto l'in\'asione dei gros!II topi di Rus.'~ia portare all'cstor– minio di tutti i topi grigi, mentro altri topi di dimen– sioni più piccole poterono - mercè la. loro picciolczza Prof. ANTOSIO GltAZIADJ;t (<'lcll'Unlverslh\ lii Cftgllnrl) IL MOVIMENTO OPERAIO Cont. 2ò (presso lii Crilicci Sociale). GIUSEPPE RIOAMONTI, gerente ,·esponsabile rifugiarsi in buchi stretti e sfuggire così al no– mieo. La. SPh-.:ionefatale dei superiori, la forma::.ionP d'ima m·ist0<-ra:i<, mediante la lotta J>er l'esistenza, di cui og,nora parlano i daniuisti assoluti, sono ormai oonto-1 state da moltissimi biologi e sociologi. N ella socictl~ umana, come negli animali, l'aclatt:rnwnto a.ll' nmhicnto aigniflca spesbO selezione dei pe~nfiorl, regre.!:l.'lio11e 1 solo- ,111'11u,. ; 1 10, ittu, • 1,11 iogrftth•ur,t'rftl (floc. 0001 ,.l. 0 • v 1 u. ►:m, u 16.

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