Critica Sociale - XIV - n. 18-19 - 16 set.-1 ott. 1904

302 CHl'J'lCA SOCIALE tura n.tta a dest.ue la. curiosità. o la diffidenza, e 1·ischin di CSSCl'C' mal COffi)}fCS(L [,e parole, sociale, socializwre, sociolizza::ione, sono oggi assai di sovente imJ>iegato, e si prestano a. diver;;e ac - cczioui o interv1·etazio11i. L,a. scuola giuridica, che impiega la paro!a sociuliua– zivne del diritto, intende con C'iò di signincal'o questo conretto: rendere il diritto pili compreusivo, aumentare la sua sfera d'applicar.ione, estenderlo dal ricco al po• vero, dnl possidente al salariato, dall'uomo alla donna, dal padre al flglio, metterlo, infine, a profitto di tutti i membri della società. La socializzazione del diritto segna, nel passato, la marcia del progresso compiuto. Eisa npparisPe, nell'av– venire, come un progre.S!io continuo, di cui il termine finn.lo ci sfugge. Nel 1irc~cntc, l'idea dell<l socializzazione del diritto si manifesta mediante il cangiamento µro– foui.lo che hanno subìto le idee <l'un gran numero di persone relativamente al Codice Civile francese del 1804. Per lungo tempo ~i credette che il Codice Napoleone (da cui, com'è noto, direttamente deri\'a nnche il Codice Ch,ilc italiano) fosse una transazione deflnitira tra l'an• cif:11 n'yi111e e la Hi,·oluzione. Si può ora pensare d1e questo Codice sarrì 1 durante il secolo che comi11cia 1 l'o[!gello d'una frasfo1·mazio11e com- 1>leta. L'accu:,a J)rincipalo, mossa al Codice Napoleone, è che esi,o 11011 si è preocr.upato che di prote~!'.?'ere la ricchezza, che di es<iere il codice del padrone, del creditore, del proprietario. La situazione e gli interessi legittimi di coloro cbe non possiedono sono lasciati cla parte Tale idea è stata espressa dagli uomini 1>il1 illuminati. 11 nostro Codice è la legge d'una. società borghese e di famiglie che pos.o;iedono un pat,rimonio pili o meno considerevole; ma non è affatto la legge dell'operaio, di colui che non ò possessore che della propria. forza di IR\'Oro. Ciò ò la conseguenza del prolungato predominio della classe me lia in seno alla societì1. :\la, a poco a poco, questa classe ccs:;a di e,;sere In clnsso dirigente. JI suo. JJ0Lere preponderante nello Stato derivava dal fatto che essa era In sola a po3sederc i capitali, l'istruzione, il potere politico. Ora, i capita.li si <li::,seminano, e, grn.zie all'abbassa– mento del tasso dell'interesse, il numero di colo,·o, che po::;:,ono \'ivere senza lavorare, va diminuendo. I/istru• zione ha. ce3:,nto d'es::.ere un privilegio riserrnl.o ad al– cuni pochi; un minimum, senza. dubbio ancora. molto insurttciente, è a tutti assicurato. Infl.no, me1·cè il suf. ft-agio universale, il J)Olere politico non appartiene pili esclusirnmente a qua.lche migliaio cli privilegiati. Evidentemente, è necessario traqcorra JH\recchio tempo prima che le conseguenze di questi ~raneli cambiamenti si effettuino completamente nell'ordine del diritto pri• vato. Ma, fin d'ora, ve11gono nµ-itato questioni che an– nunciano un orientamento novello; taluna. di esso ebbe già unn. soluzione. Così si constata che i regimi matrimoniali 1 come sono sistemati dal Codìce Civile 1 non si confanno alla. donna che lavora: sotto il regime dellil comunità dei beni, il salario che e~sa guadagna., si confonde nel reddito, nel– l'atth,o comune, e in tal modo e~sa rimane a libera. cli• spo<;izione del marito. Certamente 1 gli !lpMi possono adottare un altro regime, ma in tal caso fa d'uopo che e3ili ricorrano al notaio J)er stipulare il contratto di matrimonio; il che importa. una spesa che solo i ricchi sono in grado di sopportare. li Codice Civile non fn. nulla per pre\'eniro o reJ)rimere gli al>usi di polere del marito che può sciurare in malo modo il prodotto del lavoro di sua moglie. In materia <li contratti il Codice Napoleone non fa nulla. per reprimere gli atti di coloro che abusano del• l'i11esperienza o dello stato di Uiiogno di altrui, Yendono gli oggetti di prima necessità a pi-ezzi eccessivi, od ot– tengono la pre:,tazione dei ser\'igi personali con salari insufficienti. Alcune disposizioni sembrano anche tradire una sfa.e• cinta parzialità. Così 1 ìn certe conte:,tazioni contrattuali, il proprietario, il padrone si trova in una vera posi– zione di favore iu confronto di quella del nullatenente, del salariato. Non v'è parte del Codice Ch,ile che non meriti cri– tiche di questo genere, che non debUa. di conseguenza, essere modiflca.ta, dato si voglia stabilire nel dominio del diritto privalo una eguo,:?lianza pili ,era e più com– pleta tra coloro che possiedono e quelli che, pel caso della. loro nas~ita, sono costretti a vivoro penosamente coi prodotti delle loro faiiche. Sc:ipratutto le modiflca,dooi <I:,. lntrodur:-,i nello nostre leggi ci\•ili dovrebbero consistere nel trasformare in ob· blig-azioni giuridiche i semplici doveri morali. ln tutli i paesi si manifesta un lllO\'Ìmento in tale senso; e, n questo riguardo, il fatto più importante da segnalarsi è la creazione di norme legislatirn che mettono a carico del pn.drone la responsabilità degli accidenti di cui gli operai son '"ittime sul loro laro,o, anche quauJo non sia provata alcuna colpa da. parte del padrone. ,, (.Journal <les l~'conomisle,'1, 15 settembre J!.I0,1). f. m. Qu.cstiou.i i11tor1w all'o1·a<wiz:.:.m:io11c <folla, lle1110- c1·azia, 80Ciale rrt$$fl. Come è \'0l'0 che i pa.esi meno e"oluti nel movimento socialista. hn.nno molto da appl'Cndore dalla storit\ e dal• l'esempio di quelli più prog-rediti, cosl è pure vera lit condizione inver3a. Per chi ò seguace della dottrina marxistica, le fa'ii dell'evoluzione economica. precedenti il sistema. capitalistico non sono già. periodi d'immatu– tut"ità1 bern;ì forme storiche complete ed autonome, aventi in ~è medesime la. loro ragione d'essere: i di\'ersi atteggiamenti dell'agitazione 1:i0Ciale nou sono già. i momenti transitorii di un proces.-io gerarchico, ben:-.ì in– dividualità storiche determinate e ricche di coutcnuto J>l'0I)rio. La democrazia. sociale ru:isa dern assol\•erc un còm• pito che non ha. a.nlecedenti nella. storia del sociali-rn10: fondare e JH'Omuo,·ere la tattica. socialistica, imperniata nella lotta cli cla<,:;e, in uno Stato assolutistico ed estre– mamente antidemocratico. Negli altri paesi la.democrazia sociale è stata preceduta da quella che è la sua condi• zione preliminare; la formazione e In prevalenza eco• nomica. del cupita.lismo. La disciplina e l'ordina.mento J>role!ario sono in antecedenza fa.\•oriti tlall'accentra– meuto capitalistico-indu~triale delle moltitudini operaie, e da. una più o meno diffu:,l'l partecipazione alla SOH<l nitì~ politica. del!e masse mede:-,ime. L:t democrazia :-,O· eia.le russa. ha invece li còmpito cli supplire con artificio co'<ciente alla mancanza di un momento del processo i::torico sJ)ontaueo ed inco-.ciente, e di tra,.portare a piè pari i I proletariato dalla dil:igregaziono atomistica. pro• pria. dell'a..solutismo all'org1u1itza.ziono cosciente della lotta òi cla'>se. Di fronte a que .... to stato di cose, qualo la \ 1 ia da se– gtl:l'e? noi due t.ipi di orga.niuazioue - la unitaria. e la federale - qua.le da preferirsi? Finora i dil'igenfi il movimento operaio diedero la )>referenza all'ordinamento compatto del contrnlismo. 11 giomalo 18kra (La Sci11titla) 1 organù mas:;imo della propaganda sociiilista i:? Rus.;ia, rappl'C:,enta appunto la tendenza a.ll' accentrnmcnto 1 cioè la tendenza a delegare la creazione del moto sociale e In. formazione dei Circoli locali all'azione cli un Comitato centrale, statuente in modo autoritario le linee del movimento operaio. Il Lenin, uno dei redattori più influenti dell' /sl.ra , in un opuscolo intitolato" Unpasso i1111a11:i, due passi imlielro ,,, sostiene con energia. questa corrente ultracentralh:;tica de-'~tinata arl a--sorbiro ogni pili piccolo arnnzo di orga– nizzazione autonoma. e federale. Secondo il Lenin, il Comitato centra.le , posto alla direzione del mo"imento socialistico, avrebl>e piena facoltà di fondare es'ìo i Co– mitati locali, di elargire a loro uno st,ltuto bello e fatto, di scioglierli e di ricostituirli all'occorrenza, se,nendosi cli essi come cli strumenti wbordinati e passivi. 'l'ntto ciò riilpomlo ai ,·eri l>isogni di un JlrOfl.cuo mo– vimento sociale condotto secondo i criteri diretti"i del marxismo? Corto la democrazia sociale è, <li sua natu:·a, unitaria o av\'ersa ad ogni disccntramento piccolo IJOl'ghese. Il socialismo ha il còmpito precipuo di unificare la.co <icionza della classe proletaria, cti sopprimere i di\'er:,i interei::si di gt·uppo della classe operaia, di comporre ad nnitit di partito unh·ersnle i particolari antagonismi di naziona• lità e di professione esistenti in seno agli specifici pro– letariati. Ma, anche quì la qubtionc i\ pii1 ehe a!Lro, cli grado e di misura: e le esigenze dell'accentramento e della direzione unitaria. non dovono coutran•enii-e a quelle della spontaneità e della formazione naturale del movimento operaio.

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