Critica Sociale - Anno XIV - n. 13 - 1 luglio 1904

CRITICA SOCIALE 199 terza categoria. D 1 onde la momentanea opposizione dei danneggiati, come l'appoggio dei ra,·oritl; d'onde l'ade– sione di alcuni (cd è questo il coso pii1 probabile) ad una J>arte del programma, formulato di volta in volta, secondo lo determinate contingenze, come l'avversione o tiepidezza per la pn.rte restante; d 1 011do infine le tran– sazioni utilitarie, da presumersi non raro, che si verift chomnno n.llorchè i proseliti del radicalismo accettino una parte non vantaggiosa del 1>rogramma in conside– razione della somma di utiliti1. prc,•i~ta da\1 1 11.ltra. Accanto Jl0i alle categorie accennate esistono coloro che partecipano al red<lito 'IOcialo per il lavoro di ca– rattere mentale o non materialmente produttivo che compiono: è una classe che nella società. odierna tende a divenire sempre più vasta o che conta nel suo seno un numel'O straordinario di ceti e cli gruppi, che vanno dni maestri olomontari ai professori universitari, dagli uscieri del •rribunale all'aHocnto principe. Di questa classe, se una parte ò legata ai ceti red– ditizi, di cui è cliente, un'altrn pA.rte si considera in– ,·ece pìi1 o meno libera e padrona di sè, sia per il carattere della profe:;sione e la yarictà economica della clienl('la, sia percbè addetta a uffici Jrnbblici (Stato, Pro,•incia, Comuni, ecc.), di fronte :1.ir <"ggitori dei quali cs:,a va affermando sempre pili risolutamente la propria personale e politica indipendenza. Orn, questa larghissima parte, che apparisco come nuova e distaccata di fronte alle clnssi tradizionali, in– clina vivamente verso una concezione politica radicale. E vi inclina, non solo per motivi pciicologiei e intellet– tuali, in quanto il partito radil!ale è eminentemente riflescio e intellettuale, ma anche per ragioni intuiti\'0 di utilità, essendo nell'intere~'-e di codesta categoria di cittadini di evitare gli eccei.-,i e gli strascichi perturba• tori delle lotte economiche e di facilitare, come consu– matori, il libero e intenso s,•iluppo della produzione e il conseguente buon mercato doi prodotti. +',*. Accennato così alla varia e rnriabilo materia prima riel partito radicale, mi sembra che il carattere eminentt? di questo slasi ormai delineato nbliastanza nettamente. E un partito che riconosce <'Ome dati di ratto certi fenomeni, vale a dire le cla!ò!si,In lotta delle classii Io sviluppo progressi\·o della produzione capitalistica, e si studia d'intendere e rnlutare succeollivamente gli stadi del fatale e comple'iso mo,•imcnto e cli spianare ad e.~so IO vie nella maniera piit conYeniente. Seguendo questo indirizzo compie opera democratica porchè a~sume corno premes'ia storica che tale movimento porti con sè J"elo– vazione dol proletaril\to e l'utilità dello maggioranze sociali o subordina a tale ..prcmes'ia la direzione della propria azione o la scelta dei proseliti e alleati ('). Oli clementi e la forza onde conseguire i suoi fini ven– gono dati al partito rarlicalo dall'alleanza degPinteressi che di questi fini si gio,•ano. Sarà un'alleanza varia, poichè ne fa.ranno parte classi operaio come clas'!i rletentrici del reddito, e sarà variabile, poichò la sua composizione potrà. cambiare a seconda del momento storico. Codeste succes- {I) r,n 1wtmt;i1,a ncconna.tn - giova ln11!etervl - è cssonzlato. Non o•è pnrl\to polltloo che non o.tibia In 1n111 t,uuolR o In sufi.stella J)O• lare. so, Intatti, Il partito radicalo non tour, come alcuni dicono, che una eom11lloe rlsuua11tt delle ror.ic oontrnstantt, 10 popolari t' lo conservatrici, eHo pctretibe anche tro\·tu"I ne-ll 1 occa1lono di do\·er com11loro opera antl-demooratlca. CIÒ an·e-rret,t,e ,111ando Je ror.ce conservatrici a.venero, momentancamenw, Il 11opran•ento su quello popolari. In talJ.•contingenza, ln'H'Cl', Il 11arlllo rndttall• de,·e comJ)lere 011<'radi 011poelzlone lntranslironte. t; 111110 a thn Il mov1mcn10 pro• gre81tvo della democuz1a non torni ad av\·laul. sive alleanze avverranno, sia J)er l'intuizione dell'omo– geneità. degl'interessi e dei bisogni da 'iOddisfare, sia per l'opera. riflessa del 1>artito, cho tonderà a chiarire quel• l'omogeneità e a dimostrare i ,,antag~i dell'associazione e dolln. lotta per la méta comune. 1•otrob1Jodir~i, in brovc, se lit frnsc non fosse pompoim 1 che il rn.clicnle sia, per la domocra:1.iit e indirettamente per la società, il partito del minimo mezzo: conseguire il flne democratico, a cui lo sueco'ish·e lotte sociali con• ducono, col minimo delle di'ìper ... ioni di ricchezze o di rorze e col minimo delle so-;te e dei regre1.si. JI partito radicale, quindi, per quanto stiamo os~er• vando, ci apparisce intimamente liberista, nel senso pii1 largo o !>rotondo della parola, in quanto che esso pre– suppone il libero gioco dPgl'iutereRsi e il libero movi mento sociale lungo il solco <"hel'esperienza e la scienza additano Qualora voglia intendersi il principio del liberismo in senso pili concreto e contingente, ò d 1 uopo distinguere. Por gli Rcambi doganali, il radicale è in massima li1Je– ri~ta1 1>0rchè è ormai assodato che il libero scambio ò quello che, in definitiva, adduce alla di~tribuzione pili naturale e produtth,a dell'attività economica, etl ò nei principi o fini del 1>artito ìl -,ccondare il massimo s,'i· luppo della produzione. Quanto nll1intervento dolio Stato nella legislazione sociale e noi provvedimenti di carattnre intellettualo, moralei igienico, ccc., !-!Ono da. affermare due concetti. Per la legislazione sociale il partito radicale, rigettando ogni idea di patronato o di graziosa o timorosa conce!'i• ~dono \'Orso la classe operaia, aecetta l'intervento legi– slath•o o coatti,•o dello Stato come effetto della libertà. di organizzazione e di lotta della cllls-ie stessa, la quale sia penenuta a tale potenza 1>olitirada piegare lo Stato in proprio fa\'ore e da potersene Rervire, ca-;o per caso, come del pii't conveniente istrumento della propria ele– vazione economica e morale .. \la. il partito radicale non è pn:-;sivo nè è tenuto ad atlendere il risultato cieli!~ lottn. Quìnrli 1 per le inizìath•o sociali, come per Erlialtri pronedimenti, elle sono di utilità generale e che rap• presentano la sommu, sempre crescente, della solida– riotìt degl'interessi !SOCiati, e.-.so, che non ha preconcetti a prmn e singolarità cli riitrette tutele, -.egue la le,:ge del minimo mezzo, servendosi dello stato quando questo apparisca l'istrumento pili utile per conseguire lo ocopo prefl...so. Ma dovrà. sempre osservarsi cho l'ambiente sociale e le condi.doni economiche o morali dello classi operaio, nei singoli casi, siano tali da garantire che le leggi n i pro,•vcdimenti non restino elusi nò si ritorcano in danno di quelle classi medesime o della società in ge– uorale. . . I lil.ieristi assoluti, di cui abbiamo parlntoi traducono e concretano economicamente il loro principio m?lla formula seguente: il partito radicale, avente per còm– pito In difesa deì con<Jumalori, ò il partito dei consumn– tori. Non mi iiembra però che t,,10 formula possa ritrarre sincernmente Il carattere del radicalismo, e per duo fon– clamc11tali ragioni. Uno dei fini di questo, come ho 1>iùvolto accennato 1 sarebbe di socondare lo sviluppc, della produzione. Ouerra 1 quindi, ai privilegi, ai monopolii, ai protezio– nismi capitalistici, che, in defluitiva, O"ltacolnno quel lar~o e naturale sviluppo, a beneficio di ristretti gruppi di detentori del reddito. Que::;to flne e il mezzo di con"e• guirlo s'accordano colla rormula accennata: Pabbo11-

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