Critica Sociale - Anno XIV - n. 13 - 1 luglio 1904

198 CRITICA SOCIALE narchici, corre un così profondo clivHrio che l'intesa, iu proposito, ò impossibile. Nè possiamo consentire col Oroppali, quando af. ferma che i socialisti transigenti, per essere intera– mente schietti, dovrebbero confessare l'inconsistenza della finalità collettivistica, che gli pare sempre più remota e, comunque, valicante i confini della preve– dibilità 8Cicntificu e, rispetto :1ll 1 0J>cra riformistica presente, nccadcrnica e vaua 1 o svolgere dì per dì, l:!Cnza prcconcotti pertinenti al futuro atteggia1·si dello societiì, il loro progrnmmn pratico e " attuale n· Vhè - per t1trnnto non piccola parte dell'opera mu– rnvigliosa del .\lnr.x siasi mostrata caduca e lacunosa, e alcune dello SU(' constatazioni (' previsioni sieno u1>1>arseo inesutte o solo parzialmente rispondenti al vero, e lo scienze storico-sociali sicno fra tutte, per la loro complcssWt, le mono dotate di " dono profetico "' e neanche il socialistu pili ortodosso e rivoluzionario, purchè non sia al tutto destituito di coltura e di buon senso, si senta omai disposto a :.durare nell'immancabile e assoluto e generale av– vento del collettivismo - è certo che l'odierno assetto della proprietà apparisce pur sempre la causa precipua e fonch11nentule del malore• sociale, che le industrie vanno progressivamente nccentranclosi e con8ociandosi e l'orbita dello Stato allargandosi, e che la piccola proprietà, pur do,·f:\permane a sfatare, con la sua tenace resistenza, la desolante profezia marxistica, subisce e sente, quasi quanto il prole· tariato, gli effetti del regime capitalist.ico e borghese. l1J però, se apparisce sempre più evidente la neces– sità di consiclernre ed accogliere criticamente il pen– siero marxistico e d'andar cauti nel foggiare ideal– mente il corso della storia avvenire o la struttura (l('\la societ:ì .... del duemila, non risulta per nientf' dimostrato per i socialisti transigenti il dovere di dimettere, come un'utopia provata assurda e nociva, l'ideaJe collettivistico e cli tral:lsciare, lungo la foti– cosa r0tta quotidiana, di mirare ad osso come al "' riposato porto ,.,, a cui tende ad approssimarsi la dolorante umanità. Nè è questo illeltlismo e finalismo alla vecchia manieraj chò nulla ha di cervellotico NI arbitrario o procede incluttivnmentc e posiLi\•a– monte dall'osservazione quAnto piì1 coscienziosament<' scientifica della realtà. . . . r socialisti tramdgenti non possono) dunque, ri– nunciare ad.... ci;sore socialisti e non possono {on– clersi, cioè identifìct~rsi coi radicali succhiani . .Possono bensì allearsi e fare con essi, meglio che con gli altri partiti democratici, un tratto di strada insieme. S'intende - è superfluo dirlo che il loro ufficio specifico rimane quello di dar opera all'educazione, organizzazione ed elevazione del proletariato. Ai ra– dicali spetta quando abbiamo spalle abbastanza forti da assumersi un tal carico - di rendere, nel momento prescnte 1 l'aere respirabile, di lasciare svolgere indisturbato il compimeuto delle nuove giu– stizie e, a che queste si attuino civilmente ed evo– lutivamente, cli fare che gli organi della società bor– ghese si pieghino e dispongano così da rendere a mano a mano 1>ossibile, senza scosse tumultuarie, la 1>Cnetrazione proletaria. dello Stato e della proprietà. Nè i socialisti si mostreranno diffidenti se cssi 1 così facendo, crederanno di rinsaldare, anzichè in– debolire i fondamenti del presento assetto sociale, nè essi se 11a.vranno a male se i socialisti, pur 10!– labfJrando, non dimetteranno la formula della lotta di classe e il proposito cli preparare, giusta il fatale andare dell'evoluzione economica, una società costi– tuita antiteticamente all'odierna. Un 1 alleanza. così fatta potrà. essere proficua. Lll fusione non sarehbc che con{usionf. xy. Labaseconomico-sociale del partito radical Il. Dato che s'accettino le proposizioni svolte nell'arl:ieolo precedente, può spuntar fuori un'obbiezione prcgimli– ziale: se il partito radicale - osserverà qualche raffi– nato loico - non rappresenta alcuna determinata classe sociale e so ognuna delle classi sociRli si riflette ~lngo– larmente in un dato JJRrtito, allora il programma radi– cale potrà con11iderarsi, al pili, come un programma di governo, in quanto sia l'effetto comples.;;o di unn equa transazione fra pili settori o frazioni 1mrlamontarì 1 ma non sarà. mai l'espressione di un partito autonomo e operante dirottamente in seno al paese, dovo ognuno aHebbo già occupato il suo posto, il suo partito natu– rale. A immaginare il mondo meccanicamente, l'obbiezione sarebbe forse inconrutabilc, e il partito radicale sarebbe spacciato. '.\In la realtà della ,•ita sociale, sopratutto di quella italiana, non comporta som1>lici,mi eosl mera,,i– gliosi como la matematica e automatica dh·isione dello classi e dei 1>artiti. Delle classi sociali tipiche, solo una parte è rigidamente organizzata in difesa cosciente o costante dei propri in– teressi. La parte che rimane, quella specialmente che !-i trova accanto o su la zona grigia della classe. ri-.cnte più o mono vivamente dell'interdipendenza degli iute - ressi propri e di quelli delle clasii vicine e concorrenti: non reagisce, quindi, ad oltranza, nou tenta resistenze disperate cd inutili, è più facile a riconoscere il nuovo stato di flltto derivante dalla lotta C'Ombattuta o doman– dando arditamente, ad esem1>io, ad una maggioro pro· dutti\·ità industriale di fare le spese della guerra e della sconfitta. Xè, per intendere codesta condotta pili moderata. occorre invocare sentimenti d'altruismo, sentimenti cioè estranei a quelli pili propri della vita economica) poichò è l'egoismo stesso pili scaltrito e nntiveggente elle insegna di evitare nuo,•e guerriglie, disperditrici di ricchezza, quando l'esito di queste è molto disperato o dubbio e vi sono altri mezzi, meno resistenti e costosi, di sah•czza e di riadattamento. )la, a s11icgnrc l'esistenza sociale del partito radicale, v 1 ha un'altra ragione, che si riattacca direttamente ai f\ni essenziali e caratteristici del partito stesso. In seno ad ognuna delle classi sociali sono numerose o importanti le graduazioni che no rompono l'ipotetica compattezza e rigidezza. Di fronte ai detentori delle grosse fortune industriali o fondinrie, vediamo la piccola e media borghesia, di cui ci slamo ocrupati in principio. vale a dire i piccoli e medi proprietart fondiari, colti– vatori o non coltivatori, i piccoli e medt indust.riali, commercianti, imprenditori, intormediart 1 tutti coloro che vivono di redditi misti, saltuari, di varia origine, e via di seguito. Cosi,svariate e intimamente differenti ci si presentano le graduazioni delle classi lavoratrici, di– stinte a seconda del lavoro che esse compiono cittit, cam- 1rngna), del sistema di retribuzione (In natura, in moneta 1 a giornata, a cottimo), della continuità e altezza cli <iuosta {dal giornaliero all'operaio ferroviere, che è fra l'operaio e l'impiegato), a seconda della regione a cui apparten– gono, ecc. Orbene, nei singoli pro\'Vedimcnti, il partito radicale, che s'ispira a quella certa media concreta, dedotta cioè dalle cose, dalle rorze concorrenti, secondo abbiamo os– sel'vato, ora favorirà alcuni di questi sotto-gruppi, ora contrasterà ad altri, ora sarà magari indifferente per una

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