Critica Sociale - Anno XIV - n. 12 - 16 giugno 1904

CRITICA SOClALE IH3 offerta del lavoro, gli operai sono nella piena facoltà di modificare la loro offerta e le condizioni della loro offcrtn, per le stesse raA"ioni per cui gli impren• ditori sono nella piena facoltà di modificare la loro domanda e le condizioni clolla loro domanda. Dopo ciò 1 gli sforzi della classe operaia per ele– vare il prezzo delln propria offerta, lungi <laidoversi spezzare contro lo harrierc insormontabili di un as• surdo economico, np1>aiono, ver sè slessi, in piena corrispondenza colle leggi fondamentali del prezzo. gssa, naturalmente, potrà riuscire, o meno, ne' suoi intenti, a seconda dei mezzi che adoprerà, a seconda delle condizioni del mercato del lavoro, e della in• dustria .. Ma. quello che importa stabilire è che essa 8i trova i--cmpre nella possibilità generica di ottenere colla propria organizzazione ciò che la teoria del fondo salarii dichiarava in ogni caso impossibile. Y'ha anzi di più. 11 lavoro è bensl, di fronte alle leggi generali ciel mercato, una merce: ma una merce che, considerata in sè stessa, presenta alcuni caratteri specialissimi. Se il lavoro, infatti, non è mai disgiungibile, per la sua stessa natura, eia chi lo presta; chi lo presta, rioè, noi nostro caso, l'operaio, si trovn molto spesso in una condiziono di sfavore, allorchè deve contrat– tarlo. Privo, per lo pii1, di fondi di riserva, egli, non 1>otendo trattenerlo a lungo fuori del mercato, deve accettarne quasi sempre un prezzo, il cui basso livello è in ragione stes!,a di questa infcriorilà. specifica. Da tale punto di vista, l'organizzazione operaia ci si presenta come il mezzo più razionale 1>ereliminare la speciale inferiorità della merce lavoro, e per ricondurla in condizioni più vicine a. quelle in cui, nella maggior parte dei casi o, almeno, sui mercati piì.1 imJ>ortanti, si contrattano tutte le altre merci. :Notammo infatti più sopra che uno dei principali scopi che induce gli operai alla organizzazione di resistenza è quello a.1>puntodi raccogliere le riserve, coll'aiuto delle quali poter sospendere, per un certo tempo, l'offerta del 1>roprio hworo. (Continua). ANTOXIO OttAZIADEI. ùe Casse di matet1nità Il. L'assistenza libera della Maternità. L'opera legislativa è una prosecuzione, un amplia– mento, un'integrazione delle idee che fermentano e delle iniziative che si determinano nella nazione; ccl errerelJbo chi credesse possibile, in Pnrlamonto, In consacrazione cli concetti e di azioni, che non avessero nel paese una larga base ideale o concreta. Questa osscnazione gene– rale si dimostra esatta anche nel nostro caso. Se la legge ha così lic,•i traccie, come alJIJinmo visto della prote– zione della maternità operaia, benchè questa posf.a con– siderarsi Il serbatoio perenno delle energie fresche e ,·ergini di cui la società ha bisogno per non ruinare, è perchò noi paese sono stato sempre scnrso, parziali, ina– deguate le preoccupazioni per essa. Le Opere pie e le Associazioni di previdenza, che sono le forme in cui si è ricoverata, per tanto tempo, l'assi– stenza sociale con grande varietà di metodi e di intontì, hanno ,•olto di rado il loro pensiero a quella maternità, che dona non la piìi Jrnra delle intime gioie, ma una corona di spine. E neppure quando l'industrialismo spezzò l1antico incanto della famiglia 1>ntriarcale, facendo della madre operaia una cosci sua, neppure allora Il termometro della filantropia o della mutlmlità diede un balzo, ascen– dendo rapidamente ,·erso quegli orizzonti nuo,•i che lo mutato condizioni npri\•ano agli uomini di buon volere. Prendiamo ad esame la situazione doll'rtalia. 11 patrimonio lordo dolio Opere pie csi,tenti alla fluo del 1880 era calcohlt.o molto prossimo ai due miliardi. Di questa ragguardevole somma una parto molto e~igua ern destinata a sollio,·o della maternità o della prima inranzia 1 come rhmlta dalle cifro che seguono: Per le mculri: Opere 1>ie di maternità. J.,. 3.9'ò15.3fl!I Sussidi' allo puerpere. 7:J;;2.-11, Pei liimùi: Sussidi di latte e baliatico . J.228.7tì I Asili pci lattanti e slattati. 11 f>07.101 Dopo il 1880 molto altre Opere pio furono fondato o a quello già esistenti fu lasciato un patrimonio cospicuo ammontante complessirnmento a milioni 2n.;, ma non mutò la situazione di prima: Per le mn<lri: 0J}Cre pie di maternitit. L. 43!1.27:1 ussidi alle puerpere .156.9:W l'ei bimbi: Su,;sidi di latte e baliatico 1.2:,02r,o Asili pei lattanti e slattati . 832.27:J L. 3 078.H7 (') Se non si tien conto delle somme destinate ai lattanti, si rile,,a. che alla ,Hresa ,!ella maternità. è dedicato un patrimonio di ci11que milioni e mezzo, rii cui solo un quarto serve a incoraggiare il riposo noi periodo del puerperio. Salta subito agli occhi la assoluta pochezza di questa cifra, tunto più se la si confronta. coi 6.-,mi– lioni dello Opero 1>ioche danno doti matrimoniali, coi 29 milioni delle t.:itituzioni di puro culto. Ma c'è un altro ratto degno di nota: dall'esamo della distribuzione geo• grafica delle Opere di beneficenza in parola, risulta che esse sono concentrate in pochissime regioni: in Piemonte, in Liguria, in Lombardia, nel Yenet1>, nel1 1 Emilin, nel Lazio. Il Piemonte, ad esempio, ha di por sè il terzo del totale. La maggior parte delle regioni italiane non conosco istituzioni di tal fatta ( 2 ). Ho creduto opportuno di formarmi un istante su que– sti rilievi, perchò da essi scaturisce chiarn la risposta a quelli che a,·evano chiesto in Parlamento {l"onor. .lfrw– zato, pel primo 1 so non erro) l'impiego dei fondi esistenti di alcune Opero pie, per il nuO\'O sussidio di puerperio, che si \'UOlecomplemento unturalo dolln. legge sul lavoro dello donne e dei ft1.nciulli. Secondo mc, sarebbe un gra\'0 errore entrare in quell'ordine di vedute. A pre– scindere dalla questione legalo, accennata da nnn lottern del J\linistero dell'Jnterno nlPl'fl'ìcio di Lavoro (che in base alla legge del 1890 sulle istituzioni di beneltcenza non si pub a proprio bene1,lacito mutare le disposizioni clei donatori), COJl\'iene notare che dalla Cas_.;a di malt>r• nitù potranno venire sussidiate solo le operaio o che quindi rimarri~ ancora un innumerc esercito di donne per cui la. maternità è sup1>lìzio e alle quali non ò giu– sto togliere - a parziale vantaggio di alcune quel poco di r~iulo che le Opero pio esistenti possono loro offrire . .Xon sono pil, liete le condizioni delle Associazioui di previdenza. ( 1) Questo cifro o lo precedenti sono dedotto dnll'A1111uario 11tati11Uco i.taUa11&, anno liOO, pag. 116-1;,1. f) l,n. llrei;C\"010 UtlUZWllt del 11ror. G. llONT.;K.HlTIXI, valoro10 di• rettore del nostro Ulflclo dtl l!lro,·o, 1mll' M l111:l1l~Blfl s111/t optr(1/t compl11t(I ,1,,1rt"lflclo ,ut lavo,·o J)t1· Jt;ism·t le lm1ti teorklit dl mw o pL,ì C(IIIBt "' lllllltl'llllÙ ~, riferisco Ohé • 1112211rovlncle 8011\'I \l!l llltl• tuzlonl pie, le qut\11 su:ut1l1nno 1rnorpero PO\·erc, o cloC -11come ijCUJM> totRlo e 161 come scOPo 11:ir.tlRlc. Inoltre: ammontare annuo medio del 8UH1dl com111csslvo.men1e accordali L. 76.01!'5; numero annuo o.1111ros9hnnll\"O llOllfl 1meri1ere sus~llllate 10.r.i:> ~ (118i;'.9)

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