Critica Sociale - Anno XIV - n. 12 - 16 giugno 1904

CRITICA SOCIALE sono i bimbi della clas~o agiata, che non si sen·e della 11ut1mlill. A questo successo hanno cooperato parecchie circo– stanze: lnnanti tutto, o senza dubbio, l'aiuto pecunario dato dall'A-,socliu:iono; in secondo luogo, e io misura note,·ole. In diffu-;iono dei principi razionali nell'allc– ,,amcnto del bambini. An<.'he in questo campQ si è ,·cri– flcnto quello che OJ:ni ,:iorno si ,•edc attorno a noi: che molti mali, molto lnfollcltà 1 ,·cngono creati e mantenuti, pili che da una ferrea leggo economica. dall'unh·ersalo i,:nornnza anche nelle coso 1>iù elementari di interesse . generale. Fuori della Frnncil\ 1 che si prepara ora a costituire 2;; nuo,·o sezioni sullll traccia di quella della capitale, 11011 tro,•lnmo nltrcttnnlo notevoli iniziative in tale ramo, In Jtn\il\ 1'1 sono flllli qua o là dei tentativi, ma tutl.i, so bono sono lnformnto, non npprodnrono a qualcosa di concreto nel occozlono delIn Cassa (li assistenza, pr la ,m11fn1itù, fondnt1l a Torino, in seguito ad un voto del Congresso operalo piemontese del 18!)6, per iniziath·n clolla 1.."tflt prr lu tultl<t <lf'fJli i11teressi femminili, che con– teneva un nucleo di con,·iute o intellettuali piouiere del mo,·imento femminile. La ras1m et, '/'orinn ò fondatA, nrl un dipresso, cogli stessi criteri dello altro che abbiamo rapidamente no– minate. Il su11'lldio è corrispo!òlto però non soltanto pel puerperio. ma anche J>CI riJ)O'lOnell'ultimo periodo della gra,·tdanza o non è C'i;clusonei cn:ti di parti prematuri e di aborti. I rondl sociali 'lOno costituiti da oblazioni e da quote: queste ,;ono Il doppio di quelle richieste alle u~oclalo della ('nciqa france'ìe, ummontando a sei lire annue; il su11-.ldio è di lire uno. e cinquanta al giorno o dura 40 giorni, di cui una parto è data prima del parto. Questa Istituzione, che, negli ultimi tempi 1 ha cercato di 1>rondoronuovo slancio, non ha potuto esplicare negli anni 1>nssatlche un' aziono molto rbtrctta. Nel 1902 essa non da,'n che Hl sussldt 1 In una città. di circa 3.:io.000 flbì– tunti (I). Lo rngloul sono parecchio: l'altezza. della. quota tiene lontnno In maggior parto dolio operaie; quello che si iscri\'ono lo ranno 11011>oriododi maggiore fecondìtàj le quote ,·enmto dallo Interessato sono !)Ochee le iscritte srruttano noi modo mnggioro le risorse della Cas3a; le oblazioni e I provc11Udello fc,;te riescono così a supplire a un limitato numero di suS.ildi. Del resto ristituziooc è poco nota nell'elemento operalo. 1~: l'espressione del buon volere di poche u pa'!cilonato del bene,,; non è e non può dh•enìre la via maestra di una larga opera di protezione sociale. ì-: da noLaro che l'c~J)erlenza ha indicato che il nu– mero delle nuclto co,;titul<;ce il IO•, 0 del numero delle donne iscritle ( 1 ': la J)ercentuale è molto alta, ma si Intendo a~CJ<ral bene, per la ragione tcstè esposta. Di recente, il problema che ci preoccupa è stato posto sul tappeto, con ln~olito ,·igore, In seguito alla nuora legge sul lavoro dello donne e dei ranciulli. Chi scri\'0 ha tentato noll'a~pettativa di una legge generale di costituire una. Cas'la llborn. a larga base, in un Cir– condario irto di comignoli indl1striall, chiamando a con– corso operalo, Industriali o Comuni, ccl ho, All'uopo, ela– borato un J)rogotto sommario che, o. detta degli interes– sati, 11011 prosontnvo. dlrttooltà di applico.;done, essendo minimo il sacrlllclo eho nl privllti od agli enti pubblici si richiodovn. 111 llt1t1::io11, t p,·o•ptlto f'11(111;:ltu·10 dtl J'l()J. ~ .:ronioic: l.'bti/11::1011, d♦ r,,,,, pt1· la 111(1/trHlllì IH lfoUa In I probltmi dtl ,lfu-oro, dlt'embre 1902 • Ma sinora non se no reco nulla. Oli industriali e I con– siglieri comunali consonatori, che ogni giorno !amen• tano l'lntromls4'iono drllo Stato in ogni attimo delln ,·ita e invocano lti llborhì, J>erchò c3si dicono ,•ogliono rare, ,·ogllono dare tutte lo manne più dolci agli a.spet– tanti noi deserto della rnl-ìeria, J>romisero, ma non man– tennero, trincerando,;! dietro l'annuncio della costituenda Cm!in 110:umalr. Le 01>eralenon hanno ancora quel senso del proprio valore ,orinlr, capace di dettare ferme e de– flnith•e risolu1ioni, o stettero, qua .. i inerti, ad attendere. Ma l'iden lancinta dalle colonne ospitali della Critica &rù,lr {') non andò perduta(''- Essa servì a richiamare l'attenzione di molti sul nuovo J>roblema che era posto dinanzi alla coscienza delle masse. In molti luogbi In. cosa fu dlRcUR!I0, In nitri si iniziarono studi o si stan– ziarono Rommo (n SoRtrl Pononte, a Mantova, a Vercclli 1 ,~ Hcgglo Emilia). Dn questo rormouto cli idce 1 da questo abbozzo di ri– soluzioni pratiche ornmni si ò sprigionato un con\'inci– mento saldo in tutti: cho alla protezione della mater– nità 0))eraln nito e solenne dovere di una civiltà pro– gredleuto non si può efficacemente provvedere se non con una ('n<tim di maternità. rondata dallo Stato e ret1a obhllgatorin per tutte le lavoratrici interessate. ÙILLIO CA-tALISI. ( 1 DI.lii. t1n·1.10 Co\,u.1-.1 I d•(tMI dtllt madri 0/>tl"{I~ In Crltun ·"•J('llflt, l•lt 111,rilf' 19031, 'J l.'Ullln1a rt'\htlune del 100&dt'IIA CllllSII di Rl,parmlo di lllt'lla porta un µrimo 11ta11zlamt"nlo di lln• mille. l' ORGANIZZAZIONE DEI CONTADINI e il ri11110,·amcntocco110111ico e morale i11Sicilia rttllf:lont u·ou,, rd ,,,,p1·0N1fo 11tl C011g1·t111to dl coruo11e ti-a te l~glit t lt roo,,,n,llrt (l(Jt·lrolf 1tlrlllc111t t 111or11l23 e 24 (lpdlt 1901), Compa{ful, Nel Congresso sooinlista rrnzionale testè tenuto a Bolog-nu, n<'I montr<' Pavv. 'l'ortorici di Partnnna 1>arlanL di tattico proletaria. verso le istituzioni poli– tichr, una voro d'intrrruttorc gridò: confusionismo s1r1lum()/ lia Sicilin in quello a~itatis.simo Congresso non potò sentirsi indirizzare nitro che un insulto, poichl• le "iccnde della discussione non permisero di rimbC'ccurc ullo in~ultatorc che il confusionismo sulle cose i:.ic·ilianc nrriva J>iuttosto a noi con i civili venti del noni nssiome olle hronchiti1 all'influenza e alla pcronosporu, anzichè col barbaro scirocco. C.:osl è. Il concetto fal~o drlla !-;icilia è nato clalln mancan1.u di uni\ voce \'Cramente siciliana. Fin qui Palermo parlò )ICr Pisola tutta, senza averne la J>iena rnppre:'lcntanza morale. 11eno ancora potrebbe pre– tendere tale rnpprcsentnnzu alcuno degli altri grossi CC'ntri rmlla marina. La Sicilia genuina, ma scono– sciutn o ll!-ISentc, è quclln delle campagne a lati• fondi dello interno, da dove sol ora sorge la voce di tutto un popolo fin qui sfruttato e vili1>eso, e lo cui organìzzuzio11i di luvoratori agricoli, riunite oggi 11 Congrcs!(o a Corleone, rigenerando il proletariato, rigeneruno la, ,•ita ClconomicR o morale di tutta l'fsola e ne rivo11clicuno lf\ buona fama. Questa promessa merita. una sufficiente illustrn– ziono. Pnlcrmo dovo la sun signoriliti\ alla miseria dei centri n~ricoli. I t•tlluui pagano ai signori di Palermo le g-abello dei foudi, Cl poi ripigliano una tenue porte del 1>ro1>riodenaro, portando i frutti della terru. l rillam dùnno inoltrC' a lor signori il servi– ton,rnè, i hravncci della mafia é anche non poca

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