Critica Sociale - Anno XIV - n. 3 - 1 febbraio 1904

CRITICA SOCIALE :19 pretenzioso, n.roigoo por esteriorità di metodi tecnici, ma limitato o povero di contenuto, chi è capace di creare due grandi dottrine di matematica. su1>eriore per appli– carle alla risoluzione di un fondamentale 1>roblema della natura? l.,a dottrina matematica do11o J}l'Obabilifù, che doveva condurre Laplacc ad un errore intorno alla di rezione del movimento dei pianeti e satelliti che enu· tualmcnte si foi-sero scoperti nel si'itemn solare, è un gioiello di perenne ,·alore poi s,,-.tema drl monrlo, appena •mpcrnto per i!!plendor~ _daquella fondamentale e ma– gistrale teoria clell'allr<t:irmf' molecnhi1·f, interpretata come unn. formn. della gr1ivitaziooe univcriiale (1), por la quale ebbe, continuandone lo svolgimento, espres8ioni di entusia'!tica ammirazione uno dei più grandi geni! della. matematica tedesca, il Gaus. (') Indipendentemente dal suo valore intrinseco un altro merito i111:1igno ha il Sislrm,,, del monrio lflpl:lciano. Mentre nell'auali'li delle singole pt\rti del sistema ò condeusato tutto quanto lo scibile scientifico de' -.uoi tempi momo– r,\bili e ~lorio-;i, nonchò quanto di nuovo l'irntore creava t\ sostegno delle sue te ..i, onde l'ipoto,i cosmogonica. laplaciana ha un contenuto scientiflro immensarneuto ~uperiore alle analoghe concezioni del J((l11t e dell'//rr– ic/u>l, nella .:iintesi, ogni a'1perifa 1 ogni a'itru.;;eria di forml\ '!Compare e la ,·erità, ~pogliata dalla ,•e .. te, talora a'!'lO lutarnente impenetrabile :llla. più g-ran parte degli flte'!-.i dotti, come nella ventina di pagine di integrali se~tupli analizzanti l'1lttraziooo molecolare, Mi pre'ìcnta chiara cd efficace llll'avida mente di chiunquo senta l'impor– tanza ed il fa-;cino di CO'I\ grandi e fondamentali que– -;tioni. Pili nulla, dunque, o signori, del Sy.-11,'mr du momif'? .Neppure \'i11lerpretaz-irme della rorma della terra e degli altri pianeti e satelliti? Xè la. SJ>ifgruim,,. della maggior lunghezza del 11iametro equatoriale dello sferoide ter– restre in confronto di quella rlel diametro bipolare? N'è quella del crescere delta irav:tù -.ulla supernc-ie terre~tre dall'equa.toro ni poli? Xè l'i11ft·rpretazio11e degli sciami rli planetoidi interpo!!ti fra )hlrtc e Oio,·e? ~è quella. degli anelli di Katurno ?•.. f,r:ipfrtr,, 1 applicando IR dottrina delle probabilità alle condizioni del sbtema 1;0Jare, conclu'ie che, quanti pianeti o satelliti si fo.;;sero scoperti in e,iso, il ,·orso della loro rivolu.done e rota– zione sarebbe stato conforme a quello degli altri con una probabilità molto su1leriore a quella <lei pili sicuri avvenimenti della vita comune. Venne, invece, la sco– perta dei satelliti di Urano e Nettuno, con molo ,·etro– !Jl"ado.' Pane, specialmente a certi critici zelanti, che il fatto costitui'ìo;e una difficoltà insuperabile clella dottrina. lla il Fayc, ed altri, climo~trarono come il movimento retroirado dei satelliti di Urano e Nettuno qia Jlerfetta– mente in armonia colla concezione cosmogonica lapla– ciana. Corle':lti studi condu1;•mro a conc\ufllOni di alta im– portanza, anche fllosoflca, perocchè provarono quanto sia errato il concetto, tanto diffuqo nella. cultura gene– rale, della immutabilità. delle leggi naturali. t: -itato dimoc;trato che la legge di gra\·itazionc univer•mle, for– mulata. dal Newton, e che regola il moto dei pianeti e dei satelliti nelle attuali condizioni del sistema sohu·e, non potO\'a verificarsi quando la materia solare e pia• netaria, in istato di rarefazione, occupava tutto lo spazio (') MlMHlf/llf clltBtt.; !llllll)l~llll'!lt au x• lhrf', lil411 - S11pp/lmtNt à 10 tfllorlt tlt 1't1elkm u1plll11frt. - (0t11vrt!l comp/~ltB rlt f,«p/nrt, t. IV), (l) 1•ri,icipia oe11trall.a 1Juod11t flv11n,e /t11Ldo,·1m1 h1 ,;italu tr111L– HlwH, Oottlnga, ISSO. inter1•edento fra il Solo e Nettuno. In quelle condizioni In grsH•ilÌl operava, non in ragione innrsa riel qundrato, ma in ragione diretta delle dbtnnze, e fu in armonia di questa azione della gravitazione che si formarono i pianeti anteriori alla costituzione del Sole in maqsa centrnlc, autonoma, da Mercurio a.Saturno. Condensatn'!i la materin. del sistema nella mafl"la ;iolarc 1 la. qunlo 1 come è noto, ò settecento volte maggiore di c1uella di tutti i pinneti e satelliti sommati insieme, clo,·e,·a la gravita.dono opernre -,econdo una legge ben dh'ers11, la nttutlle, in armonia della qualo si formarono i pianeti posteriori alla co!ititu;dono del Sol<>,cioè L 'ra.no e Net– tuno, i cui satelliti dovevano necei!i&riamente as.rnmere moto retrogrado. Certamente le condizioni iniziali della nebulo•m la– placiana, riprodotte cli~quelle di akunc nelrnlose attuali scoperte i11 varie costellazioni, non ra1>1lreienta110 i ~radi iniziali di condensazione della materia. In altre J)arolc, la grarilu.:imtP ed il C((/orr che LaphlCe nnalizza, ma di cui non spiega l'origine, non iono condizioni nè iniziali, nò necc~~arie a tutti gli starli della materia cosmiC'fl. l,a scoperta recentemontc fatta clcg-li alo11u eleltl'lci 1 come parti co..tltutive degli atomi d1imiri, as~umenti, al– l'atto della disgregazione dell'atomo chimico, ,ma rf'iOf'ilù di tnt.~la:io11r ewWmP, o 11,m are11ti J>"!if/1 1 parve 1~ molti una rivoluzione scientifica . .\la coclc.:itl\ scoperta non era che la rtm(erma SJ)l'rilllf'!/lale dri s1tpn·bi studi di 1/elm hoUz e di 'l'ltompson !iullc qualità de~li atomi-1·ortin 1 diftèren1.iantlii dall'etere fondamenhlc. Quegli atomi anulari, solidi, rigidi, dotnti di granrlo \'elocità trasln– toria, .~mw rapaci di roW.1im1e ,wipmm. Effetto delle collisioni degli a.tomi anulari eterei ò la diminu;,ione della roriproca loro distnuza e la ,•o,il'erM011e rfr,flo JXtl'(r di rne1·!1ia traslatoria, perduta 11Pll'1trt,,, in u,ergia po– to,~ialf di coeiumie, onde ha origin<' un primo stadio di couden'-azione della materia. Corri--ponde 1 que:,:to primo -.tadio, all'afomo l'frtrn(·,,f Xon è impo--sibile. Quello chi! ò certo ò che codesta nlta concezìono helmolt1.iaun 1 1JOggia.ti~ alle più ar1luo forme dell'1uiali~i inflnitei-imalc, dà ragione di quella ,:rra\•itazione o (li quel calore in– torno alla origine dei quali era mulo il 81/'/frma di'/ mmulo laphciano. Il quale fu dagli studt poiteriori ampliato, corretto, completato, e non annichilito, come 1,iaccrobUe ai neo mistici. 11 si~nor )il"orasso, dopo ll\'erc, con una sola riga del suo articolo nichilista, liquidato il J,11place, come autore rlel Système cl11 momle , soggiunge: i più moderni ."lCien– ziati ammettono una ynmde t'iolrnza all'inizio dei :-;btemi cosmici. Ebbene l code!ito è un concetto \'CCchio che ~i riscontra già nel IAi·eyn· e nello stesso padre Sen·hi, a proposito dell'interpretazione degli u.,;(ri 11uovi 1 J>rcsen– tantisi di tanto in tanto imprOV\'iiamentc, in questa o quella costellazione. Fu già ammeq':lo come 11011 imJ>O!'<,i'i– bilr, dai citati autori, che quelle x11hifa11eeappc,ri::io11i potessero essere l'effetto di violente contlngrazioni sideree, per le quali dall'urto di a.stri raffreddati e :-:penfi 1 mo– ventisi l'un contro l'altro, potes<1oro derivare masse enormi di \'apori incandescenti, suh.itrnto di un futuro sistema cosmico, pit'1 o meno simile al sistema solare. Ma, nò quegli illustri a..:itronomi, nè altri, dopo di loro, sostennero elle code.,.ta. sia la .-,01a 1 e neppure la. pi1'1co• mune ,•ia di organizzazione della materia coo;micr1. 1-'.-,sa piace 1 peraltro, ai nostri neo-mistici perchè in qualche modo sanziona il <lies irae, dies illa solt•ef soedum in favilla della. Chiesa.

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