Critica Sociale - Anno XIV - n. 3 - 1 febbraio 1904

1o _____________ c_R_IT_I_CA-CS_o_c_1AL_E _ _ ___ ______ _ Non posso abbandonare quo1tto argomento senza ac– \!ennaro ad un altro pregio del Ryst/ome du monde. Quel lo dell'analogia, in esso affermata e dimostrata, fra l'ar– chitettura del sistema solare o quella dei corpi terrestri. Le molocol<' dei corpi grn.viterobboro verso il centro di massa in vlrtù del vario grado rll coesione rtei corpi st-essi, intesa come espressione della gravHazione mo– lecolare, precisamente come i Jlinneti gravitano verso il 01010 coll'energia voluta dalln gravitazione unh•ersalo; mentre l'energia traslatorin. rtel pianeti sarebbe rappro• '.\0ntnta, nello molecole, dal calore. La stessa architettura l', :-iecondo la termo--0himica, ammessa per le molecole inteso come sistemi di atomi, i quali non sentono alfi• 11ità, non hanno rnle11w, ma si raggruppano o si disso– ciano variamente, nelle reazioni chimiche, a seconda del prevalere della coesione atomica. o dell'energia ter– mica. Oli io,iii od atomi elettrici, invece, sarebbero di Rposti in gran numero in cia'!cun 1Ltomochimico, gli elettro negati\'i molto pil'ì numerosi attorno a pochi olottro-positivi. All'atto della loro dissociazione essi ncqui:oJtano,pel rendersi attuale dell'energia potenziale di cocsiouo che li teneva uniti notratomo chimico, una ,·elocltà enorme, mern,•lgliosn, che dà spiegazione di alcune del le singolari proprietà. dei raggi di Bequerl'l. . .. Nò pili indtllgente è, il critico conservatore,con CJwrles J_,y('/f, delle cui teorie geologiche poco o nulla rimano in piedi! Ed io osservo che del grande geologo ingle~e rimane o rimarrà Pi<lea,fun<lam('Jltale, infonnatrice di tutta q1umta l'op,.,·a suaj quella di aver sostituito l'a– ziont> delle rause lente, operanti in modo tenace, ininter– rotto sulla superficie della terra e sui corpi minerali, vegetali ed animali che ,·i sono distribuiti, alle caw,e riulente 1 ai famosi cataclismi del Cul"ier. E, conseguenza logica. e ncce::;snria di codesta sostituzione, la trasfor– mazione lenta e graduale delle forme organiche via vin succodeutisi, adattantisi e perfezionantisi lungo le epoche geologiche, e non la llistrnziouP l'fJJe11fi11a e completa <li ogm f<,rmn vit•e11te operata dai cataclismi, per far luogo • a 11uo1·e forme, costruite su di un 1101•ello e più perfezio– nato pia,io di organizza:ioue, sn\'iamcnte corrispondente alle nuove condizioni orografiche, idrografiche, meteo– rologiche del pianeta. Ossen'o, così di passaggio, un fatto singolare . .Nelle file dei nostri conserrntori, il cui pensiero, così dotto, moderno, perfln rivoluzionario e nichilista, fa tanta strage nel campo della Filosofia naturale, fino a non lru1cinr pietra sopra pietra del Ruo superbo .edificio, sonvi uomini che, ad esempio, nellll Geologia, continuano la gloriflcazione di quel cWettante fortimato che fu l'abate cav. A11tonio Stoppani! Sicuro! mentre si fa tabula rasa, quanto al loro contenuto e significato filosofico, delle OJ>eredei 1>iì1 insigni positivisti del secolo x,x, da LaJ)lace a Lyell, da lluxley a Spencer, ecco lapidi, ecco monu– menti, ecco associazioni, e scuole, e ,,1efregiate dal uomo dell 1 illw1h'e yeologo 1 di cui si annuncia anche clamorosa• mente la ristnmJ)a del famoso Trattato cli Geologia! Noi siamo equanimi! e riconosciamo volontieri che Antonio ,",'topl)(mi fu un uomo di non comune ingegno, di varia cultura, di parola facile, a.lJhondante, auirnato, per le bellezze della natura, di un'entusia5tica ammirazione di artista. Ma aoologo mm fu, ne1>1rnrmerliocre. La Geo– logia è la più compren~iva, In più sintetica delle scienze naturali. Per lo studio delle <1ucitioni geodiunmiche il geologo deve pO!:i5edereJ)rofonde cognizioni di meccanica e di fisica; per interpretare le roccic da un punto di \'lsta puramente stratitt"rafko, do,·e e~sere un chimico cd un mineralogista; J)er determinare la successione cronologica dei terreni co~tituenti In crosta terrestre, nei loro complicati contorcimenti, gli occorrono nozioni si– curo di paleoutologia, pOs!libilisoltanto al geologo che sia contorn1>ornneamento in corrente colla botanica o colla zoologia! 1•:bbene! tutta questa cultura mancò ad A1tto11ir, Stoppa11i, perocchè non si può es'!oro nò fisici, nò chi– mici, nò mineralogisti, botanici o zoologi con nozioni apprese esclu11ivamente dai librj, se,iw w1 lungo eser– rizio rii laboratorio! Ma lo Str,pprmi ba combattuto la ttoriti lldla cliscemlmz1, con grande virncità 1 con splen– dore di forma, perfino con efficacia. per gli ignoranti o J>Cidilettanti! L'opera. su,~ è dunque preziosa, special• monto in questo quarto d'ora di pietismo, di mistìclsmo, di sfiducia e cli sconforto. Occorre tenori a viva, esalta.ria, glorificarla magari! l~pJJure quelle sruriato nnti-evoluzioni5te onde ò infio– rato il Il ,·olume del famo-,o 'l'rnttato sono un qualche co'!n di cosl puerile ed inconsistente da non meritare neppure una conrutazione. 1:!, infatti, puerile, per non <lire ridicolo, il tentare la ,·iabilitazio,ie c1~; piani di creazio,ie cuderiani, n1>1>roftttandodelle lacune, non della JJalfflnto/QIJia, ma dell'indagine paleo11toloylca, che, trenta. anni addietro era circoscritta a poch,. :o"" della crosta, ter,·f'.'tlre d'Europa e d'America. :'!Inno mano che le ri– cerche paleontologiche nndal'Ono estendendosi alle 1>i ù diverso regioni del globo, si colmò la grande maggio– ranza delle 1Jreleselacune, dei JJrrtesi .•mili, già trionfai• mente presentati come barriere insuperabili fra i vnrii grupJ>i di fossili. A completare il trionfo della Pafrouto– logia intesa come studio di una serie ininterrotta e va– riamente ramificata. di forme ro~sili, differenziantisi e perfezionantisi dai terroni più antichi ai più recenti, ,·cono lo studio microscoJJico clelle rocciP, che permise di scoprire i re'lti di racliolarii, di (lialomef' e di altri pro• ti:~ti nei terreni più antichi e nelle roccie ritenute di origine plutonica, nonchò la clas.;;ificazio11e gmealoyka, ... tabilonto un parallelismo fra l'm·ycmizzazio11e tive11tr) l'orgcmizzazione fossile e gli slallt cli si-ilupJ)() delle formo dei singoli gruppi di organismi; cosicchè fra l'Anatomia comparata, In Paleontologia e l'Ontogenia ,•'ò un con– tinuo scambio di sussidi per l'interpretazione dei ris1>et– th•I fatti e renomeni e per la deflnith'a concezione del– l'albero genealogico delle organizzazioni attualmente l'i't'enti. ... Continuando la sua spiotatn. domolizione, il signor Mario .hlorasso afferma, come dallo citazioni già ripor• tnto, cho del protoplasma, cli Jlu,;:ley 11011 ;, nenw_,nw il C(IS<,di parlare, mentre la stessa froria, ct>llulare va tra– mo11ta11do. Qui il pensiero del critico nou ò chiaro. Jl proto– plasma, se non si voglia fare questioni di parole, è, come fatto biologico, molto anteriore ad Huxley. A \'Oler prescindere dalle descrizioni, a bastanza dettagliate, di Ugo .lfohl, di Tullasne, e di nitri, certo è che il proto– plasma è descritto come parte fondamentale della cellula regctale collo Schleiclm (1838) e della celtula animale collo Scloomm (1841). Ed il vocchio s(u-cocle (1842) del Dujartl111, per la struttura, per lo cardinali funzioni (sensibilità, i1·ritabilità, nmeboidisrno, polifngismo, scis– sione), prelude al concetto del plas11on haecl.elim10 molto più largo e generale di quello 1lel protoplasm;, degli istolofll. li quale non è concepibile upurato clall<t rt>llula di cui ò parte essenziale non solo, ma parte fondamen~ tuie e princiJ>ale dal ))unto di vistll fllogenetlco. Se-

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