Critica Sociale - Anno XIV - n. 3 - 1 febbraio 1904

38 CRITICA SOCIALE nlmeno una ulteriore ridu7,ione di 1000 uomini e ri· durrà i 111.300, presunti disponibili, a I 1.0.300. . L'altra perdita si avvera nella selezione degli idonei fatta all'atto della incorporazione presso i Rc<mimcnti · selezione questa alla quale non sono sott;posti gli esenti finchò non "ei~gono incorpora~~ 1 e incorporati ora non vengono mai. jfa qualche p1u particolare spicgitzionc sarà necessaria. su questo fatto, o la darò in poche parole. Il Consig-lio di leva dsita tutti gli inscritti che g-li si presentano. Li visita una volta. sola se alla prima risultano idonei o riformati; li vii;ita fino a tre mito se risultino rivedibili. \'isitati che sono, il Consiglio di,•idc gli idonoi in due parti: idonei esenti per motivi di (amig-lia, e di questi non se ne parla pii1; idonei diRponihili o incorporabili, e questi saranno 1>H1 tardi chiamoti ai Distretti e ai Corpi e vi do– vranno essere sottoposti ad altre due visite almeno; dopo le qmtli possono esser sottoposti ancora ad un'altra vbsita,così detta rassegna .~peciale, perchè fatta alla presenza di un generale, e nella quale si fa luogo a nuove riforme e a nuove l'ivcdibilifa. [ non idonei nella rassegna speciale si aggirano ogni anno fra i 15, l6 e t 7 mila uomini, il 15,50 per cento di tutti gli incorporabili; gHLfotti arrivare ai distretti e ai Corpi 1 e i quali perciò hanno corso e ricorso inutilmente per mezziL Italia; con questa. pros1>cttiva ancora poi rimanda.ti rivedibili da questa rassegna, che proba.bilmente essi Stll'anno destinati a correre e ricorrere di nuovo inutilmente mezza. Jtaiia l'anno succes::;ivo. 8preco di denaro non piccolo anche questo, e incomodo non previsto per la carne da, cnnnone, spesso lamentato dalla flebile voce del relatore non militare ciel Senato o poco o nulla dai relatori " purchessia ,, della. Camera. ùomunque sia, gli eRPnli, sofferta che abbiano la visita presso il Consiglio di leva, non sono sottopo– sti ug-li altri palpeggiamenti brutali della camo da macello presso j Distretti o i Heggimenti, e quindi non subiscono la ulteriore perdita per riformati e rivedibili del 15.50 por conto. Col progetto nuo,·o invece cessa un tal bPnefizio per gli inscritti che avranno alle armi un fratello consanguineo, e perciò anche i 37.600 (ridotti per lo precedenti perdite a 35.600) ora esùnti appunto per " fratello consanguineo,, dovranno essere ,·isitati anche presso i Distretti e i Corpi 1 e anzi presso i Distretti dovranno esser visitati - senza ombra di pudore - in faccia al pubblico, dice la Relazione ministeriale 1 a somiglianza dei buoi e degli schiavi sul pubblico mercato ...., e co:,ì subiranno anch'essi, per riformati e rivertibili, la stessfl. percentuale di perdita, il 15,50 1 che ora hanno gli altri incorpora– bili j in cifra. assoluta la perdita sarà di 5500 uomini. Si deducano anche questi dai disponibili pel contin– gente, già ridotti a li 0.300, e si avrà che questi si riducono a l0•t.800, e così il calcolo del ministro risulta sbagliato di 5200 uomini per il contingente da incorporare. Se poi si vuol baciare alla forza. di tutti e due i contingenti proposti e <lai relatori fatti ascendere in– sieme a. 1:i5 mila uomini, si argomenterà da quello che abbiamo detto cli sopra che lo sproposito ò più ma– dornale ancora, poichò, il contingente (la, incorporare non potendo raggiungere - col progetto ministe– riale - una cifra maggiore di I0•LS00 uomini, e il contingente a disposizione essendo - come dimo– strammo pure - di 15 mila, la forza fra tutti e due i contingenti raggiungo soltu.nto i 119.800 uomini, non i I 35.000. Dove possono trovare il Ministro e la Commissione i 15.200 uomini che mancano? .. (eonlinua). SYL\'A VIVIANJ. LE OS'l'ILI'l'A DEI OONSERV A'l'ORl CONTRO LA SCIENZA J. D,\cchè le scienze positi\'e hanno mostrato il loro ca– rattere l'ibelle ed è apparso l'Vidente il legame fra i loro postulati ed il grande movimento di ri\•endicazione ed elevnziono proletarin, a base di libertà e di giustizia, che caratterizza l'epoca attuale, i conservatori, pil1 o meno velatamente, si sono buttati all'opposizione, con una critica tonaco, poco serena, spesso astiosa e addi– rittura ingiusta. I conservatori hanno l'abitudine di ac– cusare la democrazia di incapacità e dì volgarità; ma in questi nwi tentativi di lotta contro le dottrine S1>eri– mentali ed evolutive, e specialmente contro la filosofia naturale che ne riassume e coordina le conclusioni 1>il1 alte e generali, la inanità e la volgarità $0110 proprio dalla loro parte. Ieri era, tout co,o·t, il fallimento della. Scienz(t j l'affer– mazione della sua insufficienza, della sua impotenza di fronte ai pili grandi problemi umani; oggi si proclama. una specie di autofa!lismo, secondo il quale la Scienza non progredisce punto, ma consuma e dh:trugge ineso– rabilmente se stessa. Le ipotesi, le teorie, le dottrine di oggi sono rese possibili soltanto pel sacrificio completo ed assoluto delle ipotesi, delle teorie, delle dottrine di ieri. Erngero? Bcco qua! li signor Mario Morasso, nella ri– sorta Idea -liberale, nelle colonne della quale si condensa il pensiero dei nostri consenatori, scrive un articolo su Spe11ce1· che ,•orrebbe essere critico, ma che è soltanto infarcito di affermazioni gratuite. Jn quell'nrticolo si afferma che Spencer è completamente demolito, che dell'opera sua non rimane in piedi nulla, come nulla 1 o quasi nulla si salva de!Popera clei sommi che glì pre– starono sì larga messe di fatti e di leggi per la. sua mirabile sintesi. 11 signcr Ma.rio Morasso dice testual– mente: Della teoria cosmogonica di La.pince nulla più resta .... i della teoria geologica del l:iyell poco si salvn ..... j della teoria del protoplasma di Huxley non è neppur pili il caso di parlare; In. stessa teoria cellulare sta. tramon– ta.ndo,....; la Jlsicologia è il regno delle mille teorie contraddittorie .... ; inflnt, della teoria sociologica spen– ceriana dalle belle fasi p1·ogressivo non rimane parola su parola. Dalle nebulose alla umana società è, nel campo del pensiero scientifico, una terribile catastrofe, una rovina. immensa! A.Imeno secondo la fantasia ed i dHSiderii del signor Mario )fora<:so ! No, signori, no! La Scienza. non abiura, non rifiuta, non distrugge, progredendo, la J>assata sua opera i ma. 1ft corregge, la completa, la integra. . . Ma è proprio vero che dell'ipotesi cosmogonie<t del f,aplace non rimane pilÌ nulla? Non è una gran cosa soltanto il tentath'O superbo e grandioso di quell'ana– lisi e di quella sintesi, nutrite dì formidabili studi ori– ginali in ogni campò delle scienze matematiche, astro• nomiche e fisiche? Un uomo solo, dopo il lAplace, ha saputo far COll\'ergere alla risoluzione di alti problemi tanta e così varia e così profonda messe di studi: llelm– holtzj al quale toccava la missione ed il merito, non di distruggere, mà di correggere e completare il concepi– mento dello scienziato francese nelle sue imperfezioni e deficienze. Chi è oggi, con tanto dilaga.re cli specialismo

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