Critica Sociale - Anno XIV - n. 3 - 1 febbraio 1904

CRITICA SOCIALE 35 cattolico o conservatore. Il consorvntoro si arrabbiava con noi (ora molto meno quamlo !iì0~tene,·amo che l'or– rtinamento economico è travagliato dalla lotta di c1a<Jse o ci denun.da.va alla polizia o alla procura del re quali creatori della. indiavoln.ta lotta di classe: il compagno so lfl. piglia con noi ogni volta che lamentiamo la po– vert1\ dell'aziono socialista o il ripetor~i automatico degli ntteJ{i,rìamonti mentali, incli-iio di souiiitù. e tendenza settaria, e ci denunz\n, nesrli stereotipi ordini del giorno dei clrcoletti, quali inventori di tanta miseria. Colui cito scopre e addìta un male è il primo medico: per il com– pagno, è 11autore. I pn1>pagalli dicono: - Le questioni di tendenze, di tattica o di metodo sono inutili; soltanto la propaganda ò utile. Facciamo propaganda e abbasso le polemiche! - Quale propaganda? Che cosa dobbiamo dire e fare? Nello ultime due elezioni politiche, un compagno ri– voluzionario fu candidato in un Collegio ,tell'ltnlia set• tontrionalo. r.,a prima volta, non era 1>otuto andare in un villaggio che poi gli diede il magqior numero dì ,·oti. Cì andò la seconda ,•olta. Un amico, cli quelli che non crerlono nella bontà del paternoitro socialista, gli e9pO'-e la condizione economica di quel paese avvertendolo che gli abitanti souo, qua.ii tutti, piccoli 1>roprietari non di• sagiati. Il compagno candidato principiò a parlare e snocciolò tutte le verità contenuto 1101 paternostro, sulla divisione della società. in due solo classi, sul capitalismo e il proletariato, sull'a,ccentrarnonto <!elio ricchezze nello mani di pochi, e via dicendo; o poi, per chiudere bene, · memore del virgiliano sic vos non vo'1is 1 si buttò a de– clamare: - Voi, o contadini 1 lavorate il grano e i ,·ostri padroni se lo man~iano! - In quel paese 1 il grano ò sconoiciuto come la pianta del padrone. - Voi fate il vino e i 1>adroni :;e lo be,·ono ! - Sopra il naso pao– nazzo degli a'icoltatori, gli occhietti piccini e scintil– lanti, fiammelle di alcool in quelli che hanno il "izio di alzare il gomito, sorridevano maliziosamente. Quella \'olta, i buoni villici dietlcro meno \'Oti al compagno; e seguitarono a bere il loro vino. ~:blJero pil, spirito del signor Arouct do Voltaire. La psicologia. del com1)agno ò. tutta qui: e anche il ))Ositivismo. Il domma ha riferimento a determinati fatti; ma se que:,ti oon sono quali si vorrebbero o non sussistono 1 la colpa è dei fatti, non del domma e del predicatore: gli ~senti hanno sempre torto. Cou questi sentimenti moderni, il compagno predica nelle Puglie o in quel di Cuneo 1 come farebbe a llonza o a 11.an – chester. Egli è il perfetto egualitario. 'l'anta. ))igrizia intellettuale era, se cosl posso dire, il concime adatto per hi gramigna rivoluzionaria. Furono buon seme le tendenze ,;;pnrpagliate dal Ferri. Ciò nonostante, il Cougre-iso d'Imola ave\'8 tentato di recidere la mala erba in sul na~cere. Aveva <'Onferito autorlt-\ alla parte riformista; lo aveva offerto il mezzo di seguitare la buona pro1mganda senza riguardo ai declamatori; le aveva affidato i sigilli del partito. )fu il riformismo (cioè il socialismo) ;;\ era fiaccato italia– namente nella tensione delln lottl~ precedente al Con– gre$SO, come Parco d'una balestra a cui la soverchia ttei;-.ione e$aurisce il vigore dollll ➔pinta. Oià, i socialisti <'ho ahbiano chiara la coscienza dol fino e dei me✓.zi ernuo e sono pochi. J più hanno ::;oltanto l'intuito 1!0! moto e della novità; non vedono i f1ltti in piena lu<'e, in ambiento di sereno positivismo; tra loro e i fatti, è la. noblJia di cento misticismi (rellgio.!)o, patriottico, auor- ohi<'o, ecc.), è l'ombra a,·,•olgente dello tradizioni. Anche in politica, è potente il fattore dell'eredità. Poi, ci sono altri motil'i che si riferiscono a specu\a. 1doni non del tutto filo'loflchc. ~'lli))J>OTurati li espose in bolla schiera. li socialii!mO ò un grande ideale; ma il quieto vivere, nella sua modestia, ò più pratico e pii'• conta.cento alla salute. Chi ha ufficio di redattore in un giornale, chi fa Poe chio di triglia a un C'ollegio politico, chi tiene agli a1)plausi della moltitudine non escluso il volgo, '-a che i ri,•oluzionart, siano pochi o molti, hanno un soldino por leggere il foglio, gettano un ,·oto nell'urna, hanno lo mani 1>erapplaudire e la bocca per fischiare. Que'lti nobili sentimenti sono fatti appo1'>tn per conciliare la gente con la dottrina di fra' Cri!itoforo; e allora voi ve• <tote alcuni che si di<1.sero rirormlsti abbracciare con molto tenerume i rivoluziono.ri ripudiati ieri e .andar \'Ociando che non ci hanno elfi. es,;ere nò sfide nò sfida• tori J)Crchò siinmo tutti fratelli: sempre per il bene del• rldoa, si caJ)isce. E allora l'opinione intorno ad uomini e cose c<,pressa a. quattr'occhi si modifica di molto quando s"infiocchettn per presentar:-.i in pubblico. Fraj?i• lifa umana! Por contro, i rivoluzionari hanno dimostrato di avere, per Rè o per le loro idee, quel riipetto ch'ò s<>ono$ciulo a parC'cchi dei nostri. Ernno pochissimi ad Imola o ac– coclnti a.I rerri. )fossi dall'istinto o.narchico, ~icuro o prepotente, o buttato in un canto la tendenza o insalata. russa do! rerri, hanno disciplinato in maniera organicn. idee ed azione, e si sono da.ti con furia a smantellare Pediflzio socialista. Da buoni o.nnrchici, hanno ritenuto acconci tutti i mezzi che li aHicinai~ero al fine; la difl'nmazione o il boicota~gio sono stimati per armi leg• giadre e di tempra forbita. I fanno il pns-;o sollecito e la febbre del la\'oro. Non so ~e faranno molta. strada; di certo, fanno grande baccano. E i llO'itri? Fi11{Jiche quftUro mi basto11in qui, f,; lì ci sien dugento a flirf': oibò! &>nza scrollarsi o m1wve1·sidi lì; E: poi sappimi dir t.:Omfstarò Qm q"attro imlrnrol<lti <i far d1 sì, /•:duge11to citrulli et (li,• di 110. La meraviglia dei consenatori ò a posto. Il rimpro– vero, no; nò allora, nè oggi. Ci fu la tendenza al.... maggiorasco; c'è la tendenza anarchica; ma il socia– lismo ò unico, come dirò prossinrnmente. ÙAllZI,\ CA!-S01,A. Il.E SPESE jVJ.Il.llTHRI .-.otto il llTin i... te1·0 Zrt11(11•tlelli-Giolitti, < 1 > nr. 11 progetto Ottoleng-hi sul n•clutnmcnto 1 ap1>rornto dulht Commi!1sionC' drlla ('trnH'rn con Relazione inti– mttmentC' militarista. (' r('azionarii,, i:-;orà fatti) suo dal novf'llo ministro. Non v 1 ò dit duhitarne, al vento che i-1J)irn.L 1 on. PcllouÀ hu detto gii\ al Senato clw <'gli l'li troYa d'ac('onlo ('Oll !'011. Pedotti nell'indirizzo clu dine alle cose militari. 1 1 :d cg-li, il Pclloux, fu giìt autore nel l8ti::? di un progetto consimik 1 e fu pili tardi l"autore di 1>rogetti dc~tinati a incap(•.!)trnn• IJ \'(•l(l(RSI Cnt.«I ~ti(flt, lil>3, 1mg. 310, SH, SH. - .\I llllO\'I ab• bona.li , CIH' non ,·td.-ro I 11rlml lrt• Arllroll. RllllUTI('hl.lllO l'ht• l'lllh'ru l!Udlo, 11011 IIJJJ)t'IIR l(•rml1111.tanc lu 11ubblll'RZIOnC, l'('frÌI, ,. ,ra.lc! RIO In 011ui1tolo. (Nola dtl/a CRITICA).

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