Critica Sociale - Anno XIV - n. 3 - 1 febbraio 1904

34 CRITICA SOCIALE proletariato fuori della vita 1 in un'attesa irritantc 1 rhc ha tutti i riti, i t'ttnatismi 1 le mestizie delle reli· ~ioni che attendono la fine del dolore, oppure se occorra rafforzare la democrazia e Aiutarla nella sua opera di ascensione graduale, di conquiste lente ma. sicure. Quando questo periodo di differenziazione e di crisi sarìt superato, l'Estrema tornerà ad essere una forza. La collabora1.ione dei tre partiti - da cui si formò quell'unione dei partiti popohui che ora mo• str1t le crepe dtl, tutte le parti··- tornerà a stabilirsi fra le tre frazioni di essi che amano cimentarsi con la realtà, e intorno ad un programma, non più ne– ::ratirn come era quello della lotbt contro la reazione, ma positivo e di attuazione immediata. rn flllora l'b:strema potrà essere il nucleo centrale, intorno a cui quei gruppi di Sinistra, capaci di in– tendere i nuovi metodi e i nuovi programmi, ;111 drnnno a costituire il blocco di una democrazia di governo salda ed omogenea. * * * L'ora che volge ci pare propizia per questa matu- razione cli partiti e di nuovi ag,rruppamenti. n ~linistero Giolitti, costituito fuori dei gruppi esistenti, anzi io aperto dispregio delle attuali diYi– sioni politiche, permette a ciascun gruppo di supe– rare1 senza preoccupazioni ministeriali, la propria crisi interiore. Come l'l~strema non è og-gi assorbita clal compito cli difendere un suo Ministero, così le frazioni conservatrici non sono così cle\·ote al Giolitti da rimanergli indissolubilmente legate. rntanto la pregiudiziale monarchica volge rapida mente al suo tramonto. Fra poco, i partiti conserva– tori e i partiti democratici si accorgeranno che è supremitmentc ridicolo fare della monarchia l'astro centrale del nostro sistema planetario. Ancora qualche anno di politica interna non stupidamente reazionaria, e la monarchia diYenteri\, come in Inghilterra, un astro cli assai scarsa. importanza. Allora i partiti si differenzieranno sulle cose, e potrà. essPre possibile una. politica conservatrice senza. provvedimenti di polizia, e una politica democratica, non campata nelle nuhi dell'idea.logia liberale, ma materiata cli fatti. Ji'uori dei partiti conservatori e elci partiti demo• cratici rinrn.rranno soltanto le due estreme punte dei reazionarì e dei rivoluzionari: i primi a difendere la monarchia da minaccio immaginarie, i secondi a, predire catastrofi che non arrÌ\'ano mai. Ambedue mppresenteranno le forme arcaiche ciel nostro pen– siero politico, e sel'\'iranno, con la loro immobilità, a misurare il rapido cammino della nuova genera– zione verso la realtà e rnrso la vita. fVANOt: BONOMI. La Critica. Sociale e l'Avanti! costanoper l'Italia: amw L. 22, semestre lJ. H - per l'rnstero: anno r,. 3!), semestre J,. 10,50. J,a Critica, Sociale e il 'J 1 enqw, ver .Milano: anuo L. 20, S('}nestre L. J 0,50 - ver il 1·esto d'Jtalia: anno L. 24, semesti·e L. 12,50 - per l'Estero: anno L. 40 semestre L. 21. CONFESSIONI Dolibiamo parlnre di cosa nuova? O parliamo di ten– denze socinli'!te. Come la tenia, non muoiono mai: sono le II succhione 11 della no!-ltra vita. O0J>O il Congresso d'Jmolai i couserrntori regalarono a noi di parte riformista, accenti di meraviglia e di rim provoro. Si meravigliarono che noii vincitori, fossimo sopraffatti rapidamente dalla fazione rivoluzionaria. ('i rimproverarono di aver negato vita alle tendonz.e, ne Congresso o prima, mentre poi le dovemmo riconoscer{ a nostre spese. Ricordo che noi riformisti (u~o, per ra~ion di brevità, i VOC'!t.boli 1'ifonnisla e 1·ivoluzionario, quantunque il primo sia improprio e il secondo lrnrle,co), ricordo Chl' andammo ad Imola con la persuasione di essere battut e che i· rivoluzionari si lusingavano di stravincere. Perchè vincemmo? Per un equivoco, io credo. A Tmoln. come facilmente tuttorn dentro il partito, non erano molti nè i riformisti nè i rivoluzionad; il grosso dei pubblico che si crede socialista è schiavo <lolla tradi– zione e, non intendendo che il metodo socia.lista deve riferirsi di continuo alla vita circostante e modiflcar:-.1 via via che questa si modifica, rimano cattolicament fermo davanti i principii, fatti dommi, che gli furorn tiecessarì nel periodo aspro della reazione e pili ancor, per istituire i segni differenziali della propria parte. lt fa.tto precipuo di quel periodo, nella nostra vita tumul• tuosa, fu l'unità, salda come una catena o conforta.tu dall'ascetismo ch'ò proprio a ogni tempo di persecu zioni. Avanti il Congresso cl'Jmoln, Enrico Ferri fantasticò prima di due, poi di quattro tendenze; e di quella, a cui egli conferì i diritti cli primogenitura, con voto piri biscitario si elesse capo. Pel s.ocialismo italiano, fu un piccolo Due Decembre. i\la nella mente e negli scritti <lei J;'erri la confusione era grande, e le tendenze bai lonzolavano come barchette di carta sui flutti irati del mare; e fu agevole riscontrare contraddizioni in termini perfino nel breve spazio di un articolo, tanto che lc– suppo~te tendenze veniva.no presentate quando arcignt· e letichine come galletti innamorati e quando uecessaril' per la II divisione del lavoro ,, e affratellato. ln tutto quell'azzuffi.o di parole era manifesta sohunente la ten– denza nlla discordia. E contro questa. intesero vota.re i congressisti raccolti a.d Imola. ì,; vero, per altro, che l'ordine del giorno approvato contiene una serie di motivi ordinata in battaglia per le riforme o contro il rh·oluzionarismo JHlrOlaio. Ma la maggioranza non badò tanto pel sottile od apvrovò quell'ordine del giorno per lo sue conclusioni, perchè rinnegava certo socialismo tendenzioso e perchè parlava la lingua di fra Cristoforo. PMe, pace! Cia.~cuno riprenda l'ufficici quotidiano. 11 credente fa salire a Dio la pro– ghiera por ottenere un posticino nel collettivismo cele.cite delle anime; il socialista u. che ha fede ,, fnccia discen• dere sulle plebi la parola della propaganda pel collet– tivismo terreno ilei corpi. E se la parola clot compagno, come la preghiera del frate, usa sempre le stesse parole; e se questi recita di continuo un'avemaria e un pater– nostro, un pater o un 1 ave, e quegli proprietà collettiva e lotta di classe, lotta di clasiie e proprietà collettiva, tanto meglio: prima di tutto, non c'è dubbio di sba– gliat'o; e poi, la gente ha la virtìi della pazienza I.' aspetta. Da 1iobishodie: 11 la diman s'aspetta ancor Tale è lo stato psicologico del compagno. 11 perf;ito compagno è conservatore; ha tutti i difetti del mondo

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