Critica Sociale - Anno XIII - n. 20 - 16 ottobre 1903

CRl1'1CA SOCIALE 313 del contadino, converrìL persuaderlo ad obbligarsi ('), come 1>rovae per arrischiare poco, n. (lare alla futura cantina sociale una sola parte, anche piccola, della sua uva; quando egli anà visto come funziona la Società. cd rwrìi apprezzato le comoditìt che può offl'irc all'eJ)oca <lolla vendemmia, è certo che offrirà. da s.è tutto il suo raccolto. E se, come sarebbe veramente desiderabile, non è possibile avere as;;icurata, soltanto dai piccoli proprie– blrii di un paese, tanta U\'a da garantire il funziona mento di un'azienda moderna, 1,i potrh accettare anche l'adcsiono dei proprietal'ii mcdii e grandi (2), limitan– dola pe1·ò ad una data quantità. di uva, onde nun c1·eare nella Cooperativa grandi differenze tra gli associati. La natura dei soci (contadini) e lo scopo della So• cietà dicono chiaramente quale 1wil11ppo questa possa assumere: ab\.Jastamrn.forte da consentire l'applica.:l.ione di macchine o l'Mstrnziono cli 1111 direttore tecnico; ab– bastanza ristretta da non ricbiedere impiegati ammini– strativi (bar,itando il direttore a. tenere i registri voluti dal Codice di commercio) e da avere un meccanismo amministrativo alla. portata di chi ha avuto solamente l'istruzione elementare. Poichè è nella chiarezza e semplicità. dell'ammini:,tra– :r.ione che sta il segreto della forza educatrice della So– cietà. Quando il piccolo proprietario ha la racilità. di vedere cosa ne è della sua urn una volta portata alla cantina sociale, e perchò ò stimata di pilt o di meno cli quella cli un altro socio ('), e quando nei locali della Società trova spesso a sua disposizione l'elenco dei soci con a fianco la quantità. di uva, portata da ognuno di essi, il nome del fondo da cui detta uva fu presa, la classificazione e), il prezzo, la quota pagata, ecc., e vede anche In nota del vino venduto, e può consigliare, ed ò spesso chiamato a dire l'opinione sua (sì che, anche nel caso di un insuccesso, non incolperà nè l'organizza– zione nè chi ve lo ha guidato): allora cessano le sue difti– dcnze, mentre nasce in lui l'nffetto per la Societlt stessa, si immedesima con essa, ne comprende i l>isogni indu– i:itria!i ed ò tratto ad uniformare ad essi la sua produ- {11 t; 1rnccssnrlo elle gl\ nclerenU 81o\.ll>llglllnon Jlo1•far<'una certa flll/\ntltì1 <li u1·a alla cantina, 11erehè llllCSta !)OSSI\sleurnmc11te run• :donare. Se 111rn1cu110 SJ)ern rmcorn {la spcrnnzn del 11lceoloJ)ro1irlc• tarlo è eterna!) 111rea111.zarc ottimi J)rezzl della sua un,, si assicuri Il benefle\o del\:\ soeleti\obbllgandos1 per pochi f/u1ntall: In tal cnso sar:l bene nssaro II rondo o la 11nrte di fondo donde prenderà talo c1uant\tì, <Iluva, In modo r.he Il direttore 1)0.'ISI\or111nare la ven- 1lcmmla a temJ)O011porhmo. {~)1grantll o mc<III l)roprletnrll non f11ranno ostacolo ad cntrnrc In un'11ssoclRzlonc JJrcvnlentemcnte di Jllecoll, r1unnllo avrnnno com– preso !1' necesslth nuche ])Cr lOri'I111lnC'orng-ghu·c10 nostre cntH1nc, non ross•altro per togliere clal mercato le ccntllrn.1a. di ])roduttorl dlsorganlzzntl elle oggi npprcscntano l'alimento delle s1icc111azlonl commerciali. (3) Una delle mRgglor! tllrtlcoltiì, che si 1>rcscntauo a chi organizza una cantina soclnlc di piccoli proprlctRrl1, i:! quc!la cli class\flcnre 10 ll\'O In modo da. porsuadero I soci e110at\ ognuno <li essi ò cinto (prnnto BJ)Clta.Oovc te cll\·c1•s1t/l. del terreno sono tal\ da lndur,·e ucl \"IIIOoromt e l)roruml <11vers1,S1\ri\ IJci:c tenerne conto: occorrerti dunc,uc c1nss\tlcnre In \'Mie categorie le 1,lccolo J)l'O!Jr!clil del soel e sar,\ bene che tate clas~llleRzlone s\:i, fatta dRI soci stessl o da numerosa rommlsslone ,;cotta fril essi; così nn•ammlnlstrazlonc sa– ranno c1•lhtC' le lrnmuncaùlll er1tlehc. Occorrerà JlOI tencl'C conto 1u1the del gn\do g-lucometr!co del mosto, o snrì1 bene ehe li\ 1ett11rn dCI glucometro sia fatta In 1ll'cse1n.a<lel socio, che così ne rlnrnrri\ J)Cr~uaso. (') Per rendere possllJllc In ctass111cazloncdel terreni e 11controllo tm socio e socio, come nnche per avere modo tll creare I tipi di vino regionali carnttcrlsllcl, e l)Cr rendere possll>He alla socich\ d1 1ndlrlzzai·e le colture Cd at soci di affezionarsi nna Società stcssn, snri\ bene ctollmltnre nello statuto l'nrea nella quale deve essere JH'CSR l'uva: o 1111 Connmc, odue o JJHiComuni, o 111111 colllna, In mo(IO Insomma che I\(\ ogni socio !!la JlOSSlbHceonosccre Il terreno dl tutti gl\ altri. B1b1ote 'l e no B1arco zione, accettando le normo che essa verl'it imponendo (I), permetten<lo alla SocieULdi sovrapporsi a.I suo diritto di proprietà., sì <Jheia poco n poco, da libero proprietario quale é oggi, diventen't un lavoratore parcellare, nn milite volontario e la\.Jorioso di una. nuova forma di produzione. •*• EsJJOSti questi criteri 'generali da seguir.si dai socia– listi nell'impianto di una cantina sociale, raccio breve– mente la storia della no.stra cantina di ì\[ontubeccaria, per most1·are come noi abbiamo potuto vincere la 11iffi– coltà di trO\'are il capitale e di fare l'impianto. Jlaccolto il massimo numero possibile di adesioni, e costituita legalmente la Società, noi abbiamo chiesto ai soci un anticipo di [,. li>O per ogni quinta.le di uva che si erano obbligati a portare alla cantina (''), così che potemmo mettere insieme circa quattromila lire. Certo, una tale somma non era granchè per chi voleva accin– gersi all 1 impianto di un grande stabilimento inclustriale moderno; ma, disponendo inoltre di tanti uomini e di tanta materia prima, non ci ò stato difficile trovare il credito necessario. La somma raccolta infatti ci servì a comperare l'area su cui costrurre il nostro stabilimento ('), e 1lopo tro– vammo un costruttore che, con un piccolo anticipo, ci edificò il fabbricato C), lasciancloci nove anni di temilo per effettuare il pagamento ecl accontentandosi di pren• dere garanzia sullo stabile da. lui costruito (L). Avuto il fabbricato, i pochi den(lri di cui dispone– vamo ci hanno servito a. provvederci del macchinario occorrente ed a ga1·t1.ntire il funzionamento della Societàj del resto, vendendo le \'inaccie ad una distilleria, ci siamo procurati il danaro per la. mano d'opera delle operazioni di villiflcnzione. Un'altra difficoltà si presentava: alla vendemmia i pic– coli proprietarii hanno sempre bisogno di un po' di danaro, e la Sociefa doveva pensare a dare loro qun.lchc cosa in (1) Sllhllo dalle prime \"CllllcmmlCl'an/\llSl del mosto, rntta ('01 ::111• comctro, mette I soci ln grado <Ilconoscere 11ua11~hrno I mlg11ol'I vitigni. In seguito, a seconda delle esigenze del c-ommrrrlo, li 111· rettore tecnico dell'nzlc1Hk~ 11ofrì~ancllc dire quali ,·!Uµ-nl del>lltlnO i sool 11lnntnrc (Il 11rcfcrcnzn) 11uE1le concime nclopcrnrc, 1111alcme– todo cli coltura. seguire. E I:\ ~ocleti, potrh Miche rro\'arsl In grndo ti! rornlrc 1>ar1.mtene,concime, ~olrato di rame, eco,, al soci elle non J)Otcssero 11asè soli 1ironcdersene. (tJ m tutti I 1lncsl \'ltlcoll, nll'ntto della ,·cn<llln clcl tino o de11·uvn, Il proJ)rlillnrlo deve scrnpre 1111g11rc una Jll'Ovvlglonc JJluttosto lau!n al mcdlntorL Oa noi, 1101\'o,;t10rcsc, per esempio, sl usa dnre ril me{llntore Ull/t llr!l per (jU\ntRIC<Il lll'!l VC1Hlllta!xon Ò dtul(pl<lst11to (llrtlc\lc per.iu11del'C11J)ro11rleC11rlo nd nnticl11are mm plcCOhl son1mra una SOia volta per llberarsl 1ier ilOlllJlro !lit 1111nsì grave inssn. ,\ coloro che non si il'O>'avano vcrn.mcntc In gra(lo di dare tutto 1'111111· e11,o,si ò accordnttl 111mmorn lino nll!l 1•cnllcmmla. (l) 1"-olabblnmo costrutto Il nostro ra1>1Jrlcato proprio In ;wmtu– bcecarlo, e cioè nel centro della zona cui lR canUun dO\'e\'tl ser– \·lrc. 111g-enernlc è_ bene che lo stabtllmonto sorga t\ovo si 11ro– ducc l'u,·n, sin 11cr lasciarlo sotto Il controllo 11tì1 llSSlduo ciel soci, sin per la comodU,\ del trasporti do\Ja materia prlmn, pel 1111:ll! molti o \lll!lSI tultl i 1,ro))rlctarll non dispongono cli mo;1zl. 11 rra• sporto del ,·1110 1 oltre cssc1•e mcuo lncomotlo e meno costoso (J)Cr(lllè SI ra 111stag-1one In eul I carrettieri 1111.11110 me110cln rare), sl etTcttun ~cn111rcper cura della Socleti\ e \llllndl senza disturbo del soci. t') I.e cnntlne, olle ora si cosirulscono In ccrncnto, prescnl11no 11 vaut11gg!o d1 oec1111arovoco s11azloe costare relntl\'nmcute poco. Xol co11un11spesa d1 circa. 3~ mlla llrc (di cui quasi c1n,p1em\lll furono Sllese 11crIl trnsporto del n111ter1a1c da costruzlono) abbiamo 1n-1110 11nIlei tnllbrlcnto della tenuta di circa tremila cttolltrl. 111,rogctto dc! nostl'O ra1>1>rlcatocl \'enne rtworltv dnl eo111J)ngno lnlf. A. Omodco cl! Mlln110. \~)i: possllllle, (111autloIl f11ll1>rlcnto ò costruito, glrnrc Il debito della Soèletì, \'Orso 11eostruttore a.<1un1cheIstituto (I\ credito, che fnrcb1>eeontll~.lonl !liii f1\l"Oro\'OII, accorllnndo anche maggiore morn cli J)Elgamento.

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