Critica Sociale - Anno XIII - n. 16 - 16 agosto 1903

CRITICA SOCIALE 255 FRA LIBRI E RIVISTE L. G. PltOfUMO: Le Assicurazioni operaie nella legislazione sociale. - Fratelli Bocca, 1903. l~ un'opera. non solo di erudizione, ma poderosamente pen;;ata e sentite, i,ulla legi:.:;lazione sociale, integrante le altre già note del Contento, del Drage, ecc. [,e prime quattro sezioni del capitolo I fanno la storia della que– stione operaia in 1nghiltcrra, in li'rancia e in Germania, così nello S\'Olgirnento dei moti operai, come in quello delle teorieche ne furono il riflesso. Il tradeuuionismo, le varie forme di socialismo, le teorie di Smith, Hicardo, Godwin, Mallhus, Owen, Marx, J:;ngels vi sono ferlel– mente riassunte dal punto di \'ista della loro geuesi. L'Autore <il~ però la sua ade!<ione alla scuola storica, pur accettando molto della. critica socialist.i. Per lui "il gran còmpito della. rhioluzione del problema esi– stente è spettato e spetta tuttavia 1 in ogni nazione mo– denrn, principalmente allo Stato 1 o per meglio dire al Governo 1 ... che per tal modo riprenclerà da,•vero la sua funzione 11atw·<ile, di un organo, che 1 creato dalla vo– lontù, di tutti i cittadini, agisce nell'interesse di tutti, senza distinzione di classe .... ,. Come si vecle 1 il Profumo ricade nell'enore già rim– proverato dal Caletti a! J>antaleoni, di 11011accorgersi che Io Stato ò in ogni momento quello che è, è la ri– sultante cioè della concorn:rnza delle classi e della loro penetrazione. Nel capitolo 11 ò studiata la legislazione sociale pro– priamente det.ta, e nella sua prima sezione sono stu– diate le ragioni che la impongono. Prima di tutte, l'in– feriorità. in cui, per ragioni ben note, superiori ad ogni volo11tà, si trova il lavorntoro di fronte al capitnli:1ta. I principali atti dellil, legislazione iuglese, tedesca. e francese sono qui c1·onologicnmente indicati e riassmiti nei loro r:imi : a} protezione del le donne e dei fanciulli; b) leggi sulla sicurezza e l'igiene delle fabbriche; e) leggi sulle abitazioni operaie, sugli uffici del lavoro, sul l'i– poso festiYO, snl il'uck-sysfem, sulla conciliazione, sugli ispettorati del la,,oro, che da noi mancano ancora com– plebrn1ente, ecc. Ognuno di questi inten·enti sociali è studiato nelle suo ragioni obbiettive; d) leggi sulle assicurazioni operaie. I>arlaudo di assicurazioni, l'autore si riferisce a quel– l'istituto che regola - o un contrntto autonomo in forza del quale una delle parti si obbliga, mediante un com– penso, a. COl'l'ispondere all'altra, o a chi per essa, il 1·i– sarcimento totale o parziale di un danno economico incerto, non dipendente dalla volontà <lei contraenti - oppure un contratto cli assicurazione re~iproca tendente allo stesso scopo. Nel primo caso si ha l'assicurazione a premio, nel secondo l'as~icurazione mutua. Dopo un breve cenno storico sul contrat.to di assicu– razione, l'autore passa a studiarne le ragioni economiche - precipua l'odierna internazionalizzazione dei mer– cati - e le forme e i requi:-iti, che danno a questo istituto i caratteri 1 non solo della privata, ma anche della pubblica utilità. Ria.ttaccanclosi agli scritti di Adolfo ,vagncr, primo propugnatore della statiflcazione del– l'assicurazione contro le ~ra.ndinato e le malattie del bestiame, egli mostra che finora le sole assicurazioni operaie as.:;unsero nei vari Stati euro1)ei il carattere della obbligatorietà. Cinque sono i rischi a cui va generalmente incontro l'operaio: l'infortunio del lavoro, la malattia, l'invalidità permanente, la w~cchiaia, la disoccupuzione. Un sesto sarebbe quello della morte che dovrebbe dar luogo al– l'assicurazione in favore degli orfaui e delle Yedove. 'f sistemi di prevenzione sono e, per quanto si esten– dano le nostre audaci previsioni, saranno sempre di gran lunga insufficienti di fronte, specialmente, alle malattie provenienti da lento av,•elenamento del sangue e da inalazione di polvere e gas, per opera specialmente del fosforo, dell'arsenico 1 dello zinco, del piombo e del mercurio. Si aggiunga a ciò la chiara. insufficienza ciel risparmio sul salario. J teorizzatori del puro :-;indaca– ti.~mo e di un socialismo assolutamente anarchico ed antistatale dovrebbero seriamente riflettere su questo punto (cap. H, sez. V, § 63, f, h), e sulla. critica cle!L'as– si~urazione obbligatoria e de!la facoltativa (sistema. delle Frien<lly Societies inglesi). L'A. sta per la prima e ne enumera accuratamente i vantaggi. Solo Fassiclt- ,ate :"l C no Bnr e 1·azione obbligatoria. garantisce l'azione legale pel risar– cimento dei danni, determina la precisa somma dovuta, ovvero la fa determinare da arbitri e da tribunali. li capitolo lii studia le assicurazioni operaie nei vari Stati d'Europa, e specialmente in Germania, nel loro sviluppo e nei loro rapporti con le condizioni sociali d'ogni Stato. È irriassumibile. Prereriamo soffermarci in– vece sulle rìsult.1me dell'esame critico, che ne ò fatto nel capitolo 1V. L'A. nota, come in gen~re tutti i partiti sia.no ottimisticamente disposti in Germania \'erso la le• gislazione sociale; ne.<:suno pensa che l'assicurazione statale po.~sa. essere sostituita da un'altra migliore. J benefizi ne sono diretti od economici, ed fmlirelti. o fisici e morali, ed c.~tesi a tu!li i salariati contro tulle le cinque classi di pericoli sunnumerati. Alcune <'ifre mo– streranno il progresso del favore accordato alle assicu– razioni statali tede~che dal proletariato, A11n1 Assicurati contro \il n1a1nwc 1885 4.2\13.173 1895 • 7.773.884 1898 9.782.693 ossia il 70 % circa dei salariati tedeschi in quell'anno (14 milioni). In quanto all'assicurazione contro l'invalidità e vec– chiaia, mentre prima delle leggi obbli~atot'ie c'era. un solo dipartimento che desse hi massirna percentuale del 20 °lo di nssicurnti, nel 18!JG questi erano 11.500.000, e nel 1808, 12.660.000, ossia il !J0 °lo dei salariati. Contro gli infortuni c'è quasi la cifra del 100 "/ 0 • Infatti gli as– -,icurati salariati sono 13.548.269. Dal 189f> 111 1900 com– ple~sirnmente l'assicurazione operaia costò in media all'anno per ogni assicurato marchi 32 1 15. dì cui mar– chi 14,05 agl'imprenclitori, milrchi 1,88 allo Stato, e mar– chi 16 1 22 all'operaio. L'esiguità cli questa cifra.(li fronte al vantaggio ch'essa procura. 11011 può sfl!ggire ad n.lcuno. L'operaio ha inolt.re il vantaggio della so\vibilifa mi– soluta, indipendent.e eia qualunque crisi economicn. Lo Stato, o il Comune per esso, sono garanti in proprio della buona gestione delle Corpornzioni di mestiere, <lello So– cietà locali 1 delle Associa;-,ioni territoriali. Mille precau– zioni preventive sono prese. Vant:ig!!i incliretti \'Cnn('rO dal fo.tto che il timore di fort.i risarcimenti spin~e a un conveniente ammodernamento degli opift('i (ripari, ncrn• zione, ecc.) 1 a.Ila costruzione di cliniC"he ed os1)edali spe– ciali, di case di con\'alescenza. Mentre nel J88G su lOOiu• fortuni c'&rano 28,i morti, nel 1894 non ce n'era che il 9 1 1 °fo. E poi tutto ciò interessa l'operaio alla µ-cstione di tutte queste a.mministra.zioni 1 lo mantie11e in uno stnto morale più elevato. J soli Collegi cli probiviri per l'assi– curazione contro le malattie contano il2.862 membri operai; i Collegi arbitrali per gli infortuni, che nel 1806 erano 1409, ne contano 6052. Dall'inizio della legislazione si nota nella classe la– voratl'ice un aumento nel consumo dei generi di ])l'ima necessità. e della carne, un minor lavoro dei ]Jonti ~i Pietà e delle Agenzie di Pegno. )[a non basta che lo Stato obblighi all'assicurazione. ~: necessario che esso stesso la organizzi. I premi ne– cessari all'assir.urazione operaia, non rappresentando altro che le SJJese morte di ))roduzione dolla. merco la– voro, de\'ono essere sostenuti totalmente dall'imprendi– tore, e lo Stato, che detta ii, que--to senso u11a legge cou.ttiva, ha esso stesso l'obbligo di organizzare un si– stema. di assicurazione che rappresenti J>er J'im1)rcncli– tore In.minore SJ)esa possibile. Sotto quest 1 t1!timo a.$petto l'Austria. ha sopravanzat.o la Germania, L'amministra– zione dev'essere al massimo cliseentrata, 110n però fino al punto dì creare moltissimi bilanci come pertinenti ad altrettante aziende separate. Coisì J)ure clovrebbcro essere fusi in un solo i vari fondi di risena. Il l)rofumo vuol quindi Paccentramento delle energie economiche dell'istituto e del loro movimento. Dopo un cenno storico sullo S\'ilUJ)J)O delle assicura– zioni operaie in Italia, l'autore trova che anehe per noi il iistema dell'assicurazione obbli~atoria organizzata da.Ho Stato rampolla dalle cose stesse, trova inadeA'uata la legge nostra sulla Cassa pensioni, quantunque rarli– cata in un princi1)io buono, conclude proponendo uno schema. riassuntivo di una completa assicurazione obbli• gatoria in riforma delle legA'i esistenti in 1talia. 'J.'ale lo scheletro ideale di quest'operai la cui parte essenziale è negli ultimi capitoli. L'.Auto1·eesagera fo1·se la portata del movimento sociale cattolico; confonde

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