Critica Sociale - Anno XIII - n. 15 - 1 agosto 1903

230 CRITICA SOC[ALF. 3° - A 1'orino, nel 1888 si costitui\'8 una Società, la Coove,-m,te, allo sco1>0di dare ai soci un'abita– zione con due camere ed un orto. La Società ebbe terreno dal Municipio a prezzo ridotto, ebbe prestito dalla C<'lssa lli Risparmio da ammortizzarsi in 20 anni. I soci, che non avevano la casa in proprietà, ma io uso peq>etuo, dovevano 1>agare una tassa di en– trata in lire 20, una quota sociale di 0,50 al mese, e un contributo da r; a 20 lire al mese per ammor• tamcnto. J~ condizioni erano modeste. ).fa i risultati furono scoraggianti. Ognuna delle 34 case costò L. 44ì0,60. Ma non fu 1>agato un soldo al Municipio pel terreno avuto, e alla Ca1:1sa di Risparmio, in dieci anni, fu– rono restitui to 18.000 lire, invece della metà elci credito cho nmmontn.va a J5G.0OO lire (1). 4° - Por iniziativa dalla Società. cooperativa di consumo di Oulli'llS {J.yon), sorse nella medesima città. una Socictn, IJ8 collage, collo scopo di dare non solo case a buon prez1.o o igieniche, ma anche - dotato di un certo romfm·:, " riserbate alla fa.miglia e posseduto da cssn, il \'Oro home inglese. ,, Lo prime GO case furono costrutte secondo due tipi diversi, mn - caso nuovo - non erano uniformi, come, in genere, le case delle città operaie, ma. mo– dificate secondo il desiderio cli ciascun acquisitore. Una parte coslò 3200 lire l'una, componendosi di tre camere, cantina, solaio e giardino <licento metri alPincirca. La mensilità è di lire 24, compreso l'am– mortamento. La. casa è acquistata in 15 anni. Le altre case costarono 3500 lire e diflèriscono dalle 1>rime per avere una stanza di 1>iù e sono Yendute con una quota mensile di lire 26 tutto compreso: B dunque 28H-.912 lire 11ll'anno di spesa('). . 5° - Alcuni dei tipi più economici costruiti si trovano a J:.celles, presso Jhuxelles. Li fece costruire la. Sociét(, coopéralirevom· la,construction(le maisons ù fJon1mu-ché. Si cominciò da una spesa di 4000 lire e si arrivò n costruire un tipo a pr~zzo molto piìt basso, a 2800 Jiro. Da ultimo il signor l-'a1·me11Ner, presidente della stessa Cooperativa, comunicò che le 10 casine CO· sLruttc nell'ultimo periodo costarono, per costruzione, 20.000 lire in tutto. Comprendendo il prezzo del terreno, Il costo di ognuna sale cli poco al disopra di 2000 lire. o 0 - Un grande numero di ::iocietà cooperative è sorto nei centri maggiori dell'Olamla, e quasi tutte si preoccupano di costrurrc piccole case individuali da cedersi agli 01>erai. Il prezzo oscilla attorno alle l-J-4000 lire; l'affitto, senza ammortamento, attorno a 3 fiorini per settimana 1 circa 20 lire al mese. Un caso da ricordare o quello d~ Va,i Marhe,i a J)el(t, anche perchò su di esso insistono gli apolo• gisti conservatori, trattandosi di uno dei pochi casi di partecipazione agli utili nelle intraprese industriali. 11 Van Marken, dopo aver dotato i suoi operai di una quantità di istituzioni di assistenza., nP.I 1882 costitul tra di essi una &cielli cooperativa con IG0.000 fiorini di capitalo. Un primo fondo fu costi– tuito dalla donnzione ili 3000 fiorini, il terreno fu dato clnl .lfarke11 in cambio cli 32.000 fiorini di azioni, il resto del capitalo fu preso a prestito al 4 1 50 %- L'nflHto ò J)agoto in base a.I 7,50 % del costo ciel cottage. Oli oporni divcntnno possessori non del vil– lino, nui ciel copitnle sociale, a 1>oco a poco, a mezzo cli un ingegnoso sistema. I~ la piccola proprieHL in azioni ( 3), la piccola proprietà mobilizzata. (') A3l01U:!!IO: ICk'O di,, l)AII', 412 O leU", \') l,CC.\8: lo«) cli., IIAfl, 223 e ,e,. {') AMORC80: ION ('il, 1 l)Alf, 6,68.-69. i" - In Belgio la logge ciel 1889 aprì I:\ via ad una attività straordinaria, in questo campo. 11 nu– mero delle Società aumentò rapidamente. Si calcola che ogni anno vcn,t?nno costrutto all'incirca 2000 llic– cole case operaie, cho vengono vendute con ammorta– mento, eom1>rendendovi talvolta anche il prezzo del· l'aasicurazione sulla vita. Nei piccoli centri il prezzo di queste case oscilla attorno alle tJOQO lire, ma nei centri maggiori è dop1>io. Quindi la quota mensile va da un minimo di 77 lire mensili a un massimo di 35, il che equh•ale a una s1>esn. cli 204-420 lire annue. Per ciò, anche in questo caso, la legge e l'attività. che no seguì senirono ai gradi più elevnti, dimenticando quelli per cui piì1 era urt;ente e im– portante la risoluzione del problema ( 1 ). s 0 - Non diversi sono gli esempi che si hanno nelle nitro na:doni; in Oermnnin come in Inghilterra, in .Norvegia come in Svczìn. Jn ciuest 1 ultima nazione ò class ico l'esem pio di Gothembourg, celebre por il sistema ndottn.to nella. lottn. contro Puso delle be– vande alcooliche. "Mrt nnchc a. Gothembourg In. spesa non si allontano. dalle veufi lire mensili, anzi spesso la oltrepnssa notevolmente. 1~: tempo di concludere. La cooperazione delle case operaie si è diffusa rapi– damente in questi ultimi tempi. F..ssa ha ard Hamente affrontato il 1>rohlema e ,•i ha dato variet.. 'i.di soluzioni, isJ>irandosi J>eraltro quasi sempre all'ide ale d i offrire all'operaio una casa a sè, che potesse diYenire sua proprietà. Questa preoccupazione finì per danneggiare I1espe rimonto. Volendo creare dei piccoli proprietari ad oani costo, le ocietù. cooperative dovettero rivolgersi non alla grande mllssa degli operai che vh'e negli antri peggiori, nell'nffollnmento più pericoloso, ma a quella élite, che può trovare sempre con relativa fttcilità. caso sano e comode. La sposa di affitto nello case coo1>erative si con– tiene spesse entro limiti convenienti e sarebbe ne· ccssil>ilo lt un numero notevole di operai. Ma, ng- • g'iungenùo IR quota di ammortamento e tanto pili la doppia quota di ammortamento e assicurazione, il prezzo esorbitn da ogni possibilità. Questa constatazione fu fatta nei paesi esteri stessi, dove il tentativo fu com1>iuto. Ua noi, ,·olendo se– guire la stessa vin, si andrebbe incontro ad un in• successo pii1 clamoroso, per l'esiguità del salario che non consento - neppure nei centri maggiori - voli di fantasia tro1>J>O arditi. e si terrà conto dell'esperienza degli altri paesi, la forma cooperativa potrà aver fortuna anche da. noi. E potremmo anche augurarcelo, perchè la coo- 1>erazione ha, secondo noi, un grande merito. Essa risveglia lo spirito cli iniziativa in molti strati sociali che vivono nella. più beata incuranza, avvicina la massa a una quantità. di problemi tecnici e pratici, dando un concetto, anche a chi viYe nelle nuvole, della complicazione o dell'intreccio dei fenomeni sociali. 1~ queste ragioni non sono per noi di poco mo• mento, in Itulia, nell'om che passa, perchè, se di qualcosa abbiamo sovratutto fortemente bisogno, ò di spezzare IR- neghittosità dei piì1 1 di trascinarli nel vortico dello sporimontalismo sociale, cli stimolare il clormiento spirito di inizif~tiva. La mancanza di idee, cli pratica, cli volontà, l'ignoranza. e l'assenteismo sono i peggiori nemici. Henecletto tutto ciò che li combatte o li vince! 1Jltlla 1 1110110 JOOJ. Dott. G1U1,10 CASA.LINI. (1) u. Z.1.J.:)CI; u C(llf op,,·ait IH Btl(IJO; In p,-oo,ms, dd /(!l'Ol'O (ltOll:-1003),

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