Critica Sociale - Anno XIII - n. 15 - 1 agosto 1903

Critica S 1 0ciale ... fllVIST.11 QUINDICIN.IILE DEL flCI.IILISMO Nel Regno: Anno L. 8 • Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestro L. 5,50. Letter, , vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 Anno Xlii - N. 15. .i.Yon si vemle a 1w,m.e1•i, se1xu·ati. MIiano, 1° agosto 1903. SOMMARIO Attualità. lji, /1'(1111011/0 (l)ott. Aso,:1.0 CRl:81•1). /'e1• /hllrt 1mlfa pro1J(IQ(lll(i(I l11vw0011/lii•,1 (ltllf, r. S1C1,.'0l,ISJ). Un Ul'fllldt problema 80ci(l/t: l,t, (11/Uozlo,ii igklllCllt Il lmo11 l/ltl'C(l/0. - l,t, 110111.:ltml: /,(I /l/(111/roJ)/(I; 1,(1 C00J>tl'(l.:/.-0111, (Dott. OlUl,IO CASAl,ISI). •·uue di ,OVl"(I/II t, (/:<1$1t"11tllh) dl)l.jlìOll (010,·.~:--s1 J.H'KÌ-:,;). Studi sociologici. I~ J)rt11tHU C'()lldl.:k)11j dtll't1Hl{lt'(l.:;lo11e 1tc1/l(111a: \'Il. 1•,·otuHJ11i-,,1110 001•qllt1t t pi-otui.oN/.smo OPt1·aw; VIII. co11ct11s10111 (Dolt. C.uu.o l't;TKO(;CIII). AllfrOJ)O/Oqln e Wtoli./tl J!OCi.a1' (C•:u,n: IJ.\lt\l-1). Ol"QIW/..:,:(1;:lo11t t 1wU/ica 1tei lai:01·0 llt/1(1 (Wqtml::rn::IQllt itQCW/t del, COiii/O/ii,: ,. (tino)- LAI NJOPtl'lfZU)/lt ~OCl(l/t 6 110,·un1,;z:,,:1011t del /ni;oro j)tl' 11ia di quello (Id CO/li/111111 (8. ÙA :IUI.UU :HI SCUI\Tl). Fllosofia, letteratura e varietà. 1-·,·11 Libri t mi•~lt: I.'Ol'Q(l/1/..:::ll.:ltmt 01)tl'Cllt1 ((f. r.) lllb/lOIUO dl flt"Op(IQlmda. UN rI'R..t---\..I\/IONTO Giammai forse un Papa si spense in un periodo di tempo come il nostro normale, in cui le cure tor• rene e gli ideali terreni clclln. "ita lurnno cd acqui– stano prevalenza e dominio ogni giorno maggiori, mentre gli altri infiacchiscono o assumono l'onne sempre più diafane o vaghe, o, por sostenersi, hanno d'uo1>O di adattarsi ai nuovi tempi assumendo foggio e parvenze politiche, che in altri giorni loro ripu– gnarono. Non guerre, non crociate. Qye guerre scop• pino, il papato è muto corno un 1>esce; e, mentre puro si ostina nella affermazione formale d'un pro• teso suo diritto temporale - segno ciel carattere egoistico del1a istituzione - esso non tenta nem– meno cli far udire una parola autorevole alle greggi cristiano, che a. quando a ouanclo viconclevolmontc si scannano. ~ 1 - i-t l~ppuro quolh.ì pal'oln. oggi i:rncoranon sarebbe del tutto vana se proferita da, un 1 autorità spirituale in un conflitto nel quale a null'altro essa aspiri che a fnr "ibrare i cuori alla coscienza, della fratellanz1, um1urn. Per essa il Vaticano potrebbe simbolicamente 1lpparirc ancora come la rocca degli esuli e degli oppressi, o almeno come un asilo di consolazione. Bsista o meno una realtà cliYina, l'idea di essa, 1101• l'intreccio delle cose umane, è un'idea-forza, direbbe il l!'ouillée, di cui convien tenor conto; e chi scorra lo pagine ciel Mazzini, o le Memorie ciel Settembrini, o i .~fartiri, del Vanuucci, chi leggo om i particolari cloll'esoclo finlandese, chi si risovYenga di Kri.iger e do' suoi seguaci, non può 11011 constatare che sotto le suo aie molti ardimenti non s 1 infiacchirono, molti altri s'alimentarono e molti eroismi fiorirono sulle • lundc irte di spine della storia clell'emanci1mzione dei popoli. Ebbene, il Vaticano non mai come ora parrn privo del senso cli quell'ide1l, inca.pace di oscillare al soffio cli quel sentimento. Coloro, che vi seggono e vi im– perano, hanno perduto, nella ridcln.delle loro 1>reoc– cupa.zioni politiche, il ricordo dell 1 appello di Cristo: VenUe a me 1.:oi tutti, ellesiete trcwagliali e<lOJ)JJressi, o la cnpacità di apriL· loro lo b1·accia come ai par– goli: Lasciate 1 fanciulli -veniree, me. .No; nelParce vaticana agonizza Pombra unitaria che, attraverso al Medio evo, perpetuò la tradizione t.lcl romanesimo. Il mondo nelle sue Yiconde sociali, la scienza nelle suo conquisto, la filosofia nelle &ne sintesi, hanno arnnti a sè orizzonti "astissimi, sui quali, fin dove si stendono le previsioni nostre al– largato da secoli cli esperienza, ossi non scorgono piì:1alcuna possibilità cli impacci definitivi o penna– uonti creati dalla superstizione cattolica e dagli isti– tuti che ne sono l'impalcatura. Essi possono anzi fin d 1 orn. constatare che il cattolicismo, e il cristianesimo in gc11orale, com'è dato dalle sue linee tradizionali 1 è da molto tempo privo d'ogni virtù espansiva e, pili che a conquista, s 1 atteggia. a difesa, o, dove si cli fende, lo fa con l'cquiYoco, col sottinteso, quando non sin con l'inganno, palesando un certo qual pudore circa l'affermazione e l'esibizione cli molto parti cli sè. Su questo punto Jaurès ha scritto una pagina spleu.• elida, che non vorremmo ora. 1>arodiare. A chi ~ guardi, l'ultimo Papato ha politicamente un carattcrò analogo a quello clell'umanismo lat.ino dell'ultimo Papa: ha il decoro d'una statua greca di mn.rmo pario: bella, ma gelida e morta: ha il decoro cl'unn l'llina, ruina immensa, colossale, mondiale, grande tanto che tutti gli interessi piìL minuscoli e pii'1 effimeri, scambian– dol11,ancora per materia viva, lo cantano innumere– \'Oli osanna e, dopo n.verla. por anni bestemmiata, og~i riparano sotto lo sue aie, ma çionomlimeno ruino, 1>erehi l'osservi su{) specie saeculorwn, e ruina lenta, sicura, irreparabile, non occulta, ne' suoi lampi d'intuizione poetica, puro a colui che Yi tenea sopra il suo trono: $aecli occidentisme celteme11titts .ldmissa la119u11t; haec ,Joleoet fremo. J)ru! Quot retrorsum co11spicatus /JedecoI·wnmomwieut<, ce1·110. Querarne cae(les,sceptraquedirul(, .lu penx19a11lis mom:d1·a liceuli(le? Aii dirum in arcem tY1tic(tl1am Mille dolis i11ilum cl11ell11m? <).uo cessit urbis, 1wi11cipis urùium, .\'ullo impeclilum servifio <lecus? Qturnt saecla, qucmt yentes ai:itac Po11fifì,cu111. culuere seclem? Auditis? E{fert i11111ia co1tsci1111 Jlisanie11li.'$ yrex s<ipie11ti(le 1 JJrutt,eque naturae su1>remum Silif11r assendsse 11w11e11.

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