Critica Sociale - Anno XIII - n. 2 - 16 gennaio 1903

20 CRITICA SOCIALE trasformato in una farsaccia di cattivo genere; e per qunnto mi è stato possihilc, ho sempre tentato di rca~irc contro tu perniciosa ma tliffusi.ssima illu• l'iionc che un Go,·cr110 " lihendo., pnsso. risolvere col suo intcncnto dil'Ctto la questione amminisfru. tiva del )lc1.iolli. 'l'utli i difetti la 111ia opinione pub nvcrc, coro '1'11rnti:nrn un difetto, che essa certo 11011 possiede, è prccisa111e11tc quello che le attribuisci tu 1 di cssc1·eeioè " pcricolosumcntc giilcobinn .,. . .. Ln tua opinione, invece, CtHO 'l'urnti, mena l)l'C– ci~11mcnrc 11~li antipodi della mia, e quella sì che è utopi!itica e pericolosa e ~iacobinn ! Xon credendo probabile alcun rinnovamento nel Mczzollì per via. cli forze indig-0110 1 tu vuoi che, a1>· l)CIH\. sorg-n,in grazia dello svil11p1wdemocrat.ico del 'Nord, un :.Minìstc>ro i11dipc11dcnto dai dcpubtti del Sud, ('sso consolidi questa indiJ>Cndenza restri11gc11clo con una riforma olottoralo il numero dei deputati lici Mezzogiorno, e, resosi così per sempre autonomo dalla classe latifondista, cliu Ojlera alla i. redenzione rC'nle 71 del )lczzodì. In che modo? .Sci Comuni, in c:ui un movimento indigeno rinnovatore abbastanzi\ forte non esistesse - e così s1m\ fino a quando non sii\ esteso il suf– rn1gio agli analfabeti - nessun prefetto rndicalc, 11C'ssuncommissario socialista, nessuna opera di nrn– ~istrnto ultradcmocn1tico potrcbhcro fare il miracolo di crcnro dal nulht: in questi disgraziati paesi bi– sognerebbe o lascinrc cho la vecchht camorra d– prcndosso collo nuovo elezioni il potcre 1 o sostenere I:~ camorra contraria e pe,l?:.;iorar lo cose, assorbendo l)er giunta la tue c,unorristicn, oppure abolire senza ultro i Consigli comunilli elettivi e amministrare i Comuni per mezzo cli commissari 1)Cr111ancnti. )hl (1ues1i prefetti, magistrnti, commissarì provvi• sori o 1>ermanenti, i quali avrebbero l'incarico di far diventare galantuomini o clcmocrntici noi altri poveri mcl'idionali, doncbbcro hH'Ol'iHCsotto la sor– veglianza, la dirnzione, la correzione del Governo <"Pntrr1le: tlltrimcnti diventerebbero tanti sRtrnpi. - Ma il Oovcmo centralo non potrebbe so1·vegliarli o dirigerli coi suoi soli lumi: che COSit mai può sa– pcrnC' un ministro picmonleso di ciò che clonebbero l'i-trf\ il prefC'tto df\lla provi11fia di Bari, o i comn1is- 1:111ri d staccati nei Comuni d('lla provincia, 1>cr ren– llere, sotto la pio~gia della benevolenza govcruati'"a, ;.:-alantuomini e democratici tutti i parncarri dello i;trudc pugliesi•~ .Il mini::;tro degl'interni cloHcbbc rtftidarsi allo informazioni, ai consigli, alle denuncio delle persone pratiche del paese, cioè cli quei pu– gliesi, che gli sono personalmente conosciuti, e in cui ègli ha fiducia, e che sono d'nccordo con lui : cioò fìnirù tol JJl'im<lel' l'imbeccala, dai suoi amici politici. l~d ecco cho gli agenti governnti\"i, poi tra– mito lici ministro degl'into.rni, diventerebbero gli strumenti dei consiglieri e degli nmioi dei ministri: il posto, per esempio, che o:.;gi tiene nella Campania l'on. Pietro Hosano, sarebbe occupato da un dcmo– crntico, eia un repubblicano o lla un socialista. Son ti pare, caro 'l'urnti, che questa onnipotenzrt farebbe dirnntar comorristi anche i più puri sanU del Paradiso? Ci sarebbero tante miserie intorno a. noi, tanti amici che ci chiedcrehhcro f,wori 1 tonti :-sconosciuti che si dichh1rcrobbero nostri amici, tanti :l\'\"ersari che si conrnrtirobhero flllc nostre idee politiche e avrebbero hisog-110di un posto di vicc– se~rctnrio comunale! e tutto queste' 1>orsonc :ii po• i robhero render felici, ottenendo clnl ministro dcg-li interni un solo rigo di scritto nl Prefetto .I o al l'ommissnrio 13, e per ~iunta si acquisterebbero sta– hilmcnte nuo,·i difensori alltl causa clomocmtie,,, lil fJURle ne nnebbe tanto bisog-no! Quale uomo 1.Ji cuore, potendo far del bene, non lo fa? e potrebbe no 1:1 a sottrarsi a questa legge universale un uomo politico clemocraticone? ~o, cnro 'J'urati, non ò facendo scendere daJl'alto la µ-rnzia divinn. che si può epumre la vita meridionale; non la tutela del Nord bisognrt sostituire alla stra– potcnzit immorale delle c1111101·rc nmminìotra.tive; ma • hi~ogna aprire il varco a questf~ folla, che brulica fuori delle nostre cittadinanze, e lasciare che su c1uesta base solida di forze lavoratrici crescano spon– tanei i partiti rinnovatori, i tJURli, mentre purifiche• rnnno la \"ita dei Comuni, monderanno la loro rap- 1>resontanza al Parlamento èentrolo ad associarsi, si, sul terreno dello sviluppo dello libertà democra– tiche, coi rnppresentnnti del :Kord, ma a difendere ,rnche, sul terreno economico, meg-lio che non ab– l;iano fott.o finora i rap1)rcsentanti corrotti e servili delle camorre, cli front.o agl'intoressi rispettabilissimi t• legittimissimi del :Nord, gl'intcwessi non meno le· ;.:-ittimi e rispettahili del Mezzodì. (f,11 /f11e "' pi·osslmo 1111mt1·0J. HEHt:.\I til:HIPTOB. Al co11s11eto <1bbo,u1111P1tio c1w11tfatii:o coU:Avanti I ay– qi,wyiamo quest'mmo l'abbo,iameufo c1111111latito col Tempo tfi .l/ila110, il quotitfia110 socialisfci dirtllo da. Claudio 'lh:us. Coloro che si. associano alla, combi1w.:io11e Tempo– Critica Sociale risparmiauo, sul complesso dei <l1te olJ• bOll(Wle111i, /.,. 5 ili Mil<t110, /.,. 4 11el nsto d'Jfalia. Lestraordinarie meraviglie dell'Eritrea A propositO dello cose me ravi gliose eia noi puh– blic,1te nello scorso numero r.ol titolo l,e fantasie di 1111 l'icer(' - sulle quali, pe r I n quiete dei contri– ln1cnti italiani, attendiamo sempre spiegazioni e rot– tifìcho da chi di ragione - il nostro collahoratore tec– nico ing-. Omodeo ci n11111Cla e noi pubblichiamo: li sii1nor Oino Ln.\'olli Oe-Capitnui 1 della ditta milanese C..:n1·1H1so, La\'elli e C., scrivo nll'nmico 'l 'uro.ti una letteril cortese, che questi mi trasmette, in cui si vorrebbero infirmo.re , in parte almeno, le nffermnzioni da me f1ltto nell'ultimo numero della Critica, n proposito delle fan– tasie di S. E. Martini. Ln mostruosità tecnica della Relazione ministeriale, che io stimai OpJ>Ortuuorilon\rC nel mio bre,,e articolo, consiste precisamente in un J>rogetto 9ra,uli080 di ser– l.111.tol, i quali dovrebbero rnccogllere nientemeno che unn qunntità d'acqua Ire i•oll,. nrnggiore di quella che piO\'C 1 cento oolte maggiore di quella, che un prudente w;o dcliii c:,perienza. altrui cl indicherebbe come pro– babile. Il signor Lavelli de Ciq>itnni non discute la mia af• rcrnrnzionc dichiarandosi incom))etente; non altrimenti <lei Corriere clell<iSera che, in un benevolo commento, scrh 1 e quanto segue: " !',: O\'idente che tutto le ~1>ernnze agricole ron<lato sul hl possibilità. dell'irrigazione cndrebbero sotto questa critica così chiara e stringente: e 11oivorremmo che una smentita o una rettifica potcs:ie illuminarci su questo cose, ~ulle quali solo la tecnica lu1 1 o può avere, la pa– rnln omcace. " Ehbcne, 11011 sono affatto neco;;snrio cogni.-.ioni tecniche, non ra ))unto bisogno di essere comJ>etenti, e tanto mono specialisti in idi-aulica i <'li traila <li aritmetica elemeutare, e, se smmlite o rettifiche di fatto fi1101·<1 1 0,j t:em1ero, yli f che 11011JXRJJOllO re11ire. Ecco qua: L'allegato C delln Relazione ministeriale,

RkJQdWJsaXNoZXIy