Critica Sociale - Anno XIII - n. 2 - 16 gennaio 1903

CRITICA SOCIALE 19 Si 11~giung-aa riueste condizioni l'opent vergognosa di tutti i M inistori, che fan sçrviro lo persecuzioni e i favori amministl'ativi per obhlig-11rc i depub1ti eletti dal\c c:imorre al perpetuo ministcriali:-11101 e si Avdt la diogno:si esatta clui mali amministrativi del llczzodì. Qu11le il rimedio? Cho cosa donebhe fare quel Ministero riformatore, che fra due o tre lc:;1slaturc 1 come tu S(lCri,curo Turati, ricscn a emanciparsi d11i deputati del ::.;udo non debba far i conti con la loro ostilità nella sm~ opera. di c1mrnzionc mericlionnlo ~ ~oi sit11110 del parere che dcbbn estendere ai pro– letari anche analf'ubeti il suffr11gio 11111111inistrativo poi non fare nicnt.'altro i sarehbc (]nesto il nuovo esercito di elettori, i quali, educnti a. poco a poco dalla pratica medesima del diritto elettorale, forme– rebbero la materia 1>rimasu cui potrebbe esercitarsi l'azione dei partiti democratici, o riescirebbe rol tempo a prevalere sulle Cflmorro fH.melicho piccolo– borghe!Ji, clopurnndo lo nmmi11iz;tri1:donicomu11111i col subordinarle ugli interessi Yeri della :.reneralìtr~ dei cittadini. 'E quest'esercito sarebbe facilissimo r11cco– glierlo e metterlo in moro, 1>erchè lo moltitudini agricole ciel Sud, ngglomeratc in g-rossi centri urbilni e intelligentissimo - ecco mù1.ITcrmazione che fon\ stupire piii di un settentrionale! - si lasciano age– volmente propag-amlarn e orgunizznrn. Pullulano così, spcs:;o anche JJer generazione spvnhrnea, lo Legh<'; m11, :ippenit sorte, non sonno c·hc l'uro: tontauo na– turnlmcntc di spingersi all,t latra economica contro i proprieturi, diNs1111fruati dallo tasse e rovinati clttllc crh1i agricole; 11111. gli scioperi o sono sconfitti rrnt.u– ralmente, o sono soffocati nel s1rnguc, o, anche rie– scendo vittorio~i, non hanno sui prezzi dei salari etticacia durfl.tura; tentano, respinto dall'i1gonc eco– nomico, di pnrteciparo alla vita. nmministratiw1 1 dove ci sarebhe tani.o da faro, nrn, 11011 il\'Cndo 11lcur111, inttuenza lc~ule opprczzabilc, i loro colpi cadono nel vuoto, quando non portano nll';1ssult<> dei casotti. daziari - unica via di protesta polìtica ! - con altro s1>argimcnto di sangue. Dopo 1111 poco di tempo non ci sono pili sforzi che rnlg-ano 11 tener su qucRti organismi che non tro\'ano nulla cliLfare: i soci si ritirano 11cluno ad uno e hL Leg:L 1:11>11risce . .Xoi siam convinti che, esteso il diritto elcttornlc ft cp1esti strati sociali, che moralmente e int.cllct– rualrnente racchiullono tesori immensi di energie, l'Italia meridionale troverebbe da 8Ò la YhLper li– berarsi da t.utte le rnrgogno che la opprimono: o il Oo\'erno centralo - non questo cli Giolitti (I), ma quello di là da venire - non d0"1'Cbbe far altro e:10 lasciar f'i.:tre. E questa nostra convinzione incrollabile misce dalla co,wsce11zal che noi abbiamo, delle masse meridionuli, le quali non sono nò pH1 prone nè piìt servili nè pili impul::sive di qualunque massa prole– taria di altri paesi: esse sono semplicemente assenti ( 1) Tu affermi cho, • dove 1111 nucleo di 1111tl11ele lber11\Ies1s1e e 1111ò lrlonrare. 11 1Jr;-se111eoo,·erno, nnel1e nel )luzodl, non itll 11linrra certamente ll 11:1s~o~: e ricordi Cutnnlu. :\'on 110 11ucl <'he R\'\'!1'11<: R L'nhrn1n C di ciò <.'Ile tlkono 1 é,'IOrmìll 11011ml l1dù è ml 11Sh>t11CO per elò dt\ qu11111/1al giudizio; ma conoseo mrett1U11cniealtri cosl, lu cui Il ooverno 1111 uwuo I<' prercuure. 10 {1uuturc, le mnitlstraiurc- 11 1er1·11.10 di dc1mtat1 11•1:,trema Slnlt1r11. l:1>1.1cnc, <IOIKI (1ues1a ,,,1,e• rlenza, ;mno dh·,-1111110111ì1 nemico che mal dell'l111en·e11io del oo– vcrno ce111rale ne1tll arr11rlammlnlatran,·1 del Mexzodì: l11dnllarne111e megllo e~ser com111u11111, 1ersegu1tall, 01111reul,elle ,n·ere l'RJ)llOéfi:lo del OoTerno; 11trehè nel primo caso si rlscllla solo di e~sere sco1111111, nn1.111 conservn 111111.110 Il 1,rogr11mmfl e l'onore della dc1110t:r11:r.l11, cho O l)r1ma O 1,01 lrO\'\'ri\ modu (Il l)re,·alere i llCI iCCOUdu CASO gll 11gc1111 lfOll'er1u\t11·1, lt1Cll!JnCI Il IHllltllre ed usnre metodi (IIYCri!I dli ,p1clll pre1i-0teut1e corrotti ehu me1.io secolo d1 C8JH.! rlcn:r.ah1 1 <lhuo1tr11tl lntalllblll. 110rtano (IIIUII me10<11 al 11ervt:t10 della demoern:r.h1, o que,;111, riesce ben&\ 11vincere. ma 11erde, ,•111 rocendo, ogni ldealllil, ognt rl1pc11abllltA, ogni onore, 10 non re111111i:c 1111 aiuti del 001·erno ('Oli mRl<'i::lore l'IICf'rlR ehl' 11011 c<>rnbatlll h• ror1.e del ll('mlcl locall. dalla vita, politicn, e nessuno si è mai finorn sognato di chiamarvele, dal momento che non possono 111110• \'Cl':,i essendo prive del diritto di YOt:ue. La stess1t tolleranza dello sopraffazioni govcnrnlive, che di– mo.:1trn110 i COl'J1ielettorali stremenzit.i e ridotti n poche ccntill!litl di cittadini, tollcn111za, che per i nordici è sintomo cli 11bbrutimento e di incapacità. politica, è conse,!nicnza necessaria, invece, dello scarso numero degli elettori, che incoraggi:1 il Govcmo 11,lle iH'Cf>Otenzoe rc11cle impossibile og-11iresistenza effi– c11cc: qunnclo in uri paese gli elettori sono in tutti 1000 e il Governo vuol niutaro 1111 partito, il qunlc non conta che •100 ,·oti, gli è f11cilc, con la corn1- zione e con In nssolutn mancnnz11 di scrupoli, spo– stare 200 voti o vincere; o il partito oppresso non può reagire con la protesta legale del \'Oto, perchò tutta la campagna ìi ri\'Olta a111n111to ad opprimerlo su l111estoterrc110; se resistesse colla forza, commet– ternbbe una, pazzia, perchè a"robbo il danno e lo bcffej e così il ùoverno ha sempre rngionc lui. )In, se gli elettori fossero 4000, il fìovcmo non potrebbe in nessunissimo modo dominare tutti i :1600 cittadini o a"rnrsi per legnmi di partito o indipendenti; <' questn massa, sfugJ?cnte per necessità. di coso a ogni costrizione. renderebbe ,·a1Hte scomg~crebbe o, nclli, pe~friore delle ipotesi, audando tranquillamente " votare, nnnullorobbo tutte le prepotenze go,·ernativc. Vuoi, caro Turnt.i, ht riprovn di quanto nfl'crmo':1 Pcnrm allo i::pett11colo,che dette )lihrno uella soconcl1L met:ì del I8!)~: soppressi i giornali, i moderati so– stenuti dfll Oo,·erno, padroni di tutta la vita titta– clina; quale orgia di \'iolenze e di prepotenze e di calunnie e di servilit.\ fu allora, caro mio! Giornulisri che facen1110 la spii!, cinque mila lettere anonimo nccusat.rìci in un mese, incensi e glorificazioni e al– lori a Bavn Bccc11ris . .Milano sembrnva diventata un borgo putri do meri dionale. Supponi che nel c1uintu collegio gli clctt.ol' i, invece cli essere dieci o dodici milu, fossero stati 1000 solamente: nei giorni dello elezioni proteste, sarebbe bastato che il prefetto s1>a– vontasse un centinaio cli elettori pacifici con minacce incli\'iduali cd euormi misure cli precauzione, mettesse nl fresco un altro centinaio di elettori per misum di ordine pubhlico, comprasse con milio lire un altro centinnio di voti, cd ceco che deputato sarebbe rio– scito il Ynlhudi con 400 voti, t,u snresti rimnsto ucllo tromba con :~00 voti; e le r nzzo su1>criori - qucsrn ,,olta - dC'I Sud a\'l'chbcro det .to che i mila– nesi sono un mucchio di ,·igliucchi. ln ,·ece, innanzi 11 una massa cli oltre dieci mih1 elettori, che non si potcrnno nò intimorire, nù nrrcstare, nò corrompere t.utti, il Go,·erno cni parnlizzato, non peusò nea11chc l011b111amcnto nel adoperare i metodi mcridionnli, o fu possibile la proteata e la vittoria a11tigovernativ11. B \'UOi finalmente un'altra riprova defini tiva d ello mie opinioni? Sot.to la Destrn, quando il dirit.to di voto era ristrottissimo 1 i Collegi s1>ecialmentc agri– coli del Xord erano spettacolo di 1>rcpotenze eletto– rali analoghe a quelle del Sud. La legge del 1$82 ha nmncntato i voti del Xord e ,,j ha clisarnwto il O averno; nrn 11011 ha modificate che di poco le con– dizioui elci Sud, e pc1-tant.o il Governo vi può con• timrnrc le sue antiche gesta con ijicurczza cli non lavoral'C ilH'tlllO. :Nessun intervento, dunque, del Governo centralo negli affari amministrath·i del ,'ud, noi vogliamo; ma rispetto scrupoloso delle inizinth•e locali, lenta– mente ma sicuramente riparatrici, dopo che sia stata permessa per vhl del suffrngio uniYersnle la spon– tanea formazione di esse. I~: questa, caro '!'urati, una opinione che io vado sostenendo dtL molti anni; o nppunto perchò b1tdo alle necessità dell'Italia meri· dionalc sono federalista, e contribuii i111110 tem110re n promuornrc quel mo,•imento per l'autonornin. co– mmrnle, che poi si è con mio indicihilo rammarico

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