Critica Sociale - Anno XIII - n. 2 - 16 gennaio 1903

32 CRIT !CA SOCIALE " Se le associazioni operaie di produzione cessano il lavoro in caso di sciopero, col pretesto della solidarietà coi loro compagni non emanciJ>ati, contribuiscono a man• tenere nei compagni l'idea che lo scio1>ero può far rag– giuugere l1e111anci1>nzione d lla classe operaia, mentre in realtà esso non ò che un mezzo per ottenere dai pa• .troni concessioni insignificanti e momentanee, strappate sotto la pressione delle circostanze, con la speranza se– greta, quasi sempre realizzata, di \'ilipenderle alla prima occasione. ·· Il vero mezzo per arrivare alla emancipazione ò la :1ssoch1.zione. i\"on siete contenti di un JHHll·one? Non l'.lte sciopero, che forse IO ro,•inerebbe e certo vi ridur– rebbe in maggio!' miseria, ma associate\'i. ln\'ece di esau– rire la cass:\ del li\ Lega in una lotta sterile, fate di essa il capitale di fondazione clell'nssociaziono cooperati\'a ..::hevi libererh dal giogo parlronalc . ., {Biportato dal– l'lrco110111iisle fn111çais 1 20 no\'embre 1902). A parte il caso concreto della miniera. di Monthieux, della quale è molto discutibile il carattere di COO))era 4 tiva nel senso J>uro della parola, essendo chiusa a tutta una. categoria cli operai, certo ò che il contri– buto settiruaualc offerto ai minatori in sciopero era un aiuto piì1 erft.caco e una forma di solidaritì\ pili effettiva che non lo sciopero, ed è del pari certo che il metolio usato di distruggere e inutilizzare la miniera è tutt'altro che moderno e utile. STJCl.iS. ,, ** J.,co1·0 '1'1v.,1wx1: Come correr1gere Vodieriut dislribn– zione clel{(t riccl1e2,u1. - Casa l~ditrice .Nazionale Roux e Viarengo, (J:,.4). t~ notevole il crescente numero di autori, che sotto la pl'essione dei ratti rendono sempre piì1 giustizia nel un numero sempre maggiore di critiche socialiste all'at– tuale realtà. economico-sociale. 1-: non meno notevole è la posizione che essi prendono, mettendosi, qual ph'1 q ·al meno e con le dovute differenze, dal punto di vista dei socialisti della cattedra; mO\'imento questo d'nl– tronde tutt'altro che trascurabile, in quanto reca un notevole contributo giuridico nl socialismo, che finora se ne tenne, anche trOJlp0 1 immune. Il 'l'ivaroni ci dice fin dalla prefazione, in cui si 11i;1copresim1>ntizznnte amico dei socialisti; che suo ili,•ale ecu110111ico è !et riforma ~oçiale, quale viene espressn ,!alle parole di Adolro Yagner: "La. mèta eia raggiun– g-ersi dallo S\'iluppo economico ò una. rilevante altezza del patrimonio e del 1·eddito e nello stesso tempo una ripartizione dei medesimi, tale, che anche le classi la– voratrici abbiano di contìnuo assicurato, in virtll del proprio reddito, un tenore di vita. sufficiente per l'ap– pagamento cli tutti i bisogni necessari e per la parteci• ;dune ai pili importanti beni della ch•iltà d'ogni epoca.,, Esaminata in un primo capitolo l'attuale distribuzione della ricchezza e messa.ne in luce l'iniquità, e dato in uu secondo capitolo un concetto della libertà economica, JHlssa ad esaminare i corretth•i lil>eristi dell'attuale or– tlioe <li cose, ossia <1uel\i che sorgono "per iniziativa. spontanea di coloro che si prefiggono, o nell'interesse J)roprio o nell'altrui, il fine di migliorare la distribu– ,done doi boni 11 • Tra questi corretth•i annovera.: Porga.• ni..r.zazionedei la\'Ora.tori 1 la J>artecipazione al profitto, l'associazione cooperativa, la beneficenza. Fa la storia o Pesarne della portata di ciascuno di questi corretti,•i. ln quanto all'organizzazione, di cui riconosco e pro• pugna la necessità, così ne riassume le insurftcienze: 1° [,'organizzazione operaia riesce utile solo ni la– voratori organizzati, che sono una. minoranza, e manca. qtdndi cli potere generalizzatore dei benefici di cui ò reeonda. 2° Ì•: ))riva di forza di sanzione e non dà quindi skuro affidamento di saper conservare le proprie con– quiste. 0° L'organizzazione operaia non ò sempre capace di conquistare per i lavoratori tutti quei vantaggi, che essi potrebbero ottenere, pur senza danueggiarc I:~ conti– n11azione e il progresso dcll1industria. In riguardo al primo punto sarebbero da farsi molte riserve. Ci limiteremo acl una. La pratica delle '/'rades-U11io11s in-.egna che la loro efficacia si estende ben nl di là dei 101 o membri. 1;:ssesono come la rocca cui gli altri si p,ppoggiano. Gli stessi kru111iri sentono gli effetti delle conquiste degli organizzati. Se poi consideriamo l'or– ganizzazione come una impresa con cui i lavorntori cercano di so))ravalutare i loro servizi, vedremo che ad essa s'applica la legge economica generale per cui i be– nefizi dei pochi vengono a. poco a poco estesi n tutti. Notevoli sopratutto i capitoli riguardanti l'influenza dello organizzazioni sui salari, gli effetti degli aumenti dei salari, Jlinftuenza degli scioJ)eri sui salari e sui pro• fltti, in quanto vi sono limpidissimamente riassunte le critiche alht dottrina del fondo salari, che è il presup– posto delle argomentazioni con cui si tenta negare alle organizzazioni ogni potenzialità nel procacciare dure– \'Oli miglioramenti ai lavor11tori, in quanto ,·i è conru– tata Popinione pur oggi diffusissima. che l'aumeuto del capitale di))enda dal saggio dei ))rofitti, sicchè ogni diminuzione di questo con cui si cerca accrescere i sa.– lari, impedendo un'accumulazione cli capitale, si oppor– rebl>e pure a un successivo e automatico incremento nel saggio dei salari. Viceversa. e i fatti della odierna. industria e le teorie pili perfezionate dimostrano: a) cho il risparmio ha luogo indipendentemente da qualsiasi gran<lezza. del saggio cl'interor,ise; b) che quando i pro– fitti del capitale tendono a diminuire, non solo il ca– pitalo può continuare a. crescere, ma a cresceru più 1·n,– pidamento di prinrn. Capitolo importantissimo è del pari quello sulla ))A.r• tecipazione ai profitti, nel quale l'1wtore sostiene la portata limitatissima di questa misura, quando la si voglia inteudere nel suo spirito. ln realtà però essa, non essendo che un metodo per ottenere, con dati mezzi, il massimo risultato utile 1 non verrà. adottata che quando sarà considerata come il mezzo meno costoso allo scopo. Pili che nitro essa è uno strumento cli cui gli impren– ditori si servono per allontanare gli operai dalle loro organizzazioni, per distoglierli dagli scioperi, e per te– nerseli asserviti. La storia. però ìnsegna che questi in– tenclimenti il J)ilt delle volte vengono frnstrati. lii rapporto all'associazione cooperativa, l'autore, nel mentre sotto molti rapporti a.ccetta le note Yedute pnn– tnleoniane, secondo cui essa non differisce per nulla da ogni altra forum d'impresa, ne differisce in quanto al concetto, in lui su1>e1·iore 1 delPefflcacia di migliorament.o. Se no, non se ne comprenderebbe la tenacia cli conser– \'azione e di diffusione. Passando sOJJrl\. alla beneflcenza 1 e \'enendo all'ultima. parte del lilJro, in cui, dalla insufficienza dei rimedi li• bcristi balza la necessitì~dell'intenento colletti,,o,diremo che l'autore, pur rifiutandosi di ammettere l'applica.lJi · !ifa generale del collettivismo e schiernndosi fra .i _P~".· ti 0 'iani della riforma sociale, non crede alla poss1b1hta c1i questa. se non sotto la. pressione del proletariato. Senza aminettere per intero il materialismo storico, crede che lo Stato moderno possa agire efficacemente in aiuto delle classi inferiori: a) perchò queste tendono ad esservi sempre piì1 rappresentate; U) perchò motivi etici, reli– giosi e di civiltà. possono int1uire sulle vedute puramente economiche delle classi dirigenti, e perchè sotto queste influcni'.e si ra sempre ))iÙ strada il concetto che le fl. 1rnnze non siano per lo Stato soltanto un mezzo ftscnle ))er procurarsi un 1 entrata, ma anche un mezzo di politica sociale per correggere lacattivn distribuzione delle ric– chezze e diminuire cclcliminnre,sc è possibile,l'inferiorili'L delle classi lavoratrici di fronte alle capitalistiche. In tale concetto la proprietà. indh•idunle non è pili che un prin· cipio storico mutabile, e e.intro-,•ento dl--Stnto•·I aplJn , necessario ogni ,•olta che colma le lacune della hberla. dei singoli. . . . . Questo ampio riassunto dell'opera 1 facile e hmpula sott'ogni aspetto, nutrita cli fa.tti e di osservazioni sto• richc non può dare che una. pallida idea di questo bel libro' che se non è socialista secondo un l'igido criterio dogn~aticd, lo è per lo SJ)irito e pel' g.li intendimenti: L'autore stesso deve ormai essere convmto che taluni cn1>itolisulle dottrine socialiste, se possono - anche utilmente -· ferire certe rormulc, non tangono meno• mamente il i;ocialismo inteso come movimeuto della classe operaia. per eliminare i sopraredditi gratuiti del capitalismo, movimento a. cui non le formule d!edero autoritìl., ma da cui esse la trassero, per averne riflesso taluni a.spetti. a. c. GIUSEPPE RIOAMONTij genmJe responsat,ile. llll1mo 1 Ji/1 1903 . T!pograna 01iera1 (Sot, coo1i.), c. Vltt. Ero. 12,16.

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