Critica Sociale - Anno XIII - n. 2 - 16 gennaio 1903

18 CRITICA SOCIALE bin.no interessi diYersi e nrng-uri contrari a quelli di alcuno produzioni agricolo cielSud j nulla. impcclin\ mai che i pi'lrtiti anche dcmocrn.tici del :Nordsi preoccupino degli affari e degli interessi dei lorn 1rnesi,che essi cono sco110 o sentono più dirctrnmentc 1 a prefcrcnztL dogli af– fari e dc:rli interessi del )[czzoclì 1 che non solo dai nor– dici snrebbero sentiti con minore intensitn, mit non avrohbcro neanche modo di farsi sentire in un Par• lamento, in cui la rappresentanza meridionale f'o::ise ridotta n. proporzioni ristrettissime. E in sostegno di questa mia affermazione 0 1 è un fatto abbastanza re– cente o molto significante: il Gruppo parla.montare socialista nPI 190l ha votato contro il dazio sul grano, ma ha sostenuti i premi alla marina mercantile e la. protezione agli zuccherifici, per la ragione che in queste produzioni sono interessate anche le masse proletarie; eppure anche l'abolizione ciel dazio sul grano produrrebbe una crisi graxissima nell'esistenz(L di u1111, parte del proletnriato meridio11ale (1); nM gli operai del Nord sono una potenza politica, mentre i c~ifoni meridionali non 111111 voce in capitolo: ecco perchè i deputtlti socialisti del Norù volevano tn– gliaro col coltello libero•scmnbista nelle carni vÌ\'e del Sud, ma adoperarono l'unguento protezionista sullo graffo1turc lici Nord. E in tutto questo non c'è nessuna doppiezza e nessuna malafede: ognuno cura n preferenza i mali che gli cadono sotto gli occhi, e riesco n curarli pcrchè li conosce; i mali lontani li compassiona platonicamente, ma, q11ancl 1 ancho volesse occupal'sene, non saprebhe donde cominciare, senza contare che dovrebbe, per occur)arsi di essi, trascurare i mali vicini. Anzi la :sincerità. e la buonafede dei dc– mocn1tici del ~ord sarebbe pel "Mezzodì hi pili ter– rihile di tutte le sciHl,(ure 1 perchò non c'è carnefice piì1 implacabile di chi vi decortica a. fin di bene. Credere che il Nord, diventato onnipotente sul campo politico, possa curare gli interessi economici, clogannli, tributari, ferroviari del Sud suo vassallo, questo sì, caro Turati, che ò" sognare ad occhi aperti n: ò come credere che la borghesia possa curare i mali del proletariato, che gl'inglesi debbano preoccupar5'i della salute dei boeri, che i tedeschi del 'l'irolo smettano di i:llllUngeregl'italiani elci '.l'rentino. Ognuno tira. l'acqua al suo mulino, anche se è democratico, anzi sperialmente se ò democratico. Sai quale sarebbe la conseguenza immediata della tua riforma? Il protezionismo industriale rimarrebbe intatto o crescerebbe; molti prodotti meridionali (olì, vini, 11grumi 1 frutta, ecc.) sarebbero trascurati nei trattati di commercio con somma. rovina dei piccoli coltivatori; il dazio sul grano sarebbe abolito senza. badar tanto a.I fatto che, tutte le altre condizioni, ri· 111anenlloimmutate, l'abolizione ciel dazio sul grano produrrebbe una. spaventevole crisi di miseria nei tre quarti del ·.i\Iezzoclì j i noli dei t.rasporti marittimi e ferroviari sarebbero congegnati in modo da pro– teggere, per esempio, nel )ford i vini piamontesi dalla concorl'enza dei vini pugliesi, ma da invadere il )lczzodì coi formaggi e con la cotonina settcntl'io– nale: l'[talìa meridionale diventerebbe, peggio che 11011 sia ora, una colonia dell'ltalhi settentrionale, non una colonia come l'Dritrca) che - furba! - (1) l."11Qollz1011e d l (111 :r.lo SU Igrano, 11()11 IICCOlllJlflgllllfl\ da una 110• lt•VOllS~lmadlm1nuzlonc del dazi dOg(lna\l fl$Call e J)roiczlon1sll per l'lJLdll~lrlu, da llll!I OJIPOl'IU!l/l rlrormn tributarla C (lfl 1111!1 lrnsror• mr1z101111 <lclleproduzioni agrnrle merldlonall - trasrormnzlonc che 11011 1uò EH'vcnlre se 11011con l'aiuto del credito di Stato o con l'flJ)rlrc nuo,·L sbocchi i11tcrnnz!onnll ulle piccole culture merldlonn\\ - snrcbbc un nff'11ro11e 11crIl Sord, mn un disastro e1,a,·cnte,·01e 11er Il Sud, 111cui le terre oggi messe il grano dl\·crreObero completa• mente !ncolle e nurnoherel.lbe al proletorlafo aucho <1uestn s,•nrs18• s!mn sorgente lii ln\"oro, senza cho 1\ltro 11111,·111\ cconomlcho si ilJ)rls~cro. Fino a quando et ,·orr1\ ttbOllrO Il solo dnzlo sul gra110 1 tnsclundo !ntntto Il resto, noi soelnllstl merldlo1mll <lovremo op1,orcl (:Oll l11m11!$lmn ,·lohmzn n ri11est'lnfnm111 colossale. Bo 10 e 11 1.. UDd invece di mandarci dei quattrini, ce li porta via, ma u1rn colonia sfrutt,1,ta e clissa.nguat,L più che non sh, ora.; la miseria. merìdiorrnle crescerebhe spaventosa– mente, e i contadini meridionali continuerebbero ad esser massacrati in maggior numero, non più in nome dell'ordine, IIHLin nome della democrazia e mag-ari ciel sochtlismo. Quale bella prospettiva pei brigadieri Centanni della futura. democrazia I [o, per conto mio, caro 'l'urnti, alla tua riforma preforisco il ritorno sotto i Borboni. La onnipotenza politica ciel Nord sarebbe utile almeno ad epurare la vita amministrativa del Sud? Noi, che abbiamo imparato alla tua scuola, caro '!.'urati, a. prendere in burletta la stolta semplicità del fatalismo antropologico e climatico, siamo con• vinti che la quest.ione amministra.ti\ •11, e morale del Mezzodì non hL si potrà risolvere fino a quando resti intat.ta hi iniqtHL legge elettorale del componi– mentino e ciel Jll'Ohlemuccio ( 1). Perchò, essendo, in forza di questa legg-e, escluso dal ,·oto tutto il pro• letariato, i corpi elettorali poco numero:si 11011 com– prendono se non la piccoht borµ-hesia, la.quale è spinta dalla estrema miseria ad assalire i Municipi per as– sicurarsi sulle entrnte comunali, sotto forma di be– neficenze, di appalti, cli stipcndì per impieghi magari inutili, ecc., un boccone sia pur scarso di pane; e poichè la sovrabbondanza dei conquistatori fa sì che questa piccola borghesia si divida in tutti i Comuni in due fazioni nemiche perfettamente organizzate e agg-uerrite, e fuori di queste non esista alcun nucleo nhbastanza forte di. elettori indipendenti, i quali pos– sano col loro voto spostar la bilanchL e dominare nella vitti politica, ne nasce che ogni migliora.mento democrat.ico è impossibile: non mancheranno magari gruppi politici e amministrativi che si chiameranno dcmocmtici e socialisti; ma o ~a ranno sempre impo• tonti, per mancanza di base elettorale e sociale, a compiere un serio lavoro democmtico e socialista; oppure adopreranno in mala fede ht marca democrn• tica e socialista a indicare una camorm; oppure - è questo il caso comune - cominceranno coll'essere f'ondilti da persone oneste e veramente democratiche, sosterranno dHpprima delle brillantissime battaglie contro la camorra dominante, si vedranno circonda.ti eia tutti gli scontenti ed affamati) conquisteranno il :Municipio, e all1inclomani della vittoria la massa del– l'esercito costituirh, incapsulando il primo nucleo dei fonda.tori, una nuo,·a camorra peggiore della prima(!). ( 1) Son com11rendo come 11ml tu abbia 11otuto attribuirmi Il desi– derio, da,•ycro eontrnrlo ili senao 0011111110 che Il diritto elettornio sin regolnto nel Nortl e nel Su<I<litdue leggi dl\·erse: IO hO eoreato dl dimostrare tulio Il bene clio verrebbe nl 1rnrtUI demecrntlcl del i-ud 11111 sulfruglo 11111\·crsa1cammlnlstrnth·o, o Insieme ho rleono• scluto e1,e forse, In ,·IR lmmetll:1h1, ne sarebl)(lrO t1a1megglatl I de• rnocrntlel (ICI Xord; ciò posto, la 1111cstlononon è di 11:'t)}CrO se si <lcl.lbReonscn-aro !Il leggo attuato o so s1 debbnno ftlre due leggi dl\'erae per Il Nord o Il Su<I, mll se In le~go uUuato debba modi!!• carsl !)Or tuttn Italia \11 modo r,,,·orevo\e nl Jlnrtltl demoerntlet del Sud. È uno del cnsl, In cui lo democrazie (\Cl due 11acs1111111110 Inte– ressi lmme,!!ntl forse opposti, mn, ,·h•endo purtrop1)0 In un J)acse unltnrlo e non rederalc, la J)lìt rorto dcYe sncr1t1caro 1m 1>0'del suo rl;roglloso S\'I\Ul)J)ORIIOS\'lltll)l>Olndlspcnsnbllo della p\Ìi debole. ('1 Questi r11ttl,che ho messi col verbi rutur1, sono 111veoe111 tempi f)11ss111I: e lo l)Otrcl citare, nella mia 1>leeolacs11er!enzn1 a decine e decine I Cll$1di giovani lntemgenllUlml, pieni di entuslnsmo, rltor• nfltl tlnllo Uut,·ersHit nl loro 1mcs1col rcrmo deSl(\erlo di rnrc Il bene; si son ltrnclnll ucllo Jouc locnll, dando 1,ro,·n dl una energia e di uun reshtcnza mertwlgllosa, nu, o si son Jircsto ritratti a ,·lta prl• ,·ntn, o son dl\•entntl esseri soelalmentu Inutili; op1mre 1 ()resi dallo scoraggiamento, uou 11\'Cndouru\ rorza morale lucrollablle - o ben 11oe111 sono gli onesti a tutti I costi - spinti '1al!o tristi neeessltit ,1eun l'liR 1 11luttos10che essere del solltart senzn base In 111tes1 do,·e 10 classi po1101ar11ir11·edi ,·oto, non off'rono 1u necessaria condl– zlouo a \LII mo,·lmento democratico nutontleo, lmn finito a poco a 11oco eoll'ud1Ht11rsl illl'nmOlentc, contrllmoudo al male con quella stessn enorgl11. cho dapprima ,·o\ovnno <leellnare al bene.

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