Critica Sociale - Anno XI - n. 23 - 1 dicembre 1901

CRI1'ICA SOCIALE 355 lavoratrice, ordinata nelle sue singole categorie, sì afficvolirchbe fino allo spegnersi di ogni efficacia: tittesochè l'organizza,1ionc non è l'organizzazione e la resistenza non è la resistcnztl (neanche per ischcn:o) se non dirime dentro Ja massa. operaia ogni concor– renza.,per opporla.,compatta come u1ta volontà sola, contro il capitale. Ho fatto il caso cli )[ilano che è il caso meno fa. vorcvole a. ciò che io penso; avrei ugualmente, o con maggior vanbggio per mc, potuto fare il Ci'!SO di Lodi, cli Cremona, di Genova, di Firenze, di 'l'o• rino, di Napoli, cli Palermo - e da tutti itvrei ))O· tuto trarre argomentazio11i per rilevare che la CO· scienza operaia. appena sbocciante all'organizzazione economica non è affatto matura alla ordinazione politica. Che se il contadino ò a ciò preparato 1 perchè per Jui la questione economica, trae immediatamente in discussione la forma politica della proprietà 1 sa– rebbe ua vero salto nel buio se a tal passo si volesse trnscinare il proletnriato inclustriale ..... Si dirà. che si tratta cli un " augurio " e non ha limiti cli tempo ..... Ma, senza ipotecarn sul futuro) non credo ci sia alcun tempo (fuorchò in socialismo) in cui le Camere possnno utilmente spiegare la ban– diera socialista: ciò perchè, man mano che si fanno socialiste le coscienze ra1:colte dalla pura resistenza, nuove reclute della pura resistenza si formano a pigliamo il posto nella schiera da quello lasciata per passare alla schiera superiore. 'l'uttc lo farfalJc non presuppongono fol·se le crisalidi? Mi affretto a concludere. L'augurio espresso dal Congresso dei contadini poteva essere risparmiato. Come augurio non fa nè caldo nè freddo, ma può gittare dei germi di clisol'iontazione nella mente dei pÌll timorati propagandisti della organizzazione. Come voto positivo - dico - avrebbe dovuto essere Al– meno cor'redato cli una. relazione motivata, che va• gliasse i dubbi che ho proposti. Jt naturale che la gio,•anilc anima della massa socialista delle r.ampagne tendesse, nella sua. intime~ forza di espansione 1 a sopraffare i metodi della pili prudente organizza.zione economica del proletariato industriale. t strano invece, che fuor dei Segretari delle Camere di lavoro) la cui azione si sentin1. messa in imbarazzo dalla. natura della discussione che se,nbrava dirett,~ contro cli loro, pochi dei so– cialisti " po1itici " più autorevoli presenti al Con– gresso abbiano pensato ad impedire quel voto: ed è stranissimo che taluno cli essi 1 come 1"erri 1 Gatti e Uonomi, l'abbiano anzi proposto e caldeggiato. Ùl,AlimO '.l'REVES. t sotto i toreh i : FILIPPO TURATI e CLAUDIO TREVES SOCIALISMOE RADICALISMO Polemicn con E. Do Mnrinis. Centesimi 15. Presso la Critica Sociale. te 1 CJ no B1arco \/A~IAZIOl'I.I SlJli TElVIA ae/1'articolo precedente All'urticolo di Claudio 'l'reves ci piace soggiungere che, nelht questione, suscitata con felice ardimento dal nostro amico) noi siamo completamente del suo stesso avviso. Se il malessere) che gi;\ cova.va in noi mentre stavamo a Bologna e che scoppiò, t.ornati a )filano, in una febbre molestil, - onde il breve ri– tardo nell'uscita del presente fascicolo - 11011 ci nvesse tenuti assenti dal Congresso proprio in quel– l'ora in cui esso prendeva la deliberazione criti~ catn quì sopra. - non avremn10, dal canto nostro) mancato al dovere di affermare là, esplicitamente, la nostra. convinzione. l:, benchè le ragioni esposte dal 'J'reves ci sem– brino decisivo e chiarissime 1 pure il timore che un equivoco possa ad esse soprav,•ivere nella mente cli qualche lettore ci s1>ronaad aggfongern ancora po- che parole nel medesimo senso. 1 Vequi\•oco può venir generato dal qualific.ttivo " apolitico :i impiegato dal Troves, e ch'egli stesso intuì non essero il prcclicat.o definitivo, dacchò sentì il bisogno di chiarirlo in qualche modo, e vi ag– l!iunse un altro aggettivo usato mctafol'icamonte: "laico :i. Si 1 pill che essere istituti " apolitici ,, , le Camere di lavoro devono essere e conservarsi, per lungo tempo ancora, istituti '" laici " - nel senso figurato della 1>arola. li che viene a dire che la t.esi <ht noi sostenuta. non ha -:- ceco l'equivoco che intendiamo svental'C - nulla, proprio nulla di comune, colla. tesi corpo– rrt.tivista vecchia maniera: colla tesi per la, quale gli opcrai 1 almeno come tali, nelle loro <1uestioni di classe, nelle loro organizzazioni economiche difensive - delle quali la Camera di lavoro, organizzazione di organizzAzioni 1 è lit sintesi potenzi!\ta - debbono essere, n dispetto della definizione platonica, " ani– mali apolilici "' debbono lasciare il " lusso " della politica, alla classe borghese - salvo ridivenire, so lo e1·cdono, Animali politici ·in<liv-iclual111e11te 1 al di fuori delle organizzazioni) dopo avere spogliato la duplice blouse di lavoratori c\ell'ottìcin1.tpadronale e cli lavoratori di <1ucll'altra officina pll1 angusta. ovo si compie il rito del loro affratellamento come sfrut– btti. Questa tesi, cara ai padroni e cara ad og11ispecie cli loro difensori schietti o lan•ati) comprese Je varie demagogie sociali confessionali e compresi i cosicletti filantrnpi, non ha niente, ripetiamo, da spal'tirc nè colle idee nostre, nò - ci arrischhuno ad a ffern1arlo - coi criterii di Claudio '.l'rcvcs. Cotesto ilishwolto freyol-ismo - ci si passi ht neoconiatura filologica - per cui l'operaio, nella propria lotta di classe, non ò uno ma due 1 e muta. pelle passando dalla associa– zione al circolo, e ripete ogni sera, sulla soglia deJla Camera. di Javoro, il sacrificio di Origenc; cotesto assurdo, pel quale la somma degli operai organizzati dovrnbbc avere un altro spirito, e minore, di quello degli operai pili ba.tt1.1glieri 1 militanti in partito di classe; cotesto (si passi anche 0, noi) come nl '.l'reves, la metaforn chies,1stica) cattolicismo economico, per il <inalo doncbb'cssen·i alle Cmncrc di larnro un indice dei lihri victati 1 un co11fincpolitico che è se• rnramcnte interdetto superare; se potò f,w agio, in corti ambienti e in certi momenti, ncll'accrl>o e ini– zh,lc sviluppo del moto operaio, non è affatto il principio che noi professiamo. Le Camere di lavoro - s\'OJgcremo alt.ra volta, con miglior agio, questo Jlensiero - devono essere organismi po1itici. Diciamo qualche cosa.di assai pill

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