Critica Sociale - Anno XI - n. 15 - 1 agosto 1901

CRITICA 8UCTALE con l'on. Carmine, che questo sistema. del canone fisso sarebbe il metodo mi;:diore da adottarsi nelle nuove Con,·cnzioni 1 come quello che assicurerebbe al bilancio dello Stato un introito fisso e sicuro, per– mcttcrcbhc allo Società di calcolare con precisione il loro movimento finanziario, o semplificherebbe i rapporti così vcsnnti esistenti fra :o;tato e Società. Come si cletcrmincrcbbo questo canone? Non è da. farsi illusioni: cinti gli oneri che con le nuove Con– venzioni vcrrohbcro accollati alle Società. o di cui diremo in seguito, non è da s1>crare che por i primi anni osso possa rnµ-giungcrc una considerevole al– tezza: si pot,rchl,o però stabilire che, dopo un 1>0- riodo di 10 anni almeno, una revisione delle entrato fcrroviiirio dh, diritto allo Stato di esaminare, in_ contr11Lldittorio collo Società, se questo canone possa c.ssero riab:nto. l'n b1I modo si eliminorcbbo il diritto dolio Stato di partoci1)arc, oltre che col canone, a. una. cort:l quota di utili notti, come n~olti propongono. Questo sistem:1 ci sembra il pH1 pcl'icoloso e il piì1 illusorio di tutti. Chiunque nbbia. pratica di una contabilità. indu– strialo, sa con qun.nbt.. gelosa cura vengano nascosto lo voci p11rticol1tri da cui deriva l'utile net,to annuale, l)Orchè la pubbliMzionc di esso sarebbe una esposi– zione di tutti i segreti speciali, con cui ogni Società amministrn In propria azienda. È perciò che anche il Codice di commercio, nel prescrfrere che ~li isti– tuti commerciali pubhlichino il loro bilancio annuale, ha. adottato una. di:r.ione tale, da permettere ad essi di sottrnrro alla conoscenza del pubblico la dimo– strnzionc dei profitti. Ora il sistema. della. parteci– pazione dello Hb1.to a,:;-li utili netti, nel nostro caso, Sflrehbc o illusorio o 1.lclctc rio. Illusori o, qualora lo Stato si accontentasse cli p: 1rtcci1n.no agli utili nella. misura dei hihrnci ad esso presentati dalle ,'ocictn. Deleterio in\·ecc, nel caso pili probabile che lo Stato volesse seguire, con occhio interessato e fiscale, passo passo l'andnmento annuale di questi utili. Poichò <1ucsto im1llichercbbc unn \•igilan za, su tutto le 11iù minuto pnrti dcll'ammi1listra:r.ione, così sottile e ves– satoria, da distrug~ere og ni lib era iniziittiva dello Società e rendere queste non pili orgnni indipen• denti, ma semplici amministrazioni per conto dello Stnt-0. 2° fn conformità alle Convenzioni olandesi, si dovrebbe stabilirn che tutte le spese, che attual– mente dovrebbero far carico ni tre fondi di riserva, dobbnn o sostenorsi dalle Societ:'1. Vedemmo già. i difet.ti dei tre fondi di riserva, e come essi, oleg-anli teo ricamente, abbiano nel fatto data cattiva prova.. Nel sistema. ora. indicato le Società. prov,·ederehhero a quelle speso nel modo che meg-lio loro sembrasse opportuno, non eccedendo, s'intende, ì limiti di spesa. determinati dallo 'tato. 3° \'cdemmo anche le continuo difficolt:\ a cui lltt luogo la ripartizione fra le due parti contraenti dc-Ile sposo ordinarie d"escrcizio e cli quelle per gli aumenti o migliorie elci materiale o degli im1>ianti, causa. lo stretto nesso logico che intercede fra di esse. Questo spese dovrebbero pure affidarsi allo Socictò, contro compenso eia calcolarsi nella detcr– minnzione del canone. 4° Hispctto alle 1)uovc costrnzioni, sarebbe op– portuno che prevalesse il concetto, già ammesso nelle Con\'Cnzioni vigenti, di preventivarne le spese d'nc– cordo con le Società. esercenti, e di africlarne complo– tamento Pcsccuziono ad esse, rise1·bandosi lo Stato, qualora sorgessero contesta:-:ioni posteriori sulle spese già preventivnte, il diritto di continuare direttamente Ju costruzione. I II tal modo verrebbe eliminato quel sistemr~ scnndaloso elci puhblici appalti, di cui rile– vammo nlfrovo i di:iRStri, tenendosi nuche presento che l'unica linea italiana, il cui costo non abbia su– perato il preventivato, fu Ja Homa-Bolmena 1 costruiti G no B o appunt.o direttamente <lai Governo. Ma sopratutto sar1\ ft•conda. J>Cr la finanza italiana. l'applicazione della recentissima leggo del 5 giugno scorso, cito autorizza. di trattare con le Socieb\ esercenti, 1>er trnsformare il ser\'izio col sistema pili economico. In forza di questa legge, per la quale l'Italia do– vrebbe senza. esagerazione un monumento di rico– noscenza alr11ttuale ministro dei hwori pubbliri, ono– revole Oiusso, il sistema economico si potrebbe ttp– plicarc a tutte lo lince chl' non rendono pii'1 ili diecimila lirl' NI chilometro. fer avere un'idea della. portata di (Jnesta leggo, basti dire che l'ftalia ha di tali linee por 5 mila chilometri, che con lo nuo\'C costru:-:ioni voluto dalh~ lcg-g-edel 187!) so ne ag-giun– gcrehbc per circa altri 1000 chilometri, e che l:t dif– fcrcn;,,a della SJ)csa fra il sistema. ordinario e il si– stema. economico ò di un terzo! n sistema econo– mico importa nitrosi la. grnndo riduzione di prezzo (fino al 15 %) nel trasporto, sì · di vit1ggia.tori che di mo,·ci, o lo stesse tilsSo cra..rinli sono ridotto nella clon1ta i,1·oporzionc. 5° Jl proble11m delle tarilft} ferrovioric dovrll 1 colle 1111ovoConvenzioni, riprendersi in tstuclio .. 11 sistema. del canone fhtso permette appunto, assicu– rando lo t;tato circ:1 nlle sue entrnJc, di <'0mpiNc un ardito tentativo per abhas.sare in modo notevole le tariffo, come,ò st11t,0fatto con fortuna da. tutte le ni1zioni civili. I~ nostm forma. con,·inzionc, fondata sullo sviluppo industrinle che l'Italia ha assunto in quc.;ti ultimi anni, che una economia nei prezzi di trasporto darebbe un fole slancio al movimento com– merciale, da com1lensare ad usura le Socicfa del mi– nore introito unitario. I~ non ò da dire che si procccle– rehhe alla cicca. 1:1 cnormo l'aumento del tranico che si ò ottenuto sulla semplice linea Hologna-S:111 Felice, ove, con lcg::c specinlc del rnoo, fu intro– dotto il servizio economico. Paragonati i risultnti del mag-gio 1!.l00 COII (JU~ ... lli del maggio 1!)01, si Il:\ chC',da tre co11pic ~iornalierc di treni, si ò arrivati a sette, e che i I trasporto clC'I lo merci ò a mncnti1to in un sol mese di settemila. ton11cll:1te. . .. rl piano avvenire è quindi relntiv,,mcntc semplice. Non ccccssi\'C t1·11sfornrnzi oni,ma prudente riordi1rn- 111cntodi qunnl'o si fece nel pn.ss:1to. J\fog:,!"iorc lihcrtit d'a:-:ionc e correlati,•a rcsponsabilifa aJlè Societ:t eser– centi, economia o onest:.ì. maggiori da parte dello Stato. Bisogna persuadersi elio qualunque sistenrn, cli trasporti non è mai nssolutamente cattivo: quello che lo rcrnlc tnlc ò il cn.ttivo andamento degli affari :rencrnli. La. l--'orrovin,per dirla. con termini ed011i.çliri, ò un bene complementare: e la. sua. utilifa dipende da. quella. dei bcui diretti. 1:; d:1110 sviluppo dell'in– dustria. che dobbiamo aspettarci il rifiorimento di quella dei trasporti. In tutto il nostro studio ahbialno di ])roposito C\'itato di complicare la questiono, introducC'ndo\"i un lato spinoso: quello d<'i rapporti fra le Socieb\ esercenti o il J>C'rsonalefcrro\"iario. Per ossi occorrercbt.,o uno studio speciale: ci sia concesso dire poche parole. Se la. politica. fcrroYiaria è- stata. av,·ent!,ta o dissipatrice in parte, J'a.tteggia.mcnto delle Socieb\ o clnllo Rtato verso il personale ferroviario fu ccl ò dolosnmonto iniquo. Oi:111nnni,come nel ti:a.ttamento f'.l.tto ad esso, sono risaltati così chinri i caratteri negativi della borghesia itaJiana, che 11011 Sfl. neppure essere intclligcntemontc egoista . .r rapporti fra So– cietà o impiegati si l'ia:::1s1 1mono i n pochi termini: imprevidcnzi, o 111nnea.nzr~ ai pa.t.ti. L'atteggiamento dello Stato ò il 1:1olito:polizie'!CO .. I•: valg-tl il vero. Oi:1, al secolo decimottavo, Gi::t– co:no Bernouilli, in quel calcolo delle prob:1hilit1\ oh'rgli chht!1rnv11 (I uo lusum çt jurumlum , 1 gettava

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