Critica Sociale - Anno XI - n. 10 - 16 maggio 1901

CRITICA SOCIALE 151 malgrado le }JCrsecuzioni e le vendette di prefetti bor– bonici, la resistenza pacifica ma tenace dei contadini si mostrava invincibile. Dalla metà del 1S98 a tutto il 1000 la lotta fra i padroni, che volevano riprendere ciò che avevano ceduto, e i lavoratori, decisi a difendere _le loro modeste conquiste, continuò con w1.ria fortuna in hitto il Mantovano. E fu prOJJrio in questa lotta che si dimostrò la maturità elci proletariato mantovano J)Cruna organizzazione più salda e pili complessa . .TIsentimento della solidariefa e la virfo del sacrificio si rivelarono in numerosi CJ)isodi, che· convinsero anche i J)iÙ scettici dell'opportunità e della fortuna di un movimento di resistenza. Per esempio: i risaioli di Ostiglia, di S~rra,,alle e di Correggioli J)rO– clamano lo sciopero, decisi ad affrontare la fame pur di difendere la loro già scarsa mercede. Alcuni proprietarii cedono alle legittime richieste dei lavoratori, e una parte di questi toma al lavoro. Ellbene, costoro si tassano vo– lontariamente di un tanto per cento sulla paga. giorna– liera per aiutare i compngni ancora in isciopero. A S. lfar– tinodall'Argineuncontadino si ammala e non può condurre a termine il la\'Oro di zappatura del frumentone; ma ecco che venticinque compagni rinunciano a una mezza. gior– nata di lavoro rimunerato, e vann9 a zappare la porzione di terra assegnata alPinfermo. Alla sera i proprieta.-i cli S. Martino odono con isJ>avento l'Imw dei lavomtori, che sale allegro e squillante dalla grande pia.nura solitaria: sono i· venticinque, reduci dall'oJ)era pietosamente fra– terna, che affidano alla notte serena. le speranze della loro redenzione futura. E ancora. Nel marzo 1000, a Sustinente e a Sacchetta, le contadine si mettono in isciopero.ll giomale socialista la Nuora 'l'erra apre a loro faYore una sottoscrizione d'un soldo, che in pochi giorni frutta 350 lire. Jntanto i proprietarii cedono, e le scioperanti, appena. l'iJ)reso il laYoro, rifiutano il soccorso raccolto per loro e lo de– voh'ono a favore di una .Federazione pro,,inciale di tutte le Leghe d<Ji contadini, da c0stituirsi il pii, J)resto pos– sibile. Cosl l'idea di una Federazione di tutte Leghe della provincia si JWOJ)agavacon una SJlont.:ineità meravigliosa. Appena i contadini di Castellucchio, Iluscoldo e Rodigo ebbero JlublJlicato uno schema di statuto federale, sul.lito bisognò fare di quel primo abbozzo edizioni SJ)eciali per soddisfare le richieste venienti da ogni parte della. pro– ,·lncia. La necessitìt cli un Congresso Jler gettal'C le basi di una }~ederazione pro\'inciale si impone,•a. dunque improrogabilmente, cosl che nell'a.J)rile del 1900 1 in Osti, glia, si teneva il primo Congresso delle Leghe mantovane. 'l'ali le origini dell'attuale JUO\'imento proletario del Mantovano) Ol'igini che si prestano a un'osservazione di qualche rilievo. Si ò in questi gi0rni affermato, nella stampa e nelle discussioni parlamentari, che Je odieme agitazioni dei contadini furo"no consigliate dal ris1lctto elle l'attuale :Ministero professa per le liberfa pubbliche, e dal ratto, \'eramente insolito, che la J>acifica organiz– zazione dei lavoratori non trova J)il1nelle autorità. go– vernative nemici implacabili e persecutori senza indul– genza. Ebbene l'origine del movimento mantovano, che si svolge sotto il :Ministero Pelioux, la data del primo Congresso delle Leghe, che coincide col massimo della reazione 1>cllou:dana, dimostrano che nessuna. politica. reazionaria può impedire un movimento che ò frutto di legittimi bisogni e di necessità economiche ineluttabili. 'fanto sotto un :Ministero reazionario, quanto sotto un :Ministero liberale, tanto se abbandonato a sè stesso, quanto se disciplinato dall'azione moderatrice dei socia- a e listi, questo movimento essJnzialmente economico sarebbe sorto con l'invadenza che ha. la vegetazione di aprilè. Meglio 1>ertutti e meglio per la çiviltà che esso abbia trovato dei socialisti che IOdirigono, e un Ministero che lo lascia. scorrnrc pe1· il suo alveo natura!è senza ab– bandonarsi alla pnzzia. di sbarrargli il J)asso colla. vio– lenza. ... Nel primo Congresso dell'aprile 1900 ad Ostiglia, destò una grande impressione l'esempio di solidarietà fraterna dato dai contadini di S. Rocco, piccola frazione del Co– mune di Quistello. Si può dire che la Lega di migliora– mento di S. Rocco, giìt antica cli cinque anni, non solo eblle il merito di dare il nome alle nasciture T,oghe del ~Jantovano, ma offerse il primo abbozzo di organizza– zione, intorno a cui si è svolto tutto l'attuale movimento. Benchè no~ abbiamo già riprodotte le notizie che in– torno alla Lega di S, Rocco ha date il nossi nella sua inchiesta nel Mantovano ( 1 ) 1 l)lll'e amiamo ri})arlarne qui. La Lega di S. Rocco comprende 55 soci con le loro fa. miglie: J)er entrare nella I,ega bisogna essere i11.scritti nel Circqlo socialista locale. L'assemblea dei soci fissa d'nnno in anno i salarii; un Comitato tratta coi padroni, e clistribuisce, secondo le l0l'0 richieste, la mano d'opera. Alla. fine della settimnna, il segretario della Lega si reca. dai proprietari i e ritira il guadagno fatto dai soci: nessun la,·oratore J)uÒ recarsi al lavoro o ritirare il salario senza il consenso del Comitato. AJla fine della settimana o del lavoro si sommano i guadagni fatti, che Yengono divisi dal Comitato in ragione clelle giornate di lavoro e in J)arti eguali così J>er il giovane come per il vecchio, tanto per il lavoratore debole quanto per quello ro– busto. La Lega cli S. Rocco racchiudern così, in sintesi mi– r,1.bile, le diverse forme e i diversi scopi dell1organizza• zione IH'oletal'ia. delle campagne. Kon solo essa trattara. C()/lettiva111e11te coi ))adroni le questioni di orario e di snlario, ma distribuiva. essa stessa la. mano d'o1>ora,cer• cando, col sistema del turno, che nessuno dei suoi soci rosse a lungo disoccupato; insomma essa racchiudeva tanto il riconoscimento ciel diritto dei lavoratori a trnttare come colletth•ità dei loro interessi, quanto <1uell1Uflicio di collocamento che ora. lo Leghe cercano di istituire per OV\'iare alla forzata e J)rolungata disoccupnzione di alcuni loro soci. Vol'ganiz:mzione di S. Rocco fu una rh•elazione per tutti. Nell'estate del 1900,in tutte le riunioni di contadini non si parlò d'altro. Le Leghe di miglioramento, con statuti J>Ìl1o meno analoghi a quello di S. Rocco, sorsero rapidamente in tutti i 1mesi della provincia. Jl senti• mento della solidarietà, ri \'elato con uno squisito profumo evangelico dal piccolo nucleo c~ntadino di S. nocco, si di!l'usc come una fiamma nella. provincia di ]JantO\'ft e n~lle vicine. ln pochi mesi gli iscritti alle Leghe crell– bero a migliaia, ed al Congresso di Casteldario, nel gennaio 1001, le Leghe erano già salite a trentadue. Il 24 febbraio 1901) si fondò a Mantova la Federazione 1>ro1.m1Ciale d lle J.,eyhe di 111iyliorame11to: vi aderirono 121 Leghe con 15.G00soci. Ora le Leghe facenti 1mrte della Federazione sono 271 con 40.231 iscritti! Può essere cli qualche interesse il vedere come si ò riusciti a disciplinare una massa così enorme cli la,·ora– tori, dispersi in tutta una JlrOvincia. e nelle plaghe limi– trofe dello provincie vicine. li sistema adottato, per ottenere unità cli indil'izzo e rapidifa di azione, è l'ac- (') \"cdl·n hoslto secondo nrilcolo ln Crl/ i.ra Soti(//t dN 1" nprlle.

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