Critica Sociale - Anno XI - n. 10 - 16 maggio 1901

118 CRITICA SOCJALE senza coscienz11, dn masse lavoratrici assurte a co– sci('nza di cl11~.;(', e cui <1ucsftt.coscienza, come spirito ,•it1tl<', vn Yivificando e orgttnizzando ])Or la lotta economira. OJZ~i l'oJ)erttio è - e lo sarìt. me,zlio an– C'Ora domani - l'urbitro tlel proprio destino eco– nomico. Il JlrogC'ttc• "'ollrmborg dovrchbe - ,·edremo poi prrch{• ~crivo clmTr/HJf - portare nei Comuni al di l'ìOtto dC'i \'C'nti mihl uhihmti una dimi1rnzione cli due centesimi ~u per ~iì1 nl chilo nel prezzo ciel pane. A <1uC'sto Ri ritlucl' in so~tlrnza il parto della mon– tagna. - E chl' COflnsono mni 11uestidue meschini centesimi di froutc IIJ,:"lioumcnti di saJario e alle riduzioni lii ornrio l'11r le nrn~se operaie hanno mo– strato i11qursti ultimi h~mpi lii sapersi così bene conrptistnro, p111· C'h(' 81 lusci lihero il terreno alla Joro m:iouo nel c1t111po economico~ Mn io non ,,oglio cho rni fii Rccusi di essere ne– mico del hl'no por 11111oro del meglio. .'e esamino nel suo oompl<'HliO il progetto, io trovo che quei due 1:cntC'simi Vl•ug-O11O 11 <:0titnrc assai o costituiscono ])Cl prolt>turiuto 11111t l'Hlti,•a Hpcculazionc. L'abhatti– rncnto dcllt• hnrril•rc rongiunto alla abolizione dcJ dazio sui fori1111r0i, CONÌ come vuole il 1>rogetto, ò un hen fiero c-olpo 1111{' gl:ì stremate finanze dei Co– muni minori, <:ho giù 111uh11nentc 1)rovvcdono ora ai S('r\ izi J)iÌ1 indi!lpcnsnhili. }; che cosa resta flllora. - unl\ volta il !)rog-rtto attuato - della 1>ossibili1ù di attuazione di qu('i prog-rammi minimi, la cui affer– mazione d ha pr0<•urn1O nel 1)acse tanta fortuna~ 1'! <1mtl<'O<'rrnztt i.• lit nostru, se chiediamo nuo,'e SJ><'~<' e plamliamo alla diminuzione delle entrate~ To non diro Dio mc ne guardi - che il drtzio s~.i fo~hrncci sht t!nn ro~a ~irn1>atica, ma ogni g-iorno p1u 1111 rouf("rmo rn una mrn. vecchia idea: che alht democrazia j!('HUi11n, com(" vogliamo essere noi im– porta meno hl qurstione tkl dunde trurre le enfrate, che qucllR.elci come 81l<'ndorle . .E mi farò scudo con un C'SC'mpio, J)C'I' rlparnrmi dni qunsi immancabili torsi di ruvolo. Un t1uulcho 1111110 noi facciamo una splcn– didn propug-1111da per lit refezione scolastica· a l'orza di hattcrc, l'nhbil1111 fatti, cntrnrc quasi daPportutto nello cosrionzo o hu·gumc11to nella pratic~. 1ifa se i nuovi J)rov,•cdirncnti th1ziuri f'o8SCl'O per resecare dai bih1nci co1111111uli q11rl pirculo nutr~ine su cui la re– fezione puì, trovur pol!to, chi non vedo che il nostro l11voro l\ndrrhho )){'l'duto~ OrH, io dico il vero rho rra. ht dirniuuziono lici prezzo del pane in misura cosi ten11r 1 <1unl<' può, 11011n. migliore delle ipotesi ,l<.'t~rmirrnrlttl'nholizioac del dazio, e la. refezione sco~ huJhca, codtrt.'tlOu scegliere, nou posso rimanere in duhhio un ishwtc. Quei;ti sono alht helre meglio i motivi di massima pei quRli non mi 1>an•molto giu:stificata la calorosa. llrcoglienzn di molri di noi al 11rogetto ministeriale. li che 11011 \'UOI dirl' però che da. noì fii debba :,Cll· z·a1tro combnttrre il concetto informatore del disen-11O di legge, se non altro 1>er riguardo alle buone ini'cn– zi~ni cl~o lo hanno i~pirato. Quel che è certo, a parer nuo, è rnveeo rhe noi non posl'liamonon combattere il disegno ('OSÌcome è (u 1>arte la famosa questione dei ri111bor11i, di cui no11 mi occupo) 1>erchè il •rii\ pi.li che modl'sto hcncfìcio, promess~ dal proge'tto \\ o llemborg- nJle clusi;i h1.vomtrici, <hi vizi sostanziali e da disposizioni di (•ontorno che fanno a ptwni colla idea. fo11dumcnl11lc viene eliso completamente irwc• ncranclo di pii,, per nlcu11i nspctti un notevole pÙ<r– giornmC'nto. , 0 Bono esaminnto, il J)ro~otto RJJparc infatti incf'fi– c11coo contrn<ldittMiO; uggru.\'a anzi in alcuni punti e illlnrgi~ e cousolhln, IILiniquità <li quel trihuto del qnnlc il miuh1tro 11C'll11 HIW Helazionc aflèrma tl';ver \'Oluto inizinrC' In demolizione col progetto attuale. Questo è quanto mi propongo cli dimostrare. Il Comnuo aporto. _X~l)a H("J,fizionc~ho ,,recede il disegno di legge, il m1~n,rro uHcrnm c-he i due aspetti pili tristi del rcgm1c lHhrnle dei dazi interni - i due elementi di e~~i che meritano 11111,:giorf' condanna sono indubbia– mente: 1° ltt ta"l::-ftzione J)l)r via di dazio sui farinacei· ZO lr. harri~rt'. intrrne create in quei Comuni a p~ 1>0htz1O11e l 11111uta 1 che mancano dei requisiti econo– miei dei ,crrnndi c<•ntri cittadini. ~ - E conse<ruente– mento 11ropone l'al,olizione del dazio sui fa~inacci sah-o che nei ~rnndi 'omuni chiusi di 1• e 2• class~ (sopra i 20 111iht uhitunti), o il passao·,~ioobblìr•atorio dei Comu11i chiusi di 3• o 4" closse ,:""(~otto i 20 mila nl.tit.rnti) a C:0111une 1q)('rto. Lit constataziono del ministro, in apparenza. irre• f'utnbilC', 11011 rispo11dc però al vero. È odiosa h~ tas– R~zionc d,d _ful'i11twri,no co11vengo; è ocliosA. la bar– r1Pm daz1111·111, J)O_r _(1un11to qui Ja odiosità. risulti più che 0_111·0 (In. 111o_tl\'1 Ht•nt.!mC'nhtlie solo in poca parto ~lai nflC'HHO 111·11t1ro dio Ju bturieni eleva cli troppo 11 l'Hppol'to Ira le !'11)('80 di C~Hzionc e il reddito del– l'impo:,fi.t. M11. vi ò 1111 h1tltuto bcu più odioso nel– l'attunlc nostro 8ilitCmn d:tziurio, e dì esso l'odiosit.\ sfugge nl ministro, tanto che col progetto presentato alla Cttnwra egli lo rafforza e lo estende facen<lonc il cn1)Q~alllo di un nuovo ordinamento. Intendo il Comun{' nperto. JI dazio consumo in Comune aperto ò detestabile per due motivi. 11 ))rimo, e meno grave, è che, riscotendosi nel Comune llJJC'rto il dazio di consumo sulla minuta ,·end i tu,. n•ni;-on.oad ('S~ere e~oncrati, <1uanto al con z,u_mo ~1 ~lcunt .~e.n~rt del vino, ad esempio - gh nhh1enti, che h r1t.1ranodui magazzini all'inn-rosso o dRi propri roiuli. 1-: <1ucsto tuttavia. un in~onrn– ni("nt<' di non gmndt• imJ>Ortanza: l'apparenza in m1:-10 ò 11~~ni pii1 larga della rcalb'1 e dopo tutto una lmo1111. ta!lsn cli f'umig-lin può t~gli~re di mezz~ la speref(tmzione che ne dcrivn. TI 11econdo dei motivi, fhc condannano il dazio in Com uno upert.o, gl'lwi:-11:1i111O, decisivo, è riuesto: che p_c~-buo,r.1n partC>, _nss!li spCH80 per lu maggiore, i get– ht.1 <IC'II 1111polit11, 11 lonm degli nppalti dei consorzi cli cscrcc11ti 1 degli nbhonum('nti at•ti cse~centi sino-oli v,rnno a profitto non g-ii't d0llo s'tato o del Com~ne; ;;;~t~lt~~~~rierccntt>, o dell'esercente insieme e dcll'ai)- 11 mini!il_ro Wollcmborg- hn rcrtamcnte pensato ch(' l'11bl111ltiml'nto delle c-inte i1111)orti a fa.yore dei cons111nRtori unn diminuzione nel prezzo elci !!€neri colpiti dal d1tzio 1 lllfl. ciò non è o quasi. - fAt 0 diffe– renza fra il g-cttito idealu delle tariffe e i canoni realmente 1>n1,,"ilti dagli l'S<'r<:l'Uti rimane 1>ursempre nrlla sua <1uasi totuJitù, incorporata. nel prezzo dai C?mmmatori H~rsato 1tgli e~ercenti, o da questi esclu– s1,·amC'ntC' lm•ratu OH' ~itrno coo~orzi divisa con-Ji appaltatori in caso d'1tppalto. ' 0 Mi tipi<'go per chi non nbbia pratica. di <1uestiaf– fari. Posto cho il consumo di uu dato genere, in un dato Comune a11erto, 1t turillR, f)QSsa dar 1000 l'eser– cente, che dO\'rchbc antici)lare la tassa su f:utto il ~encrc che introduce, ò hwccc abbonato a 3, a. 4, a :.> cento; ma. <tlll'Sto non vuol dire che i 7 i 6 e i 5 CC'nto di tliffc.•rcnzit 1:1ienocondonati al co:1suma– torc. 11 consumatore li puga quasi por intero, come se l'cscrccnto ,wesAoanticipato intero por lui il dazio ,i rngiono cli turifl'a. O1·rt, ~o ò S0IIIJH'0 odios11, umi imposta sui consumi Rpocio nCC'<'!i8rtri, ( 1 ~8tt. lo ù tanto pili quando i pro~ venti, inn•co che defluire nelle casse deo-Ji enti pul~blici, d_OV!HllO o HÌ_ perdono nelle hl$Chc 0 clei pri– ,·att. Un a11111lc !4Co11c·10 ern hcn rilevato e condan– nato quando g-li 1lppulti duziarii dei Comuni aper!i erano assunti unh•ersalmente da imprese di specu-

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