Critica Sociale - Anno XI - n. 10 - 16 maggio 1901

CRITICA SOClALE 147 t.ivo e cfa Aiuti in ragione del bisogno consta.ta.tosui I che fin qui han rh•crsatc coll'abu$odci clnzi su.Ile classi sin~oli bilanci comunali. sprovviste cli fortuna. J~ colla nuovn tariffa sullo suc- i\ra lo Stato donde trarn\ i mezzi per questo soc- cessioni si grndua. l'imposta in omaggio al principio corso alle finanze comunali? Coi soli avanzi dispo- della. progrt'ssivit:\, lasciando intatti i saggi attuali nibili non si riesce a fare la riforma; e quindi bi- sulle quote inferiori a 50.000 lire; e cogli altri ,1rti• sogna aumentare la tassazione; e per aumentarla coli di questo progetto si tenta di impedir Pcnlsionc bisogna ancora runmonire le classi abbienti che esse, delh\ ricchezza mobiliare dall'imposta. sullo succos– facendo fronte collo imposto indirette dello Stato a sioni. circa tre quarti del carico t.ributario italiano, pt1gftn0 Chi 11011 Yedriì in questo disrlosizioni cpwlcosa di piì1 meno, meno assni cli <iucl che 1 in proporzione dei di una poNtica (li sr11·twii,? - Sostit11il'e le tassazioni, loro reciditi e in confronto dei redditi delle classi viù i11giuste, JJiiì coxlose e JJih awmose all'eco110111i(i JJOYere, esso clovrel)l)ero pagare. 11azionale, cou un 1·aziouale .~ciill})J>Odelle ii11J}(Jsfe Ora, 1>erchò la J)roduzione, che ò impiego pel In- dirette, che imJJOl'ti mi 11assagyio foro d<tlla, tasxa– voro, non i;opporti danno - perchò le piccole pro- zione reale e proporzionale allei la,'l1mzio11e ,:,erso– prietà, piì1 facilmente frutto di rispannio o cli laYoro, ,utle e 1>rogre8sime la loro di(e.~i tlalle eta8iùui e non soggiaciano a nuoYi aggravi - perchè non sia dalle sperequazioni: ecco il solo e vero piano demo– possibile una l'ipcrcussionc del nuovo carico dalle cratico cli riforma tributaria. Ora, <1ualichcssiano Io <:lassi abbienti rtllo classi porcre - bisogna, come ù loro modalità particolari 1 è innegabile che i nuo\"i fatto nel progetto di riforma alla legge sulle tasso progetti abbiano una i111J)ronta, uno xpirilo conformo di registro, colpire solo le classi più ricche - col- a quell'indirizzo. ],: dev'essere eòmpito dell'J<:strema. pi rie in ragiono del complesso della loro proprictò, Sinistra. di porre in chiara luce quello spirito nuovo, non in ragione di una singola fonte economica pos- e, c1ualichessiano le trnnsazioni richieste dall'ambiento seduta - colpirlo nell'atto in cui il patrimonio si parlamentare, ottenere ad ogni costo che esso sii\ trasmette a nuovi possessori, che certo non l'han mantenuto, di~ so e solennemente affcrmpto come creato col loro lavoro e colla loro astinenza. Bisogna 1)1-og,·amma di Governo. dunque sviluppare e render progressiva l'imposta, UN ECOXOMISTA. 8ulle successioni o sulle donazioni. ILDISEGNO DILEGGE WOLLEMBOR Questo il (01ulam1>nto mziouale dei progetti mini– steriali: e in esso sta la loro superiorità sulJa. J}(Jli– litica, pm·a e semJ)lice degli sgmcii. Essi hanno, so non l'entiiù, lo xpirito della riforma. tributaria quale s l..l 1 d a z i O d i e O n Ll m o il paese rcclanrn. Con essi si afferma la. tesi che sola. può condurre alla. riforma tributaria.: e cioè che yuesta,non sarù possibile in altro moclo, se 11011 me– c/.icmfeun vassayyio ciel carico dalle c(r,.~si pocere alle tlassi JJiù dcche, e cou un miglior11me11fo11eiconyeg11l e uella llistril11tzio11e {{elle 'i1nrx>ste pn· cui l'eco110111iri 1wzio11ale .,;opporli mrno clmmoe 11C,'iStmet claS.ie ,,;fugga al/a, quota, dì, tributo che le spella. J..c classi proprietario son gil~ molto col1)itc, si dice. }; vero, ma. 11011 sono nò bene colpite, nò r1iusta– 'llle11te colJ>ite. Tutti sanno che la ricchezza mobiliare oggi non sopporta per le speso locali un contributo pari a quello della ricchezza immobiliare, e che ossa· Hllegrnmento srugge all'imposta dirotta e a quella sulle successioni; tutti sanno che in Jt.alia 1 fra ::ititf-o e Comune, si consuma in ispcsc di rh1cossione una percentuale enorme del 1>rovento dei sistemi tribu– tari; tutti sanno che questi sono architettati così che, per ogni milione che tolgono all'economia nazionale, arrecano a questa - cogli imJJcdimcnti ,11 suo svi– luppo1 coll'i1lter1tzio11cdegli scamhii o dei prezzi 1 col disturbo delle formalità. e delle incideste fiscali - un danno indiretto nlmcno di tre milioni. Orbene, è dal rimedio a (lU0lle evasioni, a quegli speq>eri di prodotti finanziari, I\ quei danni indiretti dei sistemi tributari, che le classi pro1>rietarie debbono attendere il compenso al soprappiit di carico che loro "errà. dato a sollievo delle classi diseredate. La riformn tril.n1tarìa de,,o comlu1Te n questo risultato definitivo, che lo sgravio delle classi pO\'0l'Ouon costi afffl.tto ht rovina dello classi proprict.nrie, ma risulti dal he– ucfizio finanziario che possono d11ro solhlllto lo im– poste ben pcrequ1ltc e saggiamente riscosse. Ora, il 1° articolo del progetto sul dazio proibisco 11iComuni ogni ulteriore uso elci dazio: ciò equivalo Rd nflermarc l11prossima morto dell'istituto di tas– sazione piì1 ing'iusto, pili dannoso C' piì.1 costoso che ahl,ia l'ltalin. Il 4° nrti~olo di quel progetto fa, della foss1t sugli esercizi f! rivendite un istituto abbastanza clastico ed 11mpio, per poter servire a togliere allzt ricchezza. mobiliare l'ingiusta esenzione dai carichi diretti loc:1li. L'$ 0 :1rticolo impone (' fa\"0risce lo svi– lup(JO dello sovrim1>ostc, perchù si !)Ossa far pagare ullc classi proprietarie quello RpcsC',tla esso volutt.•, G Il proletariato o lo sgravio dei dazi. [ ~iornali rccauo che il ConRiglio Comunale di Hcggio Emilia, J)rovalcntcmente socialista, ha votato plausi al prog-ctto Wollcmborg di sgravii del dazio consumo, o, per dir meglio, di abolizione nei Comuni minori ciel dazio comunale sui farinacei. Anche hl stumpu del partito ha. espresso più o meno calda– mente le pro1Jl'ie simpatie pel progetto, mostrando quasi di ritenerlo il primo segno di u1111, rivoluiiono tributal'ia ·in scuso democratico. - Orft, io mi spiego questi entusiasmi, ma francamente non li condivido. Mo li spiego per due ragioni: prinu,, pcrchò nel 1>rogctto si ripercuote l'eco di certe vecchie decla.-. umzioni, che noi, insieme a molto bagaglio piccolo– borghese, abbiamo crcòitate dai nostri j)recursori senza il beneficio del pili tenue inventario j poi, per– chò questo i\linistero ha mostrato di ,•oler inaugurare metodi così nuo vi di politi ca intor1111,che non pos– siamo non sentir simp at.ia per quanto esso mostri di voler fare nel campo sociale. - .Non condivido poi <1uesti entusinsmi, perchè, quand'llnche il progetto Wollcmborg fosse così perfetto e coerente a sò e Ye– ramcnte atto a raggiungere gli scopi che si propone - il che non è affa.tto - esso 11011 cesserebbe di non essere altro, in fondo, che uno spediente dottri– nnl'io di democraziiL ribudablria., poi quale non vale davYcro la pcnn. che il proletariato conceda <iunlche cosa pili che un benigno compatimento. · I~ mi spiego. Lo sgrnvio dei dazi di consumo specie se ri- stretto affaholizionc del dazio sui farinacci - non può aYere qualche importanza reulc che per quei diseredati degli ultimi strati borghesi, i cui reciditi sono, eia un complesso cli circostanze, tenuti molto ,•olte al disotto di quelli del pili modesto operaio o senza, speranze prossime di elcvilzio110. Pm· le masse lavoratrici Pefficacin. invece di mm simile riforma si riduce forse acl un'ombra. '.l'ra l'og-gi e il tempo in cui )las1rniello solle,,11\"a Sapoli contro le ~abcllo gravanti i consmui, non stanno solo tre secoli : sta l'ubisso che disting-uc um, plebe atlìunata, amorfo,

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