Critica Sociale - Anno X - n. 22 - 16 novembre 1900

CRITICA SOCIALE 339 dagli oporai al loro senizio, spiegano l'inaspettato entusiasmo impcriaJista di certi paesi della Scozia, come Newcastle e la Olydo; entusiasmo che presenta un curioso contrasto con l'attitudine quasi generale degli scozzesi. . .. Questi fatti Si1lienti delle elc:doni di ottobre ci aiutano a comprenderne il significato, di tanta impor– tanza 11011 solo per Pfoghiterra ma anche pel resto ciel inondo. La qunsi unanimità. con cui il vecchio elemento dominatore del pRese, l'elemento anglosassone e nor– manno, ha, abbracciata l'idea imperiale, e Jc violenti dimostrazioni di entusiRsmo bellicoso che si sono moltiplicate in questi ultimi mesi per Je straçle, incLi– cano una reviviscenza degli istinti conquistatori e predatorii della razza e della nazione. Poichè l'idea, che la, propaganda fortunata dei liberisti ci aveva ormai resa familiare, clell'Ingbi.ltcrra come cli un paese quasi esclusiYarncnte preoccupato elci problemi del progresso civile, era falsa. Nell'fnghilterra vi sono sempre state due anime: u1 ùutim:1.fatta, per così clire 1 di amore deJln, civiltà. o cH idealismo nlornle; ecl un'altra fatta cli orgoglio, di prepotenza, di sopraffa– zione, di aviclità e cli egoismo conquistntorc. L'una e J'altra di queste due animo hanno a vicenda dor– mito lunghi sonni; ma l'una non è mai riuscita a sopraffare J 'alt.ra interamente. Gli osserva.tori, che credono di poter studiare i paesi chL 1!'.mtnno,come g-li astronomi studiano lo stelle, potevano bene illu– dersi che, dopo un mezzo secolo di trionfo del lihe– ralismo e del radicalismo e di dominazione delPidea– Jismo gladsto11iano; la vecchia prepotente anima deHa conquista e dell'Impero fosse ormai morta e sepolta neJla tomba della orgogliosa aristocrazia spodestata; e certo non ci voleva meno deJ violento scoppio di quest'ultimo anno per persuaderli dell'errore. A.i Boeri va attrìl>Uito il merito cli avere lacerato il denso velo di giudfai superficiali e di pregiudizi, tessuto con paziente e ingenua laboriosità da due generazioni cli sociologi, e che nascondeva agli occhi del mondo .la reale fisionomia de1l'fnghilterra. l\Ca Ja gravità della grande rivelazione politica 1 uscita dalla guerra sud-africana e confermata daUe re– centi elezioni 1 non sta tanto in questo rjsveglio dello spirito militare e imperialista anglosassone, quanto nella sua metempsicosi. Quest'anima militare e impe– rialista, fino ad ora, infaW, traverso a tutta la storia inglese, aveva alber~ato nel corpo dell'aristocrazia, cioè in una classe sociale essen,-,ialmente sfruttatrice, non produttrice, e quindi, dal punto di vista moderno, oziosa. Ora, contro questa aristocra,-,ia parassitaria, sino dal principio del secolo era insorta 1a nuova [nghiJterra deJle indust,ric e del progresso sociale, 1'[ugliiltcrra fa.boriosa e creatrice; e dopo hmghe cd accanite lotte, politiche ed economiche, aveva trionfato ed aveva improntato del suo spirito il paese. L'aristo– crazia feudale era stata a poco a poco disarmata di quei privilegi politici erecUtarii che concentravano nelle sue mani H dominio del paese, e la direzione e il dominio della vita pubblica era passato nelle mani elci.le classi medie, appoggiate dalle classi ope– raie superiori. Dopo una tale rivolu,-,ione sociale, se il risveglio della furia imperialista fosse avvenuto nell'antico corpo che l'albergava., non ci sarebbe da.v– vcro ragione di allarme, poichè quel corpo era ormai estenuato ed incapace di lottare contro il colossale avversario. ~hl. il risultato del.le elezioni nei irandi centri industriali, e il linguaggio dei loro giornali e dei loro rappresentanti politici, e le straordinal'ie dimostrazioni della folla e della strada, ci rivelano che lo spirito imperialista è entrato nel corpo del colosso borghese ... No: non si tratta, come vogliono supporre ancora certi pietosi anglofil.i ad ogui costo, E°SI IUlt: lJlnu D d CO del semplice ritorno del povero spettro dell'antico imperialismo, che possa bene in una notte di errore i:tllucinare e riempire di ebbrei;1,a selvaggia l'a1tima di un ])Of)Olo,ma che clovn\ dileguare nella piena luce del giorno; non si tratta di una pazzia momen– tanea, di un bizzarro ma inconsistente anacronismo della storia. No: il vecchio imperialismo aristocratico, avido di avventure, di onorificenze, di titoli sonanti o di tributi, è ben morto; o meglio, lo spirito impe– rialista non è più quello che ha abbandonato il corpo morente dell'aristocra;1,ia; entrando 11e1la.sua nuova casn, risvegliandosi a.cl una nuova vita, esso ha preso, come i I demon_io nelle antiche leggende dei posse– duti, le proporzioni del corpo giovane c gigante in cui ò entrato; ha adattate le sue tenden,-,e ai bisogni di questo corpo; ha sviluppate nuove avidità, ha con– trn.tti nuovi appetiti, si ò impossessato cli nuovi mezzi, di nuovi strumenti per soddisfarli. Esso ò insomma un nuovo imperialismo, è l'imperialismo della borghesia e del capitalismo; di questa classe e di questa forza che nel principio del secolo, qu~ndo combattevano la loro epica battaglia contro l'aristocrazia e la suprema,-,ia politica,erano essenzialmente anti-imperia1iste; perchè allora negli Imperi, sfruttati per l'aristocrazia e coi sistemi politici del tributo, trovavano un ostacolo al pro1)rio sviluppo. Ora che hanno trionfato, anche la borghesia e il capitalismo mfrano a consolid11rn la propria poten,-,a col milita,rismo 1 a.cl estenderla con l'imperialismo. E così, su questa povera terra del– l'uomo, che da appena un secolo ha scosso dallo suo verdi spai.le il peso dei castelli feudali, dei castelli della tiL'annia politica, cominciano ora a sorgere, non meno pesanti, i castelli dorati della plutocra.,-,ia. Il monopoUo e il protezionismo prendono il posto della corvée e della detima; alla raz.zìa succede la specu– lazione. O. AL PERLANOSTRA COLTURA Se i socialisti con tanto arclore di fede e gloria di suc– cessi si sono fatti i rivendicatori dell'onestà. pubblica, non è certo perchò essi siano foggiati in una materia pri"ilegiata, purissima e celeste, ma perchè hanno da– ,•anti a loro la visione positi"a degli interessi dello classi lavoratrici, vincolati ad un maggiore riguardo dei rap– Jlorti del mio e del tuo, specie quando di questo u tuo ,, l'equivalente ò 11 (li tutti ,,. Così, se il programma clei socialisti ò il più organico rli tutti, anzi il solo organico, ed ò veramente scientifico J)Orchèmateriato dall'osserva– zione reaListica clell'evoluzione del capitale ed illuminato da una indeclinabile ipotesi induttivrL- il collettivismo - non perciò la sola possessione clell'icleasocialistica abi– lita i socialisti a combattere le lotte della vita Jlubblica. Fiuchò l'o1>eradel partito socialista ò soltanto opera di apostolato, il possesso e la comunione della dottrina, nelle sue linee fondamentali, ò sufficiente. Ma quando l'OJ)er<L del JJartito, urgenclo gli eventi storici, diventa azione })Ositiva di Jmbblici JJOteri conquistati, allora si rende necessaria una coltura specifica nei socialisti, che la semplice propaganda elementare teorica non basta a creare. Perchò andiamo J)redicando questa cosa, che ci sembra così pedestre, ci dileggiano come se volessimo rinnegare il collettivismo e la lotta di classe per trasforma.rei in semplici democratici. La<l<love il contrario è esattamente il vero: perchò i socialisti possano restare socialisti nelle pub\Jliche amministrazioni e trasformarle socialistica– mente, noi clomandiamo che essi si 1neparino intellet-

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