Critica Sociale - Anno X - n. 22 - 16 novembre 1900

B 348. CRITICA SOCIALE cli produttività, si tratta d'altra JHnte cli un capitalismo jnfantile nella sua. espansione. Kautsky scrive :-;cmpre come col preconcetto <li un capitalismo ngricolo invasore. Ora, se ciò fosse, i piccoli proprietari sarel.Jbero sover– chiati dalla concorrenza delle grandi aziende caJJitaliste sul mercato moncliale; ma il capitalismo agricolo, 1,er quanto è detto in Ayricolturn e Socialiismo (') 1 ha uno sviluppo necessariamente lento, o le Cooperati\'C agricole si vanno moltiplicando non fra grandi aziende capitaliste, ma SJ)essoancora fra grandi aziende latifondiste a cui· tura estensirn, fra le quali la JH'odutth 1 ità ·della Jliccoln cultura associata ra11presenta non 80 contro 100 1 come quando si trattasse di grande capitalismo 1 1m\ 80 contro 30. E così mentre il Kaut'sky va negando la sua fiducia al cooperativismo agricolo, questo va n.~mentando di fi\Uo con esuberante es1umsivitìi, cd ogni anno sorgono dapertutto a centinaia o migliaia. nuovo associazioni ngricole JJer acq_uisti 1 vendite e maniJ)olazioni di JJrO• dotti. ' 11 curioso è che le Cooperati1:e per compre e rendile (Consorzi ngr:u-i, ccc.), in cui Kautsky non Jrn fìduci,i, germogliano con crescente vitalità. sempre JJÌlt numerose ed in forme sempre più perfette, mentre le Cooperative 1>e1· lctJ)}"O(l11zione bi comune, nelle quali egli avreblle fi. ducia intera, non sorgono affatto, come deve egli stesso oons~tare. · La ragione del fatto si ò che si J)Ossonofacilmente pensare (accanto al ,:apitalismo agricolo) tre fasi suc– cessive di e,,oluzio:rn economica della JJiccola.cultura: 1) acqui:-;lo dello stnmiento tecnico,mwli1>olazione com– mercio 111 comune, a produzione isolata (Consorzi J)er ac– quisti di concimi, sementi, macchine, manipolazione e vendita dei J)roclotti); 2) 11roduzione in comwie; 3) 1>ro– J)rietù ili comune (collettivismo). La prima. delle tre fasi d'associazione è la pitl facile partendo dnl\1isolame11to in cui ò vissuto finora il piccolo proprietario; la seconda è pili difficile 1>erchè,oltre nel acquistare, mnni1)olare e ,·e11<lercassieme, 1>;·oducenclo 11eròisolatamente (cooperativismo attuale), con,·errebbe fondere molte piccole aziende isola.te in una sola grande azienda cooperatil'ista, nella quale le prOJ>rietà.rimarreb– bero ben distinte, mentre si avrel>be unico (sociale) l'an– damento tecnico ed economico per la produ:donc. I piccoli 1>rop1·ietari,che non sanno di dottrine, ma sono positivisti per istinto, si abbandonano ora al coope– rativismo delJ. 0 JJeriodo, dove il Kautsky non li vorrebbe, e invece non seguono il secon,lo perchè non possono salire a forme pil1 e,•olute di coo1Jerntivismo che - usi a guardare all1ogg-ipiÌI che al domani - neppure intra.,·– veclono, mentl'e non entrano .che ora nelle forme prin~or– diali di esso. Il Kaut.iky cla1,prima - eia purissimo marxista. - non ammetteva che la 3. 3 fase, cioè il collettivismo; ora egli ammette anche la 2." fase, cioè la forma di cooperati– ,•ismo piÌI evoluto; ma, come in istato di i1>ermetropia scie,~tiflca, mentre vede cosl bene le cose lontane, non mi paro percepisca. con esatta sensazione le cose piì1 vicine a lui, valo a dire il cooperativismo agricolo 1>ri– monliale clel periodo attuale. •*• l~ poi da rilevare che alla crescente importanza eco• nomica del cooperati ,•ismo agricolo corrisponde una pa– rimenti crescente importanza politica, cosl nel campo llorghesc come in quello socialista. .) B1arco Nel campo della borghesia s,ono,almeno in Halin, due grandi correnti che si vanno dclinea.nclo. La proposta riforma. agraria del hlnggiorino E'erraris e la recente solennità di Cremona, dove Luigi J,uzzatti 1>ronuuziò un gran discorso cooperativista, non sono due fenomeni di carattere personale, ma gli indici più solìenti di due grandi correnti. 11 M. Fcrraris ])ersonifica. la corrente che tende al cooperatfrismodi Sfato, I,. J,uzzatti la cor– rente che mira ad una coo1>erazio11e rurale clemocraNca, che sorga nel paese alPinfuori di ogni iniziativn dello Stato. !\el campo socialisf.a.poi, al recente Congresso cliRoma, venne votato un ordine del giorno che, come dice il llonomi, lascia impregiudicato un principio della pilt grande im11ol'tanza; il llonomi ha voluto accennare certo con ciò alla persistenza, della piccola proprietà in rap– porto al socialismo. L'ordine del giorno votato a Roma. 11erò,se nulla aflèrma nelle sue parole, molto esprime nello spirito imo: il bi.;::;ognocioè vivo, premente dei com1mgni socialisti in zono a J)iccola proprietà, organiz– ;ptori e coo1rnratori,elle la. loro azione non sia lasciata pila, dirò così, e.tira moenia, ma ch'essa sia uflìcinlmente ammessa. nella gran cinta del socialismo dalla quale ò tenuta fuori dal vecchio pensiero marxista, che, per quanto è dell'evoluzione dell'economia agricola, è dive– nuta ci11lct dogmatica, dopo che la critica degli ultimi anni l'ha dimostrato erroneo. 1•: che tn.tc fosse lo spil'ito dell'ordine elci giorno cli noma lo dice esplicitamente il fatto éhe esso fu provo– cato dalla. iniziativa sopratutto elci compagni dell'Asti– giano e del Monferrato, dove poco dOJJO, nell'ottobre ora pa:;sato, i 11iccolìpro1,rietari socialist.i, col concorso di pa– recchi deputati, do1,o :wcr affermato in un primo ordine del giorno la. necessiti~di" ])rOJ)ugnarecostantemente fra i piccoli proJlrietari l'idea. elci collettivismo 11, affermarono pure la." necessità. imprescindibile che i socialisti delle " regioni a. piccola. propriefa diano 01,era a.d iniziare e " a conquistare, dove esistono, le Coopera.tive di con- 11 sumo, di produziòne, di aesociaiione, di credito, ecc. 11 (cantine sociali, forni J}er llozzoli, casse rurali, ecc.) "per ammini.,;trarle con criteri rispondenti ai loro prin- 11 ci pii, fa.cendo precedere ed accompagnando quest'opera. " con una intensa propagancla socialisti~, per modo che, " nella. coscienza dei piccoli JlrOJ>rieta.rie nel fatto, le "Cooperative costituiscano altrettante tap11eYerso Por- 11 ganizzazione collettivistica. della produzione agricola "e verso la. proprietà. collettirn della. terra 11• l~ cosl all'evoluzionedel 1m1sieroscientifico verso il coo– perativismo come stadio ulteriore di evoluzione econo– mica. 1>erla J)iccola e mecli!Lproprietà. (parallelo a.L ca– pitalismo agricolo sorgente) sussegue già, con la rapidità. con cui le manifestazioni politiche susseguono sempre ai fenomeni economici, una crescente azione1,oliticct che sorge dal coo1,erntivismoayricolo per dargli il massimo sviluppo, tenda tale azione politica al cooperativismocli Stato, come lo pensa n.r. Ferraris, o alla democrazicirurale come la intravvede .e propugna. L. Luzzatti, o lo consi– clori infine arme <li 1n·opagaucla e1n·e1>arazioneco11omica al collettivismo, chè cosl deve intenderlo ed applicarlo il JJartito socialista. Q1m.OL.UIO ÙATTl. Rammentiamo elle Agl·icolturn. e Socialismo del deputato G. GAT'l'I può aversi inviando L. J all' Uf (ìcio cU·CRITICA SOCIALE.

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