Critica Sociale - Anno X - n. 22 - 16 novembre 1900

CRITICA SOCIALE 347 " r',ulustriale, il m,oro strumcnto ttc,1ico 11ell'agricollum, 11. Ila.creato due co,·rmti rco,iomic/1.e: il a1pitalismo agri– " col-O (grande azienda agricola capitalista) e il coopera• 11 licismo ayricol,o (piccola e media cultura agricola as– " sociata,. 11 E le duo correnti si svolgono realmente parallele " nella nostra vita soclale 1 libere fln qui runa dall'altra " perchè in camJ>Odh·erso: il capitalismo nel campo della " grande culturR 1 Il cooperativismo io quello della pie– " cola cultura. Quando 1>oi il capitalismo audace innde a il terreno della piccola. cultura e questa gli si mette " dì rronte nssoclnta, allora sorge l'urto rra capitalismo " e cooperativl,nno o la, vittoria non arride sempre al 11 primo: nello .fiandre, o precisamente nelle provincie di 11 Anversa o Nnmur 1 di fronte ai arnncli caseifì.cisociaU " rleiJ>iccoU JJl'OJJ1'ietari, sono n.ncltttiscomparendo i grandi " caseifici C(ipitafi8ti (unn. trontinn. circa). Le latterie ca- 11 pitalisto, dico il Vandorwoldo, sono andate scompa– " rendo por fnr posto alle COOJ)Orativesociali ( 1 ). ,, 1~: qui rilevata la esistenza o tutta la !mportanza di questa grande corrente che b Il cooperativismo agricolo, negata un temJlO dal marxismo, senza però che sia atrer mata, in linea dl principio, una superiorità sua econo– mica e tecnica di fronte al ca1>italismo. Ecco anzi un altro brano di Ayricoltura e Soci<1li8mo che mette in luce chiara il mio 1>en11iero :;uquc.,,to punto ('): a Economica– " me11te il cooperativismo ù una forma meno facile del "capitali-:mo, per Ja difficoltà di ottenere la coesione di ~ tante ,•olontà, di tante aziende isolate in un R-eogregato 1 solo: l'a'-<;OCinzione. 'l'tt11icammle il cooperativismo nelle 11 sue numerOilOpiccolo aziende rappresenta un cam1>0 i:: pure adntto, ma non quanto il capitalismo, a grandi 11 aziende, all'applicazlono del nuo,·o strumento tecnico 11 (per le mncchino sopratutto). " Il cooporati\'lsrno, cioò l'a'ì'ìOcinzione agricola, è una 11 forma economica con Il\.qua.lo In.J>iccolacultura. mira. " f~ 11orsinelle condizioni del capitalismo 11er lo sfrutta– " mento del nuO\'ORtrumento produttivo; il capitalismo .. a tale intonlo accumula. cnpitflli accentrandoli, il coo- 11 Jlemth•i!lmo li accumula associandoli. li ratto 1>eròche .1. egli riesce nell'Intento e che, J)Ostodi rronte al capi– .1. tali,m10, può talvolta. \'incorlo, non esclude il carnttere 11 vero ciel roo11crnth·IRmo,quello cioè di succedaneo, cioò " di sostitutho del capitalismo. Ma.,come nella vita or– ~ ganica e commerciale i s1u:cella11ei stanno utilmente e " talora con qualche nrntaggio di fronte alle sostanze ~ 1n·ime, CO.'~l nella vita economica agricola il cooperati 11 vlsmo sta fortemente, come succedaneo utilissimo per " In gran ma, ..a dei piccoli coltivatori, che noii possono 11 alimentarsi del nuovo strumento tee ico per il tramite • del ca1>italismo. ,, Non diS"ienso dunque, ma malinteso. nesta cosl indi– scuiSa, in J)rincipio generale, nel campo socialista, la suJ)erioritl&. economica o tecnica del capitalismo agricolo. Se nell'agricoltura si rossero a\'vcrati la.rapida concentra– zione della proprietà e il rnpiclo sviluppo del ca,pitalismo cosl come il marxismo fino riel ora proclamaYa., il cooJ)era.– tlvismo agricolo non 1tvrcbbe a\'Uto il tempo e la forza J)OI' S\'ilupparsl. Mo. esso va sorgendo in un ambiente economico iu cui uosRuna concorrenza può veni1·gli sul mercato da un caplt1tlismo ng1·icoloembrionale; di fronte a lui non esiste In generalo che la concorrenza ... negatiYa di una cultura latlrondista prO\'alentemeute estcnsh•a., poverissima cioò in ratto cli capitali e di stnLmento tec– nico. (1) t;, VAS01:un: 1.ru. :: La r,uutl,ott O(lr'kol~ tlt IH.l{IU,H~, 1897, p. 31, (') rag. M~. Ne-:sun di.i;necordo ormai dovrebbe esseni nè sulla 1>er.sistenza della piccola pro1>rietà, nè sulle cause di tale 1>ersistenzn. La cau<;a fondamentale della persistenza della piccola proprietil sta in ciò, che essa ha la possibilità tecnica ed economica di u~ufruire del nuovo strumento teenico agricolo. Questo concetto, negato fln qui dal marxismo, come J)er rindustria anche per Fagricoltura 1 è l'idea fon– damentale di Agricollll,·a e Meialismo, che è tutt0 desti• nato a dimo<;trare corno nuovi mezzi di produzione, cioè il nuO\'Ostrumento agricolo, Riano tecnicamente a1>1>li– cabili anche alla piccola cultura e come il cooperati– "ismo crei alla piccola coltura la J)Ossibilità. economica lii pro,•,•ederlo o servirsene razionalmente. ... Dove ò dissenso vero frn. {1unntosostiene il Bonomi, in accordo col !Cnutsky, o qunnto ho sostenuto io in Agri– coltura e Socìalfsmo ò sulla potenzialità di S\'ilUPJ>O del cooperativismo agricolo. Hìle"n. il Bonomi come, nelle Cooperative per acquisti, vendite (e, poteva ~giungere, manipolazioni) di prodotti, Kaul-;ky non ha. gran fldu<·ia perchò - son le parole stesse del Kaut ..ky ( 1 ) - 11 i \'antnggi che deri\•ano dalla di\'ìsionc • del lavoro, dalla direzione d'un agronomo, e che sono ~ J>rccisamento pro1>rinlla grande cultura, <1uesta sorta • di CooJ)erath·e non Il potrà mai offrire ai piccoli J>ro. 11 priet.nri a$!òìOClati. t ,·ana speranza l'atiendere che le " CooJ>erathe J)O:,sanorendere la J>iccola proprietà. ca- 11 J>ace del progre ~i agricoli razionali, di cu..ipuò far uso "' la grande ,,. In <1ueste parole del Kautsky ,•i è innan• zitutto dell'inesattezza di fatto. È 1>roprioancora permesso l'aft'crmnre eho lo C'ooperati\'C sociali non possano a"ere la. direziono di un agronomo, quando latterie, cantine, zucchoreric soci11II hanno ormai assunto in Italia, in Uelgio, in Francia. direzioni tecniche illuminate, in 1>er• ,'ione uscite dallo scuole ))iÙ moderno di enologia, casoi– flcio, eco? qunnclo Ri ,·nuno moltiJ>licn.ndo i direttori di cattedre runbuln.nti, che, l\lla testi\ dei Consorzi ngra1·i, dirigono tecnica mento tuttn questa crescente fioritura di cooperazione rurnlo P Mn.ammettiamo J>ure,come l'abbiamo già ammessa, la superiorità tecnica ed economica della grande cultura sulla J>iccola (come concetto generale, intendiamoci); ebbene, deve que-.to ~igniflcare sftducia. nel.la coo1>era– zionc? Eh! no. Il piccolo J)roprietario, che, isolato, Jlro• duce 40, dovrà rifiutare la cooperazione agricola che gli permetterà di produrre 80 1 sol perchò il f?rande ca1>ita– Lismo, t'ioò la grande cultura, sa produrre 100? Jl J>iC• colo e medio proprietario vuol aumentare la sua produ– zione; ad ottenere que-,to gli ò neccs.~ario adottare il nuo,·o strumento tecnico (concimi, selezioni, macchine, idraulica agraria, ma11i1>olazionipcrrezionate, ecc.); or– bene, siccome l'unica via per raggiungere tale nuovo stru– mento tecnleo, o con esso il mns.simo aumento possibile nella 1>roduzlone,ò il coo1>erati\'i.smo agricolo, egli vi si getta con crescente entu'tiasmo, senza J)reoccuJ)arsi se il grande Ctll)itallsmo sappia produrre di più. E so il J)iccolo 1wopriotn.rionon si preoccupa del q_uanto possa produrre il capitalismo agricolo, gli è che non ha sentito n.neora 110-isunll. concorrenza sensibile da parte sua nel grando mcrc1~to mondiale. Perchò il torto di Kautsky ò di dimonticnro n. quc'ito proposito che, se lo grandi nzionclo agricolo gli danno 1>il1 s1>lenclidi esemJ>i (1) !.'opera del K"ubkY DU Aflr'(lrf,.age, Stuitgart 1s:n, è uscita ora In rrance1e: '"' q11t1ll,ott OV"'""'• editori Oltt.rd et Brlère, Pari,. rue Sournot 15.

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