Critica Sociale - Anno X - n. 18 - 16 settembre 1900

274 CRITICA SOCIALE ne fossero Jc decisioni - non sarebbero usciti " nè ·vincitori, nò vinti ,,. Cotesta. meravigliosa fusione di spiriti nel vivo culto cli una idealifa superiore culminò nella discus– siouc avvenuta intorno all'organo centrale del par– tito: l'A1:a11ti ! NclJa quale, dopochè la criticn, insa– ziabile cercatrice del meglio, si fu per alquanto tempo minm.iosomento esercitato, bastò che la.calda, irruento parola, di Arturo Labriola richiamasse i convenuti a considerare la eroica, indefessa opera di resistenza, di unio110 e cli educazione socialista fatta dal gior– nale nei tre anni di sua v1ta. - nei tristi giorni spcciahncntc di oppressione e dispersione violcnt.a, quando quel foglio di carta fu esso, in qualche modo, tutto il partito visibile; e piÌ.L tarcJi, quando ancora, volgarizzandola. nel paese, reie possibile e vittoriosa alla. Camera la lotta ostruzionista., disperata difesa dcJle libertà conculcate - bastò questo appello o questo ricordo, pcrchò prorompesse dal Congresso, nella acclamazione entusiastica fatta al llissoluti e ai suoi compagni (li lavoro, la consacrazione solenne tli una unità di sentimento e di vita che non temo, nè da dentro, nò da fuori, offesa veruna. . .. Noi vorremmo in ritardo, dopo l'Av<t11ti! o i gior– nali settimanali del partito, se intendessimo a dare dol Congresso un resoconto analitico. Jn attesa di rievocarne i deliberati e di farne tema, volta a volta, di particolari discussioni, dopochò ne sarà pubblicato il tosto ufficiale, contentiamoci per ora. di talune im– pressioni generali e sintetiche. Dicevamo " in vista elci Congresso ,, etio una que– stione comune dominava i principali temi all'ordine dol giorno: organizzazionepolitica ed economica,;am– ministrazioni locali; pl'ogramma,minimo; tattica,. "Si tratta, in fondo, di sapere - scrivevamo - se il par– tito socialista italiano, allo stadio di maturifa cui è giunto, n,bbia ancora. bisogno - corno noi primordi della sua esistenza - cli una specie cli camicia di forza che ne irrigidisca i movimenti col pretesto di impedirgli cli stroppiarsi ad ogni passo, o se non giovi di gran lunga meglio lasciar libero il campo alle sue esperienze e alla varietà dc' suoi ntteggia.– mcnti a seconda delle cir:costanze di tempo d di luogo. ,, Ed ancora una volta ci pronunciavamo per la pilL ampia libert à di m ovenze, per Porganizza– zione del partito a ba.se federale, per la maggior 1>ossibilosemplificazi one de l centro unital'io coordi– natore; onde scaturisse una larga messe di esperienze o di adattamenti del partito. 11 Congresso consentì con noi. La. ])ire1,ionc cen– trale del partito fu notevolmente semplificuta. Ui– durla, come ci 1~areva prima preferibile, a un sem– J>lice Scgretari:ito esecutivo, diventava impossibile Jopo che il Congresso, nel suo bel clcsiclcrio cli una azione intensa o molteplice, già le aveva accollato così numerose funzioni, che solo una Direzione vera e propria potrà tentar di shri~nre. Ma .la nuo"a Di– rezione, opportunamente snodata in sezionil. con man– sioni e responsabilità definite e distinte, e un utile tentativo, che potrà. essere ben giudicato dopo la Jlrova. Se tuttavia non riosciriì, come temiamo, agile a suflioicnza, la facolb\ che lo ò datri 1 di sostituire du sè i membri rnanc,rnti o dimi~sionriri, 1wrrnetterfl. di p~rt11r,·i q11ttlrhc rip:iro.: in c:1mmi110si rn~~iusta la. soma (1). ,,) 1.11nuova Direzione, cho consta di 11membri, r, eletti <1111 Con• grcsso e non llo11utn11, t, dl\1 Oru1)Jlo Jll\rltuncntnrc, untllC-Oslmo Il direttore thlll'.A:•·(//1/it, è distribuita come segue: StzW11c f>(JlUiN1: 1111rbnto.TurAtl, Costn scgrcl11rto. - .~.;:kmc tco• mm1u:<1: •·erri Enrico, SoHII, !Ugola scgrc1arlo, - .~1011c a111mi11l• 8/l"(lfit•lf: Hcrtcsl, l,C.r(.\tl, l,uccl, AICS,SUU(\rl ;;cgrctarlo. - l'Cr l'..tl'allU!: UJ~;;oh1II, E,..., u, "' Gino B1anc;o Nella ta.ttica 1 trionfò alfine il concetto clell~ piena autonomia, cosi a. lungo da noi caldeggiato. 1/espe– rienza., più forte d'ogni discussione teorica., persuaso a una forte maggioranza (I06 contro 60) che ern. questo un semplice dovere cli sincerità: che i.I partito non doveva condannare sò stesso aJL'anchilosi, nè porsi in condizioni da potervi sfuggire soltanto colla vio– lnzione sistematica dei precetti incautamente imposti a sè stesso. Onde, se ne togli il Piemonte, nel quale altrettanto è tenace il radicarsi quanto è lento l'in– filtrarsi delle nuove idee, e che vota per Ia " intran– sigenz:i ,, universale, poi motivo confessato che in J'iemonto non vi sono alleanze possibili od utili (un amico nostro commentava: questo è l'egoismo della tatlicci), in ogni altra regione la corrente autonomista prevalse: Jtella stessa. 'l'oscana l'antica tenacia " in– transigente " apparve screpolata in ogni parte. t finito così il periodo, in materia di tattica, dei casi eccezionali, degli scismi coperti, dei culti tollerati. E <1uesto è segno, a se nso no stro, di maturità del partito, che si scioglio dal.lo formule rigide, in un tema ohe non le compo rta 1 ch e acquista piì:Lfiducia in sè stesso, che cessa di vedere un pericolo in ogni contatto esteriore, che allarga le proprie vedute ab– bracciando le diverse esigenze delle condizioni sYa– riate di tempo e di luogo. A. questa maturità <lel partito ascriviamo pure il discredito in ·cui sembra. caduto il mandato impern– tivo imposto ai mandata.rii dallo Sezioni. Se qua.lcu.no lo accampò <1uasi a -scusa.ciel proprio voto , non fu senza. che un discreto mormorio di ilarità corresso per le file dei congressisti. L'ultimo crollo gli fu dato dnll'cscmpio allegro dell'amico deputato Zerboglio, cui il mandato im1>era.tivo,ricevuto dA. una sezione piemontese, costrinse a votare strenun.mente ... contro le sue proprie conclusioni. Ma l'autonomia della tattica non significa affatto - come intesero molti giornali - il trionfo della " transigenza ,,. L'autonomia non è nò transigenza, nè intransigenza: è solta nto l'auto,wmia; ossia è la tatticci, la quale è a.fl' are di tatto, di adatta.mento opportuno allo divers o e sovente imprevedibili eirco– stanzc cli luogo e d'ambiente, e può variar d'ora iu ora . .Di immutabile non ha che la facoltà del mutare. La quale non va intesa ad arbitrio, è passibile di errori ed è, come ogni cosa umana, col'feggibilc col– l'esperienza. Onde fu assai saviamente stabilito l'in– tervento della Direzione del partito (ossia di una esperienza pi\1 integrale e pili vasta) a sussidio ed a correttivo della minoro esperienza di sezioni locali, che battessero vie manifestamente sbagliate. O " in– congrue,,, come suona l'avprovato.orcline del giorno 'l'revcs-Mocligliani. Dicin.mo di più che l'autonomia ·imporrà doveri e cautele di sostanziale intransi– o-enza dai quali e dnJle quali il ])l'ecotto intransi– Sente 1 poteva lcggormcnte dispensare. Sfascia.te -le dande, converrà baciare a star ritti colle forze pro– prie. B qualche Yolta sad~ non piccolo affare. U movimento autonomista - o federalista, che ò, insomma, la medesima. cosa - segna, lo dicemmo, la maturità del partito: per esso cessa la scuola, si allontana la setta, i.I 1x1rtifo veramente diventri. Cosl esso c aratterizza. il socialismo dovunque è pili svilup– pa.to . Domina in Austria.; tendo a prevnlere in Ocr– manil "I, dove (Ki vcclr~, ora, n Ma,!!onza) rantico csclt!· si\'ismo cede il posto alla tendenzt~ che vuole 11 concorso socialista nelle elezioni per le Diete, con· corso impossibile senza le n.Ueanzc· in :E'rancia ò condizione della. non ancora ben saldata. unione so– cialista.. Il Belgio, che si dà volontieri corno esempio del socialismo pii1 i11tegra.leccl armonico, ò da lun• ghissimo temr>o su <1uesta via. Ln articolo di Henr~' Ponard, pubblicato 11ell 1 cccellcntc .Vouvement Socici• . n~ti· (15 settembre), cita lo :ieguonti parole lici Van-

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