Critica Sociale - Anno X - n. 17 - 1 settembre 1900

CRITICA SOCIALE 263 mobili necessari ai loro locali, alle 101·0 biblioteche, macchine, strumenti, borse di lavoro, officine per a.p• prendisti, 0SJJizi e ospeda.li , ecc.; e tali Unioni potranno ricevere donazioni e legati riguardanti detto istituzioni. Invero, fondazioni del genere di quelle testò contem– plate sono piuttosto I'01,era di Unioni di Sinl\acati, che di un Sindacato isolato. Pa.l'l'ebbe dunque che i Sindacati clove~sero accogliere la. nuova rifonmi con entm,iasmo. Non no fu nu!la 1 e 1>0tù constafa.rsi, in f111e . ,t 1 occasione, quanto è grande l'ignor,tnza dei Sindacati socialisti circfl. i J)rincipi_i fon– clamentitli del ,liritto. Koi ritroviamo, contl'O il disegno di legge, supergil1 la. stessa opposizione, assoluta e poco disposta. n. discute1·c, che troYa.mmo a. J)l"OJ)Ositodella. legge dell'S4. Non parleremo qui del " Partito opera.io francese 11 , troppo occupato a JJresagire la " cat:,strore ,, per poter JJensare che il JJrolet.niato dcbb.t interessarsi di pesftre i vantaggi di una. legge operaia. :i\fa Yedemmo che 11 Unione dei. Simfacati della Se1111ct pensò essa pnre che " la modificar.ione }Jroposta M1·ebbe un ostacolo n.lla marcia in :wanti <lei Sindacati e JJotrebbe storna1·1i dal loro vero fine, che è e lle,·e rri-hue l'armc di lottn. dei la\'orat0ri contro le ra.pacitit Jmdronali :,•Come, tuttavia, non ,,ede1·e che coteste dis1wsizioni del disegno cli legge concorrono precisamente a,! doppio scopo dei Sindacati: il rialzo dei sa.laJ"ie la difesa degli operai contro il pad1·one? Jnfa.tti, questo disegno di leggo crea il contratto col– lettivo e, dando al Sindacato il dil'itto d'intra.p1·esa 1 di vendita della foria-lavoro, gli permette di imporr.e al padrone le condiiioui sindacali del lavoro. Questo ò so– }Jratutto JJOssibile per i piccoli Sindacati, che la legge tenderà. cosl a sviluppare, e <Luesti Sindacati imprendi– tori di nNno d'opera tenderanno co:.ì, non solo a nH\ll– tonere, ma ad ele,,are i salari e a migliorare le condizioni del lavoro. l';; evidente che perciò ò necessario che cotesti Sindacati siano composti <li operai scelti, coi quali il pa– drone o il fornltore av1·à. quindi intere1<sea contrattare. Mantenendo così hl qualifa del la.voro, gli 0JJerai del Sindacato manterranno altresl certi n"\mi flella 1wodu– ;done che tenderebbero a i<parire e contribuiranno al tem])O stesso a elevare il Ji,,ello morale e intellettuale della classe opernia; il che ha, come ben si intuisce, un rapporto diretto colla. curn che l'OJrnra.io mette nel suo lavoro. Si vede subito l'importa.11za. che l Sindacati irnprCJHli• tori di mano d'opera acquisteranno nei J:wori municipali. 1 Mu11icipi non JJ0trnnuo che trovare dei vantaggi nel confidarli a tali Sindaca.ti, i cui elementi si sorveglie– rebbel'O da. .<iè e il cui amor proprio professionale sarebbe continuamente ,'ìtimOhltO.Oli abitanti, dal canto loro, quando il servizio del gas o degli omnibus, I)er esempio, sar:L intrapre1<0 dai Sindacati, a,·rauno u1Ht.maggior si– curezza che se fosse ei;ercitato iu ]{egla. Infatti la re– sponsabilità. <lei Sindacato di fronte al Comune esiste, mentre gli operal che assumono un servizio in Regìa sono troppo spes1<0elettori influenti e quindi intangibili. l•:ssi sfuggono alla. responsnbilifa dei loro atti e non JJOS· sono Yenir colpiti che indirettamente. Ne risulta, in de– finitiva., che i lavori intn11>resi dai ShHlacati sono meno onerosi pei contribuenti, i Sin<hicati avendo interesse a. eseguirli in conformifa degli imJwgni assunti. A Parigi abbiamo il Sindacato degli omnibus e quello del gas, che chiesero la concessione di queste imJ)l'ese a.Ilo SJJirare ciel monopolio delle Compagnie. Coll'attualo Consiglio comunale naiionalista, è poco prob11.bile che l'otteuga,no, e nCJJJJu1·eche ,·iescano a concorrere colle V a u Compagnie. A HOl'deaux, gli eletti socialisti incitarono testò il Simhtc11.todegli omnibus, da essi formato, il do– mandare l'assunzione delle linee della città. lfa tutto ciò - ci risponderanno ....:. può ugualmente esser l'opera delle Cooperath'e di produzione, che g-ill esistevano; perchè dunque att.irare i Sind11.cati In una via <'he sarebbe inutile? Senonchè convien notare che la Coopera.th•a. di pro– duzione, a, 1 e1HIOun'esistenia JJermanentc, pe1· fare dei profitti ed a.11chesolt,wto J)er sostener.<,i de,,e assurne1·e lavori, e cercarne, a qualsiasi prezzo. Tali Cooperative co11t'Ol't'onocosì ad ahba<i:;.are il prezio della mano <1 1 0- 11e1·a.1 e non di rado, pe1· far fronte alle esigenze delle ag-giudicaiioni, debbono impiegare ausiUarii, pa~ati nl di.~otto della. ta.l'iffa 1<inda.ca.le.Al contm.l'io, il Simh~c:do del disegno di legge ha. uu'csisteniti perm:wente, e la Cooperntivit, che gli si sovrappone, ha esistenza soltanto secondo le occasioni di ln.voro. Si obbiettn. eziandio che g-iìt o~gi un im])renditore può accol'(lar:,i con un Sindacato. Sì, ma il contratto sti1Hl– lato fra. il pad1·one e l'attuale Sindacato non ha 11leun valore giuridico e, quando il ])adrone violi !e condizioni impo.~tegli dal Sinchtcato, tocca ad ogni 011eraio intcn– t:ugli un processo. Inutile i <egnala.re l'impossib\\ifa pel' l'OJJeraio di sostenere un tale processo lun~o e costoso. E sarebbe ingenuo pensare che la Camera sindacale, colle sue cleboH risorse a.ttuali, possa aiutare i suoi membri in tali litigi. D'altra JJarte, un imprenditore te– rnerà. sempre di trnttare con un Sindacato che non offre ,,eruna garanzht, nè i11 diritto, nè in fatto. Or vedete come, col disegno cli legge, il membro del Sindacato sarebbe difeso. t il sindacato che rappresenta in giudir.io i suoi mem1.>1·i ed è esso, non l'operaio sin– golo, che intenta la lite. Senza. dire delle spese immen– samente scemate, della faciliU~ di assalire e difendersi pc1· un Sindacato, il quale ha sempre una. consulenza. Jegale, è evidente ch'esso ha in giudizio ben altra au– torità. che un operaio isolato. }.l che dire quando non sarll pili soltanto il Sindacato, ma l'Unione elci Sincla,cati, cui il disegno di legge dft il diritto di esser 1mrte in caus,t? I nuovi Sindacati, se entrano nella. via, loro aperta, cli fare atti di commercio e cli assumere imprese, troveranno quelle risorse che mancano generalmente ai Sindaca.ti attuali. I.o stesso JJadrone si arl'iscbìerà assai meno a violare le condizioni di un contratto qunndo s!l.prit cli ,wer lii fronte una potenza munita di risorse considereroli. ·Ne viene altresì che non sarebbe JJÌL1ne– cessario ai Sindacati di prendere l'atteggiamento cli di– fesa o~tile, che og~i hanno e ~ono ,<ipe:,:,o costretti ad avere. Ì•: chi.HO che, per dare ai 101•0Sindacati il nuovo ca– rattc1·c, g-li 0J)erai dovranno avere capacità amministra– tive non incliff'ere11ti,che essi svilu})pcrnnno. Ma come i socialisti neghemnno tali qnalitl'l alla. cla:-se operaia, la quale essi JH'Ctendono dovrà da un giorno all'altro pi– glhll'e in mano lrl direiione della ~ociefa attuale? Come possono essi la.sciar credere al!r~ borghesia. che cotesta clasile è così debole, da. non J)0teri;i muovere ne1>PUl'e nei limiti clel!e leggi attuali, nò assumel'C responsabilità così limitate? li Sindacato imprenditore ò clunque superiore alla semplice Cooperativa, J)erchè fornisce a questa una base sindacale e la. spoglia del carattere capitalista a.I quale è trOJJJ)Osovente condannata. Infatti nel 1805, su 172 as• socii.tiioni di p1·ocluzio11e, non ve n'era. che 37 i cui membri facessero ))arte ,l'un Sindacato. :i'lli pare incontestabile che, nella grande industria, il

RkJQdWJsaXNoZXIy