Critica Sociale - Anno X - n. 17 - 1 settembre 1900

264 CRITICA SOCIALE Silulacato - a pa1fo talune C('CC':doui(Vetn.>ria. operaia, costrnzione di ma{'Chine ngrleolo al ùr011sot) che .-:ono piuttosto organi di dife:-ln o rifu~i for,mti in seguito a confitti di origino ·11olitico-ecouomic1t - non potrà. ar– rntto impegnnr1<>in cotc-,ta ,•ia. .Mi i,embra inoltre che il Sindacato obbligatorio, del quale alcuni parlano, nuocerebbe J}iuttosto, in definitiva., alla cla.;:;seoperaia. i,: il mio valente amico G. Sorci C'IH• mi .segnala. questo 1>unto. SemUra i11fu.tti <'Ile tutli gli operai d'una st<'ssn arte entrcrelJbCl'O, entro un (lato termine, in un Sinlli1cato che imporri'~ per tutti le ste-..-,e condizioni di la,•oro. l'\e ri::.iu\terPbltc chC' la media dcl– l'abiliHt operaia sarchbP medioere ucl Simlacnto, poichl• lo è oggi nella cln,..;;e operaia. l~.;;.,.endo,,i di fronte duC' ))o.rti, il JJadrone 110naccetterelJIJe i,nrimcHti che con• dizioni medie, sotto IH'llll di CO!lS(.'lltil'O Il lal)Cii\l' Cfl{lt•rc la sm\ indu:-trin. ~i copis<'e che il livello della. eate:;.ro1·in superiore si abl,assc1·c1J1Je 1 non a.vendo quest.ta.lcun inte• resse a mantenerlo alto, a.••sorbita dal suffragio uni,•er• sale del Sindacato. Questo, in seguito, non 1>otrebl>eche soffrirne; inoltre ne con..eguirebl>c rata I mente la. rornHt· zione, in seno al Sindacato unico, di altri Sindaca.ti com• posti di elementi si111ila1·i sotto l'a.-~petto della cap1cità. tecnica. Si riuscircbbo dunque o alla depressione dol livello dellr~ c)a.-.sooperaia, o a.Ila divisione di questa. Di rug,J segnaleremo, dal punto cli ,•h,ta della di.:;oc• cupazione, it ,•antaggio offerto dal di.;;egno di leg~e, che permette di meglio OV\'iare a. questo male cronico, grazi<' alla. 1>ossibilìt;\, per i Sindacati e le Unioni, di crearsi nuove risorse. Jn una J>arola, noi vediamo che il progetto previene i casi di sciopero, pennett"' il miglioramento delle con– dizioni del Ja,•oro, sostituisce al contmtto J)rhato il col– letth•o, JJrende quindi la difesa dell'operaio sindacato, crea nuove risorse contro la disoc('UJ)nzione, e, inflnr, mette l'operaio i11 contatto con IIL Jlrodu:done moderna, ch 1 esso cosl penetra. e conquistn. og-nor ))iì1. ~~ ciò <'he J'aurès aveva giù. sostenuto in uri 11otovolearticolo della He,mede Paris nel 1806. "Egli prevedeva l'impol'tanza che una tal legge avrel>Lie per gli operni 1 per i piccoli commercianti, per la J)iccOlil.pro1>rictà cittaclinil. (La fì11~ al 11ro.it8, 'J/ltlll.), p,,01.0 DR.\!11.\S. La OUBStiOilB MBriùionalB B il Fo~eralisrno IV. Il FnderaJismo è non solamente Punico sistema amministrativo, che possa eliminare ogni artificiale squilibrio finanziario cd economico fra le singole re• gioni it aliane, ma. ò anche l'unico mozzo adatto a fiacca.re la. reazione, Rlla. quale l'rtalia meridionale offre og gi la piì:i solida base. L'.ltalia mcridionalo ò stata sempre, dal 1860 ad oggi, il serbatoio dolio maggioranze ministcrinli; ò in grazia dei deputati meridionali, qua$i tutti etenrn• mente ministeriali, che si reggo l'nttuale orclinamento politico. Ora una donrnncla, che n:1s<'e na.turalmeuto dal confrontare l'eterno ministerialismo del ,Mczzo– ~iorno con 11ctcrno sfruttamento, di cui il Mezwgiorno e vittima: ò questi~: come mai l'l.htlht meridionale, sfruttata dal Governo unitario, lungi dal ribellarsi, manda alht Camera sempre maggioranze unitarie? come mai i deputati meridionnli - che non sono certo minchioni - han lasciato per <1uarant1anni ro• vinare il loro paese? come mai f'u 1>roprio un mori• dionale, il CriS(>i, che nel 1887 introdusse le tariffe protezioniste, rovinnnclo Pagricoltunt del Sud a vnn- b1gg-io dolio industrio del };onl ~ Harcbbe <1uesto nella storia il primo esempio di un paese, che non solo t;uhisce la J>ror>riftro,·ina, ma la itpprova e la pro· muove, facendosi sostenitore di un Governo che ne ò lo strumento. Come mai il Sud, che in grazia spC• ciaJmentc delle SJ>esc militari vede emigrare la sua ricchezza al Nord, manda aJla Camera deputati mi• lita risti, e al contrario il Nord, che sulle spese mili· tari si arricchiacc e ha il maggior numero cli utficinli, è fil miJitarismo fieramente avverso? (I) rl Nitti questo domande non so le pone mai espli– citamente; ma in ogni paginn. del suo libro non manca cli far capolino un Mezzogiorno ingenuo, disintcrcs• sato, idealista, un vero angioletto, che ha sacrificato sul santo altare dell'unità. tutti i suoi piì1 grandi interessi, e in compenso non ha ottenuto dai furhi del :Nord che nuovi carichi o disprezzo. In verità il Nitti deve credere molto ingenui i suoi lettori, pcrchè possa sur>porre che questi J>OSsnno credere alla ingenuità degli uomini 1>olitici del Me:,,.. zogiorao! Chi leggo La l•'iue cli mi regno di Raffaele Do Cesare e prende nota di tutti i nomi dell 1 aristo• crnzia. e clell'alta burocrazfa. borbonica, si trova. ad aver fatto, alla fine della letturR, l'inventario di mezzo 8cnato 1 cli mezza Camera dei deputati di mozza Rita M'Hgistraturn, (li mozzo alto JDscrcito. 'b1 1 intercssi del Sud sarelJbero tlunque stati ingenuamente sacrificati sull'altarn dell'unità [>recisamente eia quegli stessi, che fino al mag~io del l8G0 furono cortigiani e servi della monarchia horbonica, e clell1unità acerrimi nL'– mici. .8 questi antichi borbonici, convertiti d'un trntto al sabaudismo, sarel>bero diventati cosl caldi unitari da perdere la coscienza dei loro interessi! Eh vhi! questo corbellerie il Nitti, che ò uno scicnziato 1 le lasci dire agli sbarfogli della stampa camorristica. La contraddizione, che abbiamo osservato, non si 1>uò in alcun modo spiegare, se si persiste - come fanno tutti <1uclli che si occupano della questione meridionaJe - a parlare cli un Sud astratto, come se la p OJ>olazionc rnericlio1rnJc sia un blocco omo– geneo e compat.to e come so tutti i meridionali sitrno egu almente oppressi dall'attuale ordinamento politico. Quando si discute della così detta [talia meridionale, bisogna sempre distinguere se si parla elci latifondisti o elci minuti borghesi o dello plebi rurali; pcrchè quel che si dico degli uni non ò in alcun modo applicabile agli altri, e viceversa .. L'attualo regimo, se da una parto opprime la gran maggioranza della po1>01azione, riesce invece a tutto vnntaggio delh~ minornnza nobile e IRtifondista, la quale ha quindi tutto l'interesse a conservare lo statu quo e a difendere con le unghie e con gli ur• tigli le felicissime istituzioni presenti. Le grandi borgate meridionali pagano un'imposta sui fabbricati eccessiva, di fronte ,a queUa pagata dalle opuJento citbì. settentrionali. B vero, ma, dogli 88 milioni d 1 im1>osta, ben 68 milioni si trasferiscono tutti sui locatari, e specialmente sui più poveri; l'im– posta dunque non è pagata dai proprietari cli caso, ma la pagnno i poveri contadini col loro annesso maiale. DaJ 1860 ad oggi le im1>0sto sono enormemente cresciute. 1:; vero; ma Pim1>osta fondiaria è scesa da 130 a. L07 milioni per l'abolizione del decimo cli ;:{uorra.; le dogane invece sono anelate eia 3,09 a 7 1 48 por abitante; il tabacco da 2 1 77 a. G,33; l'imposta. sui fabbricati da l,93 a 2,8:lj PimpostR. cli ricchezz!L mobile - che, come quella sui f'ahhricati, non è pa,. gnta dai baroni latifondisti - da 5 1 34 a 9,21. JI bilancio napoletano - dice il .Nitti (p. 32) - ))rima. del lSGO potea considerarsi come basato sui seguenti (•) A~ltanclo (IUC8tl problemi, l'autore rispondo lmpl!CitAme11te, oomo 111 \'Cllrii, al Q,w,uo 11ro11ostogll cln ti. Cnmmnreri-Seurtt 1101 1>rCCO· dente faSClColo. (Notti dtlf(i Cll.11'1CA).

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