Critica Sociale - Anno X - n. 17 - 1 settembre 1900

CRITICA SOCIALE 259 tesi, per quanto fu possibile, nella coordinazione e di– stribuzione delle singole proposte. Pei retalol'i, il programma minimo elci socialisti non ò un centone di tutte le J>0~sibili riforme destinate a miglior1ue e Jetificare il genere umano, e di cui ciascun 1>artito pos~a prendere ciò che gli par buono; non ò u11 progrnmma sentimentalmenl.c umanitario. Ognuna delle riforme indicate, J>re~a per sè, può non essere peculiar– mente socialista; generalmente, anzi, esse non lo sono. )hl lo !\:pirito socialista, il valore soC'ialista di cias,una ò nella conne ..sione con le nitre, ò nella connessione di tutte con lo scopo generale comunej ò nel carattere di materialismo economico che generalmente le informa; ò nel metodo, sopratutto, con il (}uale il partito intende attuarle, o servirsene a moditicare I presenti ordini so– cin.li: li\ prcl'lsione, cioè, del ·prolctn1·iato, organb:znto i11 partito di classe al fine socinlistfl. Conncssione,earnttere, metodo che, mentre imJJrimono fin <Fora.al programma l'imJ)ronta SJJeciflca del socialismo democratico e positi– -,;i.1la, differenziano intinrnmento le riforme da noi pro– po,tc, oltrechò per la mi.:;ura e pel modo. anche pel flnC' e per lo f-pirito 1 malgrado J>arziali e <.:uperficiali analogie, tanto <la quelle dei cosl detti ,'10Cialh1fi di Staio - le quali 1 1wmenta11clo le funzioni e la potenza degli attuali Stati borghesi buro('ratici accentrati, tendo,110a rafforzare J)O· !ititamcnte la cla:,,se domina11to, indebolendo correhlli– vu111ente il prolehniato - qunuto da quelle dei vari socialis111i co11feS1Jio11ati i quali dello aspirnzioni delle mn..-;seal materiale be11essero riescono a farsi strumento per un nuovo e pili saldo a<.:sel'\'imento delle classi pro– duttrici alla. su1>erstizione religio~a l', di rimbalzo, A.gli iutcres:-i, quasi sem))re congiurati, di (')a.,si e caste 1mdro- 11ali e :,acerdotalì. Il JJrogramma minimo sociali.;iUi, o dei socialisti - l'os– se1·,,n;,:ione testò ratta JJariflca lo due es])ressioni - non è un programma. da attuarsi in blocco, o per grandi gruppi di riforme, in un 1 epoca pila o meno remota, dopo la conq uiijta <leipubblici ])oteri eia parto del }Jroletariato, il programma cioè della transizione dall'epoca borghese alla socialista, sotto e durante la II dittatura ciel prole– tariato "j transizione lo cui condizioni e modalità. il partito socialista non presume oggi di nntivedere. :areno rrn<'ora esso ò un programma tutto di immediata. attua– zione, un programma. elettorale o ))arlamentare, il }Jro– gramma m1t_-.simo di una o piì1 legislature. Nel suo largo giro, esso offre materia a speciali JJiattaforme di agita– zione, che JJOssonovenir adottate a.seconda dei momenb o tll'lle circostanze. J.'ormulato in ltnlia in quest'anno di µ-ruzi:~ JOOO, non JJl'etendo csso,·o il programma minimo di tutti i socialisti del mondo, o neppure quello, in oµ-ni sua 1u\rte, dei :-iocialisti dei paesi piì1 inoltra.ti nell11 ci– Yilti't, per i qu:tli molto dcllr nostre richieste sono gii\ suJ)erate; C:,."0 tieu ('Onto dclh\ condizione arretrata del paese, la. quale ci è necessario punto di partenza, sotto pena, altrimenti, cli dover poi formulare un programma minimi<:,-,imoal di qua. ciel 1wogra111111n minimo In a.-;pet– tativa; 111a neppure 1n·c,mme, per liUidinc cli praticità, di :-.o.~tituirsiall'OJ)era dei le1,:islatori, di fornire gli ele– menti concreti e maturi dei clisc>gnidi leg~e che il Oruppo socialista può 1woporrc o vota.re. A <iuest'opera esso non dìt cho dei sug-g-erimeuti generici. 11 p1·ogrnmma minimo socil\lista italiano rispecchia, inso1111na,le tendenze, i <IC~idoru.tiche il partito socia– listi'~italiano può formolare ed accogliere, in questa raso ,-,torica, di fronte ai 11roblemi concreti che premono il 1iae-.e. :-:otto que:-ito a'-"pctto (''-""'orin:-;,-,ume(o donebUc l"ia.s,umcre) tutta Fazione, tutta la vita del partito: ò e<.:l'iO iI solo programma. Ciò che suol chiamarsi " pro– gramma nrnssimo ,, è una 11rovi,-,ione e una bu~sola. di orientamento; il port.\to clelle cose, lo sbocco dell'evo– luzione. Lt~ vita. effettiva dPI J)artito è nel 1110,•imcnto volontario, nel cosciente nssi,luo dh•enire. 1-: il Jll'Ogramma. non ne> è ehc Il\ rapida. e nnitc,•010 e~prcssione o formula– zione teorica. Con che è implicitamente risposto a coloro che, con dubUio nichilistico, :-i chiedono Re un programma minimo debba esistere, all'infuol'i delle piattaforme oc– ca-:ionnli e locali. Si potrebbe brevemente osservare che e:-iso ller:e esi1Jlereperch;, f!SiSlt; e si trntta. di formularlo. li criterio, sul quale insi.-;to la (tichiarnzione 1nelimi– nare, J)Cr cui le singole riforme sono indicate in via esclusiv1unente dimostrativa, lasciando al programma uua. cerbt cht.sticità, ta.Ichè a. ciascun capoverso 1,otrebbo aggiungersi un eccetera, consentì a.i relatori di dispen– sarsi da un profondo ed eirnuricnte es:une di ciascuna. propo.:;izione, esame impossibile ad essi, impossibile al Congresso i come li ·c1is1>en.:;ò dall'impegno dì una 11er– retta ed artificiosa eurihnia. Se il J)rog-ramma, nel com– plcsso1 ris11ecchia. le tendenze del 1,artito 1 quali esso at– tualmente se le ra.ppresentn 1 es-:i nedono di a, 1 ere assolto il còmpito loro. Perciò, accanto a talune riforme della pili ca1>itale importanza, 11.ltreJHlnnnno tropJlO minime; talune hanno specificazione e formulazione positiva e concreta, di altre è preso 11obicome JJer memoria, in a.ttes,i di sviluppi futuri ( 1 ). Un programma minimo sincero, del partito e non ,tella cattedra, è sem1H·e - come è detto nella di– el1iaraziono cli Bologna - " mutevole e progressivo,,. I.a ClfL~siflcnzionenei tre gruppi <li riforme, non ha an– eh'eiMJ. nulla di assoluto; riforme, che hanno un aspetto politi<'o, economico, nmministrati,•0 1 collocaronsi aseéonda. del c>arattere che pan'O pre\'Alente; J>Otrebbero mutarsi ,li luogo. Auche non tutto le riforme proposte hanno l'adesione pacifica. di tutti relatori ( 1). Non raggiunse questo programma, nè cercò, l' idea.le della. l>re,•ifa, non essendo una lezioncina per bimbi; e neppure ilspirò a di\•entare un trath\to a.ca.1>oversi,come il Patto di Roma. Le lacmrn, le indeterminatezze, lo mende, le esuUeranze, le sproporzioni del programma rispecchiano e s,•elano - se i relatori non furono troppo inferiori al mandato - indetorminfltezze, esitanze, la.cune teoriche, che sono ancora nel partito. Se quest'tlltimo, ne' suoi esami di coscienza, ne trarrÌl imJ)ulso a ren– dersene conto, a esaminarle, " colmarle, a correggerle, non Rtlrll l'ultimo bcneflcio 1 o In funzione meno utile, del programma minimo cito propouiamo. ~•ll,11'1'0 'l'UIIATI - Ùl,AUJJIO '1'1n:"t:~ - CA!tl,0 SA."BUCCO. l)lchiarazione e disegno <liProgramma minimo. 11 programma minimo del partito socialista sta al suo JJrogramma. massimo nei rap1,ort.i <li mezzo a fine; in ciò consiste la. SII>\ distinzione quautath-a da tutri i programmi riformisti~i borghcsi 1 per i qu~li le riforme sono fino a sù litossc, ossia soddisfanno, ,·olta per volta, ai hisog·ni del so11ti111ento, eccitato d11llu ,•isione singola di quesht o di quelht maggioro o pii1 evidente ingiustizia o 111ala.tth1. sociale, senzH assalire lo ragio11i del male consistenti nel.l'org-aniz– znziono economica e politica della società umana. Perciò il programma minimo socialista, quale noi ( 1) l'cr C11cm11lu: 1-1. l:!Cormtt dol 11tttlloolvnlcl a ,·aut.aggio dei 1a– \(1r1uorl; H,. LlberlA e dlresa dell'omlgnu:lono proletaria; 21. Tra• ,rornu1zlo11c delh.l 01,cre JJIO; ect. (T) Ad e11em1110,l>tUllbU1:CO rlttutll l'urgaulzu.zlulle Si&tale del pub– blici 11er,·1z1~- IG). - :se d.lrà al conrreuo lo ragioni,

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