Critica Sociale - Anno X - n. 17 - 1 settembre 1900

258 CRITICA SOCIALE irrigidisca i mov imenti col 1>retcsto di impedirgli cli stroppiarsi A.cl ogni pas80 1 o se non giovi di gran lunga megli o las ciar libero cumpo alle sue esperienze e alla varich't dei suoi atteggiamenti a seconda delle circostanze di tempo e cli luogo. In (JUCsta,che ò questiono fondamentale, noi re– stiamo, come siamo da grnn tempo, sul terreno della piì1 assoluta libertà. di movenze, temperata appena eia un ragionevole controllo a base regionale. l(ede. ralisti di fronte alla politica dello Stato, non sappiamo diventare ncccntra.tori e giacobini nei rispetti del partito. Noi vediamo, guardando ai fatti, che la vita. del 1>artito specialmente dove è più intensa, è vita regionale. 1 Pensnre che il parere ciel Piemonte o della Liguria possa im1>orsi ai socialisti di Puglia o c\i Sìcilii, lottanti in condizioni così profondamente eh– verse di evoluzione economica. e civile, o, tanto peggio, vireversn ci pare contrario iti suggerimenti pili ele• mental'i cli quel positivismo, che tutti invochiamo. l,'unifa del partito, in quello che può avere di buono, ò data dall'unità fondamentale della dottrina: nel resto, le cose diverse esigono cliverso consiglio, adat– tamenti speciali. Perciò ripudiamo recisamente le proposte cli l•:t– tore Ciccotti, tendenti a sostituire all'attuale Direzione, riconosciuta. nrncchino!-la, in;.;-ombrante, dispendiosa 1 artificiosa, inservibile, una nuova Direzione pili ancora complicata e pcsrmte. Di una Direzione centrale por– nrnnonte non crediamo che il partito socialish, ita– lirrno senta più il bisog-no. A rap1>resentarne l'unità esiste e funzio11a1 il Oruppu Parlamentare, che ha ornrni 1 nel suo seno clementi d'ogni flarte d'[talia; si teng ono i C ongressi nazionali; nulla vieta che, in casi spccin.li 1 dai val'ii Comitati regionali si indicano spec iali conv egni di loro delegati. Coerenti a cosiffatti critcrii 1 convinti dell'impossi– bìJib\ di sposnre i vantaggi di opposti sistemi, della necessiti't cli deciderci per l'un sistema. o per l'altro 1 proporremo quindi che nlht Oirezione unitaria, quasi sempre e forse per fo1·t11na del pal'tito 1 fittizia. e de– corativ~ sh, ~os:tituito un semplice Segretariato, cui spettcri\' un 111andato 1 piì1 modesto ma più ctlicace 1 cli corrispo11clo11zu1 cli consiglio 1 cli coordinamento ciel lavoro. Dallft soppressione delllL Direzione centrale trnrrnnno stimolo cli vita piÌI attiva e piì1 i11tensa i Comi biti rc•~ionali, che dovrebbero essere i veri nuclei direttivi del p;irfito. A completare il sistema, a dare non solo l'apparenza 1111t ht sostanza democratica al partito può riuscire OJ)llOrtunissimo il metodo, cal– deggialo dai torinesi, cli frequenti referen<lum j i quali 1 organizzati con cautela 1 avrebbero l'effetto cli intcrC'ssaro per davvero il partito a. tutte le questioni che lo riguardano, di crearne e svilupparne la co– scienza sin negli ultimi strati. Analoghi concetti porteremo nella <1uestione della tattica. Molti nostri compa~ni non vedono ne!Ja tat– tictt se non <1t1elhtchC' ò la parte pii, superficiale e mutevole: la tiuestionc delle 1.llleanze elettorali. )In lo alleanze' elettorali si fanno o si disfanno, a. seconda elci momenti e delle opportunità, a. dispetto (se no– ccssib\ lo consiglia) dei voti dei Congressi: s'è visto e s'è to<·cato con mano. Tutto ciò non sfiora in realt:'1 che la sco1·za del 1n1rtito. Nessun voto contrario di Congresso avrolJhC' i111pcclitoin questi ultimi tempi J'Gnione dri Part.iti popolari 1 cui dobbiamo gli enormi vnntHggi ('Onseg·uit,i nei recenti Comizii polit.ici od ann11i11iRtrutivi: c,·cdcre venuto il momento cli rallen– tul'lrt u lii t1ciog-liorla 11011 può essere clic il segno d'un'insanabilo tniopia. L'importante sfo. invece nell'atteggiamento ciel par– tito, nei criteri ch'esso porta. nell'esame delJe singole qucstioni 1 nella necessità ch'csso spinga e rimorchii scnmhio di lasciarsi rimorchiare, ucl pericolo che l'unione diventi fusione o confusione. Pill volte av– venne di nuture come uomini L)ropcnsi ~llla pili s1>inbt ed assurda intrnnsigenza elettorale, all'isolamento cleJ partito, portassero poi nell1azione quotidiana, nei Con– sigli comunali, nelle conteso economiche, una fiac– che7,za singolare, una tendenza a confondcrsi,ad eclis– sarsi, a non essere, sommamente pericolosa. Sotto questo as1}etto l'azione amministraticct e l'organizza– zione economù.'tt del partito rientrano esse 1mre nella h,ttica o ne sono elemento di capitale importanza. t <1ui che converrà tutelare e svolgere il carattere ciel partito socialisht: ma qui non bastano Je formule, ci vogliono forze reali, organizzazione 1 coscienza, uo– mini1 lavoro: Ja,•oro assiduo sopratutto. E questo non si vota, si fa. A fare, e a. fur bene, porterà il suo concorso il progi-ammtt minimo nuovo 1 se esso, come fu nel pen– siero dei rclatori 1 piuttosto che un elenco cli dogmi, ve1T(t accolto come una tessera cli studi e di discus– sioni, atta it stimolare la ritlessione del partito e a. dare itlla sua attivitìt un concreto contenuto. ln Belgio, i11 Austria, in Germania, se scorriamo i gior– nali socialisti 1 vediamo ogni sera convocati socialisti ccl operai n trnttiu·e questioni concrete cli attualitt,, disegni di leggo in discussione, imposte, spese mili– tari, trnttati cli commercio, ecc., ecc. I~ alla cote cli questo discussioni che i concetti generali della lotta di classe e ciel collettivismo assumono vita. e conte– nuto, e la formula. acc1uisht realt,\, e lo spirito ciel partito si forma e si ttffìna. Aci aiutare il partito in quest'opera cli fl!ò!Riduaauto-critica, cli esame di co– scienza itcmto e costante, pro1lorremo la. costituzione di una ('ommissiouc 1;ermanentc ciel programma 111i- 11imo, incuricata. cli stimolarne, nelle organizzazioni e nella stampa, lit revisione e lo sviluppo. Senza aderire all'opinione che, assorbendosi sopra.– tutto nella. lotta llOlitica, il partito socialista abbia tradito Ja pro1>rhLmissione, anche noi pensiamo per altro che la uoccssit.\. s'imponga. d.i intensificarne Pa• ziono economica. Se la JJroposta. cli un Segretariato econo111ico, f;itta dal C'ttbrini, ci solleva molti dubbi nell'animo 1 certo ò che il Congresso avrìt assolto il debito suo se ricsciri\ almeno a questo: avvici1rnre alla realh\ il voto ant.ico che ogni operaio socialista diventi, nclht Sllll locnlità, un elemento atti\'O cli or– ganizzuziono economica. J I partito, come tale, uffi– cialmente ingerendosi dalle Ca.mere cli lavoro) deg·\i 8Ciopori, dello contese l'm cnpitale e lavoro, non po– trebhe che danneggiarle, creando prevenzioni e dua,. lismi pericolosi : ma ciò che non può, nò deve faro il partito, può e de,•e fare ogni socialista. per conto proprio, ricordando che è nella massa 01>eraia e nelle sue lotte tp1otidiane col capitalismo il fondamento piì1 solido di ogni progresso della nostra causa, clelln nostra fede. FILIPPO TURATI. IL PROGRAMMA INIMO SOCIALISTA RELAZIONE. Nello sbozzo cli J>rogramma minimo, che viene sotto– J)Ostoall'esame del Congresso :Nazionale, i relatori hanno Jlroeurato di tener conio di tutto le opinioni che ven– nero espresse, nel partito, ~u l'indole, i limiti, la flnalitì1 di esso p1·ogra11111Ht cli tutto le riforme e rivendicazioni giA. sancito nel programma minimo finora vigente, o di quelle oho ultoriormente 1 o dai relatori al Congresso di Jjologna (11:!07) o da altre parti 1 vennero proposte. Sopra,. tutto si preoccuparono - conformandosi alla dichiarazione ,•otata nel Congresso di Uologna - di riallacciare le singole riformo al concetto generale del progrnm1na massimo: di riallacciarle non solo con dichiarazioni cstrin'iechc, ma con uun inhfoscca counessione, riftetten-

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