Critica Sociale - Anno X - n. 11 - 1 giugno 1900

166 CRITICA SOCIALE sco))o cui il capo dello Stato deve mirare e la meta cui deve giungere (od ò tale per comune accordo di tutti coloro che hanno tracciata la teoria o svolta la pra.ticn migliore del Governo parlamentare), perchè non farlo ili re direttamente nlle Camere chi esse vogliono al potere? ~: chiaro JlOi che il Ca.tt~neo, additando con quelle pnrole una ~J>eciedi transazione tm i partigiani della monarchia e quelli della republJlica, riconosceva che vi sono minori difllcoltà. materiali e morali a cOn!;en'arP 1111 upo ereditario sul seggiolone, strappandogli perfino la fllc' >ltà.di scegliere i ministri, che non n torgli via, oltre a ciò, anche il seggiolone e l'crettìtnrietiL Non si 01>1>onga <1uìndi che uguale sforzo abbisognerebbe 1>er ottenere che l'elezione del Governo sia conquistata al Congresso, quonto per cam\Jinre del tutto la fonna dello Stato. 8u di che, del resto, richi1uniamo qua.nto a.UUiamdetto piì1 lìOJ)ra. . .. lhl resto, che con significa, per sò stf>s:.a, la p:irola 1·rp1tbblica? .Nu\1/\. Può YOler 11ire rcpub\JliC'a unitaria 1 eomc la vuole l'llali(i Nuor:a, o può voler dire raJrnh\Jlica rcc1crale 1 come la vuole il Crepuscolo. Ora, tra le due c'ò una differenza sostanziale ancora maggiore che non \'i t:ia sempre trn u11a monarchia e una rcJrn\Jblica. Quando Cattaneo scriveva:" Voi sa1>ete 1 caro amico 1 che io sono federalista, cnntonalista 1 e non intendo meglio le rusioni 1·e1rnbblicaneche le regie,,, metteva e,•identemente irnllo stesso piede, e giudicava del pari, In monarchia. unitaria o la repu\Jblica. unitaria. ne1rn1Jblica, dunque, è parola che m11la. significa in sè. Chi 11011 ,·ede, per esempio, che una repu\J\Jlica italiana., la quale conservasse l'at– tuale esercito permanente, le attuali 1wcrctture 1 l'attualo ordinamento di polizia, l'attuale op1wc:,;sivo accentr.1.– mento, nulla cli sostanziale innoverebbe riSJ)etto al pre– sente e non vi sarebbe ragione perchò rosse, consa1>e• volmente, dcsiderab da alcimo? L'importante dunque è di stabilire come si concreti n2ll:~ su 1. sMtanza, nei suoi p :i.rticola.ri , nel suo contenuto que,ta JHU·ola. di repub– blica. E, allora, non ò evidente che è piì1 utile e J>ii:1 J)ratiC'o mattero innanzi questi particolari o questo contenuto? Lottare, J>ercsem1)io 1 per la. nazione armnta 1 Jler l'abo– lizione delle Jlroretture, ecc., insomma per quel J:tro, gramma di rirorme che hanno un ca.r,ttterc soltanto radicale e cho abbiamo accennato pili sopra alludendo al programma dei partW J)OJ>olari? Che so si rispondesse che queste rirorme non possono ottenersi appunto che colla repubblica, noi refuteremmo l'obbiezione col ra– gionamento, testò esposto, che 1 per 1;;trapparo tutte quelle riforme all'attuale forma di Governo, abbisogna. minor forza, materiale o morale, che non per distruggere la stessa forma <li Oovcrno. Insistiamo qui soltanto sul IJisogno di minor forza morale. lnfa.tti, volta per volta, su ciascuna di quelle riforme, mettendolo innanzi di 1>er sò stanti, o senza connetterle con un cambiamento nella forma di OoYcrno, si JlllÒ ra.ccogliero l'adesione morale di molti JJiù citta– dini, che non subordinandole a quel cam\Jiamento radi• cale, da cui molti per timore, alcuni per sentimenta.lit.ò, rifuggono. Si dirà ancora: ma ,,oi non v'accorgete che da quel complesso di rirorme emergeri\ nJ)Jrnnto 1 spontaneamente e necessariamente, il cambiamento della formi di Oo– vert10, la re1>ubblica. Al che risJ>Ondiamo: )>recisamente, se I!\ cos!l.sta. co-,1, a. noi conviene porre innanzi esclusivamente quelle ri– forme radicali, ed imistere soltanto su di esse. Noi, in• (' 1a fatti, strapperemo così, quasi insensi\Jilmente, pro,•incia. per proYinciu. al potere nemico 1 ci costruiremo, pezzo per J)ezzo, la nostra. ca.sa , matureremo a poco a poco sotto l'invoht<'ro esterno il nostro .nuovo organismo, (' 1 quando questo sarl compiuto 1 l'i1woluC'rOcadr:'l. da :.è Jlcrchè la. crisalide sarà di\•enuta. farfalla. In una Jlaroln: i rl 'pubblìca.ni ci hanno detto: sì, il sociltlismo ,,a Uene, ma YOinon vi nC'cOrf.{etc <'Ile l· 1>n· r1i qua, per lt~ ro1rn1Jl>lica, che bisogna JH\s1.nre.Noi nt,– hiamo accettato IIL logica. reJ>ubblil'aua; ma ora di q uN:;tn nlC'desima.logica possono impadronirsi i radicali, e ritor– cerla. contro i repubblicani stcsfli 1 dicendo: sì, Ja repuh– blica va bene, ma ,•oi dovete convenire che è 1:iercli qua, ossia per il lento e continuo a('ercscimf'nto del p,·o– gramma. rndicnlc, che 1Ji1.ogna1>'.t..-i,;ore. . . . Queste sono lo ragioni 1 forse inav,•ertitc C(l incon~<'ie, per lo quali, nel ratto, i J)artiti rc11ubblicano e sociali~tn ;,i sono affermati sopra l'istesgo programma semplire– mente democratico radicale. Ì•: qne.~to un bene o un male? .Non voglia.mo , nl· 11rl'• tendiamo, risolvere la <111estiono. ?Ila 11oir:hè abbiamo l'iCOl"dato piÌl SOJ)l'il. le domande inoltrate dal ))OllOlo milanese contro {ili austriaci nel HH8 1 rile,•iamo chi\ il i;riorno 11rima delle Cinque Giornate, Pcsten.~ore del ))ro– clama1 Carlo Cattaneo, non affacciava ancora. il podulnto flnale, la cacciata degli au/jlriaci, e si limitant a dello domande J>arziali, nttuaUili, considerate in sè stes.-.e, ncl- 1';1mbito del Governo in quel giorno tuttora vigente. Quando il post.uln.to flnale della caceiatn. dolio straniero si presentò J>Ossil>ile (e fu presto), allora il programmo. si ingrandì e crebbe tino a com11reudero questo mede– simo postulai.o Hnnlc. Perchè non 1>otremo fare cos1 anche noi? Perchè non J>Otremolottare por un JJrogramma. democratico-radical(', s:ilvo a. farlo erescerc, al momento opportuno;··· analo– gnmente? l•:, poichò nl>bin.mono:uinato J)iì1volte Cnrlo Catta11!'0, ricol'diamoci an!'ora che qne;;ti scri~.;;e: " L:i misura del t-cmpo è la. scicnZ:i delle rivoluzioni,.,. H, PARROCO NA UMANN o la den-iocPazja 1nlUtarista Quella dubbi1~ facezia italiana, secondo la quale " i socialisti tedeschi aspetteranno, per faro la rivo– luzione, l'ordine delrim1leratore ,,, può dirsi clevaht a t.eoria nel libro clcll"cx-parroco Nnumann Demokrafir 1111el Kaiserfum, che è propriamente un ::ip1)elloal Poe~ cortezza. politica dei socialisti pcrchè riconoscano capo l 1 i1nperatorc. Pastori e preti mescolati nella politica 11011ne manca in Oernrnnia. Senza ricordare il caso dcll'ex– predicatoro di corte Stockcr, l'antisemita cristiano– sociale cho già concepì l'ambizioso disegno di sosti– tuirsi all'influenza di Bismarck sull'nnimo del giol'anc imperatore e fu da questo clamorosamente sconfessato - s 1 ocle ogni altro dì di un pastore evangelico pas– sato alla politica. contro il monito imperiale: Pofifi– .<;rllc Pasforen si11tt ein Umliuy (assurdo); l'ultimo caso è quello cli un GOhre, entrnto ufficìalmento il 1. 0 maggio nel partito socialista. con un discorso di convertito, che ò un bell'escmpio di semplicità. di cuore; e non mancano nella. politica tedesca i preti cattolici, da. quelli che al Heiclt-sfay rappresentano la }'rancia, a.gli intriganti del Centro di tipo Dasbach che lavorano sulle Cooperative renane.

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