Critica Sociale - Anno X - n. 9 - 1 maggio 1900

134 CRITICA SOCIALE da sgranchirici le braccia, ha ancora da vincere la snervante morbidcz1.a ciel letto, ha ancora da levarsi e eia camminare risoluto. Che meraviglia dunque se al suono della battagliR 1>arlamcntare si accontenta di hattcr le mani? Oh! se <111csto nostro 1>0,·cropaese fosse stato edu• cato per ,·cnt'onni come stiamo educandolo adesso, se av~sc già un'opinione pubblica formata, una <1unlunquc educazione J>Olitica.salda, allora sì, amico 'l'urnti, che avremmo ragione di disperare. Ma o~gi? Do,,rcbbo forse trovar la forza di ridersi di tutti i divieti :rovornntivi, e di tenere cotile qui come i suoi comizi nll'1_1pcrto~ Se n,•csso il coraigio calmo, non la tcrncrar_1eb\ cho ò ben altra cosa, di osare tutto que8to, 1101Sfll'ClllHIO allA. vigilin cli una rivoluzione, e non scmplice!ncnto ull'inizio di un'opera educatrice e stimolatricc. h1 g-unrdia dun(Jue contro le speranze della. nostra hn1H11.ie11zn ! lVANOB BONOMI. LATRIPLICE ALLEANZA là> gl'interessi politici dell'Italia f,a chiu-;urn del mercato gcrmnnico, dalla quale sono minacciali i 200 milioni di derrate agricole italiane in corheguenza della nuo,•a ))Olitica. agrario-protezionista tedei-0.a,ha dato In ,!\turasui nostri giornali ben J>ensanti a una lunga serie di articoli sulla 'friJllice Alleanza, e sulla soliclarictà cconomlen che donebbe esistere rra pae .. i, i qunll 110110 giìt 11olidalinel cam1>0della politica Internazionale. Qunlc effetto sperino di ottenere con le loro nrticolcs:-.,o i nostri giornnli ben pensanti - tipo Tribmui o Corriere della &,-a - non è fucile ca11ire: SJJe– rauo forse Indurre gli agrari tedeschi n smettere le loro pretese protezlonl~tc? iinrcbbo ingenuità; si J)ropongono forse di fn1·0una cnm1>agnncontro il rinnovnmento del li~ 'l'riplico Allcn.n:rn, <pinlorn. gli agrari tedeschi chiudano il loro mcrento n.llo morci italiano? non ci ))ensano nem– meno, J)1·imr~ perchò In 'J't'ipllco Allennza è per essi - come por tutti I IJuoni monurchici italiani - la pietra n11golaro cli tuttt la nO'ltrn politica. estera ed interna.; e poi IlCrehò un monarchico ltnlinno, il quale non accet– tasse nel occhi chlu,i l'alleanza, colla Oermania 1 eommet– terclJIJo atto di fellonia contro quelle certe sacre persone, il cui bene, come tutti sanno, è inseparabile dal bene della patria. 011 articoli quindi dei nostri giornaloni ben 1>en.tantl non sono che cs1>ettorazioni 1 delle quali gli ste.,;;;;i loro scrittori debbono ,sentire In J>erretta inutiliti1. Non egunlmente inutile dovrebb'esscre una larga discus– ,-ione sulla nostra J>Oliticae;,tera nel eam110 dei Partiti J>01>0lari. Noi 11011 tormenta la neee~ltà di far andare d'ac– còrdo rra loro, 1>oramore o J>erforza, quella suocera e quella nuora cho Rono In ~razia di Dio e la volontà della nazione; o J>Oi!-.,lamo quindi dlicutere senza idee precon– cette di fumiglin. o di Cll-ò!ta lo riuestioni riguardanti la Yita nazionale e 1>ortnrespregiudicatamente nelle masso le nostre convinzioni in ))roposito. Questa. (llscus'llono non solo sarebbe utile, ma è nsso– lutnmcntc tHH•c-.~n,·l1tNon sono infatti solnmente i 200 mi– lioni cli O~JlOrt:udonoma11catn 1 che dovrelJUcro indurci a <lomanchHohl rottm·n. di 1111 trattato economicamente per noi rovinoso; la 'J'riplicc .Alleanza ò divent!lta. anche in queiti ult.imis~imiunni una minaccin formidabile ai nostri Jlii1gravi interc.;.,i politici. Nello sfere, oho dirigono la nostra Jloliticn estera al di,;01>radi ogni controllo parla1nentaro e 1>01>olare, l'odio contro la F'rancia r('Jmbblicaua ù la. ossessione perenne, è la molla di tutta la no;ilrn sciagurata azione interna– zionalC'. Ora, fino a quC'sti ultimi tempi, tutta la J>Olitica. internnzionnlo europea ..i aggira,•a intorno alla contesa. franco-germanica; l'Inghilterra I\SSiste,•a agli sl\'veni– mcnti, soddl,,fatta del suo i.;;olamento, contenta di ,·edere la Franeil\ - sua rivale nel Mediterraneo - alle ))r'Cse con la Oermnnin., il cui meraviglioso s,•ilu11po commer– ciale non minaccin,·a ancora "i"ibilmente la ,•ita econer mica ingle-;e. Era naturale <1uindi che il nostro Go,·erno - av,•crgo per rn~ioni clina,:tiche alla Francia - ))On· snsse nel e-.;;rrc nmico nel lo ste~;;otem1>0con l'I nghilterrll e con hl Oernrnnio; JllnJ.Chilterm nncbbc contrast:lta lfl Francin nel Mccliterrnnoo o la Ocrmnnitl l'avrebbe con– tr.,itata sul continente. 1-:r,l uni\ 11oliticn.rovinosa 11er il pnc,o - cinti I no:-itri intorc-;:-iieconomici concordi con quelli dollt\ Frnncia o iucHffcr·cnti a quelli dcli!~ Oor– manin. - 11111. orn nlmcno unA. J)Oliticn.logica e J>Ossibile dnl J)Unto di ,•i,ita dinn.stico, che domina purtro111>0solo la no·itrn 1>olitlca. :hfa oggi <1uc-;taIHlrtita n tro non è J>iù possibile. T.a o;itilità. fra. la Oerm!lnia o l'lnghilterrn. da una J>arte e In J.'rancia dall'altra si va cclcramente scolorando di fronte alla grande lotta commerciale rra la Germania. e l'Inghilterra; ò questo oramai l'asse della politica int. er– nazionale euro1>ea; la grande guerra futura scop))ierà fra questo duo 1>otenze e la Germanin ,•i si J>repara co– ;;truendo uw, enorme ttoUn. Che cosa farl la Duplice innanzi a qucit'a,•venim""nto? La. a.·raneia. J>referirà l'J.~ gitto o l'Alsa.zln•l,orenn.? la Ra-1:.sia si unirà alla Germania contro il nemico comune o sarà 1>aralizzata dalle sue condizioni interne, J>iene di magnifiche J}romesse J>CI ruturo ma cli gravl<i;iimcdifflcolt1'.nel J)resente? A queste domnndc ri.;:ponderl\ l'aV\'enire. Certo è che è im1>0ssibile oram<\i esser nmlci nello ste:i,isotempo e della Germnnia e clelPlnghilterru. Se dalla grnudo lotta anglo-germnnica dovesse riuscir vincitrico In Cormnnin 1 sa,·ebbc questo per noi un co– lossnlo disMLro. 1",I\ vltto1·ia germanica porterebbe per couseguouzn un!l maggioro comJ)rc~sione degli clementi pO))Olnri nei confini dell'Impero degli Hohenzollern, un numcnto di rcnzione e lii militarismo monarchico in Euro1>1t, la. prCJ)Otenzadel ministri germanici in tutti gli affari del continente. Per Pltnlia la vittoria della Oermnuin sull'lnghllterra. siguiflcherelJbe un passo gi– gante-.co d('gli llohcnzollern ,·crso Trento e Trieste. Che a,•,•errà in nv,·enire di tutti i 1>01>0li rra loro refrattari, che com1>0ngono il grande mosaico austro-ungarico? Rie– scirà a coniennrsl l'unità dei dominii ereditari di casa d'Au-;tria? Se, come pcni;;ano i di11lomatici,alla 111orte di l,"'rancescoGiu.se1l})O tutto andrà in rovina e i paesi te-. de;,ehi si uniranno Rlltl Germania, che an·errà dei imei;;i italiani? Sui quali i Partiti J>OJ>Olari italiani non hanno nessuna ragione di piangere flnchò resternnno uniti all'Austria; mn, anche messo da J}nrto l'attunle inconcludente mo,•i– mento irredcntl.-ita, noi dobbiamo sem))re preoccu1mrci del destino di quel paesi, qunlora do,•esscro sfuggire all'unità. atLitriaca. Saranno nostri o tedeschi? Nel J>rimocaso noi nJ)protHtercmmo in rompngnia <lcll~~ Oermn.nia dello srn– cclo nustrinco. Nel secondo ca...;;o PAdrintico diventerebbe un lago tedesco e l'Italia snrcblJe un feudo clominat:o e sfruttato dnllf\ Oermanht. Qunndo la.Germania a,·csse un piede a 1'rìcstc o fosso alleata col Papa - e già fin ria. ora si vedono i ))rimi sintomi di quest'alleanzn, e rra Derlino e noma ò un continuo via vai dì misteriosi mes– saggeri RJ>llOrtRtori di misteriose nmbru;ciatc, e l'evolu• ziono democrntica e anticlericRle della Francia. spinge

RkJQdWJsaXNoZXIy